Il cercatore di luce di Carmine Abate – RECENSIONE
Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del bellissimo romanzo di Carmine Abate "Il cercatore di luce", in collaborazione con la casa editrice Mondadori. Una storia coinvolgente e appassionante, da leggere tutta d'un fiato.
Scheda Tecnica
- Titolo: Il cercatore di luce
- Autore: Carmine Abate
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- Data di Pubblicazione: 12 Ottobre 2021
- Genere: Narrativa Contemporanea
- Casa Editrice: Mondadori
- Pagine: 348
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Trama
Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all'amore tra l'artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall'incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare una storia famigliare, e vi intreccia la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l'autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all'altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso "Trittico della Natura" di Giovanni Segantini. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra.
Il nostro protagonista è Carlo un ragazzo di dodici anni. Quando va a trascorrere le vacanze nella baita costruita dal nonno, in campagna, si sente afflitto dai continui litigi dei genitori. Ad attirare la sua attenzione c'è però un quadro che lo distoglie dalla situazione, una donna con un bambino tra le braccia.
Lo osserva spesso cercando di carpirne il significato, i dettagli. Lo guarda cercando un movimento, è appeso sopra il suo letto, quindi ogni mattina ne assorbe le emozioni che il dipinto gli trasmette.
Incuriosito oltre ogni dire, chiede informazioni alla nonna Moma, ed è proprio lei a raccontarle che il quadro è stato dipinto da Giovanni Segantini ed è stato donato a suo nonno quando era ancora un bambino.
Questo quadro ha creato un legame tra il pittore e la famiglia di Carlo, la biografia appassiona molto il bambino, tanto che legge tutto quello che riguarda Segantini, la sua storia d'amore con Bice. Il racconto della nonna mira a proteggere il nipote dalla situazione che si ritrova a vivere con i genitori, il racconto diventa un appuntamento fisso che tende ancora di più a legare Nonna e Nipote.
Una scrittura capace di catturare e coinvolgere sia nelle descrizioni sia nella fluidità del racconto. Mi è piaciuto sin dalle prime pagine, una vera e propria lezione di vita. Non posso che consigliarlo.
"Finalmente la Moma capiva cosa rappresentasse nel profondo il quadro per Carlo suo. E perchè lui fosse così attaccato alla sua baita circolare, così attratto dal silenzio luminoso, così amante della libertà."
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