Zucchero Bruciato di Avni Doshi – RECENSIONE
Carissimi Book Lovers, oggi vi porto la recensione del romanzo di Avni Doshi "Zucchero Bruciato", in collaborazione con la casa editrice Nord. Tra i migliori libri dell'anno per il New York Times e finalista al prestigioso Booker Prize.
Scheda Tecnica
- Titolo: Zucchero bruciato
- Autore: Avni Doshi
- Data di Pubblicazione: 2 Maggio 2022
- Genere: Narrativa Contemporanea
- Casa Editrice: Nord
- Pagine: 384
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Trama
Tara è sempre stata una ribelle, contro tutto e tutti. Costretta a un matrimonio di convenienza, è scappata di casa, si è presa diversi amanti, ha vissuto a lungo insieme con un guru e si è persino ridotta a fare la mendicante. In tutto ciò, sua figlia Antara, per lei, è sempre stata un peso, una valigia da portarsi appresso e poco più. Però il tempo della ribellione di Tara adesso è finito; ha quasi sessant'anni e l'Alzheimer la sta consumando, a poco a poco ma inesorabilmente: lascia il fornello acceso per tutta la notte, dimentica le incombenze quotidiane, si ostina a telefonare ad amici morti da tempo. E non ricorda più i piccoli e grandi gesti crudeli nei confronti della figlia, che sono invece marchiati a fuoco nella memoria di Antara. Eppure, nonostante tutto, Antara si sente in dovere di occuparsi di quella madre che non si è mai presa cura di lei. E così, mentre la convivenza forzata la induce a ripercorrere le pagine più dolorose del suo passato, cerca di sbrogliare la matassa di tradimenti, riconciliazioni e rotture, e di sciogliere una volta per tutte il nodo di quel legame che ha forgiato il suo cammino, ma che adesso rischia di soffocarla. Con una prosa lucida e affilata come la lama di un rasoio, Avni Doshi scava tra le pieghe di quel rapporto unico che lega una madre e una figlia, mettendone in luce la complessità e le contraddizioni, ma anche tutta la forza e l'amore che lo contraddistingue.
Antara è la nostra protagonista, lei e il suo rapporto con la madre. Il fatto di non aver mai ricevuto amore o protezione dalla persona che più al mondo avrebbe dovuto dare, la porta a provare un rancore covato sin da bambina che sfocia in un processo recriminatorio e necessario nei confronti della donna che dovrebbe amare più di se stessa.
Antara analizza la sua vita, ci mostra gli aspetti che più di tutti l'hanno fatta soffrire, la separazione dei genitori, le scelte sbagliate della madre che hanno influito anche e, soprattutto, nella sua vita. Le mancanze e le ferite subite, la sensazione di abbandono, creano nella protagonista un odio profondo, un dolore sordo che ha bisogno di riscattarsi.
Quando la madre affronta difficoltà che la portano a soffrire, Antara ne gioisce, come se in quel momento fosse ripagata del dolore subito, pensa che la madre meriti tutto quello che le succede.
“Mentirei se dicessi di non aver mai gioito dell’infelicità di mia madre."
Ma la madre comincia a soffrire di perdita di memoria, i segni della demenza precoce e per Antara è ancora più difficile. Lei non vuole che la madre dimentichi, vuole che ricordi ogni colpa di cui si è macchiata.
Un romanzo d'impatto, che scava nelle profondità dell'animo sia della protagonista ma anche di chi lo legge. Un cammino che dovrebbe essere di crescita ma che porta Antara ad un baratro ancora più profondo. Non riesce a perdonare, a fare quel passo avanti per superare il rancore, lo coltiva invece ricordando ogni cosa e cercando vendetta per una ferita che non potrà mai essere rimarginata. Quello che le è successo ha influito nella sua crescita, nelle sue scelte, nella sua vita.
Con una scrittura tagliente e cruda, l'autrice affronta tematiche davvero importati che mettono a dura prova anche noi lettori. E' un viaggio nelle profondità dell'animo, un grido di aiuto che si perde nell'odio di una figlia che cerca sollievo nella vendetta ma che realmente non trova perchè il dolore le ha fatto perdere la strada. Lo consiglio.
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