Splendi come vita di Maria Grazia Calandrone – RECENSIONE
Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di Maria Grazia Calandrone "Splendi come vita", La storia vera del tormentato rapporto fra l'autrice e la donna che l'ha accolta quando è rimasta orfana, in collaborazione con la casa editrice Ponte Alle Grazie.
Scheda Tecnica
- TITOLO: Splendi Come Vita
- AUTORE: Maria Grazia Calandrone
- EDITORE: Ponte Alle Grazie
- COLLANA: Scrittori
- USCITA: 16.04.2021
- Pagg: 224-Brossura
- EAN: 9788833315973
- PREZZO: €. 15,50
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Trama
"Splendi come vita" fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c'è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice. «Splendi come vita è una lettera d'amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c'è una ferita primaria e la madre non crede più all'amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente "vedere" come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile» (Maria Grazia Calandrone).
Questa è la storia di Maria Grazia, abbandonata nei giardini di Villa Borghese dalla madre, decisa a togliersi la vita nel Tevere. Viene adottata dalla famiglia Calandrone, la madre, Consolazione, fa l'insegnante e il padre è un parlamentare del Pci. Con la paura scaturita da una notizia precedente, "Madre" decide di rivelare alla figlia, che lei è stata adottata e che quindi loro non sono i suoi veri genitori. Una notizia che Maria Grazia si sente gravare come fosse una colpa, quando per lei Madre e Padre sono i suoi genitori.
"Il disamore avvolge i letti dei bambini fra le spire di un pianto non pianto. I bambini non amati non piangono. Chi chiamerebbero, con il loro pianto?"
Quello che si viene a creare è una crepa tra lei e Consolazione, perchè Maria Grazia non riesce a soddisfare i bisogni della madre e Madre si allontana credendo che la figlia non provi più affetto per lei non ritenendola all'altezza del suo ruolo. Un disamore generato dalla malattia mentale di Consolazione, che porta Maria Grazia ad entrare in collegio, dalle suore.
La storia di Maria Grazia ci pone di fronte a quanto l'amore può sopportare, a quello che si fa per la persona che ci sta a cuore. E lei assorbe in silenzio la nevrosi della madre. Una vita raccontata con prosa e poesia, magistralmente direi. Ogni pagina ci racconta il dolore vissuto di un amore incompreso, la lotta per essere una figlia all'altezza delle aspettative di Consolazione, la paura di un allontanamento in quanto figlia adottiva.
Il problema dell'adozione e la delicatezza di quello che ne consegue viene risaltato spesso durante la lettura, non direttamente ma tra le righe. La scrittura è particolare, i capitoli molto corti, a volte sembrano frasi gettate a caso, perchè creano confusione, ma nell'insieme il messaggio arriva sicuramente. Devo dire che l'autrice mi ha stupita con il suo modo di raccontare la vita che ha vissuto, il suo vivere da adottata, quello che ne ha comportato e quello che ha sentito dentro di se.
"Madre conserva le mie prime poesie. Madre se le fa leggere ogni tanto. Madre critica duramente. Certe volte, sorride. Continuo a scrivere per quel sorriso."
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