Mille splendidi soli – Khaled Hosseini Recensione
Salve Book Lovers, il libro di cui vi parlo oggi è il secondo romanzo che scrive Khaled Hosseini e, come il primo, ovvero Il Cacciatore di aquiloni, racconta una storia bellissima e coinvolgente. Venite a leggere la mia recensione.
Sinossi
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa di Herat, dove il padre non la porterà mai perché lei è una harami, una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione.
Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashto e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.
Mariam è un harami, figlia illegittima di un ricco possidente di Kabul, vive su una collina in una casa di legno dove ogni giovedì incontra il padre. Ma un giorno il padre non si presenta al consueto appuntamento e Mariam si allontana da casa per raggiungerlo ad Herat. Purtroppo a casa del padre viene rifiutata e tornata a casa trova la madre impiccata ad un albero.
Da qui la sua vita cambierà per sempre. Il padre la da in sposa a un uomo più grande di lei, Rashid, senza possibilità di scelta.
“Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice...che si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente. A ricordare di come soffrono le donne come noi...di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”.
Laila già da bambina ha dovuto soffrire la perdita dei due fratelli andati in guerra e, nonostante non si ricordasse bene di loro, soffre per l’indifferenza di sua madre, chiusa nel suo dolore, nei suoi confronti. Il padre, Baba, non gli fa mancare l’affetto e le insegna molte cose. Cresciuta insieme a un bambino di nome Tariq, a quattordici anni si innamora di lui. Ma la guerra li separa, lui parte con la sua famiglia verso posti più sicuri mentre Laila resta nonostante l’insistenza di Tariq di andare con lui. Così un giorno una bomba cade sulla casa di Laila, lei è l’unica a salvarsi. I suoi vicini, Rashid e Mariam la tirano fuori dalle macerie.
Ed è qui che le vite delle due ragazze si intrecciano. Laila dovrà prendere una decisione che la farà soffrire molto, ma col tempo lei e Mariam diventeranno buone amiche, ma la vita riserva loro ancora delle brutte sorprese.
Una storia bellissima di amore e amicizia. Le descrizioni sono molto reali a volte crude, specialmente sapendo che la realtà della guerra è proprio quella. Un libro che lascia il segno e non si dimentica facilmente.
“Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri”.