Così fragile che ti si vede il cuore di Gian Marco Manzo – SEGNALAZIONE
Carissimi Book Lovers, vi segnalo con piacere la raccolta di poesie di Gian Marco Manzo "Così fragile che ti si vede il cuore", edito dalla casa editrice Rossini - "Così fragile che ti si vede il cuore" è una raccolta di poesie e dialoghi che, attraverso la bellezza delle parole e della psicologia, desidera ridar luce a tutte quelle splendide sfumature di noi stessi che le persone non hanno cura di guardare, o che mettono negli occhi troppa paura.
Scheda Tecnica
- Titolo: Così fragile che ti si vede il cuore
- Autore: Gian Marco Manzi
- Data di Pubblicazione: 30 Settembre 2020
- Genere: Poesia
- Casa Editrice: Rossimi
- Pagine: 250
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Sinossi
Quante volte la fragilità, la sensibilità, i nostri meravigliosi difetti, sono stati guardati, da altri o da noi stessi, come macchie di debolezza dell'anima. Come forme d'arte da tener nascoste per non lasciare uno spiraglio di ferita, come dipinti da serrare in cantina per non aprirli alla sofferenza. La diversità spaventa. Il dolore, un'emozione da vivere nella solitudine delle nostre mura. Il sorriso, l'unica maschera da indossare per non sconvolgere i tempi. Un corpo perfetto, l'involucro per la strada dell'accettazione. "Così fragile che ti si vede il cuore" è una raccolta di poesie e dialoghi che, attraverso la bellezza delle parole e della psicologia, desidera ridar luce a tutte quelle splendide sfumature di noi stessi che le persone non hanno cura di guardare, o che mettono negli occhi troppa paura. Fragilità e sensibilità sono qualità che permettono di viverci puri, di rivederci ancora bambini, di andare a fondo nella vita senz'affondare, di salvare nel mondo uno sprazzo di bellezza. I difetti, le nostre differenze per le quali veniamo ricordati, per i quali veniamo amati. La diversità, una ricchezza. Il dolore, un'esperienza fondamentale da cui non rifuggire, che ci permette di morire e rinascere, come dalle lacrime un fiore. Non siamo solo la società in cui viviamo. Non siamo la foto col sorriso in un social network. Non siamo quello che gli altri si aspettano o desiderano. Siamo noi stessi, ch'è molto di più. Ognuno col proprio bagaglio di meraviglia e sofferenza. Ognuno bello nella propria unicità. Ognuno con le sue crepe di fragilità. E da quelle crepe esce un casino di luce.