Come foglie rosse d’autunno di Letizia Falzone – RECENSIONE
Carissimi Book Lovers, oggi Dany ci parla del romanzo di Letizia Falzone "Come le foglie rosse d'autunno" - Leggete la sua recensione.
Scheda Tecnica
- TITOLO: Come le foglie rosse d'autunno
- AUTRICE: Letizia Falzone
- CASA EDITRICE: Rossini Editore
- GENERE: Romance
- PAGINE: 300
- PREZZO CARTACEO: 13.51
- DATA USCITA: 11 Febbraio 2020
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Sinossi
Raramente mi è capitato di trovare in un testo una descrizione così dettagliata dei paesaggi e degli ambienti vissuti dai protagonisti, come in questo libro: ho intrapreso facilmente un viaggio in giro per il mondo, partendo dall'inizio fino a giungere al termine della storia. Con una scrittura fluida e ritmata, quasi a passo di marcia, Letizia Falzone ci accompagna nelle vite travagliate dei vari protagonisti del suo romanzo, senza risultare mai noiosa o banale.
Elena, la protagonista principale, è una donna distrutta dopo la morte di Simone, suo marito. Rimasta sola, con quattro figli, negli anni si lascia cullare dall'amore di Cristiano, l'amico di una vita che l'ha sempre desiderata al suo fianco in gran segreto, e, accettando di sposarlo, decide di dedicarsi anima e corpo alla sua rinnovata famiglia.
Purtroppo la felicità agognata sarà minata da tanti (troppi, forse) avvenimenti spiacevoli, che la costringeranno a cadere spesso in ginocchio davanti all'ingiustizia della vita.
"Da allora era venuta a patti con la vita. Aveva versato molte lacrime, ma su di esse era riuscita a costruire la sua vita. Non si trattava di rassegnarsi, ma di guardare in faccia la realtà. Aveva capito che sognare significava sconfiggere se stessi. No, meglio accettare i compromessi, adeguarsi alla realtà."
Grazie alla vicinanza di Cristiano, Elena riuscirà sempre a tornare in piedi, a rinforzare le sue gambe, e riavviarsi verso il futuro.
Per gran parte del testo, durante la lettura, mi tornava in mente con ciclica ricorrenza il titolo della serie di romanzi per ragazzi scritta da Daniel Handler: 'Una serie di sfortunati eventi'. Pensavo che sarebbe stato perfetto come titolo anche in questo contesto.
Decisamente un periodo difficile, questo che stiamo vivendo, per affrontare i temi trattati nel romanzo, ma le parole di Elena, forse, possono essere uno spunto per comprendere meglio cosa aspettarci:
"Elena aveva l’impressione che gli avvenimenti della vita si controbilanciassero. C’era sempre un inizio e una fine."
Io ci ho trovato un gran bel segno di speranza.
Varie storie si palesano tra queste pagine in tutta la loro cruda realtà, e nella tenera e essenziale necessità di avere accanto qualcuno da amare, e che ci ami.
"La perfezione era possibile, le ricordava Cristiano, solo nel freddo della tomba, o nel marmo cesellato di una statua. Loro erano fatti di carne e ossa e avevano motivo di rallegrarsene."
Esseri imperfetti che creano e curano ferite, parimenti profonde.
Ci sarà anche da gioire, e sarà bellissimo quando accadrà!
Non posso che consigliare un libro scritto bene, che c'insegna a non mollare mai, a tenere duro sempre, perché la voglia di vivere prima o poi torna... magari in autunno... nonostante tutto.