Intervista a Maria Carla Mantovani
autrice de “Codice Alpha”
TRAMA
Nella moderna città-Stato di Alexandria si è diffuso l’utilizzo degli “Alpha”, impianti elettronici posti sulla tempia delle persone che consentono di scaricare informazioni direttamente nella mente dell’interessato, attivandole con dei codici alfanumerici.
Quando la tranquilla impiegata Helen Wilcox trova per caso un codice anomalo e decide di scaricarlo sul proprio Alpha, improvvisamente viene presa di mira dalla polizia governativa e non ha altra scelta che mettersi in fuga; la caccia alla malcapitata è guidata da Ethan Marks, spregiudicato politico desideroso di fare carriera e accedere alle vette del potere.
Helen, di colpo strappata alla propria vita monotona e confortevole, dovrà scoprire la verità su cosa si nasconde nel proprio Alpha e sul perché il governo è disposto a tutto pur di non lasciarselo sfuggire.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla della lettura ce l’ho sempre avuta, ma credo che la vera passione sia scattata quando mia mamma mi ha preso “Harry Potter” in terza media: da quel momento ho sperimentato quella foga di non potersi fermare e dire “solo un altro capitolo, solo un altro capitolo”.
Per quanto riguarda la scrittura, ho iniziato con delle fan fiction di Harry Potter, tutte rigorosamente parodiche, il che, devo dire, è strano, dal momento che io non scrivo libri così divertenti, ma sicuramente mi ha lasciato una nota ironica che non ho più perso.
Nel 2014 mi è venuta in mente una storia e non sono più riuscita a togliermela dalla testa finché non l’ho messa nero su bianco; nel giro di pochi anni ho scritto tutti i miei libri, in un momento di disperata ispirazione… che spero di ritrovare presto.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Assolutamente sì, sono state proprio mia sorella e mia mamma a spronarmi ad andare avanti e poi pubblicare. Il mio fidanzato e i miei amici sono stati anche loro un supporto costante, leggendo le prime versioni e facendomi da puntuali ed efficienti beta reader. Sono stata molto fortunata ad averli accanto e li ringrazio.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Il libro è “Codice Alpha” ed è un thriller sci-fi a tinte distopiche: credo che il motivo per acquistarlo sia principalmente uno, cioè che si legge velocemente ed è ricco di azione e colpi di scena. Un elemento da tenere presente, però, è che i miei personaggi sono tutti tendenzialmente sfigati e “comuni”: mi ha sempre affascinato pensare a come si comporterebbero persone “normali”, quelle che incontriamo tutti i giorni e non combattenti allenati e coraggiosi, di fronte a situazioni estreme.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Colpo di scena. Oddio, sono tre, ma se, non ci sono problemi, facciamo finta che la preposizione non conti.
A me piacciono tantissimo, forse persino troppo, e ne metto tanti: il fatto è che utilizzo la tecnica del personaggio narrante che ha una versione parziale e limitata degli eventi, quindi il lettore che lo accompagna condivide il suo smarrimento e la sua sorpresa di fronte alle situazioni inaspettate.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Mediocre, snob e di buon cuore. Helen rappresenta la classica persona che abbiamo incontrato mille volte nella vita: non eccezionale in nulla, ma tendenzialmente bravina in tutto, privilegiata abbastanza da non essersi mai interrogata troppo sulle ingiustizie della vita ma sufficientemente da non aver sviluppato rancori o rabbia di sorta, elemento che la porta ad essere sempre buona e non vendicativa. Credo che rappresenti la persona media di una società moderna e mi ha permesso di farla crescere e maturare, ma anche sbagliare e avere paura.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Ho scelto questo titolo quasi subito, per un motivo piuttosto strano: volevo tradurlo in inglese e secondo me suonava benissimo. Alla fine l’ho tradotto, anche se non l’ho ancora pubblicato nel mercato estero, ma l’ho fatto molti anni dopo. Una volta scelto mi sembrava azzeccato sotto tanti punti di vista e poi, soprattutto, ormai mi ero affezionata.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è Claire Atkinson, una spietata dittatrice ultracinquantenne di cui il protagonista maschile è innamorato: ambigua, cinica ma intenzionata a suo modo a fare la cosa giusta, mi ha permesso di giocare con i cliché della romance a ruoli invertiti, con lei di potere e più vecchia, mentre lui giovane e affascinato dal di lei carisma.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Qualcuno che abita in un’altra città, lontano da tutto ciò che succede. Amo l’azione e le distopie nei libri, ma il mio ideale nella vita è una noiosa routine romantica, senza clamore o grandi colpi di scena.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Credo che in questo libro, più che in qualunque altro, ci sia tantissimo di me. Il complesso di inferiorità di fronte alle altre persone, la fragilità, l’incapacità di reagire di fronte alle avversioni della vita, il sentirsi trascinata da eventi che non puoi cambiare, ma anche gran parte dell’ironia sono tutti elementi che io sento molto vicini e credo mi rappresentino.
La storia iniziale di Helen, che lavora in un ufficio sfigato a contatto col pubblico dopo uno spoil system politico, è quello che è successo ad una mia amica e l’ho presa come base.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Credo che tutti gli scrittori, emergenti o no, sognino che diventi prima o poi il loro lavoro, ma io ho la fortuna di fare già un lavoro che amo, cioè l’insegnante.
In futuro, spero di riuscire finalmente a pubblicare in inglese e di riprendere a scrivere, perché ho tante idee e ho solo bisogno di sbloccarmi e ricominciare.
Intervista a Giulia Calligola
autrice de ” Il giudizio di Persefone”
TRAMA
Nata negli anni ’90, studentessa universitaria, frequentatrice assidua di umani e più̀ bassa di due metri e quindici: Persefone ha davvero un pessimo curriculum divino. I mortali non la venerano, gli Dei non la invitano ai loro eventi mondani, e a lei tutto sommato andrebbe bene così. O almeno crede.
Tutto cambia quando a una conferenza incontra Ade, Dio dei morti e gentiluomo d’altri tempi. Anche il suo è un bagaglio pesante: trecentomila anni in più̀ sull’età̀, cinquanta centimetri in più̀ sulla statura, almeno venti titoli in più̀ sul nome. Ma è anche l’unico a capire la passione di Persefone per la giurisprudenza, nonché́ l’unico che sembri a disagio in mezzo agli altri Divini tanto quanto lei. Poteva forse non scattare la scintilla?
I due si ritrovano a intrecciare i loro destini e a lavorare insieme per emettere una sentenza controversa, collaborando a un processo ultraterreno nel tribunale degli Inferi. E così, a metà tra ironia e serietà̀, tra equità̀ e rigore, tra vita e morte, si srotola la rivisitazione (semi) moderna di un mito che non ha mai smesso di venir raccontato.
IL ROMANZO
“Il Giudizio di Persefone” è una storia d’amore fresca e ironica d’impostazione new adult, a sfondo fantasy mitologico. La storia si focalizza su tematiche quali il destino, la giustizia divina, la crescita personale di una Persefone giovane adulta; ma pone l’accento anche su vari contrasti, come quello tra religioni, in un contesto in cui convivono tutte le divinità̀ di tutti i Pantheon, e quello tra mentalità̀ antica e moderna, con un Ade tradizionalista e gentiluomo. Si tratta di un romanzo autoconclusivo, oltre al quale è tuttavia possibile leggere due novelle di aggiuntive separate: “Come la Luna e le Stelle” e “L’Anima dell’Acqua”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Non saprei individuare un “quando”. C’è sempre stata, da quando ho imparato a scuola. Amavo scrivere piccoli temi, leggere i compiti per casa, i libri per l’estate. Il primo libro “serio” credo sia stato il primo volume di Harry Potter, anche quello alle elementari, perché ricordo che me lo portavo a scuola da leggere nelle ricreazioni. Credo che quest’amore mi sia stato trasmesso da mio padre. Mi raccontava tante storie da bambina, inventate da lui, diverse ogni sera, e credo che questo abbia alimentato la mia fantasia e la mia volontà di crearne di mie!
.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Lo sanno eccome. All’inizio, quand’ero ragazzina, era difficile ammetterlo e per un po’ ho provato a tenerlo nascosto. Per insicurezza ma soprattutto perché nelle storie è impossibile non mettere un po’ (tanto) del proprio, e andare anche parecchio sul personale. Certi eventi, certi ragionamenti, possono non essere nulla per un lettore terzo, ma significare molto tra le righe per chi ti conosce bene. Credo sia questo che ci fa avere paura di farci leggere dai cari.
Ma comunque, il mio segreto non è durato molto. Ho iniziato a scrivere a dodici, tredici anni. Dopo i primi tentativi di mantenimento della segretezza, a un certo punto la cosa è semplicemente venuta fuori. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto, i miei genitori leggono quello che scrivo e seguono ogni pubblicazione anche oggi. Idem mio fratello, e il mio compagno, che mi fa da primo lettore per ogni storia. Alla fine ci si fa l’abitudine (anche se, non lo nego, alcune cose farle leggere ai genitori mette… un po’ d’ansia, ancora oggi. Ma forse tra altri dieci o vent’anni non la penserò più così. Abitudine, come ho detto!)
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché l’alternativa per leggerlo sarebbe piratarlo, e a quel punto chiederei a Zeus di fulminarvi!
Scherzi a parte, uhm… perché dovreste leggerlo? Perché c’è carenza sia di mitologia rivisitata, sia di storie d’amore galanti. Sono questi i motivi che mi hanno spinto a scrivere la storia, e io scrivo principalmente quel che mi piacerebbe leggere. Cerco sempre di riempire un vuoto, nel mio piccolissimo, ovviamente.
“Il Giudizio di Persefone” è essenzialmente il mito classico della primavera rapita, rivisitato e ambientato ai giorni nostri, nello specifico, nel 2019. Ci troviamo in una realtà in cui tutti gli Dei di tutti i Pantheon si sono rivelati all’umanità, nel 2001. Ora sono visti come VIP, anzi, di più. Ma Persefone è una Dea nuova, nata di recente, non molto conosciuta e anzi molto ben amalgamata con la vita dei mortali, tanto che studia Giurisprudenza alla Sapienza di Roma.
A una conferenza universitaria incontra Ade, che partecipa come relatore, parlando dei giudizi alle anime defunte. Tra i due si instaura un dialogo (un piccolo battibecco in realtà, seppur molto composto), e così entrano in sintonia. Persefone scenderà a lavorare negli Inferi, e questo è un pretesto per esplorarli insieme al lettore, dando anche un’impronta fantasy a questa storia d’amore mitica. E tutta la storia prende forma per mezzo di un caso di alcune anime defunte, che Ade giudica in un modo, mentre Persefone non è concorde. È appunto cercando di trovare giustizia che prenderanno forma il loro mito e molti altri, rivisitati in maniera fresca e moderna. Ma ovviamente non posso dare più indizi, la storia bisogna viverla! Anche perché se fossi stata capace di parlarne con poche frasi, non avrei scritto un romanzo!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Ecco, infatti!
Ma cercherò di impegnarmi. Due parole…
Direi galante e moderno.
Galante perché è tutta l’impostazione della coppia, e del carattere di Ade in particolare. Davvero non amo i famigerati “bad boy”, sono un po’ sognatrice e un po’ all’antica. Ade è davvero un gentiluomo, molto improntato al galateo. È anche un po’ obsoleto a volte, ma è sempre volto al rispetto personale per la sua compagna (così come Persefone lo è con lui). Quindi sì, se siete pronti a rivalutare Ade (che solitamente viene dipinto come malvagio, anche se nel mito non vi è ragione di crederlo tale), e se amate le storie d’amore sane, senza tradimenti, litigi o possessività, è la storia che fa per voi!
E infine, moderno. Non solo per l’ambientazione, ma perché tratta temi moderni, attraverso miti antichi. L’indeterminabilità assoluta della giustizia, le differenze culturali, i ruoli di genere, l’emancipazione femminile attraverso Persefone… ma anche problematiche tipicamente new adult, come affrontare il mondo del lavoro e conciliarlo con la vita privata. Insomma, temi moderni. Problemi che abbiamo noi giovani, tra i diciotto e i trent’anni.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
La protagonista sarebbe Persefone, ma in realtà sento la necessità di parlare anche di Ade, perché ha un buon cinquanta percento di “screen time”, passatemi il termine.
Dunque, Persefone è empatica, estroversa, curiosa.
Quello dell’empatia è proprio il suo potere divino, può sentire i sentimenti degli altri a livello profondo, ed è poi questo che la farà andare tanto d’accordo con Ade. Estroversa, beh, si spiega da solo. Parla con tutti, non si vergogna quasi di nulla, adora le feste, circondarsi di gente… e infine, curiosa. Curiosa verso tutto ciò che è anticonformista, un po’ ignoto. Le piace vedere il lato nascosto delle cose, delle persone e delle vicende, quello che di solito se non si scava non si coglie. Capita con Ade, con il suo regno, con il caso giuridico che analizzeranno insieme… tutto quello che lei fa, lo fa perché è curiosa di quel che sta dall’altra parte.
Ade invece lo definirei silenzioso, sensibile, inesorabile.
Silenzioso lo è di natura, parla poco, quando lo fa sono spesso parole uniche e frasi brevi. È abituato a dare ordini il più possibile concisi, non è un gran chiacchierone e, inutile dirlo, non un gran estroverso. Sensibile, anche se fa il possibile per non sembrarlo: è un uomo che ama molto e ama profondamente, farebbe di tutto per Persefone o per un amico o un caro, e spessissimo soffre di solitudine ed è toccato sul vivo da molte cose, anche se per il ruolo che ricopre tende a nasconderlo. Infine, Inesorabile è anche uno dei suoi titoli. La qualità che in assoluto ammira di più di sé stesso è quella dell’essere sempre intransigente e giusto, con tutti e tutto. Non è eccessivamente severo, nemmeno se coinvolto personalmente in una vicenda, e non fa favoritismi di alcun genere, neanche per Persefone. O, almeno, è la linea che cerca di mantenere.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
“Il Giudizio di Persefone” è un titolo abbastanza semplice ed esplicativo. Ammetto che di solito mi piace essere più creativa. Adoro i titoli che si spiegano solo alla fine di tutta la storia, proprio nell’ultima riga, e ho fatto spesso uso di questo espediente (anche in molti libri pubblicati precedentemente, ad esempio “La Bellezza del Vuoto” e “Gli Eredi di Howel”).
Anche questo si spiega bene solo alla fine, ma in realtà il senso è già intuibile a prima vista. L’ho creato così perché volevo assolutamente un riferimento al mito già nel titolo, quindi il nome di Persefone era quasi obbligatorio. E la parola “giudizio”, beh, è uscita così da sola, e la adoro. La adoro perché può voler dire molte cose: si riferisce non solo alla sentenza giuridica che Persefone dovrà emettere, ma anche al suo “giudizio” inteso come “coscienza”, perché buona parte della storia è incentrata sul come cresce e come sviluppa, appunto, questo “giudizio” per passare all’età adulta. Insomma, è una parola con molte sfaccettature, e sono felice di averla scelta per stare in primo piano.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Ahi, questo non posso proprio dirlo. È come se mi fosse chiesto quale preferisco dei miei figli. Non posso scegliere, li amo tutti alla stessa maniera, anche se per motivi diversi. Tra l’altro, piccola curiosità: sono anche un po’ scaramantica su tale questione. Ho come la sensazione che i personaggi, in qualche modo, “sentano” se non li rispetti, e smettano di rispettarti a loro volta. Quindi non scelgo preferiti, anche perché è vero che non li ho. Ho tratti che preferisco di ognuno di loro, ma loro sono un “cast” intero e non potrei fare a meno di nessuno. Nemmeno degli antagonisti, o di quelli considerati fastidiosi.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sinceramente, nessuno. So che ci sono molti autori che tendono a figurare sé stessi nelle situazioni che vorrebbero vivere, o con i personaggi che vorrebbero conoscere, incontrare, o amare perché no. Io credo di essere un po’ un caso a parte, sotto questo punto di vista. Non mi sono mai immaginata in prima persona nelle mie storie, non mi riterrei… utile, diciamo così. Preferisco di gran lunga gestire il tutto da terzo spettatore, o da regista. Anche quando fantasticavo in modo più vivido, da ragazzina, sempre con la testa tra le nuvole, non ero mai io la protagonista. Tendo ad annullarmi per il bene dei personaggi. Sono loro i miei attori, io sono solo quella che li dirige (e neanche sempre, visto che spesso decidono da soli).
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Dopo tanti anni di scrittura è difficile dirlo. Per quel che è la mia esperienza, almeno, ho notato che tendo a inserire sì qualche aspetto della vita reale, ma talmente diluito in tutto il resto, e a volte inconsapevolmente. Quindi risponderei con una via di mezzo: sicuramente qualcosa che mi è capitato davvero c’è, come ci sono ispirazioni prese da altre persone, o dai miei conoscenti, ma quasi mai è intenzionale e spesso è difficile riconoscere tali ispirazioni.
Quel che invece so di inserire, e inserisco consapevolmente, è una parte di me in tutti i personaggi. Di solito nascono da una mia piccola scaglietta di carattere, poi ingigantita e esagerata. Alcuni nascono da una scaglia minore, un lato molto nascosto del mio carattere, altri invece si riconoscono come a me simili con più facilità. Ad esempio, sono molto, molto simile a Persefone, come personalità. Non sono altrettanto positiva e allegra, ma la maggior parte del suo carattere si lega al mio, soprattutto per la natura estroversa, amante delle discussioni, delle vie di mezzo, e in parte anche l’empatia. Abbiamo in comune anche qualche aspetto della sua biografia e anagrafica: tutte e due siamo nate negli anni ’90, tutte e due abbiamo studiato Giurisprudenza. Detto questo, tuttavia, Persefone è uno degli esempi più palesi e in realtà è solo un caso che sia la protagonista. Spesso tendo a sceglierli invece molto meno facili da ricondurre a me. Come Caesar, del libro precedente: era un uomo, un sicario professionista, per di più quarantenne. Così, a vista d’occhio, in comune non abbiamo niente. Mentre in realtà lui è la “scaglietta” di cui parlavo prima, una parte di me stessa esagerata. Nel suo caso, è la parlantina e il gusto per l’anticonformismo.
Insomma, ci sono sempre io nei miei personaggi, e questa è l’unica costante che riesco a certificare. Tutto il resto… arriva, in qualche modo, da eventi passati, ricordi sbiaditi, sogni notturni, amici, parenti, film, libri, e chissà che altro!
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non voglio pretendere di esserci già riuscita, anzi, credo che l’arte sia molto effimera: viene e va come le pare, non è proprio un investimento sicuro e temo non lo sarà mai per nessuno. Ma ultimamente sono molto soddisfatta sia dell’impegno che riesco a metterci, sia del guadagno conseguente, monetario e non. È comunque un’attività che prende parecchio tempo, e solo una piccola percentuale riguarda la scrittura in sé; intorno c’è tutto il resto: pianificazione, revisione, beta reading, editing, grafica, sponsorizzazione, commercializzazione… non dico che è facile, no. Ma dà soddisfazioni. Soprattutto, sono felice del fatto che il mio impegno come autrice si leghi bene alla mia attività principale di grafica, per le cover dei libri degli altri autori indipendenti. Insomma, lavoro giornalmente nel campo editoriale e ne sono felice. E spero che il futuro porti ancora meglio.
Intervista a Sarah Brandolini
autrice de “Scommetti che non mi perderai?”
TRAMA
Emma e Tyler sono i protagonisti di questa nuova scommessa.⠀
Lei è all’ultimo anno di college a San Francisco, dove condivide l’attico con la sua migliore amica, Summer.⠀
Lui, ventisettenne, è socio di uno studio di tatuaggi, in cui concilia passione e lavoro.⠀
I due ragazzi saranno vittime dei sentimenti, di un meccanismo in cui è l’amore a scegliere te e non il contrario. Raggiunto l’apice della felicità, dopo aver messo a nudo loro stessi, spogliati dalle maschere che indossano per proteggersi da un’infanzia travagliata, Tyler proporrà a Emma di iniziare una convivenza.
Due corpi sull’asfalto.⠀
Il buio.⠀
Un incidente cambierà le carte in tavola e tra tuffi nel passato, incomprensioni, accettazione, innumerevoli sensi di colpa, musica e speranza, i due protagonisti racconteranno ciò che davvero li ha uniti, ma anche divisi.⠀
Basterà credere nell’amore per sopravvivere?⠀
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggo da quando sono bambina. Mi piacevano i romanzetti del Battello a Vapore e adoravo le favole dei fratelli Grimm. Da adolescente mi sono avvicinata ai romanzi rosa, con le amiche di scuola scrivevo una fan fiction in cui ero la moglie di Keanu Reeves, ma per una ragione o per l’altra, c’è stato un periodo in cui ho abbandonato del tutto la lettura. Quando ho ripreso, ormai ventenne, spostandomi anche su saghe distopiche e fantasy, mi sono resa conto di avere anche io qualcosa da dire. Così, sette anni fa, ho cominciato a buttare giù un romanzo ispirato in parte alla mia vita, che è stato pubblicato a maggio del 2019, dopo sei lunghi anni.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Assolutamente. La mia famiglia sa di questa mia grande passione, mi legge e mi sprona nel continuare a coltivare questa grande passione. Dicono che c’è del talento e sono fieri di me. Idem gli amici, quelli datati, in particolare la mia fedelissima beta reader, e quelli nuovi conosciuti sui social. Senza di loro, e ai loro consigli, probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di pubblicare in self.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
SCOMMETTI CHE NON MI PERDERAI? è un romanzo rosa che ha come protagonista Emma, una ricca biondona californiana che nasconde il suo cuore in una quarta di reggiseno coppa C. Vuoi per il destino, o perché ci si trova sempre nel posto giusto al momento giusto, si troverà a imbattersi in Tyler, un tatuatore consapevole della sua bellezza, alla ricerca del vero amore. Mi piacerebbe che le persone che leggono il mio romanzo trovino il coraggio di mostrarsi per come sono, di non permettere a niente e nessuno di cambiare il proprio modo di essere perché, prima o poi, la persona giusta arriva.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè
RISPOSTA
Romantico e intenso.
Premetto col dire che mi piace raccontare la verità. Non sono per i romanzi d’amore che raccontano di arcobaleni e unicorni rischiando di essere inverosimili. Seppure la mia storia ha un qualcosa di “magico”, è dato solo dall’innumerevole quantità di ricerche che ho svolto durante la stesura. Per questo è intenso, perché ho cercato di non dare mai nulla per scontato, i salti temporali tra passato e presente ci permettono di conoscere i protagonisti e i demoni che hanno dovuto affrontare.
Romantico perché be’… credo fortemente nel potere dell’amore e chi mi ha letto in anteprima porta il protagonista maschile nel cuore.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Ci sono due pov alternati, per cui i protagonisti sono due.
Emma è ironica, sfacciata, sincera. Una ragazza che non le manda mai a dire, che affronta le situazioni a modo suo. Ha sempre una parola di conforto per tutti, anche se usa un gergo molto colorito, e c’è sempre per le persone che ama, in particolar modo Summer, la sua migliore amica.
Tyler è dolce, premuroso, sexy. È quel personaggio che fa sbavare perché usa sempre la parola giusta nel momento giusto. Mette gli altri sempre prima di sé, anche se fa vedere il contrario per nascondere le sue fragilità. Rispetta le donne nonostante gli piaccia portarsi a letto tutte quelle che gli cadono ai piedi, ma quando ama, ama davvero.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo è legato al primo romanzo che si intitola: SCOMMETTI CHE TI AMO?. Ho voluto correlare le due storie, pur essendo entrambi autoconclusivi. SCOMMETTI CHE NON MI PERDERAI? nasce perché i due protagonisti vogliono scommettere sul loro rapporto, come hanno fatto in precedenza i personaggi principali del primo, ma un incidente cambierà le carte in tavola.
Lascerò che sia il lettore a dirmi se il titolo sia perfetto o no per la mia storia, altrimenti rischio di fare troppi spoiler!
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Sicuramente Tyler. È un personaggio maschile fuori dal comune, nel senso che l’ho immaginato con una sensibilità tale da sembrare quasi “una donna”. Non a caso i ruoli sono alternati perché lui è il romantico, quindi “la Bella”, mentre Emma, che ha una personalità apparentemente più forte è “la Bestia”. Volevo uscire dai cliché del bad boy. Tyler si mostra così: tatuato, forte, occhi color ghiaccio, ma dentro ha una bontà disarmante. Ha tante parti caratteriali che mi rispecchiano, specie la solarità. Credo sia un personaggio che non si può non amare.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Mh… bella domanda. Io sono Summer, l’amica di Emma. Credo di aver basato quel personaggio a mia immagine e somiglianza anche se, come scriverò nella prossima risposta, credo di essere in ogni personaggio.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No. Il romanzo è ambientato in California, e per quanto adori l’America, mi senta legata a questo Paese con tutta me stessa, non ho mai avuto l’occasione di visitarlo. Ringrazio Google Maps per avermi permesso di poter girare gratis nelle città che compaiono nel libro.
Per alcuni avvenimenti, sì, in parte sono situazioni che ho vissuto, tipo perdere un genitore. Per il resto ho fatto affidamento alla mia sensibilità per immedesimarmi nei personaggi, a differenza del primo romanzo in cui c’era un po’ più di me. Forse una me diversa. Credo ci sia una parte di noi in tutti i personaggi e storie che scriviamo.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto, intanto, di riuscire a essere felice, così come lo sono oggi. La passione per la scrittura è tale dal momento in cui scrivi solo ed esclusivamente per te stesso e lasci tutto in milioni di file archiviati in un pc. Ho scelto la strada del self publisching e, per quanto non sia redditizio come un qualsiasi altro lavoro, lo è a tutti gli effetti. Un autore self è la casa editrice di sé stesso. Sta tutto nelle nostre mani; certo, permettersi un grafico e un editor che aiutino nella messa a punto dell’opera è sempre cosa gradita, ma è una spesa che non tutti possono permettersi di fare, quindi all’autore spetta scrivere, correggere (anche grazie all’aiuto di altri autori che si travestano da beta readers, fondamentali), impaginazione del testo, copertina, promozione.
È un lavoro e mi auguro di poter continuare a farlo finché il cricetino nella mia testa continuerà a correre verso nuove storie.
Intervista a Chiara Della Monica
autrice de ” Maledetto rossetto rosso”
TRAMA
Colin è un principe nero. Ha tatuaggi su tutto il corpo, capelli rasati sui lati, occhi verdi, e un passato che lo tormenta. La morte di suo fratello lo ha segnato nel profondo e da quel momento il suo cuore non ha più visto la luce. Demet lavora in una distilleria, è la figlia dei Sunny, la famiglia più in vista della città, e anche lei ha dovuto superare delle sfide: l’allontanamento della sorella a causa di una gravidanza inattesa, per esempio. In un giorno di pioggia il fato ha voluto intrecciare i loro destini, un incontro che porterà luce e tenebre, amore e odio, passato e futuro. Perché forse c’è qualcosa che hanno in comune…
«Vorrei che mi raccontassi una storia, una fiaba in cui la principessa salva il cavaliere nero. Ho bisogno di un lieto fine.»
ESTRATTO
Ti dispiace se fumo?»
Lei osserva la sigaretta e capisce subito di cosa si tratta. «Nessun problema. Posso?» azzarda timorosa.
A quelle parole ogni neurone del mio cervello impazzisce. Non capisco più nulla. Bevo quello che rimane nel bicchiere tutto d’un fiato. Accendo lo spinello e faccio qualche tiro, quasi con mani tremanti. Poi lo passo a lei che fa altrettanto. Lo spettacolo che ho davanti è il più erotico che abbia mai visto. Le sue labbra carnose trattengono delicatamente lo spinello, inspira piano e poi butta fuori una nuvola bianca con il profumo più buono che esista.
Tossicchia, chiaro segnale del principiante, ma lo fa con eleganza.
Una volta finito, mi osserva e io non posso fare altro che prendere quello che rimane dalle sue mani e metterlo nel posacenere. Le passo un braccio intorno alla vita e le poggio una mano sulle reni. I nostri corpi vibrano d’eccitazione. L’avvicino in modo da avere i nostri volti a poca distanza. Nell’aria aleggia un aroma che sa di whisky, spezie e frutta. Un improvviso e disperato bisogno di averla, una volta toccata, fa scattare il mio corpo. In un attimo la sollevo e la metto seduta sul bancone. Lei apre le gambe affinché mi posizioni nel mezzo. Lentamente sposto il viso all’altezza del suo orecchio. «Dal primo giorno in cui ti ho vista,
sotto la pioggia, ho desiderato baciarti. Quel tuo rossetto rosso mi ha stregato. Dimmi che vuoi lo stesso. Dimmi se anche tu senti questa “cosa” tra noi, perché io ti voglio più di ogni altra. Perciò, o mi fermi adesso o dopo sarà troppo tardi…»
Demet indietreggia con il capo con fare languido. Gli occhi iniziano a socchiudersi a causa dello spinello. Sono lucidi e… lussuriosi.
«Baciami… baciami finché avremo aria nei polmoni» sibila.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho iniziato a leggere alle medie, l’insegnate ci aveva dato come libro da leggere per le vacanze Cuore di Ciccia di Susanna Tamaro, non ho più smesso. Qualche volta cambio genere: fantasy, thriller, romanzi e narrativa in genere. Unico limite Horror, non riesco a leggerli e gli storici, ne leggo davvero pochi perché la storia da sempre non mi piace.
La scrittura è arriva in concomitanza con la lettura. Mentre leggo sottolineo quello che mi interessa e lo trascrivo in un taccuino. Anche le frasi che trovato nei baci perugina segnavo, poi sono passata dai sogni e poi da quelli ho iniziato a fare brevi storie.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo, mio marito scrive anche lui. Non ne parlo molto però, le mie storie rimangono segrete fin quando non sono pubblicate. Ogni tanto mi confronto con mio marito ma davvero raramente.
Gli amici mi seguono e molti mi leggono, altri invece mi supportano ma non sono amanti della lettura… ma spero di convertirli…
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Maledetto Rossetto Rosso è nato in un momento un po’ strano. Natale 2018. Ho ascoltato una canzone che parlava del sole e in quel giorno pioveva un sacco… da lì è nato il prologo. Avevo fatto un sogno su una ragazza, un’attrice, la sera prima avevo finito una serie turca che mi ha appassionato talmente tanto da farmi fare le ore piccole e spesso quando faccio tardi capita di sognare i protagonisti… Come faccio ogni volta ho messo su carta quel sogno, e poi ho iniziato a battere sulla tastiera accompagnata da quella canzone… L’ho continuato durante il lungo mese che ho trascorso a casa nel periodo del lockdown.
Lì credo ci sia un po’ della fantasia, lasciata libera per salvarmi dalla depressione nata dalla chiusura forzata.
Credo che leggendolo si possa stare un po’ in compagnia, in una città nuova con nuovi personaggi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Rinascita e Parole
Rinascita perché parla di seconde possibilità, parole perché spesso sottovalutiamo il potere che anno e quello che posso infliggere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Colin è sensibile, ma lo nasconde molto bene, passionale, sa essere un perfetto amante, attento, non gli sfugge nulla.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Beh questa è facile il libro nasce appunto dal rossetto rosso che Demet utilizza.
É stato facile… Un titolo con un significato ben preciso che rappresenta alla perfezione la storia.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
A me piace molto la protagonista femminile Demet… così determinata, indipendente, una donna che si prende ciò che più desidera
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Demet senza ombra di dubbio
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La città lo visitata virtualmente e me ne sono innamorata… I luoghi sono reali non sono di fantasia. Di alcuni ho modificato il nome ma se si ricerca attentamente si possono trovare e vedere come sono realmente. La scena che si avvicina di più a una cosa successa nella mia adolescenze è quella in cui lei prova a fumare e inizia a tossicchiare, quando ho provato a fumare la prima volta una Malboro quasi mi strozzo… ho provato a fumare, ma è più forte di me l’odore delle sigarette mi infastidisce, perciò sono arrivata ad avere trentanni senza essere mai stata una fumatrice. Ma amo provare, come Demet che vuole provare… prima di dire che una cosa non fa per me devo prima capire che effetto ha su di me.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il futuro vede altri miei libri in pubblicazione nel 2021, uno in particolare crea molta ansia..perché è il solo che parla di me, di una parte del mio passato…
In stesura ne ho altri due, uno finito da revisionare l’altro a circa metà… vedremo cosa mi porterà questo nuovo anno!
Intervista a Veronica Evangelisti
autrice de “Donne Fenice”
TRAMA
Donne Fenice, è un libro ispirato a storie vere, di sei donne comuni che sono cadute nella loro vita ma che hanno trovato la forza di rialzarsi e combattere. I temi principali affrontati sono: il cancro, la violenza verbale, i diritti lgtb, la malattia di un figlio, la morte di un figlio e un marito, essere ragazza madre e il divorzio.
Ogni protagonista ha una storia. Il libro affronta questi temi senza annoiare il lettore, anzi talvolta anche in chiave ironica.
ESTRATTO
Sonia:” Che bel nome, ma perché donna fenice?” la guardai sorridente, e spiegai:” Perché voi mie care amiche, siete l’esempio di una fenice fatta donna, ho coniato il termine donna fenice, colei che porta un fardello nella sua vita, fino a che brucia e poi rinasce più bella di prima.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La lettura è nata da bambina a 6 anni con Cenerentola, una versione per la prima infanzia della Disney, tutta illustrata, avevo la broncopolmonite e scoprii che i libri tenevano compagnia. Poi però è stato altalenante, non aveva una famiglia di lettori e quindi dopo che avevo letto qualcosa alla mia portata per casa, non ha avuto altri input. A dieci anni lessi “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, non so perché ma volevo fare bella figura con la suora. L’amore scoppiò alle medie, avevo una prof. eccezionale che spingeva alla lettura, ogni mese dovevamo leggere e recensire e poi interrogava. La scrittura l’ho scoperta sempre durante la broncopolmonite, avevo un diario dove annotavo ogni giorno, avevo scritto anche il mio testamento, l’ho ritrovato poco tempo fa, ho provato tenerezza. ho sempre avuto un diario, o uno scambio epistolare con un’amica o anche con il mio ragazzo. Poi a 27 anni mi sono decisa e ho scritto Un posto per Victoria ma ho aspettato molto prima di pubblicarlo, fino a poco fa vivevo la scrittura come una cosa intima, poi ho capito che non è così e alla fine sono partita.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si la mia famiglia lo sa, è felice e anche i miei amici, ma anche se non lo fossero stati non è un mio problema.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Siamo tanti scrittori e tutti vogliamo la stessa cosa: essere letti! non è per soldi ovviamente è per gloria, o come la chiamava D.H. Lawrence nell’ Amante di Lady Chatterley la ” dea cagna”. Io scrivo con il cuore, spesso la penna è più veloce del pensiero. Il mio libro “Donne Fenice” è un inno alla resilienza, per tutte quelle persone che stanno affogando e non vedono la luce. Si può rinascere dalle ceneri. Poi c’è la collana di Pina la Lumachina, quella è per i piccoli lettori, attraverso una filastrocca illustrata spiego concetti green, io credo nei bambini.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Amicizia e resilienza. Spesso le amiche di una vita sostituiscono la famiglia. Resilienza …scopritelo leggendo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Linda è una sognatrice, pragmatica, ironica. perché affronta la vita con il sorriso, a sogni aperti ma è molto pratica e schietta.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Stavo parlando con Alessandra Paparelli una giornalista e speaker radiofonica, le stavo dicendo di questo mio progetto, il secondo romanzo, quando ho esclamato: ” noi donne siamo come la fenice? ecco lo chiamerò Donne Fenice!”
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho un personaggio preferito, perché sono ispirati a sei donne vere ci conosciamo dal primo anno di asilo, e quindi ho adattato la storia ma la loro note caratteriali sono rimaste.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ehhh la protagonista
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Diciamo che questo libro è molto autobiografico, ma ho promesso a me stessa di non scriverne più. Ad aprile uscirà Raccontami… con la DragonFly Edizioni, dove ci sono ancora dei racconti ispirati al mio vissuto. Invece ho appena finito un altro e quello è totalmente inventato. Ma per scrivere è fondamentale sapere quello che si scrive, il vissuto è importante fino a quando non ci limita. Gabriel Garcia Marquez diceva che quando scriveva apriva la porta di casa e osservava la gente, ecco bisogna osservare.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Io lo vivo già come un lavoro, credo in quello che faccio, non è retribuito ma è costante, mi appaga, mi rende felice. Ci vuole sacrificio, costanza, studio, energia, tempo, pianti e gioie, non credo che diverrò mai un nome importante, ci vuole talento, bravura e fortuna, ma scrivo cosciente che per me è un lavoro. Anzi chiudo così: fai della tua passione il tuo lavoro, e non lavorerai neanche un giorno.
Intervista a Serafina Lomaisto
autrice de “Eterno contrasto perfetto incastro”
TRAMA
Gaia è una diciottenne, prossima alla maturità, che conoscerà l’amore per caso e si ritroverà incastrata in questo sentimento dalle mille sfaccettature. Conoscerà il sapore dell’essere donna tra forza e fragilità, tra conoscenze e perdite, tra sconfitte e cambiamenti. Farà scelte dettate dalla paura di soffrire o far soffrire. Così, spesso, preferirà lasciar scorrere il tempo senza realmente viverlo, ma la vita non è una sprovveduta: offre nuove possibilità a chi sa coglierle. In questo viaggio Gaia non sarà sola, anzi. Ci sarà chi cambierà con lei e si ritroverà ad essere causa e soluzione di queste scelte. E’ un libro che affronta temi molto forti ma senza perdersi d’animo; dal punto di vista di ragazzi molto giovani con alle spalle situazioni più o meno complesse. E’ emotivamente molto intenso e ci sono molte personalità che si incontrano, e scontrano.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Non so darti una risposta precisa. Mi è sempre piaciuto scrivere i temi, le poesie, le lettere. A quindici/sedici anni ho cominciato a leggere sul serio innamorandomi de “L’ombra del vento” di Zafon. Credo sia stato lui la mia scintilla e la mia guida.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Ormai tutti sanno che scrivo, anche i ragazzini al lavoro, i colleghi e i colleghi dei colleghi e degli amici. La mia famiglia mi sostiene, non tanto nella scrittura in sé o nella promozione ma dal vivo, alle presentazioni che faccio. Per gli amici il discorso è un po’ diverso, c’è chi mi sostiene comprando e leggendo i libri e chi ci scherza su e non li leggerà mai. Tutto sommato però so di poter contare anche su di loro, su tutti loro.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Vi parlo del mio primo libro ‘Eterno contrasto, perfetto incastro’. È una storia che parte da una tentata aggressione e viaggia attraverso l’amicizia di quattro ragazzi che condividono quel segreto e cercano di combatterne le conseguenze con tutti i mezzi che hanno a disposizione. Dovreste leggerlo se vi piace guardare oltre le apparenze e se siete coraggiosi. Sapete amare anche quando questo vuol dire comprendere una scelta che non condividete? O quando vuol dire accettare un dolore atroce? Se le vostre risposte sono affermative, vi auguro buon viaggio con Emiliano, Cristian, Gaia ed Massimo.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Introspettivo e destabilizzante. È un viaggio nelle emozioni e nei pensieri di ognuno dei personaggi e nello stesso tempo mostra l’altra faccia della medaglia, rivoluziona ciò che dovrebbe essere ‘normale’; rende giustizia alla ribellione e a ciò che apparentemente riteniamo sempre sbagliato; racconta la diversità di ogni persona, nelle azioni e nelle reazioni, nell’affrontare le situazioni e nelle proprie convinzioni morali e sociali, ma soprattutto nel proprio modo di amare.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
In realtà i protagonisti sono quattro.
A Gaia abbinerei il coraggio perché affronta situazioni forse più grandi di lei senza tirarsi mai indietro. Di Emiliano direi invece che è un essere fragile perché affoga nei suoi sensi di colpa e nei suoi errori. Cristian è quello sensibile che ha uno sguardo che arriva fin dentro l’anima degli altri mentre Massimo è razionale, prima di lasciarsi coinvolgere mette a posto le cose.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
È una frase pescata dal libro, da un momento che, in effetti, è il punto di fine e di inizio della storia. Per questo è perfetto. Racchiude tutto ciò che racconto, l’eterno contrasto delle persone e delle situazioni e il perfetto incastro di ogni particolare.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Solitamente dico Emiliano perché sono legata a lui in un modo indescrivibile ma questa volta voglio concedermi all’affetto e la tenerezza che mi unisce a Cristian. Ha dovuto imparare ad amare in un modo diverso da quello che conosceva, ha dovuto affrontare la comprensione che richiede l’amore. Ama con tutto sè stesso, non si risparmia, non si protegge. Tante volte avrei voluto farlo io per lui, mentre invece scrivevo del suo dolore. È un personaggio con la ‘P’ maiuscola.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Senza ombra di dubbio Massimo perché riesce a prendere in mano le situazioni e ad agire senza farsi prendere dal panico. È il sostegno, il punto fermo, per entrambi gli amici, Emiliano e Cristian, scossi e annebbiati dalla rabbia e dal dolore.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Ogni personaggio è legato alla mia persona, chi ai pregi e chi ai difetti, ma questa è un’altra storia ahahahahah. Ci sono parti della mia vita o delle vite di persone che ho avuto il piacere di incrociare nel mio percorso. Il tutto è, ovviamente, romanzato e quindi molti dettagli, luoghi, situazioni, sono dettati solo ed esclusivamente dalla mia fantasia
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non so cosa aspettarmi ma so con certezza che mi piacerebbe che le mie storie siano lette da tante persone perché sono fermamente convinta che possano essere d’aiuto, in un modo o nell’altro. Non voglio essere una scrittrice per mestiere perché è sinonimo di costanza, pressione, ansia da prestazione, scadenze e sono tutte cose che mi fanno vivere male. Mi piacerebbe però poter lavorare nell’ambito della scrittura, quindi nelle retrovie degli altri scrittori, nel mondo editoriale. Così rimarrei libera di scrivere come, quando e quello che voglio e mi piace
Intervista a Michela Paolino
autrice de “Cenerentola in quarantena”
Trama
Matilde é una ragazzina timida e riservata, lontana dai tipici modelli di popolarità. Al terzo anno di medie, é convinta di poter dare una svolta alla sua vita sentimentale e sociale grazie alla gita scolastica nella città eterna. Ma un evento unico irrompe nella sua esistenza: il coronavirus, la pandemia globale che blocca il mondo intero. Tra sogni spezzati e aspettative deluse, la fanciulla si trova a fare i conti con una realtà del tutto nuova. In un anno in cui didattica online, incontri su Zoom, distanziamento e mascherine, diventano la normalità. Come può sopravvivere a tutto ciò una povera adolescente? Come gestire amicizie e primi amori in questo clima paradossale?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Il primo step è stato la stesura della mia tesi di laurea, quando per la prima volta ho potuto leggere e scrivere di testi
che mi interessavano davvero. Poi c’é stata l’esperienza nella redazione di un piccolo giornale della mia provincia: ho
scritto sia articoli di cronaca, sia brevi racconti che venivano pubblicati sulla pagina dedicata ai ragazzi.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no?
RISPOSTA
I miei genitori e mio marito sono sempre stati i miei primi sostenitori. E’ anche grazie a loro che posso scrivere, ed in
qualche modo incastrare lavoro, casa, famiglia, sport e scrittura. Non é semplice, ma senza il loro aiuto sarebbe
impossibile.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Bè, perché chiunque potrà trovare un pezzettino di sé nel mio romanzo. Perché é attuale, frizzante, e vuole trasmettere
un messaggio di speranza. E la speranza di questi tempi penso sia fondamentale.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché
RISPOSTA
Leggero e romantico.
Leggero, perchè sicuramente punta a sdrammatizzare situazioni molto serie (NON a sminuirle o banalizzarle, ma
proprio solo sdrammattizzarle), e regalare un po’ di sana frivolezza.
Romantico, perché vuole far sognare il lettore. Perché ritroverete un po’ della mia parte da inguaribile romantica e
costante sognatrice.
QUINTA DOMANDA
Descrivi LA protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Timida, forte, naturale
Timida perché fatica a socializzare con i ragazzi all’infuori del suo gruppetto. Guai se si parla di un tipo che le piace.
Forte perché non si lascia condizionare dalla massa, ma porta avanti le sue idee.
Naturale perché é una tipetta acqua e sapone, contraria a make-up pesanti, outfit vistosi, e look artificiali.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Questo é stato solo istinto. Mi é venuta l’ispirazione, ho pensato che mi piaceva, e che quindi quello sarebbe stato il mio
titolo. E il mio editore lo ha subito approvato.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho un personaggio preferito. Li amo tutti allo stesso modo e li vedo come delle persone reali, con gusti, caratteri,
passioni. Con cui poter dialogare.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
In quel caso mi piacerebbe essere Matilde, la protagonista.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai
preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La storia é inventata, ma per delineare i tratti della protagonista, in parte mi sono ispirata alla mia migliore amica (che
oltretutto ho conosciuto quando eravamo già più grandi di Matilde). I luoghi sono reali, tant’è vero che é anche nata una
collaborazione con la pizzeria citata in uno dei capitoli.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto di crescere ancora, e raggiungere un certo equilibrio che per ora purtroppo non mi appartiene. Sarebbe bello
se la mia passione potesse diventare un lavoro, perché ciò che si fa con passione, non stanca mai. Ma forse questo
dipende più’ da voi che da me 😉
Intervista a Bluebird
autrice de “Perhaps Love”
TRAMA
Bee Anderson non si aspetta niente dalla vita. A ventidue anni è indurita dal tempo e dal poco amore ricevuto dalla madre.
Ha solo i suoi amici James e Anne su cui poter contare: gli unici che possa chiamare famiglia.
Liverpool le sta stretta e come ogni prigioniero che si abitua alla sua condizione, Bee non vede alcun futuro se non quello di trascinarsi in modo ripetitivo, giorno dopo giorno.
A Lee HyunMin la vita ha regalato un talento immenso, portandolo a diventare il leader degli SG5: la più famosa band di kpop. L’impegno e il dolore lo hanno fortificato, ma essere un idol comporta rinunce. La sua intera esistenza è sotto i riflettori, senza mai poter lasciarsi andare.
Senza aver mai vissuto come un comune ragazzo di ventisette anni.
Un incontro casuale.
Una notte che sembra un sogno e loro soltanto due giovani ragazzi.
Come tutti i bei sogni anche quella notte finirà, ma il destino li farà incontrare ancora, otto mesi dopo a Seoul, in Corea. C’è un disegno invisibile, una forza che li ha spinti a cercarsi tra miliardi di persone. Un sentimento capace di spazzare via incertezze e ostacoli.
Delicato e fragile come le ali di una farfalla.
Potente e tumultuoso come uragano.
Oltre i riflettori, oltre la paura di perdersi, oltre le parole non dette.
È proprio quando tutto sembra perfetto, che la vita pone di nuovo Bee davanti ad una scelta: l’unica che non avrebbe mai voluto fare. Perché l’amore per Hyun-Min è più forte di qualsiasi cosa e la felicità del ragazzo che ama, più importante di tutto.
Dalla fredda e nebbiosa Inghilterra fino alla moderna e colorata Corea, una storia al ritmo del kpop, un viaggio alla ricerca di se stessi.
Per spogliarsi delle proprie maschere.
Per imparare a sorridere.
Per imparare ad amare.
- Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
Ho sempre amato leggere fin da piccolissima. Perdermi tra le pagine di un libro e viaggiare con la fantasia è sempre stato uno dei miei passatempi preferiti.
Ho sempre appuntato idee e pensieri ma ho iniziato a scrivere stories su EFP e Wattpad soltanto qualche anno fa.
- La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
Sì, ovviamente la mia famiglia sa che scrivo e mi sostiene a modo suo. Mentre le amiche sono quelle che mi spronano sempre e comunque a mettere nero su bianco quello che mi frulla per la testa.
- Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
Perhaps Love è un romance ambientato in Corea del Sud. È la storia di Lee Hyun-Min leader della più famosa band di kpop e di Bee Anderson, una ragazza che vive a Liverpool. Il loro incontro inatteso e fortuito irrompe nelle loro vite stravolgendo le dinamiche.
- Descrivi il libro con due parole e spiega perché.
Romantico e appassionante. Perchè? Perchè la storia di Hyun-Min e Bee vi farà battere il cuore.
È un lungo viaggio alla scoperta di se stessi, di una cultura diversa e a volte sottovalutata, di un mondo che è lontano anni luce da quello dell’ entertainment occidentale.
Io ho cercato di rendere fruibile a tutti, anche e soprattutto a chi non conosce il mondo del kpop e le sue regole ferree e rigide, questo intero universo che da fuori sembra dorato.
Dietro c’è tanto impegno, sacrificio.
Vi farà sorridere, vi farà a volte anche arrabbiare, ma sono certa che ve ne innamorerete.
Bee e Hyun-Min sono due anime che si riconoscono fra miliardi, rendendo l’uno la vita dell’altra più sopportabile.
- Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
Tre aggettivi per Hyun-Min sono riduttivi…
Lui è dolce: riesce a penetrare la corazza coriacea di Bee con la sua dolcezza, con il suo amore sincero e con i suoi modi gentili e pacati.
È passionale: il ragazzo dolce e quasi timido della vita reale, con le sue movenze erotiche e la voce suadente, sul palco diventa un’altra persona. Capace di eccitare le fan e farle sognare a occhi aperti.
Tenace: essere un idol è la sua vita e il suo sogno fin da quando era solo un bambino, realizzato lavorando duramente, nonostante tutto e tutti con ostinazione e tenacia.
- Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
“Perhaps Love” prende il titolo da una canzone di Teamin, l’idol al quale mi sono ispirata per costruire il personaggio di Hyun-Min. L’ho scelto perchè il testo sembra scritto apposta per i miei protagonisti. Volevo un titolo semplice, che racchiudesse la storia di Hyun-Min e Bee in poche parole e “Perhaps Love” è perfetto per loro.
- Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
Amo i miei personaggi allo stesso modo, non c’è un preferito. Sarebbe come chiedere a una mamma a quale figlio vuoi più bene!
- Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
Bee, per ovvi motivi. Penso che ogni autrice metta un po’ di sé nella protagonista per vivere in qualche modo le vicende, in cui si identifica e proietta i suoi sogni.
- I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
Purtroppo è tutto inventato: mi sarebbe piaciuto tantissimo essere una ragazza che beccava un idol kpop bellissimo sul retro del suo furgoncino col quale vivere una storia d’amore intensa. Sarà per la prossima vita!
- Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
Non so se mi piacerebbe che la scrittura diventasse un lavoro. Quello che amo è la libertà di creare storie, di poter decidere come e quando metterle su carta. Se fosse un lavoro, temo che gli obblighi mi limiterebbero e ho sempre creduto che seguire l’ispirazione sia libertà. È uno dei motivi per cui ho scelto il self publishing e non una Casa Editrice e mi piacerebbe continuare ad avere questa libertà di essere me stessa.
Intervista a A.R. Alexander
autrice di “I 17 Mondi – Il Capitano”
TRAMA
Quando il generale Cohen, soldato dell’Alleanza, cade in un’imboscata sul pianeta Echuazi, l’ultima cosa che si aspetta è di venire salvato dal pirata più ricercato e misterioso dei 17 Mondi, il Capitano, una bellissima quanto pericolosa combattente in cerca di vendetta personale e giustizia per tutti i popoli della Comunità. Ma la fuorilegge non agisce a caso, Cohen è stato salvato per un motivo: indagare i loschi piani dell’efferata Corporazione Kappa, volti a trasformare l’Ajna – una tecnologia neurale in grado di debellare qualsiasi malattia – in un’arma per il controllo delle masse. Il generale e il Capitano dovranno fare i conti con una cospirazione interplanetaria che cela una minaccia ancora più terrificante…
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Non so quanto ho iniziato ad appassionarmi alla lettura, probabilmente è stato Marcovaldo di Calvino, letto a scuola nelle medie, insieme a insegnante di italiano fantastica che mi ha fatto capire quanto sia potente la forza dell’immaginazione. Da lì non ricordo di aver mai smesso di leggere, anche se alterno periodi in cui faccio scorpacciate di libri fino all’indigestione per poi digiunare nel riprendermi. A scrivere non ci ho mai pensato, non credevo di essere in grado. Ho sempre immaginato storie di ogni tipo, le ho vissute quasi come realtà alternative. Ero ovviamente consapevole che fossero mondi immaginari, ma mi divertivo nel viverle come se fossi io al centro di quelle mille avventure. Però non le ho mai messe su carta, finché non sono diventata grande e la psicoterapeuta che mi faceva da supervisore per la mia professione, a cui avevo confidato di fare ancora quei sogni a occhi aperti, non mi disse “Prima o poi troverai la storia da scrivere nero su bianco…”. E l’ho trovata, così è nato l’universo de “I 17 Mondi”.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Devo ringraziare tutti per avermi supportato e sopportato nella stesura del libro, soprattutto mio marito e i miei figli, ma anche mia sorella e i miei amici che hanno letto e riletto le varie parti del manoscritto, dandomi conigli e incitandomi a continuare, anche quando ero demoralizzata. Non sarei arrivata fino a qui senza di loro.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Il mio è un libro con un stile cinematografico, nel senso che io descrivo le scene che “vedo” con la mia fantasia, come se fosse un film. I riferimenti e le influenze si possono trovare sia in pellicole di fantascienza che in libri. Se vi sono piaciuti film come Guerre stellari o libri (e film) come Dune, se avete amato personaggi come Lady Oscar o Lara Croft credo che potreste trovare di vostro gusto anche I 17 Mondi. Non che mi voglia mettere a confronto con Frank Herbert o Lucas e compagnia bella, ma l’ispirazione è quella. Con la particolarità di un punto di vista da psicologa e da donna, che fa, per così dire, scivolare la telecamera puntando su aspetti forse meno indagati quando si parla di fantascienza.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè
RISPOSTA
Complesso e intricato. La complessità è dovuta non solo alla mole di personaggi che entrano in gioco, ma anche alle tante diverse ambientazioni. Ci sono diciassette pianeti ognuno con la sua particolarità e, anche se non sono stati tutti descritti in questo primo libro (ne sono previsti cinque) ci sono parecchie cose da tenere a mente leggendolo. Intricato perché porta avanti una serie di trame differenti che in parte convergono sul finale, con alcuni colpi di scena che chi lo ha già letto li ha definito davvero inaspettati.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
La protagonista, Elizabeth, è una donna che si può definire come seducente, irritante e geniale. Il termine seducente lo intendo con la sua accezione latina “se ducere” cioè condurre a sé, perché lei non è solo molto bella, ma è anche capace di modificare il suo comportamento a seconda della situazione in cui si trova attirando l’attenzione dove vuole lei. È irritante per il suo atteggiamento nei confronti di chiunque, anche se dietro a questo si nasconde una grande fatica personale. La sua genialità è una caratteristica dovuta al suo codice genetico ed è un punto di forza ma anche di debolezza, per il carico che lei stessa si attribuisce quanto gli altri si aspettano da lei.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Ho fatto parecchie prove prima di trovare il titolo giusto. Alla fine ho pensato che la migliore descrizione fosse defire il luogo in cui si svolge la storia o le storie descritte. Sono diciassette pianeti, ma ognuno è un mondo diverso, quindi sono 17 Mondi.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Un libro lo possiamo immaginare come un sogno e come tale i personaggi che lo popolano sono sfaccettature del suo creatore, parti del suo mondo interno. Questo per dire che in ogni personaggio c’è un aspetto che in qualche modo mi rappresenta o che incarna una mia paura, una mia emozione. Molti sono i personaggi del libro che ho amato, ma certamente la protagonista è quella in cui mi rispecchio di più, ovvero che possiede caratteristiche che io non ho, ma vorrei avere.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Nel romanzo non ci sono personaggi che hanno avuto o hanno vita facile, per cui Elizabeth, la protagonista, pur con tutte le sue angosce e fatiche, come dicevo prima, ha caratteristiche che invidio e vorrei vivere in prima persona.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
In qualche modo si, c’è un legame con la mia vita forse più a livello metaforico che altro. Elizabeth, la protagonista rispecchia parte delle mie debolezze, come il pensare di non essere “abbastanza” o la necessità di tenere tutto sotto controllo. Ma come ho detto prima, un libro che nasce da un sogno a occhi aperti descrive il mondo interno del suo autore, che lo voglia o no. Come accennato nella risposta alla vostra prima domanda, con la mia psicoterapeuta abbiamo parlato della storia e in parte analizzato il significato di alcuni eventi che ho inventato o che sono ricorrenti nelle storie che ho creato nel corso degli anni e tutti hanno un senso ben preciso. D’altronde l’analisi metaforica nella letteratura è una prassi.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Beh, sicuramente mi piacerebbe molto che lo scrivere diventasse un lavoro, soprattutto ora che mi sono trasferita in Inghilterra e ho smesso di esercitare la professione di psicologa. Ma è un sogno che ha bisogno di basi solide e per ora mi accontenterei di sapere che piace il mio modo di raccontare le storie.
Intervista a Vincenzo Spinelli
autore de “Dante e la tartaruga”
TRAMA
Dante e la Tartaruga è la storia contemporanea (e folle) di due innamorati che vivono nella periferia bolognese. Stanchi di condurre un’esistenza ai margini della società ed esausti di vacillare perennemente sulla soglia della povertà, decidono di commettere un omicidio per appropriarsi del patrimonio della ricca e odiosa signora Scalpini, così da poter poi rilevare la libreria Shakespeare and Company di Parigi. Il protagonista, Dante Chitano, da anni sogna di fare lo scrittore ed Elena Bugetti vorrebbe soltanto vivere serenamente insieme a lui. Riusciranno, al termine di questa avventura surreale e rocambolesca, a coronare i loro sogni?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Per assurdo credo di aver iniziato prima a scrivere che a leggere. Mi dilettavo a scrivere sceneggiature perché la mia prima passione è il cinema. Non leggevo molto in quel periodo, se non riviste di cinema, libri sul cinema e fumetti. Poi un giorno finalmente riesco a vedere girato un cortometraggio di una sceneggiatura che avevo scritto. Ne ero rimasto così deluso (il video non rappresentava esattamente ciò che avevo scritto, era quasi un’altra cosa) che decisi di mettermi a scrivere racconti, almeno nessuno avrebbe più potuto cambiarmi una virgola.
Da lì ho iniziato ad approcciarmi ai grandi scrittori di racconti prima e di romanzi poi. Avevo circa ventidue anni.
SECONDA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
La sua particolarità è che racchiude più generi. C’è del surrealismo, dell’umorismo e della vera e propria satira. Pensavo che sarebbe stato interessante variare e mischiare diversi generi letterari. Non a caso il protagonista, amante della musica blues, cita diverse volte Jimi Hendrix. Anche per lui era riduttivo essere classificato in un unico genere. Pensava che prendendo le influenze del passato si potesse fare qualcosa di nuovo, di mai sentito. Nel mio piccolo ho cercato di fare lo stesso.
L’omicidio pianificato dai due protagonisti l’ho usato come scusa per affrontare diversi temi, come quello della mentalità che difende e onora chi uccide in guerra, mentre non ammette violenza alcuna nella nostra società. Con questo non volevo dire che sia giusto uccidere, ma soltanto far notare l’incongruenza di pensiero. Io sono contro ogni forma di violenza, quella dell’omicidio è soltanto una provocazione.
TERZA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè
RISPOSTA
Irriverente perché, essendo amante io stesso delle opere satiriche e di quelle censurate per aver detto cose ritenute oscene, ho voluto scrivere senza filtri, stando volutamente sopra le righe.
E sfacciato, per lo stesso motivo della prima risposta.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Cinico, perché i continui fallimenti nella sfera lavorativa lo hanno disilluso un po’.
Sognatore, perché, nonostante tutto, Dante sogna un futuro in grande.
E sprezzante, perché non tiene in alcuna considerazione il giudizio delle persone ma, anzi, si sente al di sopra della mentalità comune.
QUINTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Nel 2016 sono stato menzionato a un concorso nazionale per racconti. Andare alla premiazione che si svolgeva alla Fiera del Libro di Torino mi aveva dato sì sicurezza, ma anche tanti dubbi. Non sapevo se fossi effettivamente capace. Mi ero iscritto a un corso di scrittura per capire meglio. Ero parecchio perplesso sul futuro. Una sera mi capita di guardare il film Achille e la tartaruga, di Takeshi Kitano e ne rimango folgorato. Inizialmente avevo iniziato a scrivere il racconto della trama cambiando però l’attitudine dei protagonisti. Sì perché nel film il personaggio dipinge, nel mio romanzo scrive. La trama è quella di uno che per tutta la vita cerca di farsi notare nel mondo dell’arte ma non ci riesce. Guardare quel film in quel momento della mia vita è stato come un incubo. Di solito, nei film o nei libri, un personaggio si prefigge un obiettivo e, dopo vari tentativi cui susseguono perdite, sacrifici e sofferenze, alla fine l’obiettivo si raggiunge. Ma non in Achille e la tartaruga. Immedesimandomi nel personaggio, avevo paura di fare quella fine, di provarci e non riuscire. Ecco, quella paura mi è stata d’aiuto per scrivere il romanzo, che alla fine ho intitolato Dante e la tartaruga. È stato il mio modo per cercare di esorcizzare una storia del genere.
SESTA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il protagonista, Dante, perché è la personificazione della verità. Nella vita di tutti i giorni sono una persona piuttosto diplomatica, invece Dante manderebbe a quel paese chiunque senza curarsi delle conseguenze. Lo invidio moltissimo.
SETTIMA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Dante.
OTTAVA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No, no. È tutto inventato. E anche l’ambientazione (Bologna), l’ho scelta pensando a Dalla, Guccini, Vasco.
NONA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Permettendo che alla base c’è una forte passione, lo scopo è proprio quello, far sì che diventi un lavoro. Ma svolgendone un altro di giorno che non ha niente a che fare con la scrittura, devo accontentarmi di scrivere la sera e nei week end. So bene che ci vuole tempo per “prepararsi” e per mettere sul mercato un lavoro che sia all’altezza, di qualità, quindi l’unica cosa da fare è continuare così, senza fermarmi.
Intervista a Roberto Alessandrini autore de
“Per mille conchiglie d’argento”
TRAMA
“Per mille conchiglie d’argento’ è una lettura adatta a piccoli e grandi lettori. Se desiderate entrare nel mondo della fantasia, intessuto di storie, di personaggi simpatici e di incontrare la leggerezza e il mistero che si nascondono nelle preziose verità, vi consiglio di sfogliare queste pagine.” (L’autore) Età di elttura: da 6 anni.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho iniziato all’età di circa 12-13 anni. Già alle medie mi resi conto che mi piaceva scrivere. In me avvertivo un grande senso di libertà e sentivo che potevo esprimere ciò che provavo dentro. Quando in classe dovevamo affrontare la prova di italiano, io in genere, prediligevo la traccia a tema libero. Un giorno ebbi l’opportunità di raccontare i timori e le paure della mia infanzia. Ricordo benissimo la commozione della mia professoressa, che dopo aver letto il tema, decise di darmi un ottimo voto. Era entusiasta ed emozionata. Le mie parole le erano rimaste nel cuore e mi fece capire che avevo talento, incentivandomi a proseguire questo cammino. La passione per la lettura è venuta in seguito, leggendo alcuni libri di Gianni Rodari, che poi è diventato uno dei miei autori preferiti.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si. Lo sanno e mi sostengono molto. Ricordo che da bambino, i miei genitori mi leggevano tante storie, creando un bellissimo dialogo e confronto. Le loro parole mi hanno donato una cosa importante: la speranza. La famiglia mi ha spronato a partecipare a diversi concorsi nazionali e internazionali, ed è così che ho avuto la possibilità di ricevere importanti riconoscimenti, ma anche di potermi confrontare con le persone. Mettere in discussione gli scritti e la mia personalità. Il loro pensiero è molto positivo in merito. Mi sono molto vicini. In particolar modo, devo ringraziare una mia cara amica, che mi ha fatto conoscere l’editore che oggi pubblica i miei libri.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Per mille conchiglie d’argento” è una raccolta di racconti. Una lettura adatta a piccoli e grandi lettori. Più precisamente, dai sei anni in su. Se desiderate entrare nel mondo della fantasia, intessuto di storie avvincenti, di personaggi simpatici e di incontrare la leggerezza e il mistero che si nascondono nelle preziose verità, vi consiglio di sfogliare queste pagine. Perché ho raccontato delle storie e delle verità nelle quali molti lettori si sono ritrovati. Inoltre questa pubblicazione è nata come strumento di conoscenza e di condivisione per i più piccoli. Da un lato, per insegnargli alcuni aspetti della natura e farli riflettere in merito. Dall’altro, per coltivare una lettura condivisa tra genitori e figli; tra fratelli; tra nonni e nipoti. Un libro per l’infanzia e non solo, perché io ricordo le gioie, le paure e le difficoltà del mio cuore bambino e perché un bimbo ha bisogno di sognare e di imparare a camminare.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè.
RISPOSTA
Fantasioso e vero. Tramite l’immaginazione credo di aver comunicato aspetti che aiutano ad affrontare alcune reali difficoltà, per riuscire ad andare oltre.
.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Semplici, puri e coraggiosi. Perché rispecchiano ciò che mi è stato insegnato.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
E’ il titolo di un racconto che fa parte della raccolta e che abbraccia tutto il senso del libro. Per questo motivo l’ho scelto. Inoltre Dacia Maraini ha voluto conferirgli, in qualità di Presidente di giuria, il Terzo Premio nel Concorso letterario internazionale “Speciale Infanzia 2017”.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il pescatore del racconto “Per mille conchiglie d’argento”. La gioia che il suo cuore respira, alla fine della storia, è qualcosa che ho provato spesso e che ogni volta vorrei riprovare… anche se non sono mai andato a pescare.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Il bambino che dialoga con la farfalla.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Anche quando scrivo in terza persona, c’è sempre qualcosa di mio, del mio carattere, del mio sentire. Nei luoghi e nelle storie che racconto, ci sono diversi elementi autobiografici. Devo però ammettere che mi piace mettermi nei panni degli altri per capire le loro difficoltà e imparare ad amarle. Diciamo che, in questo libro, tramite alcune metafore, un po’ racconto me stesso e un po’ le storie di chi viene sempre messo in disparte..
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Mi auguro di poter continuare a raccontare storie emozionando i miei lettori, coltivando con loro un profondo dialogo, come ho fatto fino ad oggi. Anche se un giorno, dovesse diventare una cosa più importante, non potrei mai definirlo un lavoro, perché per me è una passione innata.
Intervista a Lara Coraglia
autrice de “Drive me crazy”
TRAMA
Crystal, una donna fuori dagli schemi, una donna che vuole solo salire sulla sua auto e sfrecciare sull’asfalto fino alla linea del traguardo perché è una grande pilota. Thomas, un avvocato testardo e determinato, che odia le auto e tutto ciò che ruota attorno ad esse, è figlio di un magnate del petrolio e ha sempre avuto tutto dalla vita. Si incontrano per caso e il destino inizia subito a giocare con le loro vite. I loro mondi sono davvero troppo diversi o esiste una linea che può unirli e fargli superare quelle cicatrici che il passato ha scavato in loro e non si è mai preoccupato di rimarginare? Se è vero che il destino non esiste, allora perché loro si sono incontrati e continuano a sbattersi contro come due calamite impazzite? Un romanzo che vi catapulterà nel mondo delle corse automobilistiche, che vi farà ridere e anche arrabbiare. Crystal riuscirà a farvi innamorare della sua passione e vi darà quella spinta per credere nelle proprie capacità e nei propri sogni che ogni tanto perdiamo di vista e, insieme a Thomas, riuscirà a portarvi nelle loro vite così diverse ma anche così dannatamente simili…
ESTRATTO
«Perché non ti sei più fatto sentire?» Lui si blocca e fa un passo indietro per arrivare di nuovo al mio fianco, compiaciuto e soddisfatto per aver ricevuto l’attenzione richiesta. «Sono stato impegnato, scusa.» «Sai, dovresti imparare a mentire meglio, avvocato» ribatto facendogli strabuzzare gli occhi per lo stupore. Colpito e affondato! «Come scusa?» «Hai capito benissimo, stai mentendo e mi sta bene tranquillo. Anch’io ho la mia vita e non ho intenzione di condividerla con nessuno, tanto meno con te.»
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Dirti quando è difficile perché ho sempre amato scrivere, da piccola scrivevo lettere su lettere in cui riuscivo a mettere giù tutte le mie emozioni, per non parlare di diari segreti e quant’altro 😅 quindi credo sia una cosa molto radicata nel profondo ☺️
Per quanto riguarda la lettura stessa cosa anche se durante l’adolescenza non leggevo tantissimo, un libro ogni tanto, poi verso i diciassette /diciotto anni ho iniziato a leggere moooolto di più 😅
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, la mia famiglia sa che scrivo e devo dire che mi sostengono tutti con molto entusiasmo e questo non può che farmi piacere.
Anche gli amici lo sanno ovviamente 😅 e restano tutti stupiti di come faccia a scrivere nonostante il lavoro, i figli, il marito, la casa e tutto il resto 🙈 però io credo che se si vuole fare una cosa il tempo lo si trova, è tutta una questione di organizzazione 😎
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Beh innanzitutto perché non è il classico sport romance 😁 dico sul serio perché tutte le persone che lo hanno letto in anteprima mi hanno confermato che non avevano mai letto di una pilota donna… Solitamente se si pensa a uno sport romance ci si immagina il classico bello del college che fa football, basket, hockey e quant’altro… Ma quando è una donna la protagonista dello sport in questione la cosa cambia secondo me 😉😏
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Innovativo per il motivo che ho spiegato nella domanda precedente e motivante perché la protagonista è una persona che crede fortemente nei propri sogni e, alla fine, ha visto il suo realizzarsi e credo che, leggere la sua storia, dia una carica pazzesca per non smettere mai di sognare ❤️
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
La protagonista principale è Crystal ma anche Thomas è molto importante quindi direi che servono anche per lui ma iniziamo da Crystal: determinata, testarda ma anche fragile perché lei è un mix di tutto questo viste le vicende della sua vita.
Thomas invece: sicuro di sé, altezzoso ma tanto dolce perché ha dei lati che riserva solo a qualcuno mentre con gli altri mostra un lato diverso, quasi fastidioso.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Non te lo so dire con esattezza, un giorno mi è venuto in mente ed è stato un colpo di fulmine, mi sono detta: sì, è lui! 😁
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Eeeee è davvero difficile scegliere 🙈 ogni personaggio per me è importante quindi scegliere è davvero difficile ma visto che devo farlo dico Crystal perché è una donna forte, coraggiosa, sicura di sé, che sa bene quello che vuole e non si fa intimorire da nessuno per ottenerlo.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Vorrei essere proprio Crystal perché anche a me piacciono le auto, i motori in generale e quindi vorrei provare le brezza di una guida a folle velocità 😅 e poi, perché no, sarebbe bello incontrare Thom di persona 😁
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No, niente di quello che è narrato è successo personalmente a me però ho amici e parenti nel mondo delle corse, di moto più che altro, e un po’ conosco l’ambiente quindi termini tecnici o situazioni particolari sono stati più facili da descrivere ☺️
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe davvero sì, inutile negarlo. Chi non vorrebbe vivere della propria passione? Crys ne è la prova quindi perché no 😅 anche perché il mio attuale lavoro è unicamente fonte di reddito ma non è ciò che aspiro dalla vita quindi spero con tutto il cuore che un giorno potrò dire di amare davvero il mio lavoro, nato dalla mia passione 💖
Intervista a Jonathan Rizzo
autore de Le scarpe del Flaneur
TRAMA
“Jonathan Rizzo non è poeta che si lascia imbrigliare dalle facili maglie di una critica letteraria, men che meno da quelle di una breve introduzione alla sua raccolta “Le scarpe del flâneur”. La sua è una poesia corporale, della presenza, del suo farsi e del suo dirsi, per poi disfarsi nel vortice degli attimi da vivere fino in fondo. Forse il futuro e il tempo ci restituiranno lo sguardo prospettico in grado di analizzare il poeta unicamente per i suoi scritti. Oggi vale la pena “godersi” appieno tutta la vitalità e la corporalità di un poeta fuori dagli schemi e che sa di esserlo.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che le ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Credo che l’unico retaggio positivo che mi ha lasciato mio nonno paterno sia stato l’amore ed il rispetto per i libri. Quella fu e rimane l’unica lezione nobile che abbia imparato. Poi nel tempo mi sono reso conto di non essere capace a fare altro.
SECONDA DOMANDA
La sua famiglia sa che scrive? Cosa ne pensano? La sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Saperlo non è un mistero. Al quarto libro e dopo una vita con la penna in mano si diviene personaggi pubblici sconosciuti. Sul sostegno, nel tempo si perdono meno persone di quelle che si guadagnano.
TERZA DOMANDA
Ci parli un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Per me è più importante che sia letto. Anche se rubato in libreria la bontà dei versi rimane potente ed immutata, ma si libera solo se letta. Acquistata o meno.
QUARTA DOMANDA
Descriva il libro con due parole e spieghi il perché.
RISPOSTA
Poesia Impressionista. Queste poesie sono quadri.
QUINTA DOMANDA
Per quale motivo scrive, per lei o per gli altri?
RISPOSTA
Perché io possa e riesca ad arrivare agli altri.
SESTA DOMANDA
Cosa lo ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo ha scelto? Cosa le ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
“Le Scarpe del Flaneur” è la sintesi del mio percorso di vita poetica. Un titolo come il verso per me funziona nella profondità della sua musicalità.
SETTIMA DOMANDA
Da dove prende ispirazione?
RISPOSTA
La vita che scorre per le strade tra la gente, nelle case nascosta dalle pareti, da te che leggi adesso.
OTTAVA DOMANDA
Riesce ad identificarsi in quello che scrive?
RISPOSTA
Altrimenti non avrebbe senso scrivere.
NONA DOMANDA
Cosa si aspetta dal futuro? Vorrebbe far diventare la sua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Passione” è riduttivo e “lavoro” così fuorviante. La poesia è una giostra da cui non si può scendere mai. Non è un bel vestito da sera da indossare secondo umore o moda la vita.
Intervista ad Arianna Nese
autrice de Amore polare
TRAMA
Nino Corsi, o “Nico”, è un giovane studente alle prese coi problemi di ogni ragazzo della sua età, tra cui il più grande: la sessualità, fin troppo certa, anche se ancora non accettata, soprattutto dai suoi “amici”, che lo deridono, sbeffeggiandolo, insultandolo ed etichettandolo nel peggiore dei modi. Il racconto fa poi riferimento ad altri fatti orribili e, perciò, ad ulteriori forme di violenza, quali quelle commesse ai danni di donne, ovvero cagionate ai “diversi”, magari nell’aspetto fisico o, ancora peggio, “affetti da patologie”. Nico è accerchiato da pseudo-amici, una famiglia piena di problematiche e le uniche due persone di cui si fida infinitamente sono solo di passaggio. Da ragazzo popolare e vivace, diviene così emarginato e chiuso, solo e unicamente perché è fiero di essere se stesso. “Date voce a chi ne ha bisogno”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggo da quando ero piccolissima. Ho un fratello maggiore e quando iniziai il secondo anno d’asilo (quindi avevo all’incirca 4 anni) lo vedevo leggere e mi incuriosiva, visto che faceva qualcosa che non sapevo fare. Quell’estate un amico dei miei nonni, che faceva ripetizioni di matematica a mio fratello, iniziò ad insegnarmi a leggere e scrivere e da allora non ho più smesso.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si, certo.
Sono molto fieri di ciò che riesco a creare grazie solo ad un foglio e una penna.
Sì, anche se mia madre lo dimostra troppo e mio padre preferisce sostenermi “di nascosto”, ovvero senza farmelo notare (anche se lo vengo comunque a scoprire)
Mi sostengono molto, in questo periodo soprattutto online, con commenti, condivisioni e like. Alcuni mi hanno ispirato qualche personaggio dei miei libri e altri mi hanno aiutato nella stesura e lo hanno letto in anteprima per darmi pareri, li adoro tutti.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Parlaci un po’ del tuo libro: Perché dovremmo acquistarlo? Con questa domanda introduco il mio ultimo romanzo “Amore Bipolare”. Dovrebbe essere letto poiché riguarda argomenti abbastanza difficili da esporre e comprendere. È scritto da una persona “giovane”, in modo semplice, ma è rivolto anche (se non soprattutto) agli adulti, poiché è senza il loro supporto che molti giovani si ritrovano in certe situazioni. Dovremmo dare voce a chi ha bisogno, questo libro lo fa.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Problemi adolescenziali. Il libro vede come protagonisti diversi adolescenti e, in un certo modo, fa risaltare i loro problemi: che siano legati alla semplice ansia fino ad arrivare al bullismo. Il romanzo include tutti gli “esclusi”, per far capire che c’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarti ed aiutare, nonostante tutto.
QUINTA DOMANDA
Descrivi la protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte: Indeciso, amorevole, indifeso.
Indeciso perché si trova in una situazione in cui non sa come muoversi, in preda ad un costante senso d’ansia.
Amorevole perché, nonostante tutto, cerca sempre di dare il massimo per tutti.
Indifeso perché, quando tutti ti danno contro, chi rimane a difenderti?
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo è il nome di una canzone di un mio amico rapper. La canzone mi piace particolarmente, quindi partendo da essa ho scritto il romanzo. Parla di amore e odio, ciò che provano i due protagonisti dal primo sguardo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho un personaggio preferito. Ho un legame con tutti i miei personaggi e non posso sceglierne uno solo. Hanno tutti una parte di me.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ci ho pensato a lungo e vorrei tanto essere come Mirko. È un amico leale, è simpatico e divertente, è fiero di ciò che è e lo dimostra senza paura ed è anche un bel ragazzo!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Ho preso spunto da molte cose che sono successe sia a me che ad altre persone. Il libro vuole appunto parlare di cose che possono realmente succedere, per dare consapevolezza a chi legge.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
In realtà per me la scrittura è sempre stata una passione e se posso guadagnarci qualcosa sono contenta, ma non la trasformerei mai in un lavoro. Io non scrivo per il guadagno, ma per far sentire la mia voce e quella di chi non riesce a farsi sentire.
Intervista a Monique Vane autrice
de “Shiva occhi belli”
TRAMA
Eva vive nel suo mondo fatto di sfumature di grigio. I suoi occhi vedono a tratti i colori, e la sua vita è un continuo mettere a fuoco per poter identificare volti, oggetti, persone.Ector Collins è un uomo affascinante, ricco e sicuro di sé, i suoi occhi color oceano non lasciano indifferente nessuna donna. Quando Ector Collins si presenta nel negozio di alta moda, dove Eva lavora da tre anni, l’incontro fra i due è quasi inevitabile e la profondità azzurra dei suoi occhi risalterà vividamente in quelli di Eva. Il contatto con quell’uomo susciterà nella ragazza qualcosa di elettrizzante e profondo, di unico.Se il caso vorrà che Eva si ritrovi senza lavoro, il destino invece deciderà che lei ed Ector incrocino ancora le loro strade. La magia che l’accompagna da quell’incontro con Ector, sembra non finire e un annuncio di lavoro le permetterà di rituffarsi in quegli occhi blu oceano e chissà, forse di poterci nuotare.In giro per il mondo fra Londra, Milano, Norvegia e Grecia, Eva ed Ector si concederanno la possibilità di essere felici?Che cosa succederà al mondo fatto di sfumature grigie di Eva?
ESTRATTO
“Un calore simile a una palla di fuoco m’incendia il petto e la presenza di Ector fa accentuare quel calore, la sua mano s’intreccia perfettamente con la mia. Un’energia passa attraverso di noi, buona, speranzosa, bisognosa. Siamo noi e siamo energia.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Allora la lettura ha sempre fatto parte della mia vita, ma non sopportavo che mi si imponessero le letture. Ricordo la serie che mi ha fatto innamorare delle storie e della lettura: Quattro amiche e un paio di jeans. Non so se tu hai letto quella serie ma per me lo era ancor di più visto che non potevo comprare i libri, aspettavo il mio turno in biblioteca e all’epoca era una serie che andava parecchio. Poi successivamente c’è stata la saga di Twilight. La scrittura, l’ho scoperta tardi, ma ho sempre scarabocchiato sui miei quaderni senza mai unire una storia effettiva. Penso che un buon scrittore debba leggere tanto, non solo per conoscere nuove storie, ma anche per stimolare la fantasia e per capire meglio se stesso.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, la mia famiglia i miei amici e il mio compagno sanno che scrivo. All’inizio erano titubanti su questo progetto, ma poi andando avanti con il tempo hanno visto che nelle mie storie c’è qualcosa da raccontare con un vero e proprio messaggio alla Monique Vane. Io ci ho sempre creduto fin dall’inizio e ormai è una cosa che non mi toglierà nessuno.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ti parlo di Shiva occhi belli che è l’ultimo romanzo che ho scritto. È una domanda difficile da fare ad uno scrittore in quanto non possiamo essere oggettivi, ma questa storia mi sta particolarmente a cuore perché è una storia vera. L’ho dedicato ad una mia più cara amica e devo dire che il riscontro è stato stupendo. Solo sapere che alle persone possa aver dato loro una nuova prospettiva di vita e una luce diversa mi fa capire che sono sulla strada giusta.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Rivelatore e speranzoso. Il perché si può capire dalla risposta precedente. In questo romanzo c’è la rivelazione di una malattia congenita a molti sconosciuta, difatti ho ricevuto tanti messaggi che mi dicevano di non conoscere questa specie di patologia rara. Speranzosa perché in questo libro, ho voluto dare un messaggio reale, ma allo stesso tempo pieno di speranza. Non voglio aggiungere altro, altrimenti svelerei troppo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi la protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Eva è: determinata, dolce e realista. In lei c’è una forza rara che coinvolge tutti una volta che la si conosce.
Ector è: senza limiti, caparbio e ostinato. Per lui niente è irraggiungibile, oltre che ad essere sexy.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
A fine stesura del romanzo avevo un titolo approssimativo, ma non mi piaceva, poi ho visto che occhio di Santa Lucia era anche chiamato occhio di Shiva, così ho deciso di dare il titolo Shiva, per quanto riguarda occhi belli è stato inserito in quanto Ector ama questo tipo di appellativo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Dei miei libri non ho un personaggio preferito, sono stati tutti partoriti dalla mia mente, ma ogni volta che scrivo mi innamoro di ognuno di loro, adesso nella mia testa c’è il sexy e fascinoso Jack. Ma di certo tutti hanno il loro potenziale.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Mi rispecchio molto in Aurora, ma vorrei tanto essere come Eva, perché ha una visione stupenda della vita, nonostante la sua malattia congenita rara.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Posso dire di averi fatto un bel mix di tutte e due le cose. Prendo molto spunto da quello che mi circonda, dalle storie che ascolto e dalle sensazioni che provo. Uno scrittore deve essere un ottimo osservatore, oltre a dare vita alla sua fantasia. Qualsiasi cosa è un punto di partenza per una storia. In Shiva ci sono luoghi che ho visitato, altri alla quale ho preso suggerimento dai racconti di altre persone, mi sono documentata su New Orleans per poter dare la magia di quella città che vorrei tanto visitare un giorno (Questo per quanto riguarda la Purple series e la storia di Jack e Stella). Alcuni fatti sono realmente accaduti altri sono solo il frutto della mia immaginazione.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto di migliorare in primis come scrittrice e perché no, magari far diventare questa passione un lavoro al cento per cento, in quanto non lo sarebbe mai, visto che è diventata qualcosa di vitale per me stessa.
Intervista a Elisabetta Trottini autrice
de”Liza non arrenderti”
TRAMA
Cosa faresti se le persone che ti vogliono bene e hanno giurato di proteggerti, ti tradissero? Cosa faresti se da un giorno all’altro ti ritrovassi prigioniera nella tua stessa casa? L’incubo di Liza comincia a sedici anni quando l’ingenuità e la salda fiducia nella sua famiglia sono gli ingredienti che servono a un maniaco per trascinarla in una prigionia senza fine. E quel maniaco ha le sembianze del suo patrigno, Fausto, una persona squilibrata, un ubriaco spacciatore e criminale che si veste da padre premuroso e con il tempo comincia ad abusare di Liza. Per lei inizia una doppia vita nella cantina dove la rinchiude: una perversa e malata a cui Fausto la costringe e una piena di amore e gioia con la neonata, Angela, frutto dei continui abusi.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
In realtà ho sempre avuto la passione per i libri, sia leggerli che scriverli. Da piccola divoravo un libro dietro l’altro! Mi piaceva anche scrivere storie brevi o piccole poesie, ma la vera passione per la scrittura è venuta in primo liceo quando mi sono cimentata in un racconto che poi è diventato un vero e proprio libro (“Anime di fuoco”)
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, sì sa che scrivo. Mia nonna è una grande fan dei miei libri, li legge tutti appena vengono pubblicati. Così come i miei genitori.
Sono molto contenti che oltre la passione per la matematica abbia questo entusiasmo per la scrittura.
Certamente, mio padre è sempre il primo a leggere i miei libri, anche prima che escono, per darmi un’impressione il più sincera e critica possibile. Mia nonna, come dicevo, li legge sempre tutti. E mia madre è sempre orgogliosa di pubblicizzarli.
Mi sostengono e ammirano la mia dedizione nonostante gli alti e bassi, apprezzano i personaggi che ho creato nelle storie perché sicuramente mi hanno aiutato nella crescita persona.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ti parlo dell’ultimo libro che ho pubblicato “Liza non arrenderti”. È un libro che rientra nel genere della violenza sulle donne e parla di una giovane donna, Liza, il cui calvario inizia quando ha 16 anni per mano delle persone che avrebbero dovuto amarla e proteggerla, il suo patrigno e sua madre. Il primo si rivela un mostro, un maniaco che la trascina in un mondo di violenza e abusi giornalieri e la seconda che non riesce a denunciare la situazione e preferisce nascondersi dietro le bugie del marito piuttosto che le suppliche accorate della figlia. Liza da queste violenze avrà dei figli e solo una, Angela, potrà rimanere con lei: per lei inizierà una doppia vita, quella piena d’amore con la figlia e quella perversa e malata con questo maniaco. Perché dovremmo acquistarlo? Perché è una storia cruda che mette in luce le tante atrocità che le donne subiscono: violenze piccole o enormi a cui sono costrette per amore della famiglia, per paura o per le percosse che subiscono. E questo dovrebbe far riflettere. Ma “Liza non arrenderti” è anche una storia di rinascita, una storia di amore e tenerezza, del coraggio di una giovane che non si arrende e non si piega sotto gli incessanti colpi del patrigno.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Drammatico problema. Perché la violenza è all’ordine del giorno ed è un problema che ci riguarda da vicino come società, come donne e soprattutto come uomini.
QUINTA DOMANDA
Descrivi la protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Violentata, seviziata, rinata. Perché la protagonista subisce questo calvario, ma riesce a rinascere, riesce a trovare la forza di reagire.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
È una frase che Liza ricorda dalla infanzia e che sua nonna le ripeteva quando era piccola e lei la ripete da quando inizia il suo calvario per darsi forza e non lasciarsi abbattere da questo mostro.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Liza, la protagonista, perché nonostante tutto quello che subisce, nonostante gli anni che perde dietro questo maniaco, ha la volontà e la tenacia di non mollare e di rialzarsi.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Non vorrei essere nessuno perché è una storia drammatica che nessuno dovrebbe vivere.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No, non sono legati direttamente a me o a situazioni che mi riguardano, per fortuna, ma è un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto di continuare a scrivere, a inventare nuove storie con la stessa passione e dedizione che ho adesso.
Per ora ho un lavoro che amo e non vorrei che lo scrivere diventasse “solo” un lavoro, lo vedo più come un angolo felice della mia vita, un modo per staccare da tutto e immergermi in un altro mondo.
Intervista a Francesca Ottaviani
autrice de “Io, la mia moto e…forse tu”
TRAMA
Adele ed Edoardo si incontrano per la prima volta in una giornata qualunque di inizio settembre e sono subito scintille.
I due hanno più cose in comune di quel che credono, ma caratteri agli antipodi.
Adele non è il tipo da amicizie secolari e amori da film strappalacrime, anzi, da quando ha perso la madre fa di tutto per tenere le persone a distanza. Non è incline ad affezionarsi, anche se un’eccezione esiste: la sua moto, che tratta come fosse una persona, tanto da chiamarla per nome.
Edoardo è un ragazzo che reputa gli amici una seconda famiglia ed è sempre impegnato nel risolvere i problemi di cuore altrui, nonostante sia un po’ impacciato nei propri. Vorrebbe essere un inguaribile seduttore, così da non dover mai più soffrire, ma proprio non è nella sua natura e, tra incomprensioni, qualche ripensamento e tante risate, cercherà di far capitolare Adele…
Le parole d’ordine di questo romanzo sono ridere dell’amore e per l’amore, farsi coinvolgere dall’amicizia e scoprirsi vulnerabili; il tutto in una Roma amata e odiata, dove i due protagonisti sono alle prese con una nonna eccentrica, un fratello ipocondriaco e un’amica senza peli sulla lingua.
Romanzo autoconclusivo.
Alla fine del libro è presente un’anteprima del secondo volume della serie “A Roma tutto è possibile”: Abbiamo fatto lo stesso errore.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Per quanto riguarda la scrittura, diciamo che è stato a lungo un amore sopito. Nel 2017, a pochi esami dalla laurea, ho deciso di iniziare a scrivere su Wattpad, giusto per divertirmi. Da lì non ho più smesso. Per quanto riguarda la lettura, non ne ho memoria. L’ho sempre amata!
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Mia mamma è stata la mia prima lettrice, inizialmente non ho detto a nessuno che scrivevo. Era una cosa mia. Piano piano ho cominciato a dirlo.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Il mio libro è una di quelle storie d’amore che ti fa ridere e sospirare, ripensare ai primi amori. È una storia d’amore e d’amicizia, piena di buoni sentimenti. Ci sono personaggi strampalati e se si è in cerca di un libro leggero è l’ideale.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Ironico e spregiudicato. La nonna Tilde, con i suoi commenti inopportuni vi farà tanto ridere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi la protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
La protagonista, Adele, la descriverei come grintosa, buffa e solitaria. Adele è una ragazza che non si fa mettere i piedi in testa, ma suo malgrado non riesce ad evitare di fare figuracce. È, almeno inizialmente, un animo solitario, perché non si è mai innamorata e non ha grandi amicizie. Vive sulle sue…
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo “Io, la mia moto e… forse tu!” credo racchiuda il senso del libro, di una protagonista che ama le moto sopra ogni cosa. La sua la chiama addirittura per nome, ma a un certo punto incontra Edoardo e, forse, è pronta ad includerlo nella sua equazione. L’ho scelto d’istinto ed è stato definitivo, ancor prima di aver finito di scrivere la storia.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito probabilmente è Sara, la migliora amica del protagonista maschile. È vendicativa, scostante e indubbiamente acida, ma è un’amica sincera e leale. L’ho talmente amata che sto scrivendo un seguito su di lei.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Credo il fratello di Adele, ipocondriaco allo stato puro che viaggia per il mondo per lavoro.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Nel libro ci sono tanti spunti presi dalla mia vita, dalla mia città natale e dai miei amici. C’è certamente molto di me.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe che la scrittura diventasse un vero e proprio lavoro. Sono aperta ad ogni possibilità.
Intervista a Giuliano Brentegani
autrice de “ La settima donna”
TRAMA
Italia, primavera del 2016. Caitriona, una ragazza scozzese, arriva nella città di Verona alla ricerca del “Malleus maleficarum”, il sacro testo utilizzato dall’Inquisizione nei processi per stregoneria. Cosa la spinge a cercare un libro così particolare? E perché proprio l’edizione conservata nella Biblioteca del Circolo Storico dei Letterati della città italiana in riva all’Adige? Cosa lega, infine, le vite di sei donne vissute nel passato con la sua?
Ne “La settima donna”, eventi storici realmente accaduti si andranno a intrecciare con la storia della protagonista. Per cercare di venire a capo dell’intricata matassa sarà sufficiente l’incontro con Francesco, il bibliotecario che lavora dove è custodito il prezioso volume?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Diciamo che ho sempre amato la lettura e la scrittura, sin da piccolo.
Da bambino divoravo le storie della Disney e, al contempo, mi divertivo ad inventare e scrivere le avventure dei miei peluche preferiti! E da allora non ho più smesso di scrivere.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Certo, lo sanno e mi sostengono. Io lavoro in biblioteca da quasi trent’anni e questo mio “oltrepassare il confine” dal leggere allo scrivere è piaciuto a tutti loro. Spesso mi chiedono quando uscirà il prossimo libro e sono sempre curiosi sulle nuove idee e trame.
Gli amici sono entusiasti di questa cosa e, i più attivi, cercano sempre di “pubblicizzarmi” in giro.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Beh, credo che si dovrebbe acquistare perché è un romanzo intrigante “diverso dal solito”: fatti storici realmente accaduti si intrecciano con la moderna storia romanzata della protagonista, lungo un arco temporale di 400 anni. Lo stesse genere, poi, faccio fatica ad inquadrarlo in una sola parola: quella che calza di più è “thriller gotico” ma ci sono anche componenti storiche, come dicevo, drammatiche, mistery e, perché no, rosa!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
La vicenda si svolge in Italia, nella primavera del 2016.
Caitriona, una ragazza scozzese, arriva nella città di Verona alla ricerca del Malleus maleficarum, il testo della Santa Inquisizione utilizzato nei processi per stregoneria.
Cosa la spinge a cercare un libro così particolare?
E perché proprio l’edizione conservata nella Biblioteca del Circolo Storico dei Letterati della città italiana in riva all’Adige?
Cosa lega, infine, le vite di sei donne vissute nel passato con la sua?
Fondamentale, per cercare di venire a capo dell’intricata matassa e per la sua stessa vita, sarà l’incontro con Francesco, il bibliotecario che lavora dove è custodito il prezioso volume.
Perché ho scelto di scrivere un romanzo incentrato sulla stregoneria? Beh, perché mi ha sempre affascinato, in modo particolare dopo aver visitato, una dozzina di anni fa, l’abitato di Triora in Liguria e la sua famosa “Cabotina”, il luogo dove “Le streghe danzavano con il diavolo”.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Affascinante
Inquieta
Sorprendente
Affascinante – Beh, Caitriona ne ha da vendere di fascino: occhi blu, lunghi capelli rossi, fisico statuario. Insomma, non passa inosservata. Inoltre, come ci insegna la storia, le presunte streghe avevano i capelli rossi per cui, la mia, è stata quasi una scelta obbligata.
Inquieta – Il suo incerto destino la rende una persona per certi versi fragile, con tante paure e déjà-vu legati alle vite delle donne che l’hanno preceduta. E le stesse scoperte che farà non faranno che accrescere la sua inquietudine
Sorprendente – Caitriona, e lo svolgimento della sua vita, sono una continua sorpresa, fatta di scoperte positive ma anche di terribili rivelazioni: ma lei saprà far fronte a questo suo destino incerto. Il termine sorprendente le calza a pennello!
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
“La settima donna” mi è venuto di getto e, da subito, non ho mai avuto dubbi: il titolo sarebbe stato proprio questo. Un titolo quasi “obbligato”, dato che va a legare indissolubilmente le vite di queste sette donne.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Beh, il mio personaggio preferito è proprio Caitriona. Ma chiamiamola semplicemente Kate: affascinante, caparbia ma al contempo fragile, una persona dalle mille risorse ma comunque semplice: nonostante la sua esistenza “travagliata”, mi verrebbe quasi da identificarla con la classica “ragazza della porta accanto”.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ovviamente Francesco, il bibliotecario con cui Kate si dovrà rapportare per il Malleus Maleficarum.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Bella domanda!
Nel libro c’è molto di personale: Francesco, il coprotagonista della storia, fa il bibliotecario come me, ad esempio!
Lo spunto della storia, come dicevo, l’ho preso dopo essermi appassionato alla stregoneria ed al mistero molti anni fa.
Essendo di Verona, poi, conosco bene la mia città e conosco bene anche il paese natio di Kate, la Scozia.
Tutto il resto, il mistero alla base della storia e gli intrecci narrativi tra le sette donne, è ovviamente frutto di fantasia.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Intanto voglio continuare a scrivere. Ad oggi sto ultimando il mio secondo romanzo: sarà un thriller nordico che correrà al ritmo della musica rock.
Quanto a far diventare questa mia passione una vera e propria professione la vedo difficile: in primis per l’età, perché “nel mezzo del cammin di nostra vita” bisogna avere un solido lavoro, che al momento ho, per mandare avanti la famiglia. Credo che al giorno d’oggi non sia così facile, per un esordiente, riuscire a “mantenersi” solo con la scrittura… Lo ammetto, però: mi piacerebbe tantissimo che lo scrivere diventasse un lavoro! Per ora, comunque, sono ben felice di coltivare questa mia passione. Anche perché, in definitiva, bisogna scrivere per passione, non per vendere. Solo così, per passione, escono delle cose buone.
Intervista a Eleonora Protopapa
autrice de “I prigionieri del vicolo”
TRAMA
Nel piccolo mondo di vicolo Pozziche sta succedendo qualcosa di insolito e il gatto Poe lo sa bene, perché, strani e tenebrosi sogni disturbano le sue notti da tempo, e nuove sensazioni si affacciano alla sua mente felina. La stessa cosa accade ai fidati amici, i gatti Piper e Silver, e anche ad altri degli inquilini dell’antica casa abbandonata, dove tutti insieme vivono. Ha inizio così un’indagine serrata a colpi di magie ed incantesimi, alla fine della quale, nessuno sarà più lo stesso. Età di lettura: da 6 anni.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
L’amore per la lettura nasce nella mia infanzia, ho iniziato leggendo i fumetti disney e poi crescendo sono passata ai libri, mentre con la scrittura è stato diverso da ragazzina mi dilettavo in brevi racconti, poi non ho scritto nulla per anni fin quando non ho visto il bando di un concorso letterario che mi ha incuriosita. Ho partecipato e ho vinto e questo per me è stato un grande stimolo a cimentarmi in un libro vero e proprio.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia, amici e conoscenti sono rimasti un pó sorpresi di questa mia passione per la scrittura, perché essendo un ingegnere credevano che le due cose fossero agli antipodi, invece non è stato così perché la mia mente scientifica mi aiuta molto nell’elaborazione della trama.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Mi piacerebbe che la gente comprasse il mio libro per regalarle come dico io “delle ore di sovrappensiero” lontano dalle preoccupazioni, un momento di svago, ma uno svago che fa riflettere e che insegna, perché in alcuni passaggi credo sia didattico.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Gotico e complesso. Gotico perché ho voluto creare delle ambientazioni un pó oscure fatte di casa abbandonate, viuzze sinistre e decadenti, con personaggi paranormali dalle connotazioni negative. Complesso perché al di là delle apparenze, ovvero quelle di un libro illustrato per ragazzi, si cela un sottobosco “lovecraftiano e burtoniano” di riflessioni, di nozioni e di allusioni esoteriche.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Il protagonista è il gatto nero Poe lui è: un guerriero perché nonostante le avversità non demorde e va alla ricerca della verità ad ogni costo; sensibile perché nonostante il suo aspetto tenebroso e la maschera di durezza che mostra agli altri in realtà rischierebbe la vita e lo fa nel libro, per chi ama e per un bene superiore; bibliofilo ama i libri nonostante si ritrovi in vesti feline, questo lo ammetto è stata una mia bizzarria per far capire al lettore che sin dal principio c’è qualcosa sotto, ma l’ho fatto anche per rendere omaggio a due dei miei autori preferiti Poe e Lovecraft, bistrattati invita ed esaltati da defunti.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo è stato difficile da scegliere, l’ho fatto alla fine perché volevo che la storia fosse conclusa, ho optato per I Prigionieri del Vicolo perché descrive in poche parole la condizione e il punto centrali del romanzo, il Vicolo è una prigione spazio-temporale e mi sembrava calzante etichettare gli abitanti di Vicolo Pozziche così.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Poe è il mio preferito, senza nulla togliere agli altri, perché ingloba tutte quelle sfaccettature di carattere che mi piacerebbe trovare in un amico. Gli sono affezionatissima tanto che ogni gatto nero che vedo per strada credo scioccamente che sia la sua incarnazione. L’ho fatto nero e non bianco, tigrato, ecc… perché di solito il nero viene visto come un colore negativo soprattutto nei gatti, volevo un anti eroe, anche se alla fine è venuto fuori un vero eroe, un paladino di giustizia.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Piper, la micetta tutto pepe che lotta con le unghie e con i denti per riavere ciò che le spetta. Un personaggio femminile forte, uno spirito libero a volte un pó irascibile.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Il mio libro fa parte del realismo magico, con questo voglio dire che l’ambientazione è reale, è un Vicolo del mio paese Racale, al quale ho fatto ritorno dopo tanti anni e al quale volevo fare un piccolo tributo. Passeggiando diversi anni fa proprio in quel Vicolo ebbi il desiderio che qualcuno ci facesse un film, un libro, il nome mi stuzzicava , poi alla fine l’ho fatto io stessa. Posso dirti che mi è capitata una cosa molto particolare in quel Vicolo, un giorno ho visto proprio i tre gatti, con gli stessi colori e perfino il piccione, ammetto che ho avuto i brividi e conservo la foto pensando che forse non mi sono immsginata proprio tutto.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe sul serio far diventare la mia passione una professione, posso confidarti che I Prigionieri del Vicolo è solo il primo volume di una trilogia, e la storia si evolve totalmente, certo non nego che per far vedere la luce agli altri volumi, sarebbe necessario che i lettori si affezionassero ai miei personaggi e non credo che sia difficile questo, lo è di più varcarcare il confine tra autore emergente e autore affermato, purtroppo molti preferisco puntare su grandi nomi lasciando gli emergenti nell’oblio, non ricordando che anche i grandi sono stati emergenti. Spero che chi leggerà il mio libro ne resti talmente colpito da voler vedere il seguito, sono molto prolifica di idee e ho scritto altri libri che sono al momento nel cassetto. Il mio futuro di scrittrice è nelle mani dei lettori.
Intervista a Ilaria Militello autrice
de “Film di un sogno d’amore”
TRAMA
Questa di storia inizia con un sogno da realizzare e una promessa. Ashling è una giovane sceneggiatrice e finalmente il suo lavoro più importante sta per diventare un film, è la fiaba che sua mamma le raccontava ogni sera quando era piccola, la storia del principe Hakim e della bella Kalia. Ashling è riuscita a mantenere la sua promessa, ma non sarà solo il suo sogno a diventare realtà, anche l’attore Taj finalmente si vedrà, per la prima volta, alle prese con il ruolo di attore protagonista e non solo più come comparsa. Ashling e Taj vivranno sul set emozioni uniche che si alterneranno fra momenti di paura e dubbi… ma riusciranno ad avere il loro lieto fine come in una vera favola? Cosa accadrà quando un sentimento incontenibile li travolgerà anche nel mondo reale?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La passione per la lettura è nata quando avevo dieci anni, lessi come primo libro “I ragazzi della via Pal”, me ne innamorai perdutamente. Capii che leggendo potevi rifugiarti dalla realtà, che potevi vivere mille avventure ed essere chi volevi. Da quel giorno non ho più smesso.
La passione per la scrittura invece è nata dall’esigenza di continuare a vivere le storie che avevo dentro, crescendo non potevo più rifugiarmi nella mia stanza e perdermi nei miei mondi, avevo 13 anni quando decisi di voler diventare una scrittrice.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia, come gli amici sanno che scrivo, che ho la passione per i libri. Mia figlia più grande è felice, il più piccolo è ancora troppo piccolo per capire e mio marito capisce che è una cosa che mi fa stare bene, che amo e mi rispetta. Ho amiche scrittrici e quindi ho sempre il loro sostegno e le ringrazio davvero dal più profondo del cuore perché mi sopportano e supportano. Senza il loro appoggio non so che farei, soprattutto quello di Serena, lei ascolta ogni mia paranoia, dubbio e sfogo. È importante avere sempre il sostegno di qualcuno, ti fa superare i momenti più difficili.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché acquistare Film di un sogno d’amore? Perché abbiamo bisogno di sognare di questi tempi, di perderci in una storia con il lieto fine. Perché ogni tanto credere alle favole fa bene ed è bello, questo è Film di un sogno d’amore, una favola d’amore.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Romantico e fiabesco. La storia che nasce fra Taj e Ashling è di quelle che nascono lente, che assaporando ogni attimo con amore. Quell’amore dolce e romantico che tante sognano. Una favola d’amore che ognuna vorrebbe vivere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Taj è un tipo dolce, gentile e impacciato. Ho scelto queste tre parole perché non troverete il bel attore che si sente sicuro di sé e che non teme nulla, ma conoscerete un uomo che ha molte paure, che sarà paziente, gentile e all’inizio molto impacciato, ma è un personaggio simpatico e romantico.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Beh solitamente i titoli nascono così, mi viene l’ispirazione. In questo caso volevo che nei tre titoli, dei romanzi della serie, fosse presente la parola film, perché è la parola chiave, essendo tutte e tre ambientate nel mondo del cinema.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Scegliere un personaggio preferito è difficile. Non riesco mai a scegliere fra l’uno e l’altro, è come se mi chiedessero di scegliere il figlio preferito, non posso, li amo entrambi senza distinzione.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Certamente Ashling, mi ritroverei in lei, soprattutto perché entrambe amiamo scrivere storie e poi ammettiamolo, chi non vorrebbe le attenzioni di Taj?!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Di solito nei miei romanzi non prendo mai spunto dalla mia vita, almeno, ancora non è successo. Generalmente l’ispirazione arriva da una canzone, da una parte di film che vedo o anche solo così, mi passa per la testa o da un sogno. Guardando il film di Aladdin, c’è un punto in cui lui parla con la principessa ed è molto impacciato, tutto è nato da lì, mi sono detta che volevo scrivere una storia d’amore in cui il protagonista all’inizio fosse così, impacciato e timido, poi tutto il resto della storia è venuta da sé.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto di poter continuare a scrivere e farlo con passione, di poter continuare a pubblicare con la Collana Floreale e la Believe, perché devo molto a entrambe, hanno sempre creduto in me, anche quando io ero la prima a non farlo. Spero sì che un giorno la scrittura possa diventare il mio lavoro, ma se non accadrà va bene così, significa che non è scritto nel mio destino e mi accontenterò di scrivere per passione, per amore.
Intervista a Leroy Klagen
autore di Le cronache di Lùndra
TRAMA
Il magico mondo di Lùndra è protetto dai cinque stregoni elementali.
Lo stregone della luce, combatte le tenebre ormai da un secolo ed è tempo per lui di farsi da parte, lasciando il posto a un nuovo e fresco praticamente di magia.
Ogni cento anni, viene indetto un torneo che richiama a se tutti i maghi e stregoni del regno.
I cinque vincitori, prenderanno il posto dei vecchi stregoni prima di loro e, sotto saggia guida, cercheranno a loro volta di proteggere il regno.
Tòrio, si allena nelle arti magiche ormai da diciassette anni e sta per raggiungere il grado di stregone, nella speranza di poter così combattere di nuovo contro l’amico Gred, spadaccino quattordicenne partito alla ricerca di Atomo, vecchio maestro d’armi del padre per consegnarli una lettera.
Intanto, però, il padre cavaliere reale si ritrova ad affrontare una crisi.
Dei prigionieri sono evasi da dei carceri di massima sicurezza e il caos potrebbe devastare la pace di Lùndra, che così vigorosamente si è protetta per decenni interi…
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho cominciato a scrivere storielle sconclusionate all’età di dieci anni, ma erano naturalmente avventure senza capo ne coda o senso logico. Il primissimo libro che lessi da solo è stato Harry Potter e la pietra filosofale, ma solo dopo aver visto i primi 3 film. Quindi a spanne, direi che cominciai a leggere libri ‘per me stesso’ nel 2003/2004.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si, sanno che scrivo. Sono sempre stati molto positivi in proposito ma non altrettanto fan dei miei gusti letterari, quindi mi supportano il giusto.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Allora, qui la faccenda si fa interessante. Nelle cronache di Lùndra c’è dentro tutta la mia passione per la lettura. Non solo per il genere fantasy, ma anche per l’azione frenetica e i colpi di scena che a un certo punto della storia, specialmente alle battute conclusive, potrebbe colpire in positivo. Non è troppo violenta pur essendoci combattimenti ed è adatta per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. Magie, cavalieri, viaggi e colpi di scena sono dietro l’angolo, insomma! Basta leggere fra le righe.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè.
RISPOSTA
Perseveranza (perché è grazie a questa parola che le grandi e piccole storie si sviluppano) e semplicità (perché anche le cose ‘facili’ possono nascondere piacevoli sorprese).
E qui viene il bello. In questa saga non c’è un protagonista totale. Tutti hanno un ruolo chiave e la loro presenza nel libro cerca di trovare posto al pari delle altre!
Però diciamo che i due viaggiatori principali sono Gred e Tòrio. Gred è uno spadaccino di 15 anni vivace e desideroso di scoprire il mondo. Tòrio è un diciassettenne apprendista stregone, ha un cuore molto grande e soprattutto rappresenta in toto la definizione di ‘persona in grado di perseverare’. Scoprirete da voi il perché!
Ho sempre trovato affascinanti i libri che hanno la parola ‘cronache’ nel titolo. È l’anticipazione a qualcosa di molto grande. Quindi ho pensato ‘ehi, Le cronache di Lùndra’ suona bene!
Il mio personaggio preferito è Tòrio. È un ragazzo che davanti alle difficoltà non si ferma mai. È l’unico praticante di magia in un’albero genealogico di gente comune. Dimostra molto coraggio e le sue ambizioni parlano per lui!
Bella domanda, ma penso che semplicemente mi piacerebbe essere uno stregone!
A dire il vero no, non ho mai preso spunti particolari dalla vita vera.
Attualmente non mi dispiace scrivere per hobby! Ho i miei ritmi e ogni tanto mi concedo delle pause per mettere insieme i pezzi delle varie storie
Intervista a Isabelle Soledad Giacobelli autrice de
Ivy Smith e la corona del Diamante Nero
TRAMA
Intervista a Billy Bollo
autrice di Fobia d’amore
TRAMA
Un passato da dimenticare.
Una ferita da rimarginare.
Un pericolo da cui fuggire.
Un amore da accettare.
Olympia Jones è una giovane ventiquattrenne innamorata dell’amore. Durante gli studi universitari di restauro, perde la testa per Andrej, il primo uomo di cui si fida dopo l’abbandono del padre, quando era solo una bambina. Ma l’idillio si rivela presto essere una bolla di sapone, scoppiata insieme all’amore e alla vita di Olympia, che ora combatte contro un mostro ben più grande: la paura di essere toccata. Fugge da qualsiasi contatto, terrorizzata da un passato di abbandoni e delusioni che l’hanno profondamente segnata. L’illusione di appagare la sua anima romantica sembra essere più lontana che mai. Almeno fin quando due saette celesti non ammalieranno il suo cuore, durante un incontro fugace che ha tutta l’aria di rimanere tale. Ma due anime perse, rotte, deluse, sono più intrecciate di quanto si pensi.
Kai Novak, avvenente trentatreenne a capo di una delle aziende più importanti di Praga, per una serie di fortunati eventi si ritroverà ad essere il suo capo. Tra scintille e litigi, i due scopriranno di essere legati da un destino che si diverte a mettere sul loro cammino pezzi di ricordi e pezzi di passato e da una passione che li travolgerà senza scampo. Preparate una vaschetta di gelato al pistacchio e mettetevi comodi, perché Olympia e Kai devono raccontarvi una storia. La loro storia. Imperfetta, passionale e deontologicamente scorretta.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho sempre letto, fin da piccolissima. Ricordo mia mamma che leggeva continuamente libri: appena ne finiva uno, ne aveva un altro subito pronto. Il suo genere era il thriller… fin dalle elementari, forse per imitarla, forse per passione vera, volevo essere portata in libreria per avere anche io un libro tutto mio: di solito erano storie di paura o di piccoli investigatori, anche di avventura. Crescendo mi sono accostata al thriller, proprio come lei, e poi al Romance. Qui ho trovato il mio “posto” e poi una cosa tira l’altra e mi sono ritrovata a scrivere un libro, per regalarlo al mio fidanzato. Era una cosa solo nostra all’inizio, poi si è ingigantita in questo modo… ma tutto è partito da lui!
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Il mio compagno è sempre stato in prima linea per sostenermi e aiutarmi! Mia mamma è così felice e orgogliosa che piange non appena si mette a leggere i miei libri😂e non hanno niente di drammatico😂😂
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ogni mio libro ha un unico obiettivo: trasmettere emozioni. È molto soggettivo, quindi dipende sempre dal lettore se queste arrivano o meno, ma spero di riuscire a trasmetterle. Le mie storie d’amore sono molto passionali, ma portano tra le righe dei temi spesso importanti: droghe, fobie, stalker. Hanno sempre quel background di suspance che accompagna la storia d’amore
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè.
RISPOSTA
Passionale, perché la storia d’amore tra Olympia e Kai e tra Asher e Amanda è piena di trasporto carnale e mentale pericolosa, perché entrambi i libri affrontano un background impegnativo
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Se per protagonista intendiamo quello maschile, l’ultimo è Kai Novak: rude, nei modi, saggio, nelle scelte, affascinante, per attitudine.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Fobia d’Amore è stato scelto proprio perché all’interno della storia si parla di una fobia comportamentale di cui è affetta la protagonista, che a seguito di un trauma non riesce a farsi toccare. L’influenza di questo problema sulla sua vita sentimentale è piuttosto importante.
Sconvolgimi la vita, invece, racconta di due persone diverse, distanti, forse anche incompatibili, ma che romperanno i rispettivi equilibri e sconvolgeranno le loro vite.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non posso sceglierne uno preferito, li adoro tutti!
Per la sua complessità, Olympia ha una psiche che mi piacerebbe conosce e approfondire ancor più di quanto ho fatto nella stesura del romanzo!
OTTAVA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Forse vorrei essere Olympia. La sua crescita e la sua tenacia nel risolvere i problemi spero siano uno stimolo per superare gli ostacoli più grandi che la vita ci pone
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Nelle mie storie non c’è mai alcun riferimento alla mia vita personale. Sono troppo gelosa della mia privacy, quindi non troverete nulla che racconta di me. È pura e semplice invenzione😊
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no.
RISPOSTA
Perché no? Non mi aspetto nulla, i miei programmi sono sempre a breve termine. So che quando voglio fare una cosa, mi impegno per farla al massimo. Per ora è una passione, nel frattempo mi sono laureata e lavoro nel mio campo… per il futuro, chissà…🥰
Intervista a Laura Rizzoglio
autrice di “Edenya”
TRAMA
E se gli angeli esistessero veramente, ma non fossero quegli esseri alati che il nostro immaginario collettivo ci ha sempre fatto credere? Due mondi legati indissolubilmente da secoli, un paradiso che pare tale, ma nasconde in fondo crudeltà, amori proibiti e divinità assetate di sangue e potere. Due ragazze troveranno in loro stesse e nella loro amicizia la forza per perdonare e combattere il male, scoprendo infine un segreto che le porterà alla vittoria.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Il piacere della lettura mi ha sempre accompagnato, sin dall’adolescenza. Adoro viaggiare con i libri e odorare la carta stampata. Scrivere è stato più difficile. Iniziato a vent’anni, smesso per esigenze familiari, poi ho ritrovato la scintilla con Edenya.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici<<<‘
RISPOSTA
Tutti sanno che scrivo, non riuscirei a tacerlo! È una delle poche cose che mi danno soddisfazione nella vita, tolta la famiglia! 😉
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è un Fantasy fuori dal comune, apre la mente e culla l’anima, tratta di argomenti scottanti in chiave fantasy e aiuta a comprendere alcuni limiti della nostra società.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè.
RISPOSTA
Facciamo quattro parole: il paradiso secondo me
Per capire perché bisogna leggerlo😂
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Questo è difficile, perché i protagonisti in Edenya sono molti, è un romanzo corale, al centro i legami e i sentimenti. Anna e Clara sono le protagoniste, ma io scelgo Adam e come aggettivi ti dico: fedele, stoico, coraggioso.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Edenya è la terra dei canti, il paradiso, un pianto alieno legato alla Terra da secoli. Nessun altro titolo poteva essere scelto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Beh, Anna, messa da parte la mia forte simpatia per Adam e Clara, perché lei è mia figlia. Fangirl, divoratrice seriale di libri, logorroica e svampita. Non si può non amarla!
OTTAVA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Quasi tutto inventato,tranne Anna, il preside Rossetti e alcuni luoghi che fanno parte del Piemonte che io amo
Immagine del profilo di laurarizzoglio.
NONA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no.
RISPOSTA
Assolutamente si, sarà il mio lavoro, lo sento già come mio, non potrei più farne a meno. È una follia pensare di farcela nel mondo editoriale di oggi, ma sono certa che Edenya troverà la sua strada.
Intervista a Abbye J. Lee
autrice de “Disastrosa voglia di te”
TRAMA
May è una donna caparbia e risoluta. La sua più grande ambizione è quella di diventare un bravo chirurgo, la voglia di aiutare il prossimo e far di tutto per salvare delle vite è la sua missione, non ha il tempo per pensare all’amore.
Kayden è un pasticciere, silenzioso e passionale, con molte ombre nel suo passato.
Dal primo sguardo che si scambiano l’affinità sembra essere palese, ma Kayden è bloccato da ciò che gli è successo, anche se non riesce a resistere a quella che è l’attrazione più forte che abbia mai provato. E allora perché non cedere alla tentazione? In fondo lui sa come conquistare una donna e May, anche se non ha mai vissuto una storia di solo sesso, si lascia trascinare in un vortice di irrefrenabile sensualità. Lui la ferisce volontariamente eppure non può fare a meno di lei che gli si sta donando senza remore. Sembrerebbe una relazione che non porta a nulla, ma è innegabile il cambiamento che avviene in entrambi. May si lascia finalmente andare e Kayden ritrova l’entusiasmo per la vita che ha perso. Il passato, però, non fa sconti.
Riuscirà May a salvaguardare almeno un po’ il suo cuore? Kayden troverà la forza di affrontare i suoi demoni prima che sia troppo tardi?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho sempre letto e scritto in realtà… a scuola le mie prof erano convinte che prima o poi avrei intrapreso questa strada e non sbagliavano…
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Gli amici no, a parte tre persone della mia famiglia nessuno sa che scrivo. Neppure amici solo due ❤
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Il prossimo libro in uscita: Disastrosa voglia di te racconta la storia di May, un’aspirante chirurgo e Kayden jn pasticcere. L’attrazione fisica tra loro è da subito evidente ma tra i due c’è un grosso ostacolo che sembra insuperabile. Il passato di Kayden è ancora capace di controllare gli eventi della sua vita e lui sa di non poter offrire nulla, se non sesso e dolci, alla ragazza che dopo molto tempo gli ha donato un briciolo di speranza.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè
RISPOSTA
Tormentato e dolce.
Dovrete scoprirlo da soli…
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
DOLCE
TORMENTATO
IRRAGGIUNGIBILE
Kayden è un personaggio complesso e complicato… nasconde un animo nobile e sensibile ma la sua condizione lo rende inarrivabile.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
In Realtà il titolo era in inglese al principio, poi ho visto un concorso su amazon e mi son detta perché no?… sono stata costretta a scegliere un titolo diverso. C”ho messo davvero tanto, ma alla fine DISASTROSA (come la loro storia) voglia (ci sono un bel po’ di dolci succulenti e un’attenzione irrefrenabile) di te… era il più adatto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non sono in grado di scegliere, amo entrambi, il loro carattere altruista, il mettersi al secondo posto…
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Qualcuno che picchia Kayden 🤣
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Succede spesso nei libri che scrivo di parlare di qualcosa che è davvero accaduta a me, non in questo caso però. Mi sono solo fatta trascinare dagli eventi e dai protagonisti
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il mio sogno, come tutte le autrici è di finire in libreria. La mia passione è già un lavoro… richiede tempo, sacrifici e denaro. Non credo quando leggo che si scriva solo tanto per, a meno che non si curi minimamente il testo
Intervista a Jay P.
autrice de ” Spogliami ora”
TRAMA
Jennifer è una ragazza di ventidue anni, studentessa di lettere con il sogno di lavorare un giorno nell’editoria. Dopo la fine di una lunga relazione sceglie di vivere una storia d’amore carnale con Alexander che le piace da quando ha quattordici anni. Alexander però non si accontenta di una sola donna costringendo Jennifer a fare un’altra conoscenza apparentemente normale. Dopo il tradimento da parte di entrambi con la stessa donna e la presenza insidiosa di rose blu le daranno i giusti indizi per scoprire la verità.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho sempre scritto fin da quando ero bambina. La scrittura è il mio piccolo rifugio.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo solo dagli ultimi anni. Mi sostengono. Anche se per ora l’unico libro pubblicato essendo “erotico” non può essere letto d proprio tutti, solo pochissimi miei amici ne sono a conoscenza.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
È un libro di semplice lettura. Molto scorrevole e pieno di suspense. Contiene scene esplicite, ma non è solo quello.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Il libro è erotico. È nato come mio esperimento pubblicato in parte su Wattpad e dopo aver riscontrato un bel successo ho deciso di concluderlo e pubblicarlo. Il finale però ribalta totalmente l’idea che il lettore si è creata.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Jennifer è semplice, alla ricerca dell’amore e della propria strada.
È una ragazza come tante che si ritrova a vivere esperienze che non pensava di poter apprezzare.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo è stato preso da una scena, che si ripete durante la lettura e mi è sembrata subito il fulcro del romanzo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è Christopher perché è un ragazzo per certi versi incompreso, con una nascosta sofferenza e solitudine interiore.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Vorrei essere Alexander. Il ragazzo bello e ricco, senza problemi e desiderato da tutti
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
I fatti narrati sono inventati, tranne per luoghi e personaggi che sono reali.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe molto che la scrittura diventasse un secondo lavoro oltre all’essere una passione
Intervista a Anna Milano
autrice de “Qualche passo più in là”
TRAMA
Un’e-mail inattesa insinua un terribile dubbio nella mente di Laura, gettandola nello scompiglio. La sua vita e il suo matrimonio, forse, non sono così perfetti come sembrano. Inaspettatamente, una sconosciuta le offre il suo aiuto, trascinandola in un viaggio surreale. In realtà, però, la conduce per mano nei meandri delle sue paure e insicurezze, aiutandola a capire meglio se stessa. Ma la presa di coscienza che ne consegue non è facile. Laura si rende conto, infatti, che tutte le sue certezze si sono sgretolate come castelli di sabbia.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Fin da piccola, ho sempre adorato leggere. A un certo punto, però, non mi è bastato più vivere, con l’immaginazione, le storie scritte da altri. E mi sono ritrovata a inventarne di mie, dando libero sfogo alla fantasia.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no?
RISPOSTA
Sì, adesso lo sa! Ma l’ho tenuta all’oscuro finché non ho terminato il mio romanzo d’esordio. Sulle prime, è rimasta incredula e piacevolmente sorpresa. Ora lo considerano qualcosa di normale!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è bello! Scherzo. No, davvero, perché spero che possa contribuire a far riflettere sulle tematiche di cui tratta e, inoltre, a prendere coscienza della propria forza interiore. Solo così è possibile, poi, trovare la soluzione ai problemi che si incontrano nel corso della vita.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché.
RISPOSTA
Inconsueto, perché non è un romance e nemmeno un fantasy, sebbene presenti alcuni elementi di entrambi questi generi.
Accattivante, perché ti tiene incollato al libro fino all’ultima pagina!
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Fragile, perché non è ancora riuscita a sviluppare la propria personalità di modo da essere davvero autonoma e indipendente.
Normale, cioè senza pregi o difetti eccessivi, perché volevo caratterizzare un personaggio in cui fosse facile identificarsi.
Coraggiosa, perché, nonostante tutto, accetta la sfida che la vita le mette davanti.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo l’ho scelto a libro finito. Ma, a dire la verità, è venuto fuori da solo, come una conseguenza naturale di quello che avevo scritto. Forse, è più corretto dire –e lo so che ciò sembrerà strano!- che mi sono limitata a prendere atto che quello era il titolo, piuttosto che dire che l’ho scelto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non c’è un personaggio che preferisco rispetto a un altro. Il mio romanzo tratta di alcune insicurezze dell’essere umano. Ho cercato, quindi, per ognuno, di farne trasparire l’umanità e la fragilità. Ciò al fine di creare una maggiore empatia nel lettore.
OTTAVA DOMANDA
Da cosa ti fai ispirare quando crei un personaggio?
RISPOSTA
Dall’osservazione della gente. Raccolgo piccoli dettagli, sia fisici che comportamentali, e, poi, costruisco il personaggio.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La storia del mio libro nasce da un fatto di cronaca avvenuto in una cittadina vicino alla mia. Sarà stato forse per la vicinanza geografica, ma mi aveva colpito molto. Poi, però, la trama è stata arricchita con altre vicende e rielaborata con l’immaginazione!
Per quel che riguarda i luoghi in cui si svolge la storia, invece, sono tutti frutto di invenzione, a parte la spiaggia. Quest’ultima, infatti, esiste veramente ed è un luogo della mia infanzia!
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Sì, mi piacerebbe tanto che questa mia passione diventasse il mio lavoro, perché mi piace davvero molto scrivere! Per ora, non riesco a dedicarle il tempo che vorrei. Devo sempre cercare di ritagliarmi qua e là degli spazi per scrivere.
Intervista a Elisa Larcher autrice
de “E il sole torna a splendere” e “Il tragico verdetto degli dei”
TRAMA
Marianna, tradita e lasciata dal fidanzato a poche settimane dalle nozze, decide di allontanarsi da Barcellona per rimettere insieme i cocci del suo cuore in pezzi andando a vivere per un po’ nella cascina dei nonni in Toscana, ripromettendosi di non innamorarsi per molto, molto tempo.
Il destino però è di tutt’altro avviso.
L’incontro con il suo primo amore Dominic, che non vede da dieci anni, le sconvolgerà inaspettatamente la vita, facendole riprovare sentimenti sopiti ma mai scomparsi.
Ma fidarsi nuovamente di quel ragazzo che le ha spezzato il cuore è difficile, soprattutto perché Dominic, col suo atteggiamento altalenante, non le semplifica di certo la scelta. Quello che inizia come un semplice gioco di sguardi diventerà, in poco tempo, un’attazione a cui nessuno dei due riuscirà a sottrarsi.
Desiderio, gelosia, passione e amore in un connubio perfetto per farvi sognare perché, nonostante tutto, il sole può tornare a splendere.
TRAMA
Circa 4000 anni fa…La regina egiziana di Mediuad, Nadir, tenta disperatamente di portare in salvo gli abitanti del suo villaggio dalla furia del Khamsin, una delle più grandi e devastanti tempeste di sabbia che la storia abbia mai ricordato.Oggi…Giulia, una giovane ragazza affascinata da tutto ciò che riguarda l’antico mondo dei faraoni, viene invitata dal professor Meier, conosciuto ad una conferenza, a trascorrere alcuni giorni presso il sito archeologico da lui recentemente scoperto. Eccitata per la meravigliosa e inaspettata opportunità accetta del tutto ignara del diabolico piano che si cela dietro quell’invito.La vacanza sembra procedere per il meglio, quando, inaspettatamente, a poche ore dalla partenza per il rientro in Italia, incappa nell’unico reperto che la potrà condurre al popolo di Mediuad, apparentemente dissolto nel nulla, le cui ricchezze sono tanto bramate dal professore, incallito e spietato trafficante di opere d’arte. La scoperta di questo oggetto la porterà ad essere in pericolo. Braccata incessantemente da Meier, affronterà una splendida avventura ricca di colpi di scena. L’aiuto di un archeologo, di un anziano egittologo e di un giovane poliziotto di cui Giulia s’innamora e per cui varrà la pena di lottare affinché nessuno li possa dividere, la condurrà a trovare il luogo misterioso in cui Nadir ha condotto il suo popolo e a concedere alle anime sepolte per secoli la tanto agognata liberazione dal mondo terreno.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggere e scrivere mi è sempre piaciuto. Fin da piccola amavo immergermi nelle storie che leggevo e non ho mai avuto problemi a inventarne di nuove.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Certamente e mi stanno dando tutto il loro appoggio, anche se a volte oltre a supportarmi devono anche sopportarmi perché per concentrarmi ho bisogno di silenzio e in casa non sempre è possibile.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
In attivo ho due romanzi: “E il sole torna a splendere” che è un romanzo d’amore che consiglio a coloro che amano i romanzi rosa con il lieto fine; “il tragico verdetto degli dei” che è, oltre che d’amore, d’avventura e lo consiglio a coloro a cui piace tuffarsi in un racconto fatto di ritrovamenti, di storia e di mistero.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
“E il sole torna a splendere”: primo amore e sentimenti, perché ho voluto dare risalto a quell’esperienza che tutti provano almeno una volta nella vita: l’innamoramento, il primo, quello che sconvolge l’animo.
“Il tragico verdetto degli dei”: avventura e mistero, perché in questo romanzo si parla di un popolo scomparso e di come i protagonisti riescono a ritrovarlo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Leale: caratteristica che lo contraddistingue nel suo lavoro da poliziotto.
Premuroso: nei confronti di Giulia, una ragazza appena conosciuta che gli ruba l’anima fin dal primo sguardo e per cui farebbe l’impossibile per tenerla al sicuro.
Tenace: di fronte ai pericoli non si scoraggia ma cerca sempre la soluzione
Testardo: in principio non vuole ammettere con sé stesso che è ancora innamorato di Marianna.
Accattivante: tenta ogni arte seduttiva per mettere in difficoltà e in imbarazzo Marianna, il suo primo amore mai dimenticato, ignaro che tale comportamento gli si ritorcerà contro.
Passionale: nel momento in cui finalmente i cuori di Dominic e Marianna si ritroveranno regalerà alla sua amata emozioni paradisiache.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
“E il sole torna a splendere” nasce da una canzone afro che stavo ascoltando proprio mentre cercavo il titolo perfetto,” il tragico verdetto degli dei” mi è venuto in mente a conclusione del romanzo e mi è subito piaciuto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Diciamo che tutti e quattro sono i miei personaggi preferiti perché ognuno di loro ha delle caratteristiche caratteriali che mi appartengono.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sicuramente i personaggi femminili in cui mi identifico maggiormente
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
Per narrare i fatti ho preso spunto anche da episodi della mia vita. Ad esempio le rose erano il fiore preferito di mia nonna, la pesca lo sport che adorava mio nonno, la Toscana è una regione in cui ho trascorso una breve vacanza e l’Egitto è il viaggio che sogno da sempre.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe scrivere per vivere, ma sono consapevole che non è, almeno al momento, possibile. Per mantenere una famiglia ci vuole un lavoro stabile, ma mai dire mai…magari un giorno potrei avere la “fortuna” giusta dalla mia parte e diventare famosa con un mio scritto…chi lo sa…
Intervista a Gemma Trimarco
autrice de La Fenice primo volume di Adam 1.0
TRAMA
Si dice che le prescelte siano le più belle. E che non facciano più ritorno.
Si dice che Immune sia diverso. E che diverso non sia bene.
Si dice che oltre i confini sia male. E che non vadano oltrepassati.
Mevlyn ha appena compiuto quindici anni, ed è spaventata. Perché sa di essere una delle Libellule, le bellissime ragazze che, scelte durante i Munia, non faranno più ritorno. Mevlyn, tuttavia, ha un problema anche più grande da affrontare, perché lei è un’Immune. E, in un mondo in cui l’Ordine detiene il potere attraverso il monopolio delle dosi, unica cura contro la terribile infezione da PrP24, gli Immuni sono considerati un’anomalia, e quindi perseguitati. Mentre la Regione è scossa da avvenimenti che mettono in pericolo la sorte di ognuno, Mevlyn incontra Natan che, con coraggio e generosità, non esita a mettere a repentaglio la propria vita per aiutarla.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggo da sempre, ero la tipica ragazzina che resta fino a notte fonda a leggere, magari di nascosto. Ho iniziato con i classici per poi spaziare a ogni genere. La passione per la scrittura è nata invece poco alla volta, ma comunque presto, ricordo che alle medie vinsi una coppa per il miglior tema dell’Istituto.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sarebbe impossibile tenerlo nascosto, visto che sfrutto ogni momento libero per scrivere. A volta resto sveglia la notte pur di finire un capitolo a cui tengo. Mi sostengono tutti e sono preziosissimi, ognuno vuole contribuire in qualche modo. Mio padre è comunque quello che in genere legge tutto per primo, a volte litighiamo, lui è un inguaribile romantico e se qualche personaggio non si comporta come dovrebbe, storce il naso e protesta!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è il romanzo che ho scritto perché mi sarebbe piaciuto leggerlo. Adam 1.0 ha un po’ di tutto: avventura, romanticismo, eroismo, rinuncia. Credevo, tra l’altro, di aver scritto di fantascienza, perché Adam 1.0 è ambientato in un futuro post-pandemico, dove l’unica merce di scambio è diventata la ‘dose’, un vaccino contro la malattia. La recente situazione che stiamo vivendo, però, l’ha fatto diventare tristemente attuale.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Appassionato e romantico sono le due parole che userei per descriverlo, perché accanto alle vicende legate all’epidemia, si dipana lungo tutto il libro la storia d’amore dei due giovani protagonisti, disposti a qualsiasi sacrificio pur di salvarsi a vicenda.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
I protagonisti sono due, e narrano la loro storia in prima persona in capitoli alternati. Natan è generoso, coraggioso e sincero, mentre Mevlyn è acerba, indipendente e forte.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Il libro è nato con questo titolo, non ne ha mai avuto un altro, quindi che dire, spero sia davvero adatto!
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Li amo tutti, compresi quelli negativi, anzi, loro di più forse, perché è stato difficile caratterizzarli. Inoltre, scrivendo in prima persona, ogni personaggio ha il suo capitolo e ogni volta mi sono dovuta immedesimare nell’uno o nell’altro.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Farei una piccola ma decisiva parte, come quella di Anila, un personaggio secondario che però avrà un’enorme risonanza all’interno della storia. Da vittima passiva si trasforma in padrona della sua vita e questo mi piace parecchio.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
Essendo un romanzo distopico, è difficile rispondere a questa domanda. Certo, quando si scrive, si trasfonde nelle pagine tutto ciò che siamo, emozioni provate, anche se non per eventi che abbiamo vissuto in prima persona. C’è una vicenda narrata in uno dei capitoli che è stata ripresa da un triste fatto vissuto dal padre di un caro amico ai tempi della guerra. Mi aveva colpito davvero tanto, e ne ho scritto.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Io sono un medico, una pediatra, ma con l’esigenza emotiva di scrivere. Non potrà mai essere un lavoro in quanto passione. Nel futuro mi piacerebbe solo essere letta. Ho scritto tanto e spero che poco alla volta i miei lavori trovino un posto nel cuore dei lettori. Intanto ho pubblicato, oltre al primo volume di ADAM 1.0, altri due racconti con degli autori emergenti, uno in una raccolta intitolata ‘Ombre’ e l’altro nella raccolta ‘I colori dell’anima’. Ho un altro romanzo che ho appena presentato a una Casa editrice che amo molto e che spero mi risponda presto, e un piccolo romanzo d’amore che vorrei proporre a un terzo editore. Speriamo bene!
Intervista a Raffaella Franceschini
autrice de “La via delle rose”
TRAMA
A ventitré anni Ariel Rinaldi ha già scoperto quanto l’amore possa ferire. Finalmente è riuscita a voltare pagina. Lavora come fisioterapista e trascorre le sue giornate dividendosi tra il lavoro e le poche amiche che le sono rimaste. Il suo piano è tenersi lontana da tutto quello che l’ha fatta soffrire e fino ad ora c’è sempre riuscita. Tutto cambia quando incontra Yuri Costa. Divertente, premuroso, comprensivo, Yuri ha tutte le caratteristiche per far innamorare una donna. Ed è per questo che Ariel si tiene a distanza da lui. Perché quel ragazzo dagli occhi azzurri, con la sua allegria e una giusta dose di sensualità, la spinge a desiderare di nuovo un futuro. Eppure, anche lo sguardo di Yuri a volte si rabbuia. Anche lui porta un grosso peso sulle spalle e nasconde il dolore dietro una maschera di ironia. Ma l’amore può curare le ferite ed entrambi scoprono per la prima volta cosa significhi amare davvero. Proprio quando sembra che ogni cosa stia andando per il verso giusto, però, un evento scioccante rimetterà di nuovo tutto in discussione. Riuscirà l’amore a trionfare?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Sono sempre stata la classica bambina con la testa tra le nuvole e una grande lettrice. Credo sia qualcosa di innato. Alle bambole ho sempre preferito i libri. La scrittura è un modo per comunicare le mie emozioni e per dare forma alla mia fervida fantasia.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici
RISPOSTA
La mia famiglia è la mia più grande sostenitrice, in particolare mio marito e mia madre che mi sopportano nei momenti difficili.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Fate-Destino è un romanzo rosa che racconta la storia d’amore tra Lisa, ragazza timida e vittima di bullismo, e Thomas, ragazzo difficile tormentato da un tragico passato. È un amore che cura le ferite dell’anima e che spinge a chiedersi se il destino esiste davvero oppure no.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché
RISPOSTA
Cuore e speranza. Cuore perché racconta di quanto un legame possa essere forte nonostante le prove a cui è sottoposto (e Lisa e Thomas ne vivranno tante!). Speranza perché sottolinea come dai dolori e dalle sfide della vita si possa uscire più forti e non schiacciati sotto il loro peso.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Comprensione, pazienza e coraggio sono le parole più giuste per descrivere Lisa e il modo in cui vivrà il rapporto travagliato con Thomas.
Tormento, paura e passione descrivono Thomas, anima oscura la cui vita è a pezzi proprio come il suo cuore.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Volevo scegliere un titolo che fosse facile da ricordare e che racchiudesse in una sola parola il senso intimo del romanzo, ossia che il libero arbitrio può esistere all’interno di un disegno prestabilito. Fate mi è sembrata una conseguenza naturale.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
In Fate-Destino attorno ai due protagonisti ruotano molti personaggi minori a cui sono legata e per i quali ho provato diverse emozioni. Nel mio cuore, però, occupa un posto speciale Thomas, un ragazzo disilluso dalla vita che fatica a lasciarsi il passato alle spalle e che nasconde dietro una maschera di arroganza le sue fragilità. Il personaggio di Thomas nasce anche dall’esigenza di dare voce a chi, come lui, ha alle spalle un tragico passato famigliare.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
È facile immedesimarsi in Lisa, nella sua forza e nella sua dolcezza, anche se personalmente non avrei avuto la sua stessa pazienza.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Premesso che i fatti narrati sono il frutto della mia fantasia, le vite di Lisa e Thomas rappresentano la personale intenzione di dare voce a due problemi sempre più attuali che, per mia fortuna, non ho mai vissuto in prima persona ma di cui sono stata testimone e che per questo mi toccano particolarmente.
Ci sono, poi, alcuni luoghi, situazioni o particolari del romanzo che sono autobiografici.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Certamente l’augurio che mi faccio come autrice è quello di potermi dedicare esclusivamente alla scrittura, ma il mio desiderio più grande è quello di riuscire a condividere con chi leggerà i miei romanzi le emozioni che provo ogni volta che traduco i miei pensieri in parola.
Immagine del profilo di raffaella.franceschini
Ho risposto con piacere alle tue domande. Ti ringrazio per la disponibilità e per la bellissima iniziativa. A presto buona continuazione 🙏🙏😊😊
Intervista a Elisa Crescenzi
autrice de “Quasi nemici”
TRAMA
Chi ha detto che la passione per il cibo non possa diventare un lavoro?Di sicuro non Allyson Wilson Parker, irriverente food blogger con qualche chilo di troppo, che è riuscita a far entrare il popolo del web nella sua cucina di New York. Ha migliaia di follower che la amano, perché le sue ricette speciali sono in grado di conquistare il palato di chiunque.Beh, questo è quello che crede finché, durante un’intervista doppia per il NY Food Journal, non inciampa in lui: Ryan Collins. Trent’anni di devozione alla palestra, due occhi color nocciola, una carriera da personal trainer e degli addominali scolpiti da urlo. Peccato che sia anche testardo e irritante.Per fortuna Allyson non lo rivedrà mai più e… sbagliato!La redazione del Food Journal ha deciso di giocare sporco, costringendoli a una convivenza forzata lunga un mese. Cosa c’è di peggio al mondo che riunire sotto lo stesso tetto un maniaco del fitness e una cuoca che se ne frega delle calorie? Allyson ha deciso: quella contro Ryan è una guerra e lei la vincerà, quanto è vero che gli uomini vanno presi per la gola. Nessun beverone fosforescente avrà mai la meglio sulle lasagne. Ma quando l’odio si trasforma in attrazione e l’attrazione diventa passione… chi sarà a vincere la sfida?
«Vediamo chi la spunta, se il mio cioccolato o il tuo cavolfiore, signor Collins muscoli d’acciaio».
*ROMANZO AUTOCONCLUSIVO*
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Le due cose non sono realmente coincise. Diciamo che ho sempre amato leggere, anche se lo facevo sporadicamente, almeno fino a quando non mi sono appassionata fino a perderci il sonno una decina di anni fa, a quel punto è arrivata anche la voglia di scrivere. Ho attraversato un periodo un po’ difficile e per evadere dalla quotidianità, mi rifugiavo nella fantasia, così è nata la mia prima storia. Quei personaggi hanno preso vita su carta in un momento successivo, all’inizio non facevo altro che “viverli” nella testa, creare situazioni immaginarie e pensare a come avrebbero reagito loro, poi è arrivata la voglia di condividere, di mettermi in gioco e soprattutto di emozionare.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici
RISPOSTA
Non ho mai nascosto che scrivo alla famiglia, mia sorella mi ha sostenuta da subito, è lei a leggere ogni romanzo quando è ancora carta straccia. È stata una sorpresa quando l’ho detto, ma la vena artistica in casa non manca, quindi era prevedibile che prima o poi avrei tirato fuori qualcosa dal cilindro. Mi sostengono tutti, dal mio compagno, alla famiglia agli amici. Non ho mai nascosto che scrivo, ma non è una di quelle cose che dico, ma ci pensano le persone che ho intorno a colmare le lacune: nove volte su dieci sono loro a dirlo, felice di ciò che faccio.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Beh, questa non è una domanda facile, come promoter di me stessa faccio schifo, con gli altri sono decisamente più brava, ma ci provo.
Credo che Allyson e Ryan, nonostante siano inquadrati in una commedia romantica fuori dai soliti canoni, siano in grado di portare anche un bell’insegnamento. Non ci sono solo risate, ma anche pensieri, amore e amicizia. C’è l’amore che va oltre i soliti canoni, e la voglia di scoprire dove si può arrivare andando oltre.
Dovreste acquistarlo perché tutti nella vita abbiamo avuto un Ryan, ma soprattutto perché dentro, tutte noi, siamo un po’ Allyson.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché
RISPOSTA
Divertente e romantico. Questi sono due aggettivi adatti al romanzo, forse un po’ scontato, ma credo che siano la chiave e l’essenza della storia.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Allyson è un tipo tutto pepe, elettrizzante e schietta, esplosiva insomma. Ryan, dal canto suo, è romantico, dolce, seducente, ma terribilmente determinato, proprio come Quasi nemici. Sono due caratteri opposti, ma terribilmente perfetti insieme.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Inizialmente, quando i romanzo è approdato su watt pad, il titolo era un altro “ti poto fuori a correre”, e per l’idea della storia era perfetto. Quando ho deciso di pubblicare il romanzo, per una serie di sfortunati o fortunati eventi, dovevo cercare un titolo diverso, fresco, pulito e più loro. Sono stata giorni a cercare inutilmente, finche parlando con un’altra autrice, è arrivata l’idea. Non mi prendo il merito, cercavo un gioco di parole con Nemici, ma non c’era niente che suscitava la scintilla, è stata lei, Paola Chiozza, a trovarmi la combo perfetta. E lì ho capito che era proprio il loro.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
È come se mi chiedessi di scegliere tra due figli (che non ho)! È una cosa estremamente difficile da fare, soprattutto nel loro caso. Nessuno dei due mi ha conquistato totalmente, mi sono divertita a scrivere di entrambi, anche se devo dire che la parte maschile mi riesce sempre più semplice di quella femminile. In questo caso però, non posso esprimere una preferenza, Allyson ha tutta la mia insicurezza e ironia, Ryan il carisma e la determinazione. Sono i miei figli, e non posso scegliere.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Non credo di avere una risposta, non ho mai provato ad essere un personaggio nelle mie storie, solo la voce narrante, non riesco a infilarmi nei panni di uno di loro, forse perché mi ci sento in tutti. Quando leggo i romanzi di altre autrici questo gioco è decisamente più facile.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Solitamente prendo spunto dalla mia vita, luoghi, incontri, persone, ma in questo caso sono andata completamente di pancia. La storia è nata in modo molto particolare, tramite alcuni sondaggi su Instagram, quindi l’infarinatura dei personaggi è stata scelta insieme alle lettrici, così come i luoghi. Il romanzo sono stata io a scriverlo, ma l’idea iniziale è stato un lavoro di gruppo.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Brancolo molto nel buio. Quest’anno per me, come per tante altre persone, è stato devastante e ricco di cambiamenti. Non so ancora dire se in positivo o in negativo, ma ci sono e tutt’ora me li porto addosso. Non so cosa succederà, se le decisioni prese saranno propositive o meno, mi sono lanciata nel vuoto, se il paracadute si aprirà o meno questo lo scoprirò solo strada facendo.
Sto cercando di trasformare questa passione in un lavoro a trecentosessanta gradi, anche se non era quello che volevo. Penso, però, che se oggi sono qui, se certe cose sono successe o accadute, è perché era qui che dovevo arrivare. Non so dove mi porterà tutto questo, ma non voglio girarmi indietro in futuro e dire che non ho fatto tutto il necessario per provare ad esaudire i l mio sogno.
Quello di emozionare.
Intervista a Giorgia Amantini
autrice de “Vortice”
TRAMA
Non può parlare ma è proprio sua la voce narrante di questa singolare storia. Vive da sempre in cattività, offesa nel corpo e nell’anima, subendo inerme le ire del suo padrone, assecondandone le brutali voglie. Non conosce la pietà, figurarsi l’amore. Nulla che le ricordi di essere una donna, ha conosciuto solo la paura sulla sua pelle e sulla pelle degli altri, quella che ha imparato a suscitare in coloro che è costretta a vegliare, rapiti e condotti lì, nella sua cella, nel suo angoscioso silenzio. Ma quando lui apre gli occhi e la vede, non si ritrae, non trema, non lascia trasparire alcuna riprovazione, timore, ribrezzo. Lui è diverso. Ed è destinato a cambiare ogni cosa.
Un’intesa straordinaria in pagine cariche di dolore e tensione per un finale assolutamente sorprendente. Sentimenti difficili da raccontare eppure resi con talento straordinario da un’esordiente di grande carattere e sensibilità. Un Vortice da cui lasciarsi travolgere e leggere tutto d’un fiato.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho sempre letto, da quando avevo 12 anni. Mi rilassa e mi porta in un’altra dimensione. La scrittura l’ho scoperta a 17 anni, parallelamente alla recitazione amatoriale. Se non avessi scoperto il teatro, non avrei mai iniziato a scrivere.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia è consapevole che scrivo, mi spronano e mi sostengono, ma non leggono mai ciò che scrivo fino a quando non sono io a volerlo. Il mio primo libro, infatti, lo hanno letto solo quando l’ho pubblicato. Mi piace vedere la sorpresa sui loro volti. E la stessa cosa vale per i miei amici, anche se con alcuni di loro qualcosina condivido in anteprima.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Vortice” non è stato il primo libro che ho scritto, ma il primo che ho pubblicato. Lo consiglio perché rispecchia un particolare momento della mia vita dove ho sentito l’esigenza di scrivere questa storia, un incontro tra due anime diverse seppur simili nella loro natura controversa che traggono, l’una dall’altra, la consapevolezza di ciò che sono veramente, non di ciò che le loro vicissitudini li ha spinti a essere. Un incontro casuale, insolito, surreale, atemporale, in chiave noir, ma con dentro più amore della violenza umana e di sentimenti che lo caratterizza.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
“Angosciante” e “Liberatorio”, perché l’incontro tra quest’uomo e questa donna nasce e cresce in un contesto temporale, scenografico e umano angosciante, ma muore in una libertà condivisa che nessuno dei due credeva di possedere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi la protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
“Muta”, “Donna”, “Leggera”. “Muta” perché la protagonista lo è, ma allo stesso tempo è la voce narrante; “donna” perché, fino ad allora, non aveva mai compreso di esserlo; “leggera” perché finalmente libera di scegliere.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
“Vortice” come titolo l’ho scelto per due motivi. Il primo, perché rappresenta ciò che si prova leggendo il libro, proprio un vortice di sentimenti ed emozioni altalenanti e contrastanti che ti trascinano nella storia, senza lasciarti andare. Il secondo, perché il primo libro di narrativa che ho letto è stato “Vortice” di Clive Cussler. Una coincidenza non casuale sicuramente. Queste motivazioni mi hanno convinto che fosse il titolo perfetto perché, essendo un romanzo breve, lo si “beve” tutto d’un fiato per sapere come va a finire.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
I personaggi protagonisti sono due, più un terzo di disturbo. Un lui e una lei senza nome, senza tempo, senza luogo, ognuno con il proprio trascorso drammatico e controverso di vita. Sicuramente, tra i due, la mia preferita è lei, per il suo passato, per la sua condizione umana e sociale, per la sua presa di coscienza, per la sua evoluzione che, pagina dopo pagina, la porterà a essere per la prima volta sé stessa. Nel bene o nel male. Come tutti noi dovremmo fare nella vita.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Per le motivazioni suddette, se fossi all’interno della storia, non ho dubbi: vorrei essere lei. Ma forse, nell’anima, un po’ lo sono già.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
L’opera è tutta di fantasia, l’idea non l’ho cercata, le immagini sono arrivate e le ho trascritte così come le vedevo, senza riuscire a fermarmi. È tutto uscito di getto e quando ho finito di scriverlo mi sono domandata perché lo avevo scritto così e non in maniera ragionata e calma. Probabilmente, questo fatto è scaturito da una mia esigenza interiore. Quando si scrive, anche se la fantasia viaggia liberamente, c’è sempre qualcosa di sé che invade il racconto: “Vortice” narra essenzialmente di trovare la forza di scegliere per conquistare la propria libertà. Forse, questo era proprio il mio stato d’animo quando l’ho scritto, il mio desiderio più profondo che, inconsciamente, ha stimolato la mia creatività e sensibilità.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Dal mio futuro mi aspetto che si presenti, che si materializzi, che mi dimostri finalmente di esistere. Desidero più di ogni altra cosa che la mia passione diventi un lavoro, perché non esiste niente di più appagante che svolgere un lavoro che si ama. E scrivere non sarebbe una fatica, ma un piacere per la mente e per l’anima. Due universi che viaggiano all’unisono e che nella scrittura trovano la loro giusta collocazione, formando un mosaico perfetto in grado di generare emozioni negli altri e in te stesso. Cosa si può volere di più se non questo?
Giorgia Amantini
Intervista a Silvia Mero
autrice de “Un cuore in divisa”
TRAMA
La vita toglie.
La vita dà.
Questo è ciò che mi ripeto da quando mi è stato strappato il mio più grande sogno. Ho scelto di chiudere i sentimenti fuori dalla mia vita, concentrandomi sul lavoro e sull’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore.
Poi…
Un tornado, forse mandato dal destino, mi ha travolto.
Sono il maggiore Matthew Gallagher e questa è la mia storia.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La lettura è stata sempre una nota dolente nella mia vita. Fin dalle scuole, la consideravo un obbligo e non un piacere per cui cercavo sempre di sviare lasciando i compiti legati a letture/riassunti a mia madre. Un bel giorno, era il periodo delle scuole medie, la figlia di amici di famiglia mi disse, durante una cena, che non dovevo assolutamente perdermi un libro che narrava una storia d’amore fra un vampiro e un’umana. Ovviamente il libro in questione era Twilight e, da quel momento, da quelle prime pagine, non mi sono più fermata, divorando romance a tutto spiano.
Per la scrittura invece il discorso è diverso: non ho mai avuto voglia di scrivere, non sentivo nemmeno la necessità né la curiosità di farlo. Tutto è cominciato poco prima della quarantena quando, guardando la serie tv Gotham, ho avuto la proiezione di una storia che dovevo assolutamente scrivere. Quella sera mi misi al pc e iniziai la stesura del mio primo romanzo, Love and Revenge. Da allora è passato un po’ di tempo e fra qualche giorno uscirà il secondo romanzo, Un cuore in divisa, a cui sono particolarmente legata.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo e mi sostiene in ogni modo possibile e immaginabile, anche quando vorrei gettare il pc dal balcone perché si impalla ogni istante rallentando la mia vena creativa. Mi sono tutti vicini ma, colui che più di tutti mi sostiene, è Luigi il mio fidanzato. Senza di lui, che fin dal principio mi ha incoraggiato a dar voce alla mia fantasia, sarei ancora semplicemente una ragazza con il pallino delle storie d’amore e un bagaglio di idee chiuso in fondo ad un ripostiglio.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Un cuore in divisa è un military/second chance romance molto ricco di emozioni. Scriverlo ha rappresentato per me una crescita, un passaggio ed un’evoluzione. Non vi nascondo che, durante la stesura, a causa dell’intensità di alcune scene, ho versato qualche lacrimuccia e, una volta messa la parola fine, mi sono sentita persa perché i due protagonisti hanno colmato le mie giornate e soprattutto il mio cuore.
Perché dovreste acquistarlo…vediamo. Perché non è la solita storia del militare figo e della dottoressa svampita che si innamorano, è una storia intensa, che parla di guerra, perdite, ferite, dolore e amicizia e arriva a toccare corde molto profonde dell’anima. Certo, la storia d’amore è presente, è il motore pulsante di tutta la storia ma non è l’unico ingrediente.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Rinascita, dalle ceneri di una vita ricca di sofferenza e schiaffi e Coraggio, perché spesso per ricominciare a vivere, ad amare, ci vuole coraggio e non tutti sono disposti a tirarlo fuori
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Non posso descrivere uno solo dei due protagonisti perché, come vedrete nella lettura, sono legati… per cui proverò a presentarveli entrambi:
Matthew: forte, coraggioso e altruista. Ho scelto queste parole perché lui è un soldato che dona tutto quello che ha per la divisa, per i suoi amici e per il benessere dei suoi compagni. La sua forza d’animo, oltre che quella fisica, è un elemento fondamentale della sua persona.
Addison: caparbia, dolce, solare. Già perché dopo i molti ostacoli e sgambetti a cui la vita l’ha sottoposta, lei ha continuato a risollevare la testa, a sorridere e a rincorrere quel sogno che per tanto tempo ha celato in un cassetto.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo, come la sinossi, è sempre la parte più difficile per me… eppure, per questo romanzo, dopo una breve indecisione, è venuto naturale. La scelta è difficile da esprimere senza fare un po’ di spoiler… sappiate che il cuore c’entra, in molti modi. L’ho scelto perché, se vogliamo, cela un po’ l’intero corso della storia. E sono riuscita a dire che era perfetto, alla fine del romanzo quando, nel mio petto, ho sentito il cuore scalciare di felicità
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho un personaggio preferito… non potrei scegliere. Sono tutti una parte di me
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Erin, perché come lei ho sempre avuto il sogno di essere un medico e non ci sono riuscita
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Tutto ha preso forma nella mia mente, l’unica cosa simile è il sogno di essere medico ma per il resto è tutto frutto della mia fantasia imprevedibile
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il futuro… fa quasi paura. Vorrei realizzarmi, essere indipendente e soprattutto essere felice. Se riuscissi a fare della scrittura un lavoro ne sarei felice perché vorrebbe dire che, da una passione nata per caso, sono riuscita a tirare fuori qualcosa di buono.
Intervista a Teresa D.G.
autrice de ” SHE WILL BE LOVED”
TRAMA
Glens Falls, New York. Theresa Johnson, studentessa modello e fidanzata perfetta, sta per mandare all’aria tutta la sua vita per trasferirsi sotto lo stesso tetto di Nick Lafferty, il suo nuovo fratellastro. E la cosa non sembrerebbe nemmeno la tragedia dell’anno, visto che si tratta dell’affascinante e impudente capitano della squadra di nuoto della Glens Falls High, ma ogni volta che lui apre bocca la magia svanisce, resta solo un insopportabile spaccone, pronto a soddisfare l’intera popolazione femminile della scuola. Tess non ha davvero tempo da perdere con lui, la sua vita e i suoi sogni l’attendono, inoltre, ogni pensiero ‘romantico’ minerebbe seriamente il precario equilibrio della loro nuova famiglia. E allora, perché ad ogni provocazione o bacio rubato, il mondo di Theresa sembra tremare perfino dalle fondamenta?
Lui è la sua tempesta. Lei i suoi fulmini. E solo quando gli ostacoli della vita proveranno a separarli, dovranno decidere se aspettare che il temporale passi, o imparare a ballare sotto la stessa pioggia.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La passione per la lettura è nata molti anni fa, ma al contrario di quanto si possa credere, da piccola odiavo leggere. Nel 2008 quando vidi una pubblicità di un film, che da lì a poco sarebbe stato nelle sale, Twilight, decisi di comprare il libro e leggerlo prima dell’uscita al cinema. Da lì in poi non mi sono più fermata, all’inizio mi appassionavo alle saghe fantasy romance come Twilight e The vampire diaries, poi le saghe erotiche e via via tutte le sfumature del romance. La passione per la scrittura, invece, è nata quattro anni fa, quando in un pomeriggio d’estate ho deciso, per puro divertimento personale, di trascrivere su un quaderno una storia che avevo immaginato. Da quel momento non mi sono più fermata.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia ha saputo che scrivo dopo la prima pubblicazione. All’inizio lo sapeva solo mio marito, nel corso degli anni l’ho detto a mia madre ed infine a mia sorella. Il giorno in cui il mio primo libro è uscito ho mandato un messaggio generale con la cover e la presentazione del mio libro. Tutti sono rimasti stupiti, ma mi appoggiano e mi spronano, soprattutto mio marito e mia madre. Per quanto riguarda gli amici, molti non ne sono ancora a conoscenza, solo la cerchia stretta dei familiari lo è.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
SHE WILL BE LOVED è il primo libro che ho scritto e il secondo che ho pubblicato. È uno young adult autoconclusivo che narra di un amore giovane, tra la dolce Tess e lo spavaldo Nick. Seppur contenga qualche cliché, cosa di cui sono consapevole e che ho consapevolmente incluso nel libro, io penso che siano cliché trattati in un modo del tutto nuovo. L’amore in questo libro è raccontato da due ragazzi giovani, che sbagliano, odiano, perdonano e amano in modo travolgente. La forza di She will be loved penso sia proprio l’amore tra i protagonisti, diversi e distanti, ma accomunati da questo sentimento che li spinge ad essere migliori.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Fresco e romantico. Fresco perché ho usato uno stile prettamente giovanile, in modo che rappresentasse al meglio i pensieri di una 17enne e di un 18enne. Romantico perché l’amore la fa da padrone, in tutte le sue sfumature.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Spavaldo, arrogante e ferito. Spavaldo e arrogante le ho scelte perché descrivono alla perfezione il Nick prima di Tess. Il capitano della squadra di nuoto, il re del ballo e il ragazzo più ambito, bello e sexy, che non deve chiedere nulla. Ferito, è una parola che ho scelto e che capirete solo leggendo il libro, altrimenti spoilero troppo!
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Tutti i titoli dei miei libri derivano dall’ispirazione che una canzone mi ha dato. In questo caso parlo dei Maroon 5 con la bellissima canzone She will be loved. L’ho ascoltata mille volte e tutte le volte che mi veniva l’ispirazione per una scena, l’ascoltavo in sottofondo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
È come chiedere ad una mamma il figlio preferito. Ovviamente amo i due protagonisti e mi identifico più in Tess, ma una menzione d’onore va alla migliore amica di Tess, Sam. La migliore amica che tutti vorremmo.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ovviamente Tess. Chi non vorrebbe convivere con Nick? E soprattutto chi non vorrebbe essere tra le sue braccia?
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
I fatti narrati sono tutti appartenenti alla mia fantasia, personaggi compresi. Ho inventato tutti gli accadimenti e per i luoghi mi sono documentata, perché sono tutti reali.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il futuro è imprevedibile e solitamente non sono una persona che si aspetta molto, ovviamente continuo a leggere e scrivere, e spero di pubblicare ancora per far sì che più persone ancora possano leggere ciò che scrivo e non voglio pensare alla mia passione come un lavoro, e non lo farò mai, deve rimanere tale, una passione.
Intervista a Sara Carli
autrice de “Melodia per anime spezzate
TRAMA
Emozioni, palpiti e avventure di un gruppo di ragazzi che si incontrano in Accademia. Hanno un unico desiderio: realizzare il loro sogno e riuscire a emergere nel difficile mondo dello spettacolo. Caterina ha la lingua tagliente e ama attirare gli sguardi su di sé. Eve nasconde le proprie insicurezze dietro un sorriso e sogna di diventare un’attrice. Oscar vive da sempre nell’ombra del padre e cerca il suo riscatto. E infine loro due, Luca e Viola. Lei, intrappolata dalla paura di non essere abbastanza, sfiora la vita tra un passo di danza e l’altro. Lui, parlantina sciolta e testa tra le nuvole, trova nella musica l’unico modo per mettere ordine nel caos che ha dentro. Tra Roma, Milano e viaggi da sogno a New York e Las Vegas si snodano insicurezze e paure, mentre si instaurano legami tanto inaspettati quanto profondi, dando vita a un romanzo popolato da persone determinate e da personaggi disposti a tutto per sfondare. Storie d’amore che si intrecciano. Amicizie che si trasformano in risentimento. Fragilità e timidezze che devono essere sconfitte, dolorosi viaggi nel passato che devono essere affrontati. Tra coreografie, canzoni e musica, nascono amori veri, fioriscono sentimenti di rivincita e ostilità. Ma soprattutto vengono messe in evidenza le passioni e le debolezze dei ragazzi, sviscerate con toni lievi e delicati. Una narrazione in tre volumi che fa sognare, dove l’amore e i sogni si rincorrono come note su uno spartito.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
In realtà non parlerei di scintilla, quanto più di un percorso naturale. Credo che l’amore per la scrittura sia nato con me. Quando ero piccolina tenevo il classico diario segreto nascosto nel comodino, un diario che non ho forse mai abbandonato del tutto. A volte, se ne sento la necessità, mi apro la testa ticchettando sulla tastiera e provo a mettere in fila una serie di concetti. Mi è accaduto anche durante il lockdown, dove ho sentito il bisogno di lasciare una prova che fosse il più “reale” possibile dell’impensabile momento che stavamo vivendo. Avevo paura che scrivere della quarantena dopo non potesse rispecchiare in maniera vivida quello che stavo provando.
L’amore per la lettura è andato di pari passo con quello per la scrittura. Da piccolina avevo perennemente un libro in borsa, ricordo mia zia che mi prendeva in giro, mi afferrava la borsetta e provava a sentire quanto fosse pesante per capire se c’era dentro qualche nuova lettura. E alla fine c’era sempre.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La scrittura è una dimensione intima, o perlomeno lo è stata fino alla pubblicazione. Anzi, forse è una bugia, questa. Avevo iniziato a mettere qualche scritto su Wattpad, perché non mi importava se sconosciuti leggevano quel che avevo da dire. Anzi, i loro consigli e le loro critiche mi davano la forza e anche alcuni nuovi spunti per la storia. Questo spirito non l’ho mai avuto nei confronti delle persone a me care. Io non volevo assolutamente che sapessero cosa scrivevo. Infatti è preso un colpo a tutti quando ho annunciato di aver firmato un contratto editoriale. Mi ha stupito la sincera gioia che ho letto nei loro occhi e soprattutto l’orgoglio che fiammeggiava nei loro sorrisi. Ancora faccio fatica ad accettare che abbiano letto il mio libro, ma piano piano sto imparando. Lo so, sono strana.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Melodia per anime spezzate” è un racconto corale, parla di un gruppo di ragazzi che si incontra in un’accademia di arti drammatiche a Roma. Le diverse personalità si scontrano e le storie si intrecciano: c’è Luca, alto “un metro e un tic tac schiacciato” che vomita parole e inciampa in un guaio dopo l’altro; c’è Viola, algida ballerina che si nasconde tra i passi di una coreografia; ci sono Eve, inguaribile sognatrice, e Caterina, maliarda e competitiva. È la storia di chi crede nei propri obbiettivi e fa di tutto per portarli a compimento. Senza sapere che il mondo dello spettacolo non è così luccicante come ce lo si aspetta, ma al contrario è pieno di zone d’ombra e serve pelo sullo stomaco per rimanere a galla. Questo libro è rivolto principalmente a chi ama l’arte e crede che i sogni non vadano mai rinchiusi in un cassetto. Quindi, se vi piacciono le storie ironiche, ma al contempo capaci di toccare tematiche delicate, se vi coinvolgono gli intrecci e se non potete fare a meno della musica… il mio è il libro che fa per voi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perchè
RISPOSTA
Ironico e profondo. Non le ho scelte io, in realtà, sono le parole con cui in genere viene descritto dai miei lettori. Ironico perché i personaggi sono ragazzi giovani, adorabili combinaguai che sanno spezzare le situazioni di tensione con una battuta. Profondo perché ognuno di loro nasconde qualche scheletro nell’armadio che forse non è pronto ad affrontare. Chi un passato burrascoso, chi la paura di non farcela, chi il timore che l’amore svanisca, chi l’insoddisfazione di sentirsi sempre al secondo posto. Spero di aver creato personaggi tridimensionali. Il loro vissuto si intesse al bisogno di emergere e li porta a fare i conti con se stessi.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Luca è logorroico, combinaguai (giusto perché non voglio dire stupido) ed è un’anima buona. Parla, parla tanto. I suoi monologhi, interiori e non, sono state tra le cose più divertenti che io abbia dovuto scrivere. A volte sorridevo da sola a immaginarmelo inciampare in discorsi strampalati. Combinaguai perché ne combina una dopo l’altra. Non fa in tempo a chiarire con qualcuno che già ha fatto qualcosa che innervosisce qualcun altro. È sbadato, un ritardatario, un po’ scemo a volte. Ma è tanto buono. Sbaglia, forse è quello che sbaglia più di tutti nell’intero romanzo, ma non lo fa mai con intenzione. Vorrebbe aiutare tutti, è sempre in mezzo come il prezzemolo. Perché è felice se le persone accanto a lui lo sono. Certo, anche con tutte le sue buone intenzioni, non possiamo certo dire che arrivi a buoni risultati. Ma lui ci prova.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Cercavo in primis un titolo che richiamasse la musica, ma ancora di più cercavo un titolo che descrivesse a pieno l’essenza del romanzo. E credo di averlo trovato. Anche se la spiegazione, quella vera, del perchè “Melodia per anime spezzate” sia il titolo perfetto lo si scopre solo nei capitoli finali, quindi non posso fare spoiler. Il titolo è nato per caso, mentre stavo per scendere dalla metro. Ricordo perfettamente di averlo pensato e di essere corsa a segnarlo nelle note del telefono. Prima di questo il romanzo aveva avuto altri tre o quattro titoli. Tutti provvisori, in attesa di quello giusto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Uh, questa sì che è una domanda complicata. Non lo so. Cioè, sì, forse lo so. Credo sia Luca, ma solo perché a volte Viola mi ricorda un po’ troppo certi miei modi di fare. Mi piace Luca perché è sempre stato disegnato con lo spirito che vorrei per affrontare le cose. Lui sorride sempre, anche quando va tutto male. O magari è per quell’essere sempre così sbadato, la tenerezza che mi smuoveva immaginarlo dispiaciuto dopo l’ennesimo disastro. La verità è che la storia si è scritta quasi da sé e i personaggi stessi sono cresciuti e cambiati nel corso delle riscritture. Quindi ora ti rispondo Luca, ma se mi rifacessi questa domanda domani forse risponderei Viola. O Caterina. Oppure Oscar. Ci sono stati giorni – sere – in cui ho faticato a mettermi nei panni di uno oppure dell’altro. Forse Luca è quello con cui ho litigato di meno, diciamo così.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Il direttore dell’Accademia. Delega tutto alla segretaria, fa il lavoro che gli piace e non deve avere a che fare direttamente con i drammi di Luca e compagnia.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Gli avvenimenti sono frutto di fantasia, ogni riferimento a fatti o persone è del tutto casuale. Non so come spiegarlo, a volte sto facendo tutt’altro e i personaggi è come se mi scuotessero la testa, prendessero posto al resto e l’ispirazione mi piombasse addosso. Capita sempre nei momenti meno opportuni, ovviamente. Sul tapis roulant, prima di dormire, sotto la doccia. Quando non ho un blocco note a portata di mano, insomma. Di grande ispirazione sono stati i miei viaggi, però. L’ultima revisione del romanzo, per esempio, l’ho fatta poco dopo essere tornata da un congresso a Roma, ed è stato utilissimo per descrivere i paesaggi della Capitale.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto una serie tv tratta dal libro, un merchandising, una traduzione in quindici lingue e una trasposizione cinematografica! Scherzi a parte, in queste pagine ho messo davvero tutta me stessa, quindi spero di riuscire ad arrivare a più persone possibili e mi auguro che la storia possa far sognare gli altri come ha fatto sognare me. Il messaggio del mio libro è quello di aggrapparsi con quanta forza si ha ai propri obbiettivi, quindi non si sa mai. Di recente sono stata intervistata dalla giornalista Viola Conti (trovate l’intervista sul suo profilo Instagram @violaconti73) che mi ha detto che bisogna sempre andare “oltre”. Pensare in grande, esattamente come faccio fare ai miei personaggi. Anche il mio cantante preferito dice che “io punto all’eccellente, se devo avere poco scelgo di avere niente”. Credo sia sempre stata la mia filosofia di vita, sono cocciuta e una perfezionista. E come i miei protagonisti (“i testina” come li chiamano i miei lettori) credo nella forza di chi non si arrende. Perciò non mi arrendo. E provo ad andare “oltre”. Io e il mio libro siamo qua, a disposizione di chiunque voglia scoprirci. Non molliamo.
Intervista a Daniela Tess
autrice de “Un amore proibito”
TRAMA
Alyce, secondogenita del conte di Rochford, è una giovane donna di una bellezza assoluta e perfetta, molto dolce, generosa ed attenta alle esigenze degli altri. Benché sia stata educata secondo i rigidi dettami della nobiltà inglese, è molto determinata e nasconde un’indole ribelle capace di non assecondare i desideri paterni, ma di combattere per realizzare il suo sogno d’amore.
Lucas, moro ed attraente, è uno stalliere che ha vissuto una vita di stenti e privazioni tanto da diventare duro e cinico.
Di poche parole, non crede nell’amore, ha un’aria tenebrosa ed è circondato da un’aura di pericolo.
Giorno e notte, luce e ombra… potranno mai incontrarsi ed amarsi?
Nato come racconto a puntate in una community di lettori, le vicende di Alyce e Lucas sono diventate ben presto un appuntamento fisso di migliaia di lettrici e lettori, con episodi pubblicati a cadenza quotidiana e conseguenti veglie di attesa dei follower più tenaci. Commenti e inviti alla pubblicazione hanno pian piano portato a questo primo ebook. Ad oggi si contano circa 5565 commenti e oltre 119500 visite solo per questo primo capitolo.
Nuove storie e nuovi protagonisti sono già pronti a far capolino nella galassia di romanzi a firma Daniela Tess.
Romanzo non autoconclusivo, primo capitolo di una trilogia che terminerà con “Un amore proibito-Oltre” di prossima pubblicazione.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Sono sempre stata un’amante della scrittura, fin dal liceo classico che ho frequentato. Da adolescente pensavo che sarei diventata una giornalista, non ritenendomi capace di scrivere storie esclusivamente di fantasia. Finché, circa dieci anni fa, in un forum, raccolsi la sfida di scrivere una fan fiction storica. Nacque “Un amore proibito” e si può dire che da allora non ho più smesso di “avere visioni” e scrivere storie!
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia lo sa e sono molto orgogliosi! Insieme agli amici mi danno tutto il loro sostegno e la loro forza! Mio fratello e mio marito mi aiutano anche nella realizzazione dei miei romanzi, soprattutto per quanto riguarda la parte tecnica.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è una storia delicata ma nel contempo passionale, di un amore proibito che regala colpi di scena ed eventi inaspettati. In esso nulla è come sembra. Ci sono tre storie d’amore con tre coppie diversissime, per tutti i gusti. Inoltre, spero di aver rappresentato fedelmente lo spirito dell’epoca regency. Vestiti meravigliosi, passeggiate in Hyde Park, balli da “Almack’s, ventagli, gioielli…non riesco a pensare a nulla di più affascinante e romantico!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Passionale e romantico e penso di averlo spiegato sopra
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Onesto, tenebroso e determinato. Lucas è tutto questo. Tenebroso all’inizio, profondamente leale, con determinazione raggiungerà i suoi sogni e i suoi obiettivi.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Il titolo della trilogia rappresenta alla perfezione il nodo della storia, cioè l’amore impossibile tra una contessa e uno stalliere. Mi è venuto così, all’improvviso, come tutte le mie intuizioni. Ogni romanzo ha un sottotitolo: Origini, il primo volume, dove tutto ha inizio. Orgoglio, dove predomina questo sentimento nelle contese tra i personaggi; Oltre, il gran finale: l’amore vero saprà superare tutto e, appunto, andare oltre?
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
In questo momento Philip. Cattivissimo fratello della mia protagonista, nel primo libro, che si redimerà e avrà un romanzo tutto suo.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Alyce, una donna forte, generosa, determinata, che non si arrende e non si piega all’ipocrisia del suo tempo.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
Ho assolutamente inventato tutto. Solo nella delineazione della marchesa che appare in “Orgoglio”, antagonista di Alyce, mi sono ispirata a qualcuno che conosco, non molto gentile, diciamo così.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Io ho già un lavoro importantissimo, l’insegnamento. Mi piacerebbe portare di pari passo anche questa passione e coinvolgere nella lettura e nelle emozioni delle mie storie sempre più persone! Spero di riuscire a farlo con le mie prossime pubblicazioni!
Intervista a Monia Scott
autrice de “Nei pensieri del nemico ”
TRAMA
Le atmosfere di Blade Runner incontrano la sensualità di Lolita e il sentimento di Twilight.
Preparati a vivere un’avventura inaspettata. Questo è un viaggio nel cosmo e nell’anima, l’anima di un’eroina coraggiosa e determinata disposta a tutto pur di salvare chi ama. Una donna audace che cela in sé uno sconvolgente segreto.
Anno 2236, Stazione spaziale Alpha, sistema solare binario di Antares.
Una pericolosa missione in incognito attende Lilyth Wild, giovane studentessa di sociologia della Confederazione Terrestre. Cosa sia accaduto laggiù, a più di 600 anni luce dal nostro mondo, non è chiaro.
Di certo però, Lilyth dovrà affrontare un antieroe maledetto, pericoloso quanto affascinante, angelo caduto capace di sedurre le lettrici insieme alla protagonista e di portarle a esplorare i loro desideri più carnali.
Sullo sfondo il tema della contrapposizione tra il mondo tecnologico che ci stiamo creando e quello naturale che invece rischiamo di distruggere ma che ancora trova il modo di riaffiorare, anche solo nei nostri istinti primordiali.
Un racconto avventuroso ricco di suspense, erotismo e colpi di scena, ambientato in un futuro non poi così lontano.
UNA GRANDE STORIA D’AMORE
Cerchi emozioni forti ai confini dell’immaginazione? Credi sia possibile penetrare la mente altrui fino a ghermire i segreti più intimi e inconfessati? Questo racconto farà di più: arriverai a possedere la tua preda fino a vivere le sue sensazioni, i suoi sentimenti, le emozioni… Ma fai attenzione. Potrebbe piacerti a tal punto da lasciarla scivolare sotto la pelle. Ti entrerà nel sangue… e prima che tu te ne accorga ti avrà rubato il cuore!
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Per la lettura non ho un ricordo diretto, ero troppo piccola. Mia madre mi ha raccontato di avermi letto ad alta voce l’inizio di Marcovaldo, di Italio Calvino. A quel punto per me è stato impossibile smettere di leggere.
Ho scoperto la scrittura circa 14 anni fa, dopo la nascita del mio secondo figlio, un evento fortemente traumatico. Per superare quel momento difficile la mia soluzione è stata di buttare fuori e insieme fissare il mio dolore nella scrittura. Ma per ora non ho ancora pubblicato quel racconto: troppo personale.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
I miei familiari più stretti sanno che scrivo. Alcuni mi sostengono e mi aiutano. Altri restano indifferenti, quasi avessero paura. Chissà di cosa, poi. Ad altre persone ho preferito non farlo sapere.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Nei pensieri del nemico è un viaggio nel cosmo e nell’anima, adatto a chi ama le storie sentimentali che non siano troppo sdolcinate, piuttosto piene d’avventura. È ambientato in un possibile futuro prossimo. Il lettore segue le vicende di una giovane terrestre, Lilyth Wild, che intraprende un pericoloso viaggio nello spazio sotto mentite spoglie per aiutare il fratello, inguaiato su una lontana luna in un altro sistema solare. Qui incontrerà un nemico pericoloso quanto affascinante al quale in seguito permetterà addirittura di entrare nella sua mente.
Il romanzo è soprattutto una grande storia d’amore. Riprende in parte il filone erotico che negli ultimi anni sta avendo grande successo, ma la vicenda narrata è di genere avventuroso/fantascientifico con momenti d’azione e inaspettati colpi di scena. E’ una fiaba ambientata nel futuro e si rivelerà un’esperienza capace di trasportare il lettore, insieme ai protagonisti, in una dimensione sconosciuta e sensuale.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Direi INASPETTATO, perché non è quello he credi, e poi SPAZIALE perché oltre ad essere ambientato nello spazio e nel futuro è… una storia diversa.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Per descrivere Lilyth tre parole non sono sufficienti ma, se proprio devo scegliere, direi CORAGGIO, TENACIA E PASSIONE.
Coraggio perché è disposta a mettere in gioco la sua vita per salvare chi ama; tenacia perché non si lascia scoraggiare dalla difficoltà della missione; infine, solo chi leggerà il libro capirà cos’è per lei la passione.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Nella mia storia c’è un antieroe capace di entrare nella mente dei suoi prigionieri. Ma se io gli faccio vivere le mie emozioni e i miei sentimenti, chi dei due entra davvero nella mente dell’altro?
Nei pensieri del nemico.
Volevo un titolo che lasciasse intuire le implicazioni di questa situazione intrigante.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è senza dubbio il nemico, l’antieroe maledetto, pericoloso quanto carismatico. La nostra eroina subisce molto il fascino di quest’uomo parzialmente ricostruito con organi bionici. Riuscirà a far riemergere il lato più umano, istintivo e primordiale del cattivo?
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Senza dubbio vorrei essere la protagonista, sia perché vorrei avere le sue doti, sia perché mi piacerebbe “la sfida” rappresentata dall’incontro con un uomo del genere. In cosa consiste la vera missione che Lilyth deve portare a termine?
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
I luoghi e le situazioni sono di fantasia, non solo per quanto riguarda l’ambientazione fantascientifica ma anche per le parti che si svolgono sulla Terra.
Alcuni personaggi sono liberamente ispirati a persone che fanno parte della mia vita.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Rispondere a questa domanda è molto difficile. Mi piacerebbe tanto poter vivere della mia scrittura, ma la verità è che per un autore indipendente questo è un obiettivo arduo, soprattutto per una questione di visibilità.
Per il momento cerco di creare lavori di qualità, sia dal punto di vista dei contenuti, sia per la copertina e l’editing del testo. Scrivo solo se ritengo di poter regalare ai lettori un viaggio memorabile. Stiamo a vedere cosa succede.
Colgo l’occasione per ringraziarti dell’angolo di visibilità concessomi da questa intervista. Buona lettura a tutti!
Intervista a Licia Righi autrice de
“Dietro la maschera. Non tutto ciò che vedi è come sembra”
TRAMA
Annalisa non crede più nell’amore, quello con la A maiuscola, in grado di farle battere forte il cuore. Grazie a quell’impicciona della sua amica Grazia, viene coinvolta in un nuovo programma televisivo, un reality show dove ragazzi e ragazze, rigorosamente single, possono incontrarsi e conoscersi attraverso la convivenza forzata, ma anche grazie a prove a cui vengono regolarmente sottoposti.
Annalisa sarà costretta ad accantonare le sue riserve e mettersi in gioco, perché in ballo ci sono il suo cuore e la sua felicità e chissà, che lungo il cammino, non riesca a voltare pagina sul suo passato e ad andare avanti.
Alessandro è un atleta professionista, con il fisico di un dio greco e una forte personalità, eppure, non è ancora riuscito a trovare una ragazza in grado di fargli perdere completamente la testa e capace di accettare il suo sport, che lo porta spesso in giro per l’Italia e lontano dagli affetti.
È possibile innamorarsi di un perfetto sconosciuto?
Per scoprirlo, non vi resta che guardare “Dietro la maschera” dove, non tutto ciò che vedi è come sembra.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
L’amore per la lettura, purtroppo, è arrivato tardi. Avevo 27 anni ed ero incinta di mio figlio, avevo bisogno di staccare dalla routine quotidiana e rilassarmi. La cosa bizzarra, è che tutto è nato da un film che mi ha incuriosita a tal punto da indurmi ad acquistare tutta la saga per vedere come andava a finire. Da lì, ho capito che il problema non era la lettura ma che ancora non avevo scoperto il genere che mi piacesse. La scrittura invece è stata un’esigenza, dapprima per condividere i pensieri e le impressioni sui libri che leggevo e successivamente, per mettere nero su bianco le idee che mi affollavano la mente.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo e all’inizio era un po’ titubante perchè credevano fosse un progetto che non portava a nulla, troppe incognite, troppo tempo da investire che veniva sottratto a mio marito e mio figlio. È stato difficile trovare un equilibrio e il giusto tempo da dedicare alla mia passione senza nulla togliere al resto. Dopo è arrivato Prophecy e vedere che era reale ha un po’ cambiato le cose e dopo che lo hanno letto, si sono ricreduti e ora mi sostengono anche se spesso si lamentano del tempo che passo davanti al PC. Preciso che io non vivo di scrittura, ho un lavoro che mi occupa otto ore al giorno più le trasferte, poi la famiglia, la casa… si cerca di incastrare tutto e trovare il giusto compromesso. La persona che mi sostiene di più in assoluto però, è Linda, la mia migliore amica. Con lei condivido tutto, passioni, progetti, il blog, la vita quotidiana. E poi c’è Vivian, un’autrice self che ho conosciuto facendo la promozione del suo libro e da poco si è unita al blog; con lei ho instaurato un ottimo rapporto di amicizia e oltre a sostenermi, abbiamo modo di confrontarci e aiutarci a vicenda.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Dietro la maschera è un contemporary romance ambientato sul lago di Garda dove si trova la villa in cui venti concorrenti, dovranno trascorrere assieme trenta giorni per un nuovo esperimento sociale. Lo scopo di questo reality show, che porta il nome del libro, è quello di trovare l’anima gemella ed è in questo contesto che Annalisa conoscerà Alessandro. Ma ci tengo a precisare che la storia non sarà improntata solo su di loro, ma il loro percorso si intreccerà alle storie e alle vite degli altri personaggi che li aiuteranno a capire e a supera alcune paure e difficoltà. Perchè acquistarlo? Perchè è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, che regala emozioni, spaccati di vita e momenti introspettivi, ma anche divertimento, risate e spensieratezza.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Emozionante perchè il passato di Annalisa ti colpisce è a volte graffia l’anima; il legame con Alessandro, unito alle storie che ci ruotano attorno, farà sognare ed emozionare il lettore, creando una forte empatia con i protagonisti e con molti altri personaggi
Frizzante perchè nonostante i temi trattati siano di un certo spessore, ho inserito molti spaccati di vita all’interno della casa divertenti, a tratti esilaranti, cercando di smorzare e alleggerire il contesto e bilanciato i due elementi
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
I protagonisti sono due: Alessandro e Annalisa
Alessandro è determinato, sicuro di sé e orgoglioso. La determinazione è la sua caratteristica primaria, è uno sportivo, sa quello che vuole e si impegna al massimo per ottenerlo e lo dimostrerà anche nella villa. Sicuro di sé perchè è consapevole delle sue capacità, forte anche del fatto che nella vita è un campione, e orgoglioso perchè a volte preferisce rinunciare che scendere a patti.
Annalisa è creativa, testarda e orgogliosa. Creativa perchè è un vulcano di idee che ha concretizzato in una professione, Graphic designer. Testarda perchè spesso si impunta e vuole aver ragione ma a volte, è anche un pregio che ti porta a raggiungere dei traguardi importanti. Orgogliosa perchè nella vita ha lasciato andare delle opportunità o delle persone pur di non ammettere che ne aveva bisogno.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Il titolo è venuto da sé mentre elaboravo la storia e, oltre a essere il nome del reality show, è la chiave dell’intera storia e un forte messaggio per il lettore: dovete guardare oltre la facciata perchè non tutto ciò che vedete è come sembra. Proprio per questi motivi è il titolo perfetto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Questa domanda è per forza di cose legata alla domanda nove quindi qui sarò breve. Il personaggio a cui sono fortemente legata è Annalisa perchè a parte il fattore estetico, caratterialmente sono io e ho vissuto tutte le emozioni in prima persona.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Vorrei tanto essere Alessandro per vivere la sua vita; è qualcosa che sin da ragazzina ho sempre desiderato e sognato, e per un soffio, non si è concretizzato.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Partiamo dalle ambientazioni. Io sono trentina e ho voluto che il libro fosse ambientato sul lago di Garda perchè è un luogo che amo, che ha un fascino particolare, ma al suo interno, ci sono molti luoghi nelle vicinanze di dove vivo che frequento regolarmente e che amo. I fatti narrati in parte sono autobiografici e ora mi spiego meglio. Prima ho detto che provo una forte empatia con Annalisa perchè la sua storia, l’evento che le ha cambiato la vita, l’ho vissuto sulla mia pelle 21 anni fa e mi ha segnato e cambiato completamente. Era un qualcosa che premeva per uscire e la storia è nata da sola nella mia testa. Ho creato Annalisa in un attimo, attribuendole i miei hobby, le mie aspirazioni e i miei sogni e poi, ho messo assieme i desideri e le speranze per il futuro della me ragazzina, e il gioco era fatto.
Perchè il reality show? Leggendo la storia capirete da soli che l’unico modo di far incontrare i due protagonisti e costringerli a conoscersi era quello.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Ovviamente mi piacerebbe che diventasse una professione e abbandonare così un lavoro che ormai mi va stretto perchè troppo ripetitivo e monotono. Io sono come Annalisa: creativa. Ho bisogno di progetti sempre nuovi che mi stimolino e non che mi tarpino le ali. Cosa mi aspetto dal futuro? Per varie vicende della mia vita, cerco di vivere alla giornata e di essere concreta, quindi faccio un passo alla volta e per prima cosa, spero che il mio romanzo vi piaccia e vi emozioni perchè, come avrete capito, ci tengo particolarmente. Per me è il libro dell’anima ed è la prima volta che sento la necessità di espormi e raccontare cose così personali.
Intervista a Viviana Versolato
autrice de ” Foedus”
TRAMA
Mentre la vita scorre frenetica sulla Terra, uno stravagante demone dai capelli rossi con in mano una pergamena bluastra viene invocato da cinque umani, ognuno con la propria richiesta.
Rubellius sa perfettamente che il suo compito è concludere ogni singolo Patto per accontentare quei malcapitati, anime afflitte dall’ingordigia, dall’ira e dalla disperazione. Però, dopotutto, come sostiene la sarcastica creatura: ogni Patto ha un prezzo e Rubellius farà di tutto pur di riscuoterlo, a costo di sottrarre agli umani ciò che hanno di più caro: la vita.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla, riguardo alla letteratura, è scattata tardi, dai diciotto anni in poi. Prima di quell’età la lettura è sempre stata per me un fardello, dove i professori e i miei genitori mi costringevano a leggere. Tuttavia quando ho compiuto i miei diciotto anni, mi sono decisa di leggere un libro, forse uno dei più difficili, cioè: I Promessi Sposi di A. Manzoni. Riguardo alla scrittura la passione è “nata” prima della lettura, su per giù dai tredici anni in poi. A quell’età amavo scrivere poesie, ma era una scrittura grezza, colma di errori e di una pessima grammatica.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo, ma vede questa passione come qualcosa di poco conto, una nullità. Di solito domandavano cosa scrivessi o cosa facessi nella scrittura, ma poi ignoravano la passione. Per questo motivo non ho mai avuto sostegno da parte dei miei genitori, ma al contrario ho avuto un buon sostegno dagli amici e da coloro che hanno letto le mie opere. Gli amici mi hanno aiutato a crescere nella scrittura, consigliandomi tecniche e letture che potessero piacermi. Devo dirlo e sarò sincera, senza gli amici non sarei arrivata fin qui.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Foedus – I patti del demone rosso” è il mio primo libro pubblicato. Sebbene è un piccolo Spin-Off vede le vicende di un Demone che stipula dei Patti in giro per la Terra. Affronta tematiche pesanti come: la tossicodipendenza, la criminalità e altre vicende del tutto negative. Il protagonista non si fa scrupoli su chi lo invoca, poiché considera gli umani come delle creature insignificanti, giudica poco o nulla i loro desideri ed è molto cinico su questo. Per me questo libro è una prova, anche se è molto piccolo può essere letto autonomamente, poiché è una raccolta di racconti. Se amate qualcosa di leggero senza che vi porti via molto tempo durante la giornata, beh, fa per voi. Lo stile è semplice e non impegna molto la mente.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Due parole:
Viaggio: Perché il Demone si sposta in ogni città concludendo i suoi Patti. Tra Madrid, Roma, Londra e altre mete.
Perdita: Ogni personaggio perde qualcosa in questi Patti, non solo la vita. Anche il Demone Rosso ha perso qualcosa nel suo passato e questo si nota all’interno del racconto (collegato al libro principale che è in fase di revisione).
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Rubellius secondo me racchiude queste tre parole…
Cinico: Anche se avvisa gli umani sulle conseguenze non si fa scrupoli su ciò che vuole e non prova pietà.
Teatrale: Diciamo che in un capitolo ha un’entrata di scena ed è abbastanza vanitoso su questo aspetto.
Elegante: Ama spudoratamente vestirsi bene quando incontra gli umani. Anche quando li uccide.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
La scelta del libro è collegata al libro principale. Ecco volevo tradurre “Patti” in latino, quindi ho deciso di mettere Foedus come nome principale, ma sapendo che esistono altre forme ho aggiunto un sottotitolo. La scelta è stata molto personale, diciamo che mi piace qualcosa di antico e misto all’aspetto moderno di un Urbanfantasy.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
I miei personaggi preferiti sono sicuramente Italo e Ireen (due protagonisti nei capitoli). Uno che rivuole il successo a tutti i costi e l’altra che tenta di proteggere suo figlio da un ambiente malsano.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Se mi trovassi all’interno del libro mi piacerebbe essere una comparsa. Magari osservare le vicende e non mettermi mai in mezzo nelle scene. Tuttavia se dovessi scegliere… forse… Italo, ma per il ruolo che ha.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
Diciamo che quello che metto nel libro è diverso dalla mia vita quotidiana, anche se le citazioni all’interno e i luoghi che descrivo sono le mie passioni. Sono presenti delle citazioni letterarie che ho amato durante l’adolescenza e alcuni luoghi che vorrei vedere in futuro. Riguardo alle situazioni sociali delle varie devianze nel libro, ho preso spunto da ciò che studiato in università. Inoltre… beh… Rubellius racchiude i miei difetti personali, diciamo le parti oscure del mio carattere. Anche se è molto diverso da me.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Per il mio futuro vorrei pubblicare D.P. magari in self o tramite una CE (il libro principale di Foedus – I Patti del Demone Rosso), poiché è corposo e racchiude molti aspetti del protagonista. Infatti sto pensando di vedere il prossimo anno di portarlo fuori dalla piattaforma di wattpad. Inoltre vorrei portare altre opere di altri generi in forma commerciale. Per me la scrittura, soggettivamente, non può essere una forma di lavoro, ma un piccolo aiuto economico quello sì. Guardo ancora questa passione come un hobby. Tuttavia so che c’è gente che vive di scrittura e, devo dirlo, hanno la mia stima su questo.
Intervista a Laura Pacchioni autrice de
“Neness”
TRAMA
Londra, una trentenne italiana, amore, amicizia, il mondo gay, le speranze, paure e passioni di vari personaggi che passano inevitabilmente dall’enoteca di Nenèss. Ogni giorno una “song of the day” da colonna sonora. Un “sex and the city” londinese, divertente e profondo, passionale ed emozionante.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Scrivo da sempre, davvero, ma solo per me stessa. E’ sempre stato il mio modo di rielaborare fatti, amori, delusioni. L’amore per la lettura invece è scoppiato quando sono andata a vivere a Londra a 20 anni: in metropolitana tutti leggevano, e io mi sentivo una sciocca! Allora ho iniziato a imitare i londinesi e ho scoperto quanto sia meraviglioso leggere. Purtroppo anche se ovviamente avevo già letto vari libri, soprattutto per la scuola, non era mai scoppiato un vero amore tra me e la lettura, come invece è successo allora. Quindi, dopo aver letto romanzi meravigliosi, romanzi mediocri o banali, storie incredibili e storie scontate, ho deciso che anch’io avrei potuto dare il mio contributo. Scrivere per se stessi non è come scrivere per gli altri. Bisogna fare un lavoro di fondo di demolizione dell’ego e tradurre le immagini che vedi nella tua testa in modo che siano comprensibili a chi legge. E così ho fatto
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Quando ho iniziato a scrivere il mio primo libro, “Neness”, quasi nessuno sapeva che stavo scrivendo. Avevo paura di non farcela. Arrivata a metà libro ho iniziato a farlo leggere a mia sorella, a un paio di amici, che poi mi hanno dato energia per andare avanti e dare sempre di più. Mia mamma ha letto i miei libri e a suo modo ha apprezzato. La mia sostenitrice più fedele è mia sorella e alcune blogger incredibili che ho conosciuto virtualmente ma che sono diventate praticamente delle amiche.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Parlo di “Neness”, il mio bimbo. Neness è un romanzo che parla di vita vera, vissuta, con personaggi realistici che ti si appiccicano addosso diventando tuoi amici. Neness è una ragazza italiana che gestisce un wine shop a Londra. Eterna insoddisfatta, scambia il suo pantofolaio fidanzato Paul, con una storia traballante con un affascinante americano. Si parla d’amore, amicizia, vini, musica, e tanta Londra. E’ un romance che non si accontenta di essere un romance, con vari pensieri su chi siamo, dove andiamo, perchè andiamo… Se avete voglia di una lettura scorrevole e fresca, combinata con personaggi adulti, ben definiti, serate di baldoria londinese, alternate a problematiche esistenziali che fanno parte di tutti noi, Neness è la risposta!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
2 parole: frizzante e passionale. E’ frizzante e fresco come un ottimo prosecco, passionale perchè tutte le scelte dei personaggi, per quanto strane possano essere, sono sempre dettate dalla passione, dalla sete di vita, di fare, provare, di vivere al meglio.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Neness è romantica, introversa e allo stesso tempo estroversa, leale. E’ una donna in metamorfosi, cresce molto durante il libro, prendendo consapevolezza di chi è e di cosa vuole. E’ leale verso le amiche, le persone, verso se stessa e i suoi ideali. E’ romantica, la sua voglia di amare e essere amata davvero la porta a vivere situazioni a volte estreme che le faranno capire cos’è davvero importante.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Neness è in realtà il soprannome di una mia amica con cui ho convissuto per alcuni anni quando abitavo a Londra ( tra il 1996 e il 2000). Era un nome così bello che ho voluto creare un personaggio che si adattasse a questa bella melodia. Il titolo non poteve essere che quello! Originale, corto e d’impatto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Vorrei essere come lei, sensibile ma forte, dolce ed entusiasta, col suo appartamentino a Londra!
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Vedi risposta numero sette
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Si scrive di quello che si sa: io sono sommelier, ho vissuto a Londra, adoro la musica. Quindi ho inventato un personaggio che lavora nel mondo del vino, l’ho fatto vivere a Londra, città che adoro, per me è unica e inimitabile. Ci sono personaggi secondari che strizzano l’occhiolino a persone che conosco realmente, ma ho solo preso spunto. Di nottate folli a Londra ne ho passate molte, così come di amori tormentati. Neness è tutti noi!
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dopo Neness, ho auto pubblicato una raccolta di racconti, “Amore 5, Horror 1”. Ho collaborato al progetto “Penne in quarantena” e all’antologia di poesie curata da Paolo Gambi “…e tu puoi contribuire con un verso”.
Uscirà a breve una raccolta di racconti in collaborazioni con altre autrici, con il tema del rapporto tra persone e animali. Devolveremo il ricavato a un’associazione che opera con percorsi riabilitativi col sostegno dei cavalli. I racconti sono di altissimo livello, e sono sicura che saranno molto apprezzati.
Ho in cantiere un paio di romanzi, uno storico e un giallo, la testa non si ferma mai, la passione nemmeno! Sarebbe fantastico poter vivere di scrittura, ma sono molto realista: c’è tutto un mondo che scrive e conosco autori e autrici self come me, che meriterebbero di trovare un editore adesso! Spero di trovarlo anch’io, prima o poi. Il sostegno dei lettori è fantastico, riuscire a emozionare mi riempie di gioia, e non smetterò mai di farlo, anche se dovessi scrivere solo per una persona. Scrivo perchè devo farlo, non per diventare famosa o altro. Scrivo nello stesso modo in cui parlo o respiro, naturalmente, semplicemente, in modo diretto. Spero di arrivare dritto al cuore e alla testa dei lettori, come pare stia facendo ora.
Grazie di cuore per aver letto questa intervista, spero di avervi incuriositi! Termino con una frase presa da Neness:
“C’è tutto un mondo che ti sta aspettando: non perderti, non piangerti addosso, non dimenticarti chi sei.”
Intervista a Roberta Schettino autrice de
“Un grosso bellissimo sbaglio”
Trama
E se una serata all’apparenza come tante altre, tra scotch e bicchieri riempiti a metà, nel cuore di San Diego, in California, diventasse invece il fulcro dell’esplosione di un amore? Ma non l’amore preconfezionato che siamo abituati a leggere nei soliti romanzi. A sconvolgere ogni equilibrio e scardinare ogni regola saranno le contraddizioni della vita di Savannah. Le conseguenze inevitabili di un gesto inaspettato saranno il frutto delizioso di un grosso, bellissimo sbaglio.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla per la lettura è scattata a 14 anni quando i miei genitori mi hanno regalato il mio primo libro, che conservo ancora oggi “Twilight”;, mentre quello per la scrittura è quasi esistito con me da sempre, ricordo due episodi in quinta elementare quando su fogli bianchi creai un fumetto di 30 pagine e in terza media scrissi una storia per ragazzi di avventura che la professoressa colpita lesse davanti a tutti
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo e sono fortunata perché mi hanno sempre appoggiata in tutto, soprattutto nelle mie passioni. Gli amici solo alcuni lo sanno, e quei pochi leggono anche i miei libri.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perche un grosso Bellissimo sbaglio il mio primo romanzo è si una storia d’amore, un romanzo rosa. Ma è diverso, ci parla di quello che si nasconde dietro le storie d’amore, le insicurezze, le passioni che non si vogliono affrontare e ci dimostra come l’amore non è solo quello tra due persone che si desiderano anche fisicamente. Ma è anche amore materno, fraterno, tra amici e per le proprie passioni.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Speranza e passione. Perché sono lë due parole che lo contraddistinguono, i miei protagonisti hanno la speranza e cercano di non perderla mai mettendoci passione in tutto.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Caparbia, razionale e sincera. Perche Savannah è così, le cose le fa con razionalità ed essendo sincera con tutti ma in primis con sè stessa.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Mi sono immaginata in quella situazione, ho cercato di mettermi nei panni dei miei personaggi e che cosa avrebbe rappresentato per me quella situazione.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Come tante colleghe prima di me mi sento anch'io di rispondere che è come chiedere ad una madre quali sia il suo figlio preferito.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Oh Taylor assolutamente! Ahahaha scoprirete perché leggendo.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No sono situazioni completamente di fantasia, ma che ho raccontato durante un periodo della mia vita molto buio.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto di realizzare i miei sogni. Il mio lavoro dei sogni e quello di fare la professoressa, cosa per cui sto studiando, ma perche no mi piacerebbe molto vivere come scrittrice o nel mondo dell’editoria anche come editor, o giornalista.
Intervista a Danneel Rome
autrice de ” The glance series “e “Bruci sulla pelle”
TRAMA
TRAMA
Abbiamo lasciato i nostri protagonisti su un treno, pronti per vivere la loro vita assieme. Riuscirà Dean ad aprirsi completamente a Jules e a sconfiggere definitivamente i demoni del passato? Jules sarà in grado di aiutarlo e mettere da parte tutte le sue gelosie per i trascorsi sessuali di Dean? E quando qualcuno proverà a insinuarsi tra loro, sapranno combattere, insieme, per la loro storia? Amore, passione e colpi di scena in un sequel che vi farà piangere, ridere, disperare e gioire insieme! Pronti per questa nuova avventura ?
TRAMA
Jules e Dean sono finalmente riuniti dal destino e dal loro amore che ha saputo resistere alle tempeste che si sono abbattute sul loro cammino. Martin è ancora in circolazione, pronto a vendicarsi. Dean sarà in grado di proteggere Jules? E quando qualcuno tramerà alle loro spalle, saranno in grado di lottare e andare oltre le apparenze? Perché spesso niente è ciò che sembra. Nuovi intrighi, nuovi personaggi e altre emozionanti avventure vi aspettano nel capitolo conclusivo della saga. Tuffiamoci insieme nel gran finale!
TRAMA
Gabe Hupton ha trentasei anni, ed è il gigolò più pagato di Seattle. Soddisfare le donne per lui non è soltanto un mestiere, è quasi una vocazione. Ma le donne non sono le sole a poter godere delle sue prestazioni. Uomini molto ricchi sono disposti a sborsare cifre astronomiche pur di averlo nei propri letti, anche solo per una notte. E Gabe si concede a chiunque, poiché c’è solo una cosa che gli interessa davvero: il denaro. Tutto comincerà però a cambiare quando i suoi occhi incontreranno per la prima volta quelli di Xylia. Sarà un colpo di fulmine, una passione travolgente che li sconvolgerà entrambi. Ma Gabe sarà disposto a rinunciare alla sua vita fatta di lusso per lei?
Una storia appassionante. Un sentimento tanto intenso quanto inaspettato. Un amore sconfinato e folle, che brucia sulla pelle…
Un erotico dalle tinte forti e dalle emozioni contrastanti.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Da bambina. Da piccola scrivevo filastrocche per i parenti e inventavo storie. Leggevo tanto, anche, e quello si è riflettuto negli anni con gli studi da me scelti. Mi sono diplomata al liceo classico e ho scelto di frequentare la facoltà di lettere.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Tutti quelli che mi sono intorno sanno che scrivo. Alcuni miei amici hanno acquistato e letto i miei libri, anche i miei hanno letto il mio primo libro.
La mia famiglia mi sostiene, nonostante ci sia ancora taboo intorno al genere erotico. Infatti, mi chiedono spesso di scrivere anche altri generi.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ho varie pubblicazioni all’attivo. L’ultima uscita è un “Erotic suspence” dal titolo “Danno collaterale”, mentre la mia prima uscita è stata la trilogia “The glance series” (composta da “Ti ho vista”, “Ti vedo ancora” e “Ti vedrò per sempre”), seguita poi dall’erotico “Bruci sulla pelle”.
Nei miei libri potete trovare amore, passione, piccoli insegnamenti di vita e tante tante emozioni.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Per la trilogia “The glance” direi “romantico” e “inaspettato” perché è un rosa erotico dove la parte romance prevale e per il secondo aggettivo scelto perché nel corso dei tre libri ci saranno vari colpi di scena. Per Bruci sulla pelle direi “erotico” e “passionale” perché è un erotico puro dove la passione e le scene hot la fanno da padrone. In ultimo, per Danno collaterale scelgo “impetuoso” e “scioccante”. I due protagonisti sono molto molto impetuosi, forti, carnali, passionali. Per la parola scioccante, beh… dovete leggere il finale.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Descrivo tutti i miei protagonisti delle mie storie. Per la “The glance series”, di Dean dico testardo, fragile, forte perché sono tutti aspetti del suo carattere, mentre per Jules dico dolce, buona, gentile. È un personaggio assolutamente positivo.
Passando a “Bruci sulla pelle” di Gabe ti dico arrogante, sfrontato, enigmatico, penso di non dover dire nulla perché queste tre parole lo riassumono alla perfezione, mentre per Xylia scelgo coraggiosa, altruista, innamorata. Ovviamente, capirete da voi, che è innamorata del nostro Gabe.
Infine, con “Danno collaterale”, per Shawn direi arrabbiato rancoroso e vendicativo perché già leggendo la trama vi renderete conto che tutto si basa su una grossa vendetta che lui deve perpetrare ai danni di qualcuno. Di lei, Roxie, ti dico: impavida, orgogliosa e pronta a sacrificarsi per gli altri.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Ogni titolo ha un motivo. Con la “The glance series” i titoli “Ti ho vista”, “Ti vedo ancora” e “Ti vedrò per sempre” sono stati scelti perché sono delle frasi che il protagonista maschile dice a quella femminile. Per “Bruci sulla pelle” mi sembrava perfetto per il genere da me scelto, visto che la storia tra i due nasce subito con una grossa passione a letto. Con “Danno collaterale” tutto gira intorno al ruolo della protagonista femminile, Roxie, che è il danno collaterale di un rapimento in cui non era prevista la sua presenza (gli scagnozzi del protagonista maschile avrebbero dovuto rapire solo l’amica di lei, Elizabeth, ma siccome Roxie interviene cercando di difendere l’amica dal tentato rapimento, decidono di portarla con loro).
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Di quelli pubblicati direi Dean, perché è quello che più si può avvicinare allo stereotipo reale dell’uomo ferito dalla vita che teme di affezionarsi per paura di soffrire.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Tra tutte le protagoniste ti direi Jules, perché nonostante gli alti e i bassi, la sua storia d’amore è meravigliosa.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Quasi tutto frutto della mia fantasia. Ci possono essere dei riferimenti vaghi al mio vissuto, ma sempre camuffati o volutamente esagerati per esasperare una situazione che nel libro mi serviva così.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto di continuare a scrivere e ricevere il sostegno dei miei lettori. Al momento ho un buon guadagno con i miei libri, non lo nego, ma spero possa andare sempre meglio, e non per motivi economici (visto che di lavoro faccio altro) ma perché vendere significa avere sempre più lettori e quindi riscontri positivi. Spero che un giorno possa diventare un piccolo secondo lavoro, quello sì, lo ammetto.
Intervista a Maria Loredana Voicu autrice de
“Denise e la collana magica”
TRAMA
Denise è una ragazza semplice che sogna ad occhi aperti come tutti i ragazzi della sua età. Il suo desiderio più grande è di creare la propria band insieme alla sua migliore amica Alice. Tutto ha inizio il giorno del suo compleanno quando acquista on line un oggetto particolare, una collana dai poteri straordinari. Denise entra subito in sintonia con essa; il legame tra lei e la collana diventa giorno dopo giorno sempre più forte, saldo ed empatico tanto da avere delle visioni di un mondo mai visto prima d’allora: Atros. Al tocco magico del bellissimo gioiello si ritrova in questo mondo fantastico popolato da straordinarie creature. Qui scoprirà le sue origini e quale sarà il suo compito… incontrerà nuovi amici che l’aiuteranno ad affrontare al meglio le tante avventure che le si presenteranno lungo il suo viaggio…
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Questa passione c’è l’ho dentro di me da quando ero ragazzina. Mi ricordo che all’età di quattro anni, la maestra dell’asilo ci leggeva sempre delle favole ed un giorno mi proposi di leggere. Lei accettò anche se a quell’età non sapevo leggere; ho raccontato la storia a modo mio aiutandomi tramite le immagini che il libro illustrava.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Tutta la mia famiglia sa che scrivo e mi sostengono tantissimo perchè pensano che io possa arrivare lontano con il mio libro e quelli futuri. Anche dei miei amici mi hanno sostenuta in questo percorso e ne sono veramente fiera.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Denise è la collana magica è un fantasy editato da lfa publisher, una casa editrice non a pagamento.
Denise è una ragazza semplice che sogna ad occhi aperti come tutti i ragazzi della sua età. Il suo desiderio più grande è di creare la propria band insieme alla sua migliore amica Alice.
Tutto ha inizio il giorno del suo compleanno quando acquista on line un oggetto particolare, una collana dai poteri straordinari. Denise entra subito in sintonia con essa; il legame tra lei e la collana diventa giorno dopo giorno sempre più forte, saldo ed empatico tanto da avere delle visioni di un mondo mai visto prima d’allora: Atros. Al tocco magico del bellissimo gioiello si ritrova in questo mondo fantastico popolato da straordinarie creature. Qui scoprirà le sue origini e quale sarà il suo compito… incontrerà nuovi amici che l’aiuteranno ad affrontare al meglio le tante avventure che le si presenteranno lungo il suo viaggio. Atros è la versione magica della Terra, un mondo perfetto le cui città principali (La città dell’Estate, d’;Autunno, di Primavera, d’Inverno ed infine degli Elfi e delle Fate.) racchiudono la sua bellezza e la sua unicità. Sarebbe perfetto se non fosse per Caleb, lo stregone malvagio che, grazie al suo servitore Colben, vuole acquisire molta più magia diventando il più potente mago di tutti i tempi e conquistare Atros.
L’arrivo di Denise sconvolgerà il suo piano… ma Denise con i suoi nuovi amici sarà in grado di affrontare tutte le peripezie? In tutto questo nascerà anche l’amore ma basterà questo a dare la forza necessaria ad ognuno di loro di essere forti e di salvare Atros dall’oscurità?
Perchè acquistare Denise e la collana magica? Perchè è un libro speciale, non come tutti i generi di fantasy. E’ una storia fantastica, ambientata in dei luoghi inverosimili con personaggi fantastici, conducendo il lettore in un viaggio strano e meraviglioso dove la magia e l’amore si incrociano per arrivare alla pace.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Magia ed Amore perchè l’amore è la magia più potente ed è una frase del libro.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
La protagonista del libro è Denise. La descriverei come: Testarda, perchè cerca sempre di fare di testa sua per raggiungere i suoi obiettivi, Coraggiosa, perchè non si arrende mai davanti a nessun ostacolo, ed infine Leale, perchè è sempre fedele verso tutti.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Il mio libro s’intitola “Denise e la collana magica”. Denise, perchè è il nome di mia figlia la quale l’ho provata ad immaginare da grande e l’ho impaginata nel libro. Dunque non ci ho pensato tanto perchè possiamo dire che è stato un “Colpo di fulmine”.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho un personaggio preferito dato che mi piacciono tutti perchè, essendo che ho interpretato ogni personaggio ed ho espresso i sentimenti di ognuno in un determinato momento, lì ha resi tutti speciali per me.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Nel libro già sono presente come la madre della protagonista che è una donna molto forte e coraggiosa la quale ha sofferto tanto perchè ha dovuto lasciare il suo mondo.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
In qualche modo, i fatti narratti sono legati alla mia vita ma ho anche dovuto inventare altre situazioni per poter dar un senso al libro stesso. Un’esempio potrebbe essere quando la protagonista si troverà nella situazione di aiutare il nuovo mondo oppure andarsene e lasciarli al loro tragico destino. In questo punto lei dovrà decidere se abbandonare la sua vita che si era creata oppure aiutarli a sconfiggere il male ma, scegliendo questa strada, lei sì formerà una nuova vita. Leggendo il libro, tutto sarà molto più chiaro.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto che il messaggio e i messaggi che smetteranno i miei futuri libri possano arrivare alle persone perchè è quello che ogni scrittore vorrebbe. Si, mi piacerebbe in un futuro fare dalla mia passione un lavoro perchè, essendo una parte molto fondamentale di me, farei la cosa che amo di più… scrivere.
Intervista a “Valerio Novara”
autore de “Portami alla vita: separazioni”
TRAMA
La Terra è stretta nella morsa di un cambiamento climatico che rischia di comprometterne la vita. Mark Zuckerberg, numero uno di Facebook, l’astrofisico Stephen Hawking e un misterioso miliardario russo progettano un viaggio interstellare su Alfa Centauri, con l’obiettivo di rispondere alla domanda che l’umanità si pone da anni: c’è possibilità di vita nell’universo? Protagonisti di questa affascinante, ma densa di incognite, avventura saranno il trentenne Liam Tyler, appassionato di fotografia, e il giovanissimo Will Collins, amante del mare, della biologia e delle scienze applicate. Al primo viene affidato il compito di montare lenti fotografiche all’avanguardia sul muso delle sonde che verranno spedite nello spazio, al secondo di costruire una turbina che possa permettere alle navicelle di raggiungere Alfa Centauri nel più breve tempo possibile. Ad accompagnare Liam alla base spaziale di Baikonur, in Kazakistan, da dove partirà la missione, c’è Angela, la sua migliore amica, che dovrà seguire la vicenda come reporter. In realtà, il progetto segreto di Yuri Yarmolenko, il magnate che ha investito fior di quattrini nel progetto, è quello di farsi ibernare e partire assieme alle sonde. Quando tutto sembra pronto, a poche ore dal lancio, un fortissimo terremoto manda a monte i piani del russo e lo shuttle decolla senza di lui. Due le sonde che sopravvivono al disastro: in una ci sono Will e Yaomi, una ragazza asiatica molto sensibile al fascino di Liam; nell’altra lo stesso Liam, che riesce a salvare la vita di Michael Carter, suo compagno di viaggio, grazie all’aiuto di Roger, un robot che avrebbe dovuto accompagnare Yarmolenko oltre i confini del Sistema Solare. I quattro si ricongiungono su Europa, satellite di Giove, dove era prevista una prima sosta per raccogliere campioni e analizzarli, ma perdono il robot, colpito da un geyser fortissimo. Nonostante le disavventure, l’ottimismo non li abbandona, convinti come sono che dalla Terra possano riportarli indietro, ma non sanno che, al contrario, Yarmolenko e i suoi non hanno gli strumenti necessari, né la volontà, per farli tornare a casa. E Angela? Scoperta la verità, fa di tutto, dalla Terra, per mandare un messaggio ai suoi amici e avvertirli che non torneranno mai a casa.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggo fin da piccolo, mio papà mi leggeva sempre la “favoletta” prima di addormentarmi, da lì poi ho iniziato a prendere l’abitudine di leggere ogni sera ed è una cosa che mi è rimasta anche adesso che ho trent’anni. La scrittura, invece, ho iniziato a coltivarla prima per lavoro (sono giornalista), poi per hobby, quando ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo, “Portami alla vita” tre anni fa.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia mi ha sempre spronato a iniziare a scrivere un libro, così come mia moglie. Per anni ho detto di voler scrivere qualcosa di mio, ma non avevo mai trovato il tempo per iniziare. Poi ho capito che ci si deve imporre almeno mezz’ora al giorno, meglio se di mattina a mente fresca, per scrivere. Solo così si riesce a portare a termine la stesura di un racconto.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ho iniziato a scrivere “Portami alla vita” in un periodo della mia vita in cui ho fatto i conti con ansia e attacchi di panico. Scrivere mi ha letteralmente salvato. Mi sono basato su un fatto di cronaca che riguarda una missione spaziale, a cui ho aggiunto la storia di tre ragazzi le cui vite si intrecceranno in questo progetto, e sullo sfondo c’è una riflessione su ciò che sta accadendo alla nostra Terra, fra inquinamento, cambiamenti climatici e plastica nel mare.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Attuale, Verosimile. Credo che molti racconti di fantascienza spesso finiscano per cadere nel banale. In “Portami alla vita” non troverete il mostriciattolo verde su Marte, non vedrete i polipi con tre teste e dieci tentacoli. Ci siamo noi, noi esseri umani con le nostre paure, speranze, debolezze e sogni. Dico sempre che questo libro è una continua ricerca del nostro posto nel cosmo. Nostro inteso come umanità. Che è un po’ la ricerca di me stesso che ho fatto durante la stesura del romanzo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Tenace, Determinata, Fragile. La mia protagonista (è una dei tre protagonisti, anzi) si chiama Angela ed è una reporter della mia età. La cosa più interessante e affascinante è stata proprio quella di immedesimarmi nei panni di una donna, capirne i pensieri, i gesti, le debolezze e i pregi. Ama un’altra ragazza ma ha un rapporto particolare con il suo miglior amico. E qui mi fermo perché non voglio spoilerare nulla.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Sul titolo c’è una storia buffa. Sono cresciuto con le canzoni degli Evanescence, gruppo rock dei primi anni del 2000, e c’era questo pezzo che si intitolava “Bring me to life”. Quando ho ragionato sul fatto di dare a questo libro un titolo che mettesse in relazione la ricerca della vita “extraterrestre) a un modo per farmi tornare a vivere (dopo gli attacchi di panico, come un uscire dal buio per me), non ho esitato un attimo a tradurre in italiano il brano degli Evanescence. E il gioco è fatto. Poi ogni libro (sarà molto probabilmente una trilogia) ha un sottotitolo, il primo è “Portami alla vita: Separazioni”, il secondo “Portami alla vita: Il mondo di prima”.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito? C’è un po’ di me in ognuno dei tre protagonisti. Oltre ad Angela, di cui accennavo sopra, mi ha affascinato molto descrivere Will, questo piccolo genio ventenne che ha trovato un modo per ripulire gli oceani dalla plastica. Anche in questo caso mi sono basato su personaggi che esistono realmente, perché c’è questo ventenne olandese di nome Boyan Slat che effettivamente ha creato un macchinario per pulire oceani, fiumi e laghi dalle isole di plastica che stanno distruggendo gli ecosistemi marini.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Se mi trovassi su quella navicella mi piacerebbe essere Liam, il terzo dei miei protagonisti: sempre troppo scontroso, ma allo stesso tempo coraggioso, ha vissuto avventure che mai nessun altro essere umano potrebbe raccontare, viaggiando attraverso un buco nero per tornare a casa. Devo dire che ne ha fatte di cose, da quando è iniziato tutto.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Il libro è in gran parte ambientato a Roma e sulla navicella. Roma è la città che vivo quotidianamente per lavoro, la amo per i suoi pregi e i suoi difetti, ne conosco ogni sfaccettatura. Ma poi i protagonisti si spostano anche per New York (che ho visitato), Napoli, Los Angeles… Ad esempio durante un mio viaggio in Islanda sono riuscito a trovare l’ispirazione per scrivere il finale. Ci sono luoghi che hanno questo potere.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il mio sogno nel cassetto è che questa storia possa diventare una serie tv di successo. Non ci sono molte serie sci-fi (o comunque di fantascienza) di questo tipo. Credo sarebbe un prodotto molto attuale e che farebbe riflettere parecchio le persone.
Per ora scrivo per passione, lo faccio per me e non lo vedo come un lavoro. Grazie infinite per l’intervista 😘
Intervista a “Jessica Meloni
autrice de “Il rumore del tuo sorriso”
TRAMA
Christopher J. Moore è l’influencer e modello italo-britannico più famoso del momento.
Elisabetta Mancini, invece, è la caporedattrice di un mensile culturale e fuori dagli schemi.
Di primo acchito, questi due sembrano non avere nulla in comune.
Un passato di amore ed odio, in realtà, li lega.
Christopher, adolescente, è stato per molto tempo vittima di bullismo ed Elisabetta è stata l’unica a salvarlo dalla violenza e dalle parole che lo opprimevano.
Cosa succede se ti innamori della ragazza più bella e forte della scuola?
Passi anni della tua vita ad ammirarla in silenzio.
E se poi diventate migliori amici?
Ti senti l’uomo più felice del mondo.
Undici anni dopo, Christopher ed Elisabetta sono due estranei.
Le aspirazioni, i sogni e le delusioni li hanno logorati ed allontanati per sempre.
E se Christopher fosse costretto a passare mesi a stretto contatto con il più grande rimpianto della sua vita?
Elisabetta non sembra prenderla bene. Avere il suo ex migliore amico alle calcagna si preannuncia una catastrofe.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ciao Giulia e grazie mille per le domande. Cercherò di non essere prolissa almeno qui. (Ci provo, ma non garantisco. *risata isterica*
La passione per la scrittura nasce tanto tempo fa, intorno ai 12/13 anni. Ho ritrovato da poco un vecchio quaderno con una storia in fase embrionale.
Per quanto riguarda la lettura: ho iniziato a leggere quando avevo 6 anni e non ho mai smesso. Ho sempre amato i libri e il loro potente potere comunicativo e terapeutico.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo e posso ritenermi molTo fortunata, perché mi hanno sempre lasciata libera di vivere a pieno tutte le mie passioni. Sono molto curiosi di leggere il mio primo romanzo. La cosa più bella è che lo definiscono già come “secondo lavoro” e trovo bellissimo che non sminuiscano quello che faccio.
Mia sorella mi legge fin dai tempi delle fanfiction. I miei genitori mi leggeranno per la prima volta dopo l’uscita del libro.
I miei amici sono molto curiosi di leggermi e ho la fortuna di avere alcune mie amiche che mi hanno sempre letta anche quando ero un’autrice di fanfiction.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ti rigiro la domanda: perché non acquistarlo? In un mondo self con tantissime autrici brave e talentuose sento molto la pressione del lancio. Posso dire che questo libro può essere uno spunto di riflessione su molti temi a me cari: bullismo, autostima, voglia di farcela, l’amore per sé stessi e gli altri. È una lettura che consiglio a lettori che amano le storie dolci che riempiono il cuore di speranza.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Ostinazione: perché la forza di volontà dei due protagonisti è molto presente in tutto il racconto.
Amore: perché cerco di parlare di diversi tipi di amore da quello per sé stessi, per il partner e per la famiglia
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Buono: Chris è un personaggio davvero buono, quel buono che ti porta a subire le angherie dei bulli quando hai solo 13 anni.
Determinato: perché per volersi bene e amarsi attraversa un lungo processo di accettazione di sé che non tutti riuscirebbero a compiere.
Brillante: la sua sapienza è stato il suo pregio e difetto più grande.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo iniziale era diverso. Riprendeva una vecchia canzone che ho amato alla follia. Il titolo attuale “IL RUMORE DEL TUO SORRISO” è estrapolato dalle parole di Christopher. Non posso dire altro, mi sa che vi tocca leggerlo per capire il perché!
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Nonna Marghe, la nonna della protagonista femminile. Lei è un omaggio alla mia nonna materna che ho perso anni fa che è stata una seconda madre per me. Margherita è una donna forte, capace di portare avanti una famiglia con la sua sola forza di volontà e tenacia.
Avremmo tante cosa da imparare da lei, io in primis.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Elisabetta: perché tra Christopher e suo cugino Federico è davvero circondata da figaccioni!
Ok, sto scherzando. (forse nemmeno troppo).
Vorrei essere Elisabetta, perché fa un lavoro bellissimo e se lo è guadagnata da sola, con le sue sole forze.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Il libro è un viaggio nella mia testa e nella mia storia personale.
I due personaggi rappresentato la Jessica del passato e la Jessica del presente.
I fatti narrati sono fittizi, ma le sfumature, le scelte, il modo di reagire alle situazioni sono prese dalla mia storia.
Il bullismo, il cambiamento estetico e mentale, la voglia di farcela, l’amore per il mondo dei social, per la scrittura e la cultura: tutto questo fa parte di me e della mia vita.
I luoghi che trovate nel romanzo sono i miei luoghi: il paese dove sono cresciuta e Milano, la mia città di adozione.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Ho già un lavoro e lo amo da morire. Sono una social media manager e il mondo digitale è la mia passione. Non nascondo che, fare della scrittura il mio lavoro, sarebbe un altro bel sogno che si realizza.
Mai dire mai, la vita è meravigliosa ed imprevedibile.
Un abbraccio,
Jessica
Intervista a Summer Lee
autrice de “Dragan”
TRAMA
Amity capì quanto Dragan fosse pericoloso. Non cattivo. Pe-ri-co-lo-so. Pericolose sono le corse in moto, i salti nel vuoto, le nuotate tra le rapide, l’adrenalina e la paura, l’eccitazione e il tormento.
Dragan è un ex marine reduce da un attentato terroristico in Afghanistan che gli ha causato una perdita parziale della memoria.
Amity è una violoncellista che ha lasciato Londra per allontanarsi da una famiglia opprimente e trovare la propria strada.
Una serie di circostanze li costringe a vivere nella stessa casa per un periodo: la convivenza forzata, costellata di battibecchi e imprevista attrazione, li avvicina sempre di più, rivelando profonde affinità e dolorosi segreti.
Quale alchimia può nascere fra un ex soldato rude, sarcastico, che non vuole legami e una sensibile musicista che crede ancora nell’amore?
Domanda
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
Risposta
Non c’è un momento esatto.
Fin da bambina, sono sempre stata circondata da libri e ho sempre letto tutto quello che mi capitava per le mani. Poco importava se erano le istruzioni di chissà quale mobile da montare o l’ultimo best seller di zia Rowling, dovevo leggere, dovevo imparare nuove parole, nuove espressioni verbali. Ero affamata di sapere. Lo sono ancora.
Domanda
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
Risposta
Sì, certo che lo sanno: scrivere è il mio lavoro. Cosa ne pensano? Che sono una stacanovista scatenata e precisina, sempre in cerca di nuovi input e storie da raccontare.
Domanda
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
Risposta
Quando ho iniziato a lavorare a Dragan, avevo in mente un preciso obiettivo: raccontare ciò che di solito non si racconta sul mondo militare americano. È tutto partito da due domande. Cosa succede dopo la guerra? Come affrontano i veterani la vita da civile? Dragan è nato dalle loro risposte, insieme al suo essere rude, scostante, deluso da una vita che credeva fosse quella giusta per sé. Poi si è aggiunta Amity, la sua musica come unguento, la sua forza segreta e le sue vivide fragilità. Perché dovreste acquistarlo? Credo che in Dragan ci siano emozioni vere, in cui possiamo specchiarci senza tante difficoltà.
Domanda
Descrivi il libro con due parole e spiega perché
Risposta
Dragan e Amity. Dragan perché è un uomo distrutto fino al midollo, da una guerra che gli ha portato via buona parte dei suoi ricordi, e cerca di non annaspare nella sindrome da stress post traumatico facendosi aiutare da uno specialista. Amity perché all’apparenza sembra una ragazza fragile, piena di incertezze e ferite nell’anima, invece ha dentro di sé una forza emotiva portentosa che pian pian investirà anche Dragan.
Domanda
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
Risposta
Sarcastico, ferito e disilluso. Il sarcasmo è l’unico modo in cui Dragan sa affrontare quel poco di vita che ricorda e quel tanto di vita che deve ricostruire. È ferito perché ha dentro un milione di mostri, legati a un passato ormai simile a un buco nero. Disilluso è dir poco. Non crede che ci sia speranza per uno come lui per amare, guarire e vivere un futuro meno grigio del suo presente.
Domanda
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
Risposta
La scelta è stata semplice: Dragan è il libro stesso, non potevo intitolarlo in modo diverso.
Domanda
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
Risposta
Eragon, il cane antibomba che il protagonista adotta dopo l’attentato terroristico. È un cane fobico, quasi sordo. Dopo essere stato abbandonato dal Governo, ha vissuto settimane rinchiuso in una gabbia prima dell’adozione, eppure è un pelosetto molto sensibile, affettuoso, l’amico a quattro zampe che tutti noi vorremmo avere. Inoltre il suo rapporto con Dragan è fenomenale, vivono quasi in simbiosi e si capiscono al volo!
Domanda
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
Risposta
Amity. È talentuosa, empatica, coraggiosa. Malgrado sia una persona gentile e dolce, sa quando usare il pugno duro con chi cerca di sopraffarla, inoltre è la coinquilina di quel figo di Dragan… Come non potrei voler essere lei?
Domanda
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
Risposta
Nei romanzi c’è sempre molto dell’autore. Nel mio caso posso dirti che la musica, come i libri, ha sempre fatto parte della mia vita. Credo molto nella sua bellezza, nel suo potere curativo, e ciò l’ho riversato nelle pagine di Dragan parola dopo parola.
Domanda
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
Risposta
La scrittura è già il mio lavoro. Ogni giorno scrivo, riscrivo, mi ispiro guardandomi intorno – il mondo che ci circonda è pieno di spunti –, mi emoziono e spero di emozionare. Ogni giorno mi confronto con i lettori che da poco hanno iniziato a seguirmi sui social e studio anche nuove strategie di marketing. Insomma scrivere è un percorso molto complesso, ci vuole passione, tantissima, ma anche perseveranza e un quintale di pazienza.
Intervista a Serena Brancatello autrice de “Lacrime e Cenere”
TRAMA
Ci sono maschere che teniamo incollate al viso come se fossero una seconda pelle. Maschere che non riusciamo o vogliamo abbandonare perché ci danno un senso di sicurezza e identità.
Ci sono emozioni che preferiremmo non provare, che sarebbe meglio non sentire. Ma se un giorno, qualcuno venisse a rubarcele, cosa ne resterebbe di noi?
Potremmo ancora considerarci esseri umani? O piuttosto dei mostri senz’anima pronti a divorare quelle degli altri per soddisfare il nostro disperato bisogno di sentire? Da che parte decideremmo di stare?
Anna vive un’esistenza quasi normale e non si è mai posta queste domande, ma ne ha tante altre sui misteri che avvolgono la sua famiglia. Perché sua sorella sembra essere scomparsa nel nulla, lasciandola sola? Perché non hanno contatti con nessun parente in vita e cosa è successo con i suoi nonni? Perché i suoi genitori non vogliono nemmeno sentirli nominare?
Una sera durante un concerto privato intravede tra la folla Rossana, la sorella che non vede da anni. La segue per chiederle spiegazioni, ma proprio quando stanno per chiarirsi, un essere spietato dagli occhi gialli e con una maschera sul volto le attacca, ferendo a morte la ragazza.
È proprio adesso che Anna scopre la verità che le hanno nascosto i suoi genitori.
Senza nemmeno rendersene conto si ritrova catapultata in un mondo pieno di mistero, indovinelli da risolvere, battaglie, pericolo, tradimenti, segreti da svelare e nuove amicizie.
Cosa fare adesso? Fuggire o abbracciare la propria identità? Accettare la missione o vendicarsi?
È tempo di aprire gli occhi. È tempo di scoprire la verità. È tempo di scegliere.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho scoperto la passione per la lettura e la scrittura in due momenti diversi. In primis ho scoperto l’amore per la lettura quando frequentavo le scuole medie durante una mini fiera del libro. Non ero mai stata in una libreria e scoprire l’esistenza di tutti quei libri è stato come entrare in un sogno. La scrittura è subentrata in un secondo momento, ma ho cominciato con la poesia.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, in famiglia sanno tutti di questa mia passione. I miei genitori e mio fratello mi hanno sempre sostenuto in ogni mia pazza impresa. Per non parlare del mio nonnino che ha anche investito nei miei progetti. Per quanto riguarda gli amici, alcuni mi sostengono altri no. Diciamo che in queste occasioni scopri quanti amici “di circostanza” hai.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Nonostante non sia la mia prima pubblicazione, tengo molto a Lacrime e Cenere perché è stata come una relazione amorosa che nel tempo diventa più solida. Dovreste leggerlo perché è un urban fantasy particolare, originale per certi versi e benché sia una lettura non impegnativa, lascia da riflettere. Poi, è impossibile non affezionarsi ai personaggi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché
RISPOSTA
Originale e veloce. Spiegarlo è difficile senza fare spoiler. Originale per lo sviluppo del tema trattato, ovvero di queste creature che si cibano delle emozioni altrui. Veloce perché i personaggi non hanno un attimo di respiro, c’è sempre qualcosa che accade e non ci si annoia mai.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Anna è determinata, confusa e impertinente.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Lacrime e Cenere è il titolo perfetto perché descrive benissimo tutta la storia. Effettivamente il titolo è un grandissimo spoiler poiché rappresenta l’elemento di svolta per i nostri guerrieri. Un dettaglio fondamentale che non posso approfondire senza fare il più grande spoiler della storia.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Domanda difficile perché in un modo o in un altro mi sono affezionata a tutti i personaggi, dopo tutto sono due anni che stiamo insieme ahahahah. Se dovessi sceglierne solo uno forse opterei per Jack perché è sfrontato, sarcastico, coraggioso e determinato e forse ho una cotta per lui. Non lo diciamo a nessuno, però.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sarò sicuramente scontata, ma probabilmente sarei la protagonista.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
No, è tutto frutto della mia fantasia. Una notte ho fatto un sogno che somigliava alla storia e da lì è iniziato tutto. Però se dovessi scegliere un luogo dove ambientarlo, quello sarebbe la mia città, Palermo. Il Coniglio Pazzo (locale frequentato dai personaggi) è l’unica cosa presa in prestito dalla realtà. A Palermo, infatti, c’è una sala da tea che si chiama Rabbit Hole ispirata al mondo di Alice in Wonderland.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Mentirei se dicessi di non volermi affermare in questo campo, però chissà, il mare è pieno di pesci e la strada è tutta in salita. Io intanto procedo la mia gara, vivo nello scopo per cui sono stata creata e se poi la scrittura dovesse trasformarsi in una fonte di guadagno ovviamente ne sarei contentissima, ma lo scopo primario è quello di condividere una parte di me con gli altri regalando loro almeno un’emozione.
Intervista a Kiara Maly autrice de
“Arianna,Teo e il Milotauro” e “Echi e riflessi…d’amore”
TRAMA
Il mito di Eco e Narciso rivive oggi nella storia diFlora e Leone, la seconda novella chick-litautoconclusiva della serie di ‘Amori Mitici’.Flora è una giovane erborista, amante della naturae degli animali, che ha scelto di vivere tra i boschidella mitica Arcadia, regione del Peloponnesodecantata quale ‘luogo ameno’ dai poeti antichi.Un giorno, al riparo da una cascata, scorge per laprima volta il modello americano, idolatrato intutto il mondo come l’uomo più sexy esistente.Leone, novello Narciso, perde coscienza di séammirando il proprio riflesso sulla pareted’acqua, a cui si era avvicinato per ascoltare ilcanto suadente della ragazza.Entrambi dovranno oltrepassare questa barriera,più immaginaria che fisica, per giungere ad apprezzare le preziose sfumature celateoltre la superficie. L’apparente timidezza di Flora, che la blocca nel parlare in libertà,nasconde una grinta insospettabile quando si tratta di ottenere ciò che desidera. Ilbellissimo aspetto di Leone, esibito come un trofeo da chi gli gravita attorno, èl’involucro di un’anima solitaria e schiva, alla ricerca di sentimenti profondi e reali.Un viaggio che, attraverso i sensi, li condurrà fino al cuore della propria essenza.Quale? Un’eco che si riverbera tra le montagne e un fiore odoroso giallo e bianco,come nel mito, oppure la storia questa volta ci riserva un finale inaspettato?
ESTRATTO
Sorrido non appena i miei occhi incontrano le gemme verde acqua immortalate nellafoto. Bizzarra la mente umana, che seleziona i particolari sui quali fissare l’attenzione.
Avrei potuto notare il fisico tonico e decisamente nudo, invece no, sono calamitatadalle sue iridi.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Lettura e scrittura fanno parte di me fin dall’infanzia. Ero una bambina un po’ timidae la lettura costituiva il rifugio protetto in mondi dove non ero giudicata né valutata.Un’evasione. Ancora non scrivevo per davvero, ma mi divertivo a inventare storiefantastiche e improbabili.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Famiglia e amici sanno che scrivo e mi sostengono, anche se non sono appassionatilettori o prediligono altri generi. Devo un po’ forzarli, a leggermi.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
La serie Amori Mitici è indicata per gli amanti delle commedie romantiche e gliappassionati di mitologia classica. Ma pure per chi non l’ha digerita a scuola evorrebbe riavvicinarsi ai miti greci, magari in una veste più moderna e divertente. Perora si compone di due novelle, una ispirata al mito di Arianna e del Minotauro el’altra a quello di Eco e Narciso.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
La serie Amori Mitici è divertente e romantica. Il genere chick-lit è perfetto pertrasformare gli amori tragici narrati nei miti in storie d’amore piacevoli da leggere,con un pizzico di piccante.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Teo (Teseo) è un simpatico sbruffone finto-maschilista. Le sue salaci battute lorendono un personaggio accattivante e vincente, ma l’incontro con Arianna faràvacillare le sue sicurezze e la sua spavalderia.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire”questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Premetto di avere sempre qualche difficoltà nella scelta del titolo giusto. Per la serieAmori Mitici è importante il richiamo al mito di riferimento, pur adattato alla nuovastoria. Dopo un po’ di prove, ho optato per i titoli con queste caratteristiche.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Per ora, tra tutti, mi sono affezionata a Flora. È adorabile e mi piacerebbe averlacome amica. Sembra timida e vulnerabile, ma in realtà possiede una forza e una grinta incredibili e ammirevoli.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Flora, oppure uno dei suoi amici pelosi.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o seiandata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia,situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La serie Amori Mitici è nata dalla mia passione per la mitologia, che affonda le sueradici al tempo del liceo classico, quando traducevo i poemi omerici e le poesie diSaffo. Le situazioni narrate sono reinventate da me e di certo possiedono la miavolontà di approfondire e di scavare a fondo. In più, gli scenari greci derivano dallemie vacanze!
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perchésì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe tanto se la mia passione si trasformasse in un lavoro, perché potreidedicarle più tempo. Per il momento, mi accontento di quello che ho ottenuto in menodi un anno. Sono partita da zero e ho conquistato poche ma affezionate lettrici, inoltreho conosciuto autrici e blogger con le quali ho stretto un’amicizia che va al di là delloschermo del cellulare. Non avrei potuto chiedere di più e sono felice così. Vadoavanti a scrivere e poi si vedrà…
Intervista a Matteo Di Antonio autore de “Wanted”
TRAMA
Cleo e Samir sono amici da sempre. Costretti a fuggire dalla loro città, intraprendono un viaggio avventuroso, la cui meta è ancora da decidere. La strada è incerta, e lungo la via si imbattono in una galleria di personaggi molto interessanti: re, banditi, pirati, elfi e streghe.
Tante sono le domande che affollano la mente dei due ragazzini, ma forse trovare la risposta non è così impossibile come credevano. A volte, quasi per uno scherzo del destino, ciò che desideriamo è già sulla nostra via.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
È un discorso abbastanza lungo. Io ho fatto una scuola tecnica perché preferivo la matematica e nei compiti di italiano mi sono avvicinato alla sufficienza poche volte. Non ho fatto l’università e dopo il diploma mi sono reso conto di non sapere quasi niente. Quindi ho cominciato a leggere ed ho scoperto quanto fosse bella la lettura, anche perché i libri me li sceglievo e non mi venivano imposti dai professori. Poi a venticinque anni mi sono avvicinato al teatro, che continuo a fare tutt’ora. Questa è stata la svolta, oltre a divertirmi, a conoscere gente e a migliorare il mio carattere troppo chiuso il teatro mi ha dato la possibilità di raccontare delle storie, magari per dare voce a persone che altrimenti non l’avrebbero avuta. Ad un certo punto ho sentito il bisogno di trovare storie mie e non scelte per me dal regista e scritte dall’autore. Ho cominciato scrivendo la parte narrata che serviva a congiungere con senso logico spezzoni di opere, per uno spettacolo teatrale di cui ho curato anche la regia. Poi ho scritto il primo testo teatrale interamente mio. Da lì mi sono avvicinato al romanzo, senza averne una vera e propria idea. Poi un giorno sui social ho pubblicato un monologo che mi piace tantissimo di un film di Ozpetek, ‘Mine vaganti’, in cui il protagonista dice che gli piace scrivere e che quello vorrebbe fare nella vita. Qualcuno mi ha chiesto se stessi scrivendo anche io e dopo un iniziale smarrimento ho preso coraggio e gli ho fatto leggere il testo. Gli è piaciuto. Quindi una volta terminato l’ho proposto alle case editrici. Una l’ha scelto e pubblicato e così è nato ‘Il mio gioco’, quindi ho capito che forse potevo continuare e alla fine ho scritto ‘Wanted’ che è il romanzo di cui stiamo parlando.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Ora lo sanno tutti, o perlomeno cerco di dirlo a tutti. All’inizio ero molto intimo in questo e lo sapevano in pochissimi. Qualche familiare più stretto e coloro che erano i miei primi lettori.
Ora sono contenti e mi sostengono, ma credo che all’inizio fossero scettici. Forse pensavano che scrivevo cose per passare il tempo, e non si rendevano conto che a me scrivere piaceva veramente. Un po’ come con il teatro. Per quello ancora pensano sia solo un passatempo, e non si rendono conto, che nonostante non lo faccia per professione, per me fare teatro è molto importante. Anzi vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato in questo percorso teatrale, perché è anche per loro se storie come Wanted sono uscite dalla mia mente per diventare parole scritte. Maria Egle Spotorno, diplomata al Piccolo di Milano e mia prima insegnante, Eugenio Olivieri, anche lui venuto dal Piccolo con cui ho avuto il piacere di fare uno spettacolo, Tonino Simonetti, che mi ha proposto di fare ‘Aspettando Godot’, e le mie compagnie attuali, Sipario Aperto, per il teatro e la 4llo, per i cortometraggi e i lavori video.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Alcune persone che lo hanno letto mi hanno detto che è di difficile collocazione, perché è scritto come un fantasy, una fiaba, ma tratta temi attuali.
Wanted è la storia di due amici inseparabile che a causa di una loro storia sono costretti ad intraprendere un viaggio avventuroso e incontreranno una galleria di personaggi, re, banditi, una strega. In questo viaggio avranno una crescita, una consapevolezza che diventerà sempre maggiore. Faranno un viaggio fisico, ma soprattutto interiore.
La storia inizia in una tundra desolata e nel loro percorso si ritroveranno a vagare un po’ ovunque, boschi in cui vivono gli elfi, deserti, un villaggio in cui assisteranno ad una incoronazione.
Questa storia è direttamente venuta dalla mia esperienza teatrale. La scrittura è quasi teatrale, dando la precedenza ai dialoghi tra i personaggi, con discorsi spesso assurdi. Ed questo che identifica la seconda vicinanza al teatro. Questo testo è fiorito nella mia mente durante le prove di ‘Aspettando Godot’. In quello spettacolo io facevo il personaggio di Pozzo, che ritengo il personaggio più interessante, ma quando ho deciso di scrivere Wanted mi sono ispirato, almeno in partenza a Vladimiro e Estregone. Nella versione che abbiamo portato in scena noi la parte di Vladimiro è stata fatta da una donna, da qui la mia scelta di avere una ragazza e un ragazzo come protagonisti di Wanted. Chi conosce lo piece sa che la storia si basa sull’attesa di qualcosa che non si sa bene cos’è, nello specifico dell’attesa del signor Godot che non arriverà mai. Quindi io ho preso spunto da quel testo, ma poi ho deciso di far partire i due personaggi principali alla ricerca di quello che volevano e di non farli rimare in attesa come Vladimiro e Estregone. Naturalmente con le dovute proporzione con Beckett ho attinto da lui anche per il modo assurdo con cui Wanted è narrato, visto che ‘Aspettando Godot’ fa parte del teatro dell’assurdo.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Gentile.
Ho provato a raccontare la storia in modo gentile, forse per andare in contrapposizione al modo usato, purtroppo da molti, per raccontare le vicende che avvengono in questi anni. Quasi come se si fosse sempre una guerra o sempre con un conflitto in atto.
Aperto.
Leggendolo chiunque potrà ritrovarsi in qualcosa, chiunque potrà immedesimarsi in qualcosa, in qualche personaggio. È quello che mi piace fare, lasciare ad ogni lettore la possibilità di vedere quello che più gli piace. Come ho detto per presentare il testo appena pubblicato, ‘quelle erano le mie parole, ora sono le vostre, fatene quel che volete.’
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Come ho già avuto modo di dire i protagonisti sono due Cleo e Samir.
Semplici.
Perché trovano nelle piccole cose la loro felicità, ad esempio nello stare insieme. ‘Che importa dove andiamo, l’importante è che ci andiamo insieme’.
Infantili.
Però nell’accezione positiva del termine, perché riescono ancora a vedere il mondo, anche la parte peggiore, con gli occhi di due bambini. L’età specifica dei due non viene mai detta ma si capisce che sono due ragazzini, in ogni caso chiunque potrà trovare nei due una età differente da quella che io ho immaginato.
Altruisti.
Quello che fanno è cercare di diventare persone migliori e per farlo scelgono di aiutare chi incontrano.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Non so se esista un titolo perfetto, ma il titolo giusto sì.
Ricordo che alle prime cose che scrivevo non riuscivo mai a darne uno. Adesso è l’esatto opposto. Quando una storia mi entra in testa prima le do un titolo poi comincio a scriverla. Nel caso specifico è stata un poco strana la scelta. Ero in auto e stavo andando al lavoro e l’emittente passò l’ultimo singolo di Zucchero estratto dal suo nuovo album di raccolte intitolato ‘Wanted’. Ho immediatamente pensato che avrei dovuto scrivere una storia con quel titolo, ma in quel momento nella mia mente c’era qualcosa di assolutamente diverso dal testo che poi ho effettivamente scritto. Il connubio è nato quando sono iniziate le prove dello spettacolo teatrale e a quel punto mi è sembrato il titolo giusto. Forse perché aveva pochissima attinenza con la storia in se e la sua affinità si capisce solo alla fine, anche se ogni tanto c’è qualche rimando già prima.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Credo di aver dato una risposta diversa ogni volta che questa domanda mi è stata posta, forse perché in un modo o nell’altro sono affezionato a tutti i personaggi, anche quelli negativi. Nel caso di Wanted penso possa essere l’uomo con il cappello, che i due personaggi incontrano più volte. È un uomo solitario che vaga in compagnia del suo cavallo. Ha una storia dietro e questo lo rende disilluso, ma non certo sconfitto, anzi cerca di aiutare Cleo e Samir, certo a modo sua, ma ci prova. Mi piace questa sua forza nel credere ancora che la vita posso migliore ed essere più bella, nonostante faccia di tutto per far apparire il contrario.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Non ho una risposta certa, ma credo di poter dire che mi piacerebbe essere Samir, il protagonista maschile, per la sua semplicità, o in alternativa l’uomo con il cappello, forse perché anche io sono tendenzialmente un solitario e mi piace ogni tanto andarmene in giro da solo.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
C’è un personaggio in particolare che ho usato per far risaltare i miei difetti, che poi evolve in una storia tutta sua all’interno del romanzo. Ho usato i miei difetti per costruire un personaggio in pratica. Per il resto si può parlare di un mix di situazioni, ho usato caratteristiche di persone che conosco o che ho avuto modo di osservare, luoghi o eventi che mi hanno ispirato, anche se la storia è simile ad un fantasy, quindi con luoghi non esistenti nella realtà. Quasi sempre quando scrivo parto da un fatto, anche piccolo, che mi ha colpito. Naturalmente non è detto che di questo fatto io ne sia stato protagonista. È come quando costruisco un personaggio in teatro. Prendo spunto da qualcosa o qualcuno che mi ha lasciato un segno e da lì lo riporto all’interno dello spettacolo. Lo stesso faccio quando scrivo, con la differenza che la costruzione è tutta mia e non ha limiti, tranne quelli determinati dalla coerenza di quello che sto scrivendo.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe tantissimo che la scrittura diventasse il mio lavoro. Però ad oggi posso dire di essermi preso belle soddisfazioni. Senza aver studiato per fare lo scrittore e lavorando a tempo pieno, essere riuscito a pubblicare due romanzi è veramente una bella soddisfazione. Cosa mi aspetto non lo so, posso solo dire che raccontare storie mi piace tantissimo e continuerò a farlo, nella speranza che ci sarà sempre qualcuno ad ascoltarle o a leggerle, in caso contrario continuerò a scrivere per me stesso.
Intervista a Fabiana Andreozzi autrice de
“Come ti spaccio il fidanzato”
Trama
Vittoria ha votato la sua vita alla carriera e al successo. Dylan è il suo sottoposto e il ruolo gli va alquanto stretto, convinto che la promozione della sua collega sia stata concessa sfruttando il suo corpo.
Lui odia lei… che a sua volta odia lui…
Ma se all’improvviso il nemico diventasse l’unica salvezza?
La vita di Vittoria viene resa impossibile dalla sua famiglia invadente e da una sfilza di bugie.
La sua unica via di scampo ha il nome di un uomo, Josh Harper, con cui deve convolare presto a nozze…
Peccato che questo uomo nella vita di Vittoria non esiste e lei ha meno di una settimana per procacciarsi un presunto fidanzato da spacciare alla sua famiglia.
E se alla fine l’unica àncora di salvataggio fosse racchiusa nel suo odiato sottoposto?
Riusciranno a superare l’odio e a fingere di amarsi? E se a complicare la situazione comparisse qualche ex di troppo e una famiglia italiana casinista e rumorosa?
Soprattutto: può l’odio essere il nascondiglio dell’amore?
Sullo sfondo New York e Capalbio testimoni di un’esilarante commedia d’amore e
d’odio!.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e lascrittura?
RISPOSTA
Come dico sempre la scintilla è nata con me :D, no scherzo! È nato prima l’amore per la lettura. Mi facevo comprare milioni di libri da mia madre e quando ero piccolissima ovviamente lei me li leggeva. E poi subito dopo ho cominciato a inventare storie, poi le disegnavo e infine quando a scuola mi hanno insegnato a scrivere, ho cominciato a scribacchiarle. Quindi ormai è proprio una vita che scrivo e leggo, non posso fare a meno di entrambe perché è come respirare.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Famiglia e amici sono al corrente che scrivo, ma non sono grandi appassionati di letture, quindi diciamo che raramente mi leggono. Per fortuna grazie a internet ho conosciuto tante persone che hanno le mie stesse ssioni, per cui mi seguono e mi leggono e aspettano con molta pazienza che io pubblichi altri romanzi.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Come ti spaccio il fidanzato è una commedia romantica ambientata a New York con due personaggi volitivi e caparbi.
Per chi ama le storie di odio e amore, le storie di finzioni e il gioco degli equivoci questo è
il romanzo perfetto.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Spiegare in due parole un romanzo di 400 pagine per me è arduo 😀 Non ho il dono della sintesi. Comunque come dicevo su, Vittoria e Dylan, i due protagonisti, sono due personaggi forti, decisi, testardi, non si risparmiano le frecciate e passano metà del loro tempo a litigare. Ma alla nostra protagonista serve un finto fidanzato da propinare alla sua famiglia e vi garantisco che non sarà per nulla facile trovarne uno adatto in mezzo alla
moltitudine di gente che vive a New York.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Per descrivere Dylan è giusto usare le parole che potrebbe utilizzare Vittoria: ottuso, cavernicolo e salta alle conclusioni… in fondo il romanzo è dal POV di Vittoria e lei lo vede così… ma beh, in realtà lui è tanto oltre.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Il titolo è stato un vero lampo di genio e si azzecca perfettamente a quello che viene rappresentato nel romanzo, o meglio a quello che dà inizio a tutta la storia, visto che poi la trama è ben più complessa e va proprio oltre.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il romanzo è tutto dal punto di vista di Vittoria, la nostra protagonista, e diciamo che al momento la sceglierei come preferita perché riesco a identificarmi in lei, nel suo essere stacanovista per il lavoro… diciamo che ultimamente mi rendo conto che non è propriamente inventata… ma in lei c’è gran parte di me. Poi va beh, impossibile non amare Dylan, nonostante sia un cavernicolo che tira conclusioni sempre affrettate.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Beh, facile, vorrei essere Vittoria per poter prima litigare con Dylan e poi riuscire a conquistarlo!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Diciamo che è tutto inventato e mi capita di rado di farlo perché di solito la realtà che vivo mi offre numerosi input per scrivere. Qui di mio però c’è qualche caratteristica della protagonista che mi calza a pennello e il suo rapporto con le amiche. Quando ho iniziato a scrivere il primo capitolo di Vittoria che parla con le sue amiche, mi sono liberamente ispirata a una delle infinite chiacchierate fatte con le mie amiche da una vita.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Anni fa avevo tanti sogni, tra cui finire con un mio romanzo in libreria… ma ormai a essere sincera sono cambiati proprio gli obiettivi e il mio modo di vedere questo mondo. Ora mi interessa solo che qualcuno legga le mie storie e mi faccia sapere se gli hanno regalato qualche emozione. Vivere di scrittura sarebbe bello, ma in Italia pare impossibile… poi per me sarebbe impossibile davvero, amo scrivere, ma posso farlo solo quando sono ispiratissima.
Intervista a Sara Pratesi autrice de
“Come ti spaccio il fidanzato” e “Il buongiorno si vede dal marito”
Trama
Vittoria ha votato la sua vita alla carriera e al successo. Dylan è il suo sottoposto e il ruolo gli va alquanto stretto, convinto che la promozione della sua collega sia stata concessa sfruttando il suo corpo.
Lui odia lei… che a sua volta odia lui…
Ma se all’improvviso il nemico diventasse l’unica salvezza?
La vita di Vittoria viene resa impossibile dalla sua famiglia invadente e da una sfilza di bugie.
La sua unica via di scampo ha il nome di un uomo, Josh Harper, con cui deve convolare presto a nozze…
Peccato che questo uomo nella vita di Vittoria non esiste e lei ha meno di una settimana per procacciarsi un presunto fidanzato da spacciare alla sua famiglia.
E se alla fine l’unica àncora di salvataggio fosse racchiusa nel suo odiato sottoposto? Riusciranno a superare l’odio e a fingere di amarsi? E se a complicare la situazione comparisse qualche ex di troppo e una famiglia italiana casinista e rumorosa?
Soprattutto: può l’odio essere il nascondiglio dell’amore?
Sullo sfondo New York e Capalbio testimoni di un’esilarante commedia d’amore e d’odio!
Trama
What happens in Vegas, stays in Vegas
Così è solito dire quando si parla della città degli eccessi e del gioco d’azzardo, Las Vegas.
Quel che succede a Las Vegas, tuttavia, non potrà restare confinato tra le strade calde del Nevada.
In fondo, quando un addio al celibato e un addio al nubilato hanno in comune Las Vegas potrebbe succedere di tutto. Persino per un milanese, dalle idee chiare e un lavoro facoltoso, ma itinerante, come Davide Mancini e una messicana piena di vita e credente come Belen Pilar Torres Jiménez.
Quando a Las Vegas le strade dei due mondi vanno in collisione, il destino metterà in scena una scoppiettante filiera di guai e imprevisti che renderà possibile tutto… persino svegliarsi con il marito sbagliato.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
C’è sempre stata, da quando ho imparato a scrivere mi divertivo a creare storie. Da bambina erano fumetti, cose semplici, crescendo è cresciuta con me questa passione, questo bisogno fino ad arrivare a veri e propri romanzi.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, tutti sanno che scrivo e lo dico fieramente quando mi presento a qualcuno che mi domanda cosa faccio nella vita. Sono molto sostenuta sia dalla famiglia che mi incoraggia a non mollare (mia madre poi vorrebbe dare a chiunque conosca i miei libri), mi spronano a continuare a farlo essendo qualcosa che amo da morire e si dicono increduli che riesca sempre a trovare trame nuove, si domandano da chi abbia ereditato la fantasia
Anche gli amici sono sostenitori, mi consigliano, incoraggiano, sono preziosi per me. In realtà leggo spesso di situazioni di altre autrici a cui capita di sentirsi fare domande sbigottite o ricevere occhiate strane non appena affermano di scrivere, devo essere sincera: non mi è mai successo, anzi, quando dico a qualcuno che ho appena conosciuto che scrivo libro vedo nei loro visi stupore e di quasi tutti si interessano al mio “mondo” con fare gentile e genuino… Sono fortunata!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché “Il buongiorno si vede dal marito” è un libro a cui sono molto legata, il motivo è che io personalmente riscontro un mio miglioramento, uno scalino in più, una maturazione. Un libro che fa sorridere, è frizzante e divertente (o almeno l’intento è quello, se poi ci sono riuscita o meno sta al lettore giudicarlo), ma che fa anche emozionare. C’è un po’ di tutto, dall’amore, all’amicizia, ai tradimento, agli equivoci, alla famiglia. I personaggi che girano attorno ai protagonisti hanno caratteri distinti e li ho curati tutti nei minimi dettagli. Diciamo che se devo per forza scegliere uno tra tutti i miei libri pubblicati, consiglio questo.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Frizzante, caotico. Scelgo queste parole perché è un chick-lit, dovrebbe far ridere e caotico perché i protagonisti si ritrovano in una situazione molto bizzarra.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Stacanovista, leale, carismatico. Lui è un bel ragazzo italiano che si sposta per lavoro, tiene alla parola data e odia venir meno a quanto promesso e in più è bello.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
A dire il vero mi è venuto in mente prima il titolo della trama. Così dal nulla mi è venuta l’illuminazione di storpiare uno dei proverbi più conosciuti. A quel punto ho costruito una storia attorno al titolo “Il buongiorno si vede dal marito”.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Sono molto affezionata a tutti quanti, non riesco a scegliere….
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Belen! La protagonista.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Di questa storia di mio ci sono solo alcune parti caratteriali sia di Belen che di Charly. Nessuna delle due mi descrive perfettamente, ma entrambe hanno alcune mie caratteristiche. Per il resto è tutto inventato, frutto della mia fantasia
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro cosa mi aspetto? Non saprei, solo che le cose possano andare meglio, lo spero. Sono una donna molto fortunata, i miei sogni di bambina si sono realizzati, le mie due passioni, i libri e la grafica, sono diventati i miei lavori. Faccio la grafica, scrittrice, ho una piccola casa editrice, la Darcy Edizioni, vivo in mezzo alla creatività e ai libri, non potrei chiedere di meglio sotto questo aspetto. Perché è semplice e rispondo con una citazione: “Se fai qualcosa che ami, non lavorerai neanche un giorno”, io faccio quello che amo.
Intervista a Chiara Falai autrice de
“Alla ricerca del tesoro nascosto”
Trama
La quiete di Virma, piccolo villaggio della Terra di Nyef, viene infranta dall’avvento di malattie sconosciute e mortali. Quando anche la madre di Meya ne viene colpita, la disperazione e il forte desiderio di salvarla spingono la ragazza ad accettare la proposta del suo migliore amico, Jaster, che ritiene esista una cura nelle parole di un’antica leggenda. I due amici intraprendono così un lunghissimo viaggio attraverso i sei Regni della Terra di Nyef, abitati da creature fantastiche e magiche come elfi, streghe, sirene, unicorni, draghi e fate alla ricerca del tesoro che ha il potere di sconfiggere qualsiasi malattia. Tra combattimenti all’ultimo sangue, agguati, litigi, prove mortali, di fiducia e di coraggio riusciranno i due ragazzi a portare a termine la loro missione? Meya riuscirà a salvare la madre? Un’avventura dal gusto fantasy che porterà la ragazza a scoprire se stessa.
Estratto
“Meya non riusciva a tenere la mano ferma tento era il tremore che le scuoteva il corpo. Aveva voglia di piangere, di correre, di scappare da quel luogo maledetto e di tornare subito a casa al sicuro. Non ebbe però il tempo per ulteriori pensieri. Lo scorpione emise un sibilo e si lanciò all’attacco, la coda pronta per colpire e iniettare il veleno.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Stranamente da quanto si potrebbe pensare non ho iniziato tanto presto ad appassionarmi alla lettura. Ho iniziato a leggere in maniera “seria” in quarta elementare grazie a Geronimo Stilton con la serie “Viaggi nel Regno della Fantasia”. Da lì poi sono passata ai romanzi tipo “Il reame perduto” (sempre di Geronimo Stilton) e in seguito direttamente a Licia Troisi. Lei è stata la prima scrittrice fantasy che ho amato alla follia.
Per quanto riguarda la scrittura ricordo che adoravo scrivere fin dai temi delle elementari e la maestra di italiano mi faceva sempre i complimenti. Ho iniziato a scrivere le mie storie (tra cui il mio romanzo d’esordio “Alla ricerca del tesoro nascosto”) a 10 anni, perché i miei genitori mi avevano regalato il computer, ma senza connessione internet potevo solo scriverci hahaha (e giocare ai “videogiochi”).
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì assolutamente! Il sostegno della mia famiglia è fondamentale per me. In realtà io non volevo nemmeno pubblicare quello che poi è diventato il mio romanzo d’esordio perché ero piena di insicurezze e avevo molta paura del riscontro dei lettori. Mio babbo invece mi ha spinta a fare questo grande passo e ha creduto in me fin dall’inizio, è proprio grazie a lui se “Alla ricerca del tesoro nascosto” è passato dalla mia fantasia e dal mio computer nelle case delle persone che hanno deciso di credere in me.
Anche i miei amici lo sanno, ovviamente e molti di loro mi hanno sostenuta fin dall’inizio, anche se ammetto che il mio punto di riferimento sarà per sempre mio babbo hahah…sarà perché abbiamo questa passione in comune ed è stato proprio lui a farmi appassionare al fantasy.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Alla ricerca del tesoro nascosto” è un romanzo fantasy per ragazzi, ma non solo. è un romanzo di crescita e di formazione, dove i giovani protagonisti sono chiamati ad affrontare mille insidie e prove per riuscire nella loro missione: trovare il tesoro più potente della Terra di Nyef per salvare la madre di Meya (la protagonista). Personalmente adoro porre l’attenzione sulla crescita dei personaggi, il viaggio che dovranno affrontare li cambierà per sempre…se in positivo o in negativo lo lascio scoprire a voi!
Non sono molto brava “a vendermi” e non amo nemmeno farlo, però penso che il mio romanzo meriti una possibilità (anche solo per darmi una soddisfazione dopo 10 anni di lavoro hahaha) perché non è un’avventura fine a sé stessa, ma racchiude al suo interno un significato più profondo. E poi bhe…ci sono tutte le creature fantasy possibili e immaginabili. Se siete amanti del genere siete nel posto giusto.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Aiuto, molto difficile. Scelgo avventura e coraggio. Avventura perché…bhe…lo è hahah, i due protagonisti devono affrontare tutti i Regni della Terra di Nyef ognuno dei quali custodisce una parte di tesoro e per farlo dovranno superare diverse prove. Coraggio perché Meya, la protagonista, decide di mettere in gioco la sua vita e quella del suo migliore amico per salvare sua madre. è disposta a tutto pur di portare a termine la sua missione e sarà proprio il suo coraggio e la sua tenacia a farle scoprire qualcosa di cui era all’oscuro.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Okay allora coraggio non lo uso perché me lo sono giocato nella domanda precedente. La protagonista è Meya ed è forte, determinata, ma allo stesso tempo fragile.
Ho scelto forte perché nonostante tutte le sconfitte che subirà (e saranno parecchie) troverà sempre la forza di rialzarsi; determinata perché come dicevo prima è disposta a tutto pur di portare a termine la missione e non si fa scoraggiare dall’impresa apparentemente impossibile da compiere; fragile perché è molto giovane e il peso del lungo viaggio spesso rischia di schiacciarla. E piange spesso (questo me l’ha fatto notare una mia amica hahaha).
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Allora può sembrare strano ma il titolo è forse l’unica cosa che è sempre rimasta uguale nel libro. In 10 anni di lavoro ho cambiato moltissime cose (e menomale direi…vi lascio immaginare cosa non era venuto fuori dalla scrittura di una bambina di 10 anni), ma il titolo no. Forse l’unico punto a suo sfavore è che è un po’ lungo e non facile da ricordare. Ma davvero…non ne avrei mai usato un altro. L’ho scelto perché, a mio avviso, rispecchia benissimo il senso del romanzo: “Alla ricerca” perché i due protagonisti affrontano questo lunghissimo viaggio; “del tesoro” appunto per trovare il tesoro più potente della Terra di Nyef; “nascosto” perché per tenerlo al sicuro è stato diviso e nascosto una parte in ciascun Regno della Terra di Nyef.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Questa risposta può sembrare banale, ma il mio personaggio preferito è Meya, la protagonista. Un po’ perché mi ci rispecchio fisicamente (l’ho creata su mia immagine hahaha), un po’ perché è uno dei personaggi con uno sviluppo più bello. Adoro la sua fragilità e allo stesso tempo la sua forza per affrontare tutte le difficoltà che incontra. Ha preso una decisione che le potrebbe costare la vita, ma è disposta a metterla in gioco per salvare la madre. Quindi nulla…sono molto affezionata a lei, più degli altri personaggi.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Bellissima domanda! Scelgo Neyra e Melissa. La prima perché è un’elfa bellissima e loro sono proprio la mia razza fantasy preferita. La seconda perché è una strega (anche lei molto bella) e adoro la magia. Da piccola credevo che esistesse davvero e una parte di me vorrebbe che fosse così hahahah.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Nel mio caso, essendo un romanzo fantasy in una Terra che non esiste, ho inventato tutto io. E questo secondo me è proprio il bello del fantasy: la possibilità di creare non solo una storia ma anche il mondo nel quale farla svolgere. Mi sono divertita tantissimo, soprattutto nel modificare a mio gusto alcune creature fantastiche già molto note.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione
un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Dal mio futuro intanto mi aspetto (e soprattutto spero!) di pubblicare altri romanzi, perché per il momento a causa dell’università mi sono fermata un po’. Da scrittrice il mio sogno, ovviamente, sarebbe quello di farla a tempo pieno e quindi di farla diventare un lavoro. Ma so che è molto difficile riuscire a vivere di questo e per farlo bisogna arrivare parecchio in alto (cosa che spero di fare, ma verso la quale non ho una fissazione. Se il successo arriva bene, sennò continuerò a fare quello che amo e spero di poter condividere le mie emozioni e le mie storie con quante più persone decideranno di intraprendere questo viaggio insieme a me!). Per il momento sto studiando per diventare professoressa di Lettere, fin dalle scuole medie il mio obiettivo lavorativo è stato questo. Spero che vada tutto bene, di riuscirci e al tempo stesso di continuare a scrivere le mie storie e di viaggiare con la fantasia…e perché no…di farlo insieme a voi
Intervista a Ella Moore autrice de
“Vorrei dirti quella parola” e “Blue Velvet: operazione Erwartung”
TRAMA
Lilian White, una ragazza fragile e ordinaria, è alla ricerca di sé stessa. Brian Varden, il più famoso, controverso ed inquietante frontman del goth rock, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui nonostante la sua oscura e labirintica personalità. Il loro primo incontro è una collisione di anime. Sentimento, erotismo, empatia immediati e incontrollabili.
Il loro amore rapisce i sensi e la razionalità, incanta e mesmerizza così come delude e inganna.
Diventa tormento, ossessione, gelosia e dipendenza ma resta eterno. Il loro legame sembra essere indissolubile a dispetto delle avversità e delle ferite ricevute e inflitte, finché il tradimento non si insinua tra i loro respiri intrecciati cambiando ogni cosa.
ESRATTO
“La nostra non favola è dentro i nostri litigi, i tuoi no, la mia spavalderia, le tue lacrime.
Scriviamo parti della storia anche in questo preciso istante, col tuo batticuore per il mio gesto eclatante che ti
farà arrabbiare, arrossire, gridare e scuotere la testa ma che ti resterà; come me.
Perché ciò che riesco a fare meglio è restare, nonostante tutto.
Rimarrò per aspettare il tuo sorriso, per guardare la tua felicità, per motivarti, per sorriderti a mia volta e per
essere felice con te o per te.
Perché tu sei la mia canzone, le note migliori che io abbia mai suonato, sei l’esplosione del cuore quando ti
vedo.
Resterò perché tu sei il mio primo amore, non sapevo cosa fosse prima del tuo arrivo nella mia vita.
Tu sei il sorriso spontaneo che mi sorprende ancora quando ti giri nel letto o quando metti le mani fredde
sotto la mia maglietta.
Resterò per darti la buonanotte ogni sera, ti dirò che ci sarà il domani e io sarò lì con te o per te.
Ci sarò perché siamo medicine in un abbraccio, siamo la forza di voler restare insieme, siamo complicità,
gentilezza e conforto.
Resterò perché sei la mia costante, l’unica cosa che non passa e che non voglio cambiare, perché se c’è una
sola merendina la lasci a me, perché se non c’è posto sul divano ti alzi per farmi sedere e metterti sulle mie
gambe, perché ti svegli presto e credi che io stia dormendo ancora e resti a guardarmi, mi accarezzi come se
fossi la prima cosa bella che la vita ti ha dato.
Devo restare perché tu sei la persona a cui Dio ha affidato la mia essenza.
La custode del mio amore, del mio destino e dei miei sogni.
Sei la persona che mi vedrà invecchiare, alla quale mostrerò i miei difetti e li renderà più sopportabili.
Sei colei che aiuterò quando avremo l’artrite e che scalderò quando avrà freddo.
Ci sarò perché siamo paura che svanisce, anime che si cercano, impeto e onestà.
Siamo la forza di voler restare nonostante tutto.
Saprò restare anche quando tu vorrai andare via.
Perché voglio che tu possa credere in ogni istante di poter tornare.
Voglio essere il tuo conforto ed il tuo appoggio”
TRAMA
Italia, anni 50. Negli anni del dopoguerra, dove le tensioni politiche ancora segnavano la vita delle persone e la guerra fredda aveva dato vita allo spionaggio, Carla e Ruggero si innamorano.
È bastato guardarsi per sentire l’alchimia tra loro e, da quel momento, amarsi è stato un bisogno, una necessità imprescindibile.
Ma se la vita di Carla non fosse proprio innocente, e se Ruggero non fosse solo il giovane rampollo della famiglia Araldi? L’amore sa davvero resistere a tutte le difficoltà, o certi ostacoli sono insormontabili?
La purezza del primo amore si scontrerà con la gelosia, i pregiudizi, gli intrighi politici e l’insicurezza che solo gli amanti appassionati conoscono davanti a due occhi che tolgono il fiato.Carla e Ruggero, a combattere per la propria libertà e quell’amore che non possono dimenticare, incontreranno insidie e incomprensioni ma in questa storia ci racconteranno cosa è disposto a fare l’amore pur di vincere la guerra.
ESTRATTO
Mi avvicinai e lo strinsi abbandonando la testa sulla sua schiena. Gli cinsi il petto con le braccia e sentii il suo cuore sul punto di esplodere, il suo respiro veloce ma esausto mi diceva quanto lui volesse prendere il controllo della situazione e agire. Stava cercando di scappare o un modo per restare. Lentamente, mentre nella mia testa mille domande si affacciavano senza trovare risposta, i nostri respiri divennero uno e, probabilmente, se n’era accorto anche lui o forse semplicemente quel contatto innocente ma intimo riuscì a calmarlo. Incastrò le sue dita con le mie e restammo ancora in silenzio ad ascoltare le ragioni del cuore e quelle della mente.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La lettura mi ha affascinata fin da bambina. Mi perdevo nei libri illustrati quando non sapevo leggere e inventavo; forse è partito tutto da quelle invenzioni! Ma la scintilla vera nasce dopo un concerto del 2017 che, in un certo senso, ha cambiato la mia vita.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia mi sostiene! Al 100%! Leggono i miei romanzi e addirittura nonna si è iscritta a Instagram per seguirmi! Gli amici li coinvolgo e loro mi danno davvero un supporto immenso! Soprattutto le colleghe del #condominioself
@robertalongo_autrice è l’AMICA che più di tutte è al mio fianco coi suoi consigli e con le sue revisioni anche in notturna!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Vorrei dirti quella parola è un romanzo potente, viscerale, oscuro e coinvolgente. Un romanzo che ti fa trattenere il respiro per tutto il tempo. Un romanzo di tormento e di passione. Il suo seguito, Resta un istante, non è da meno.
Blue velvet invece è un romanzo opposto. Delicato, diretto, coinvolgente, rilassante ma empatico e sicuramente simpatico e immediato. Se volete un romanzo che vi riporti alla memoria gli anni romantici e intramontabili dei nostri nonni, una storia accattivante e un amore concreto, vissuto, tormentato ma con scorci di pura allegria; Blue velvet è il romanzo che fa per voi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Vintage. Perché siamo alla fine degli anni ‘50 e si respira quell’atmosfera.
Travolgente. Perché i protagonisti ti catturano e ti portano con loro nella storia del loro amore; ma non solo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Dolce, impacciato, intelligente.
Dolce perché è un ragazzo davvero sensibile e delicato; nei gesti e nelle parole.
Impacciato perché è giovane, alle prime esperienze e travolto da sentimenti e situazioni più grandi di lui.
Intelligente perché sa restare fedele a se stesso ma anche valutare ogni situazione, ad essere scaltro, attento e pronto a tutto.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Io scelgo sempre l’ultima frase del libro come titolo! E Blue velvet è la canzone dei due protagonisti e quindi avevo movente e opportunitàMa ci è voluto un po’ per arrivarci perché c’era un’altra canzone che mi aveva conquistata che è la prima citata nel romanzo, ma era stata già presa… quindi, Blue velvet sia!
Il sottotitolo invece è quella sfumatura spy che volevo e che richiama la guerra fredda e l’opera lirica di Shönberg, Erwartung, che vede come unica protagonista La donna; il monodramma rappresenta a rallentatore ciò che accade in un minuto di estasi spirituale. Ho voluto richiamare esattamente questo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Sicuramente Ruggero. È un uomo onesto, rispettoso, un po’ tonto a volte, ingenuo ma reale. Una persona buona con sentimenti puri e genuini. Coi principi saldi e le contraddizioni che distinguono ogni essere umano.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
La mia dolcissima Carla; che riesce a mantenersi innocente, nonostante la vita non glielo abbia concesso.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Ho inventato tutto! Tranne la città eterna dove si svolge il romanzo, che è nel mio cuore per svariate ragioni, Modena dov’è nato il mio papà e che amo alla follia e tutte le ambientazioni citate.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Sogno in grande, ma mi mantengo umile. Non nego che vorrei lasciare traccia coi miei romanzi e spero di poter fare della scrittura il mio futuro esclusivo.
Intervista a “Little Mune”
autrice de “La dinastia della Luna- La rivelazione”
Trama
Ad appena quindici anni, Mune Fries assiste all’assassinio dei genitori e al rapimento dei fratelli proprio nel luogo che dovrebbe essere per lei il più sicuro: casa sua. Un uomo vestito di nero ha aperto la porta e in pochi istanti ha sconvolto il suo mondo, privandola della famiglia e rendendola consapevole, suo malgrado, di possedere un potere enorme del quale non era a conoscenza. Da quel giorno tremendo, la ragazza si rifugia nel mondo dei sogni, finendo presto per smarrirsi tra figure incappucciate e ombre minacciose, la voce familiare di un ragazzo e la luce calda di una lanterna magica, percorrendo il sentiero che forse la condurrà di nuovo a casa.
Estratto
“Pensavi davvero fosse così facile scavare nel passato di una famiglia?» mi chiese derisorio. «Se vorrai leggerlo, dovrai prima spazzare via le tue insicurezze e affrontare la tua più grande paura. Solo allora il libro si farà leggere.»
«Io non ho nessuna paura» gli dissi decisa. Richiusi il libro e lo riposi accanto agli altri.
«Oh, sì che ce l’hai.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La passione per la lettura me l’ha trasmessa la mia famiglia. Invece, per quanto riguarda la scrittura, è stato il bisogno di tirar fuori cose che non riuscivo a dire a voce, mi ha aiutata moltissimo e continua a farlo.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si, la mia famiglia mi sostiene in tutto quello che faccio, soprattutto mia madre che si sorbisce in anteprima tutti i miei libri! Anche i miei amici e il mio ragazzo mi hanno sostenuta, più che altro da alcune persone che non avrei immaginato.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Anche se è un fantasy parlo molto di problemi attuali degli adolescenti, come la depressione, gli attacchi di panico, e il sentirsi fuori posto, tutte cose di cui ho sofferto purtroppo. Poi non poteva mancare una storia d’amore.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Luna, lanterna. Perché Mune, la protagonista, nel momento in cui si troverà circondata dall’oscurità, troverà il suo cammino illuminato proprio da questi.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Forte, fragile e determinata. A causa di tutto ciò che le è accaduto è diventata molto fragile, sul punto di lasciarsi andare completamente, nonostante dentro di sé racchiuda una forza immensa. Determinata perché cercherà di scoprire ad ogni costo il suo passato dimenticato.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Quando l’ho scelto ero quasi arrivata alla fine della storia, in realtà all’inizio doveva essere solo “la luna” ma era momentaneo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Clara, perché è una ragazza forte e sorridente nonostante tutto ciò che ha passato anche lei, nonostante la situazione in cui si trova riesce sempre a dare forza agli altri.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Non saprei, mi sono affezionata a tutti i personaggi, ma probabilmente sarei Mune, è molto simile a me.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Come già dicevo sopra, sì, molte delle sensazioni ed emozioni che prova Mune le ho provate anch’io, ma ovviamente la storia è tutta inventata, anche perché essendo un fantasy sarebbe impossibile…
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Per adesso scrivo perché mi fa stare bene, e perché creare nuove storie mi fa evadere dalla realtà, e soprattutto se non le scrivo non riesco a dormire ahaha certo, non nego che è il mio sogno poter vivere di questo, ma per ora voglio viverla solo ed esclusivamente come una passione.
Intervista a Jasmine Hashem
autrice de “Choose me Choose you Choose us”
Trama
Ognuno affronta il dolore come meglio crede.
Jane e Vince sono due ragazzi, compagni di liceo, che all’età di diciotto anni si trovano ad affrontare la perdita di un genitore. Una stessa storia che innesca però due reazioni totalmente differenti.
Se Jane, dopo la morte del padre inizia a mangiare a dismisura e a ingrassare, Vince, dopo la morte della madre si chiude in se stesso scegliendo di vivere in totale apatia.
Sono conoscenti, non amici, eppure lei si sente inspiegabilmente legata a lui.
Dopo aver compreso ciò che sta facendo a se stessa, Jane decide di cambiare stile di vita.
A venticinque anni è una donna sicura e serena. Studia, ama lo sport e pratica la Boxe.
Un ragazzo conosciuto al corso di Boxe sarà per lei il primo appuntamento.
Prima di questo decide però di rivedere Vince.
Il loro incontro sarà decisivo e le incomprensioni non mancheranno.
Non è facile esporsi ed aprirsi, né tantomeno lo è arrendersi.
L’amore a volte è una questione di scelta.
Scegliere spesso richiede estremo coraggio.
Ci sono situazioni, però, in cui scegliersi non rappresenta una scelta.
Se fosse questo il caso?
Estratto
(…) spero che tu stia continuando a suonare, amore, e se hai smesso, ti ordino di riprendere immediatamente. A volte le parole non sono sufficienti a trasmettere le nostre emozioni, per questo esiste la musica. La melodia ci penetra l’anima, ci fa volare in posti a noi sconosciuti. Chi è in grado di creare questo tipo di emozione deve preservarla e, tesoro, spero che un giorno insegnerai ai tuoi figli a suonare il piano, come ho insegnato io a te. Sto scrivendo, e indovina? Tu stai suonando la nostra melodia preferita: Preludio N° 1 di Bach. È piacevole sentirti. Ricordo quando hai ascoltato questa musica per la prima volta: eri in braccio9 a tuo padre, avevi cinque anni e lui era seduto vicino a me. Mentre suonavo sorridevo e con un occhio guardavo il mio bambino, avevi gli occhi e la bocca spalancati, guardavi le mie dita con stupore, nei tuoi occhi c’era un’emozione unica e tuo padre sorrideva del tuo entusiasmo. E quando ho finito di suonare hai urlato: “anche io mamma, anche io, voglio suonarla anche io”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Vorrei fare una piccola premessa. Sto scrivendo ascoltando una canzone e risponderò a queste domande ascoltandola a ripetizione. Invito per questo chiunque ami la musica, a leggermi ascoltando questa canzone: “Bleeding Love” di Leona Lewis. Detto questo iniziamo! Non so quando e come sia scattata la scintilla, non so nemmeno se effettivamente ci sia stata una scintilla che è scattata. Sono riflessi semplici per me. La fisiologia insegna che un riflesso semplice è una reazione innata che il nostro corpo ha ad uno stimolo. Non è niente di acquisito, è sempre stato dentro di noi. Per questo non saprei spiegare da dove nasce la mia voglia di scrivere, è dentro di me. La lettura e la scrittura sono scoperte che per lo più si fanno a 6 anni. Cresciamo con qualcuno che ci impone di scrivere e di leggere, quando ancora non sappiamo di volerlo fare, quando non sappiamo quanto può essere piacevole. Non avevo mai pensato di condividere la mia scrittura, aprirmi con questa al mondo ed è solo il 2017 quando scrivo il mio romanzo. L’ho fatto in due mesi. Due mesi di fuoco. È stato un fuoco per me, che non avevo previsto. Perché scrivere non era nei miei piani, non era nei miei desideri. Io desideravo solo vivere, vivere una storia che nei libri non riuscivo a trovare, vivere qualcosa che potessi sentire reale, vivere qualcosa che nella mia vita non c’era. E così ho scritto Choose me choose you choose us. L’ho scritto per me, non era previsto che qualcun altro lo leggesse, anche se oggi non mi pento minimamente di questa scelta.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si. La mia famiglia e i miei amici sono state le prime persone a sostenermi. Gli amici soprattutto. Le mie amiche mi hanno incoraggiata a scrivere sin dalla prima pagina letta. Loro mi hanno seguita di pari passo. Io scrivevo e loro leggevano. Hanno terminato la lettura del mio romanzo insieme a me. Devi sapere che il romanzo è uscito allo scoperto solo dopo due anni dalla sua stesura. Per uscire allo scoperto intendo averlo condiviso con qualcuno che non fosse parte della mia quotidianità. In quei due anni è stato letto dalle mie amiche e da mia nonna. Sono state proprio loro a spingermi. Loro mi hanno consigliato di buttarmi. Il mio romanzo valeva. Il mio romanzo meritava d’essere letto e così mi hanno dato la carica di cui avevo bisogno. Mi hanno detto di farlo perché nel caso fossi caduta ci sarebbero state loro a prendermi. Erano convinte che potessi volare, e io lo desideravo, ma avevo paura di cadere e farmi male. Mi sono fidata di loro e di me, del mio istinto. Perché in me c’era una piccola voce che urlava. L’ho ascoltata. Ho fatto quel salto e non sono ancora ricaduta. È stata una delle cose più belle che io abbia mai deciso di fare.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Allora, dovreste acquistarlo perché dovreste leggerlo. E quindi la domanda fondamentale è: perché dovreste leggerlo? È un romanzo che fa bene. Ha fatto bene a me e ha fatto bene a tutte le persone che lo hanno letto. Ogni lettore raggiunto mi rafforza su questo. È un romanzo vero, sentito e toccante. Io ho voluto parlare di vita vera. Ho voluto parlare della vita, quella persa e quella donata, perché è il dono più grande che ci sia mai stato fatto e di cui potremmo essere privati così facilmente che non vale la pena sprecarlo. Il mio romanzo è un inno. È un grido potente, liberatorio, di quelli che si fanno al mondo intero e che ci fanno stare bene. Quindi per questo dovreste leggermi, perché so che può farvi bene. Immagino che il lettore una volta concluso il mio romanzo si affacci al mondo respirando. Che abbia, grazie a questo, acquisito o trovato il coraggio di fare ciò che lo spaventa, seguire i propri desideri, le proprie scelte. Perché la vita va veloce e non ti aspetta. Sta a noi starle dietro, sta a noi afferrarla e non farcela scappare.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Se dovessi scegliere due parole che descrivano Choose me choose you choose us sarebbero: vita e verità. Perché nel mio libro ci sono entrambe. C’è la vita, quella vera, quella reale e c’è la verità, quella cruda, dura e quella bella.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
I protagonisti sono due: Jane e Vince. Le parole che descrivono Jane sono: gentile, forte e umana. Jane è una ragazza di una forza straordinaria, è dotata di una gentilezza unica ed è umana. Non è esente dall’errore, non è perfetta e per questo può sbagliare.Le parole che descrivono Vince sono: spaventato, solo e buono. Vince è un ragazzo cresciuto da solo, spaventato dalla vita, dalle sue emozioni e dal suo dolore che non riesce ad affrontare. Perché lasciare che il dolore ci investa fa male. Ma va vissuto, proprio come la vita.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
In realtà il titolo originale era un altro. Quando il mio romanzo sarebbe dovuto uscire dal mio computer portava il nome di: Sceglimi. Avevo scelto questo titolo perché desideravo che qualcuno mi scegliesse nella propria vita. Non ho potuto usarlo per la pubblicazione perché in commercio c’era già un titolo con lo stesso nome ed era meglio non incorrere in indicizzazione. Quando ho pensato ad un secondo titolo è uscito fuori: Choose me choose you choose us, ed è stato perfetto. Ho scelto l’inglese perché è una lingua che mi piace e che poteva descrivere al meglio quello che volevo dire. Il mio romanzo è una serie di scelte. È Jane che parla a Vince. È Vince che parla a Jane. È la vita che parla al lettore. Scegli me, scegli te stesso, scegli noi. Scegli tutto questo. Perché le nostre scelte sono le uniche cose che possiamo decidere e nessuno ha il diritto di privarcene.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Non ho mai pensato a quale potesse essere il mio personaggio preferito. Risponderei tutti. Senza ombra di dubbio i due protagonisti, ma visto che la loro scelta sarebbe scontata, se dovessi scegliere un personaggio forse sarebbe Jason. Jason è un amico di Jane. Jason è l’amico che vorrei, è un ragazzo che ammiro e meriterebbe una storia tutta sua. È un ragazzo buono, dolce, sincero e vero. Per lui i giochetti non si dovrebbero mai fare in amore. Per lui in amore si deve parlare, urlare e non nascondere nulla. Dovrebbero esserci più ragazzi come lui.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ovviamente, se mi trovassi all’interno della storia vorrei essere Jane. Vorrei essere lei, senza ombra di dubbio. Per il semplice fatto che è riuscita a veder realizzato ogni suo desiderio: l’amore, il lavoro, la fiducia, la sincerità, la felicità. Jane è riuscita ad essere felice, prima da sola e poi con Vince.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Sì, sono legati alla mia persona in qualche modo. Credo che per scrivere sia necessario partire da ciò che si conosce bene. Perché è molto difficile spiegare a qualcun altro qualcosa che non conosci tu stesso. Io conosco il dolore, conosco la perdita di un genitore, conosco la perdita in generale perché nella mia vita non ho perso solo mio padre, quindi so cosa significa. So cosa comporta la perdita di qualcuno che abbiamo amato nella nostra vita, so cosa si prova e per questo so come ci si può rialzare. Il dolore non sparisce, non ti abbandona, ma si può andare avanti, si deve andare avanti, perché la vita continua, la vita non si ferma con te e tu non puoi permetterti di lasciarti logorare dal dolore, perché non puoi permetterti di perdere l’opportunità di vivere. Tu che puoi, devi vivere, vivi per te, vivi per chi vorrebbe farlo e non può, vivi finché puoi. Perché la vita non è eterna.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro non so cosa aspettarmi e in realtà non voglio saperlo, voglio viverlo ed affrontarlo pari passo. Se mi chiedi se desidero far diventare la mia passione un lavoro, ti rispondo di no. Se mi chiedi se voglio lavorare con la mia passione, ti rispondo di sì. Perché che la mia passione diventi un lavoro mi sembra di trasformarla in un’imposizione fatta di obblighi, scadenze e regole da rispettare e per me non può funzionare. Non andrebbe bene per me. Perché la mia scrittura non ha regole. La mia scrittura ha le proprie regole che non so giostrare nemmeno io, posso solo sottostare a lei e fidarmi di lei. Mi chiama quando ha bisogno ed io rispondo. Non riuscirei a chiamarla quando ho bisogno io, non funzionerebbe. Ti ringrazio Giulia per questa intervista. È stato un vero piacere per me rispondere alle tue domande e ringrazio chiunque sia arrivato fin qui. La canzone sta ancora suonando. La musica mi accompagna sempre. È l’anima intima, è la compagna perfetta per la mia scrittura. Io sono fatta di musica, melodia e parole fanno battere il mio cuore. E so che molti provano le stesse emozioni che provo io.
Intervista a Enrico Scebba
autore de “Sul viale delle ombre”
Trama
Il principe di Villa Phalagon, Sebastian Groove, è affetto da una malattia misteriosa così la moglie Margaret decide di rivolgersi al dottor Steven West, specializzato in infettivologia. L’uomo si recherà all’antica villa del principe accompagnato dall’attraente sorella Katie senza sapere che a Baghville, il piccolo borgo in cui sorge la villa, i tanti segreti e le misteriose leggende rendono il paese un luogo poco ospitale, dove gli abitanti subiscono l’effetto di una potente maledizione che minaccia la loro esistenza. I West conosceranno l’intera famiglia Groove, ma non sarà facile per loro scoprire cosa cela la villa che in paese è stata soprannominata “villa dei mostri”. Molti sono i quesiti che Steven e Katie dovranno porsi. Cosa nasconde Margaret Groove? Perché il figlio Albert sembra l’unico disposto ad aiutarli? Da cosa è affetto realmente il principe di Phalagon? Ma soprattutto, perché tutti i cittadini e persino il parroco del paese temono l’antica villa?
Estratto
Katie alzò il mento e vide un’intera schiera di mostri di pietra che soprassedevano sul muro di cinta, tutti rivolti verso il giardino e mai all’esterno della villa. Tra questi si potevano distinguere figure antropomorfe e grottesche nelle loro forme: statue umanoidi dove spiccavano quella di un gobbo senza un piede che sembrava mendicare, quella di un cavaliere che cavalca un mostro quadrupede, malvagi satiri, nani abietti e tante altre fusioni tra essere umani e animali poste tutte sul muro di cinta.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ciao, intanto ringrazio il blog letterario Liberi Leggendo per questa intervista. La passione per la lettura credo che sia nata con i primi fumetti (Diabolik e Dylan Dog) letti sin da bambino, ma è maturata durante l’adolescenza grazie a un regalo natalizio: era il primo romanzo fantasy della serie di Harry Potter! Da lì ho provveduto ad acquistarli tutti e ho spaziato nei vari generi letterari nel corso degli anni, soffermandomi ai thriller, ai gialli, agli horror, ma anche i classici non li disdegno, anzi alcuni li ho amati. La passione per la scrittura presumo che sia nata come evoluzione della mia passione per la lettura. Mi è sempre piaciuta l’idea di inventare a mia volta ambientazioni, scenari, personaggi e situazioni in modo che si intreccino per definire una trama. Così ho iniziato a scrivere a 18 anni, ma i risultati non mi sono piaciuti molto, rileggevo ciò che scrivevo a distanza di anni e non mi riconoscevo nella scrittura. Evidentemente avevo letto troppo poco rispetto a oggi che ne ho ben 30 di anni, età in cui mi sono sentito pronto per scrivere e pubblicare il mio primo romanzo d’esordio che è oggetto di questa intervista.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Diciamo che mi piace fare le cose in sordina e senza alzare troppa polvere, soltanto la mia ragazza era a conoscenza che io stessi scrivendo un romanzo, e ho provveduto ad informare sia amici che parenti soltanto dopo che il mio libro è stato pubblicato. Dopo aver saputo della mia passione ho scoperto che ne erano tutti entusiasti, sia amici che parenti, e ovviamente mi sostengono e mi fanno molta pubblicità devo dire!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Sul viale delle ombre – La lacrima del Principe è un giallo gotico ambientato agli inizi del ‘900 all’interno di Villa Palagonia a Bagheria (PA). Una villa settecentesca, detta “villa dei mostri”, su cui gravitano leggende e superstizioni legate ai mostri di pietra che la circondano e che ammaliano i visitatori ancora oggi.
L’ambientazione nasce dalla fusione di alcuni elementi realmente presenti a Bagheria, tra cui appunto Villa Palagonia, e da altri elementi, come i nomi dei personaggi e dei luoghi, che lasciano immaginare un contesto più inglese che italiano. Il viale delle ombre è il nome che io ho dato a un antico viale fiancheggiato dai mostri di pietra appartenenti a Villa Palagonia, oggi purtroppo andato distrutto a causa dell’edificazione selvaggia che dal ‘900 a oggi ha trasformato il territorio di Bagheria da piccolo borgo a città, convertendo il viale ad una semplice via (Via Palagonia) molto trafficata. Questo viale, insieme all’arco posto all’estremità di Via Palagonia, antico ingresso della villa ancora oggi esistente, rappresentano per i personaggi del mio libro le loro stesse paure, quelle che nella vita si è costretti ad affrontare, paragonabili alle ombre dei mostri che proiettandosi sul viale assumono forme ancora più grottesche.
Ma il viale delle ombre è soltanto un simbolo, in una trama che lega i protagonisti, Steven e Katie, ai misteri della villa, abitata da personaggi altrettanto misteriosi. Chi acquisterà il mio libro verrà catapultato in una storia che lo travolgerà, tenendolo incollato alle pagine sino all’ultimo rigo dalla suspense e dal mistero. Inoltre, conoscerà, come in una sorta di visita immaginaria, Villa Palagonia. Da tenere conto che il mio editore Kemonia Edizioni devolve una parte della vendita a una associazione benefica che aiuta la popolazione del Rwanda, il nome dell’associazione è inshuti Italia-Rwanda onlus.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Arte e Mistero. Perché oltre alla trama ricca di fitti misteri che i personaggi vivranno, è possibile inoltre scoprire la valenza artistica di Villa Palagonia e dei suoi mostri di pietra, unici nel suo genere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
I protagonisti potrebbero anche essere due, comunque sceglierò quello maschile: Steven West. Parole chiavi: perseverante, indagatore, pragmatico. Questi tre parole chiavi penso che caratterizzino molto il mio personaggio, medico e ateo convinto, che si ritrova in un paese di credenti bigotti. Non solo dovrà affrontare forze oscure e misteriose, ma dovrà anche indagare al fine di scoprire quale sia la malattia da cui è affetto il proprietario della villa.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Come ho già scritto, il viale delle ombre era un luogo veramente esistente, che però io ho ribattezzato nel mio libro dandogli un nome. Ho scelto questo titolo perché sembra alquanto misterioso e trasmette già di per sé qualcosa di cupo e alquanto pericoloso, inoltre è proprio il luogo in cui ho avuto l’ispirazione principale da dove poi è nata tutta la trama.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Credo che il mio personaggio preferito sia Katie, perché è una ragazza superficiale, ingenua e impaurita dagli eventi, ma nonostante ciò si rivelerà molto coraggiosa nei successivi romanzi della trilogia.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sinceramente non vorrei trovarmi all’interno della storia. Ma se proprio sono costretto scelgo di essere Polpetta, il cane meticcio che aiuta i protagonisti!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Certo, penso che sia normale che molti fatti, o situazioni, siano fuoriusciti da un contesto psicologico e riflessivo basati su eventi che ho vissuto. Si tratta di ispirazioni e pensieri nati da eventi differenti da quelli raccontati, ma in qualche modo riconducibili, questo sicuramente. Tra i luoghi da cui o preso spunto c’è la struttura architettonica e artistica di Villa Palagonia, forse non al 100%, ma una buona parte tra come era e come si presenta oggi, descrivendo anche la figura del Negromante che è realmente esistito, anche se non sono riconducibili i fatti ovviamente. Inoltre, mi sono ispirato alla chiesa madre di Bagheria come una delle chiese presenti nel romanzo, che io rinomino come chiesa di Saint Dominic. E per finire di vero c’è Polpetta, un cane abbastanza particolare realmente esistente oggi nel borgo di Mistretta (ME) tra i Nebrodi, che nel mio romanzo aiuterà spesso i protagonisti. Per il resto, sia i personaggi che alcuni luoghi sono puramente inventati.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non mi dispiacerebbe far diventare la mia passione un lavoro perché è qualcosa che mi piace davvero fare, mi aspetto per lo meno di terminare questa trilogia, infatti questo mio primo romanzo è il primo di una trilogia, nonostante sia autoconclusivo, lascia degli spiragli incompiuti che si svolgeranno soltanto nei successivi due romanzi che lo completeranno e che saranno i miei prossimi progetti.
Intervista a Palma Caramia autrice
de “Insime possiamo tutto”
Trama
Immaginatevi due anime, che fin da bambine, hanno sempre lottato contro un fenomeno chiamato bullismo tutt’ora attuale che ti lacera dentro, portandoti alla distruzione se nessuno ti salva. Nancy e Palma, nonostante fossero coetanee, non si erano mai parlate, ma solo guardate. Era forse la paura che impediva loro di avvicinarsi? O semplicemente credevano di non meritare una persona al proprio fianco? Per entrambe, uscire dalla loro bolla protettiva, era troppo rischioso, attendevano soltanto che qualcuno si accorgesse di loro, andare oltre a quella apparenza maledetta, costantemente affamata di giudizi infondati e delle sofferenze altrui. Quante volte Nancy ha visto Palma fuggire di nascosto dalla scuola in lacrime. E quante volte, Palma ha trovato Nancy, piangere nei bagni della scuola, mentre nascondeva sotto la maglietta, il suo quaderno ormai consumato dal tempo. Cosa proteggeva Nancy così gelosamente? Cosa faceva soffrire Palma a tal punto da spingerla a fuggire molto spesso da scuola?
Estratto
Mi sedevo alla scrivania color beige di cui andavo molto fiera, prendevo il quaderno colmo di mille pensieri scritti in momenti di sconforto e dolore. Iniziavo a creare. Quella piccola stanzetta dalle mura color salmone era diventata con il tempo il mio rifugio.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ok, iniziamo subito con una domanda tostarella ahahaha, in verità è nata per puro caso durante un viaggio con la mia famiglia verso Napoli (dove risiede parte della famiglia della nonna materna) e mentre sostavamo in un Autogrill sono stata colpita dalla trama di un libro di Michael Connelly e da lì non mi sono mai più fermata
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Ahahahah ti piace proprio mettermi alle strette ahahah. Nessuno sapeva della mia passione per la scrittura, tranne due persone e, grazie a loro che ho intrapreso pubblicamente questa strada e, a risultati fatti, la mia famiglia è rimasta contenta e, ancora oggi, mi sostiene sempre.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché tratta, in prima persona, una tematica molto attuale e vissuta da molti adolescenti e non…il bullismo.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Vero e semplice perché non possiede fronzoli e parole di troppo, racchiude al meglio la vita adolescenziale e sentimenti trasparenti come l’amicizia.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Posso parlare della mia trasposizione: Palma è schietta, creativa e complessa nelle sue fragilità. Racchiude al meglio sia la mia che la personalità della protagonista.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Diciamo che io e Nancy Urzo, collega in crime ahahah abbiamo scelto all’unisono questo titolo, proprio durante la stesura. Come si dice???? Buona la prima ahahah.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Ovviamente il mio ahahahah Palma è chiaramente la mia persona romanzata, le passioni e i comportamenti di una ragazza fragile e forte allo stesso tempo. Ha bisogno solo di qualcuno che la sproni a fare sempre di più.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
La voce narrante perché riesce a oltrepassare tutto e tutti.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Insieme possiamo tutto e il personaggio di Palma sono in parte autobiografici, l’ambientazione è un luogo caro sia per me che per Nancy.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Spero di avere la forza di pubblicare altro e non preoccuparmi troppo del pensiero delle persone perché ho imparato dopo la prima pubblicazione che “come la fai la sbagli” quindi….buttarsi nella mischia e sorridere a tutto. Sempre.
Intervista a Jess L. autrice di “Travolgimi”
Trama
Elise ha diciassette anni e spesso e volentieri si sente un’estranea nel suo stesso corpo.
Vorrebbe cambiare le cose ma non sa come fare, non sa da dove cominciare. I problemi che la circondano la fanno sentire ancora più bambina di quello che è, anche se nella sua testa dovrebbe solo vivere spensieratamente.
È con un invito ad una festa che cambia tutto.
È lì che conosce Alex, è da lì che inizia ad affrontare le sue paure e a fare piccoli passi avanti per prendere il “controllo” della sua vita.
Ce la farà? Sarà solo una cosa momentanea? E Alex che importanza avrà in tutto questo?
Estratto
Ci sono dei momenti in cui preghi che tutto cambi, quasi come per magia. Vorresti sbattere le palpebre e far si che tutto sia diverso e non solo ai nostri occhi.
Ma non accade mai, i cambiamenti avvengono quando meno te lo aspetti e ti stravolgono la vita in modo inaspettato. Si dice che per una cosa buona che accade, una brutta la segue….è vero, è dannatamente vero.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho sempre amato leggere, crescendo il tutto è andato un po’ in standby ma poi mi sono “scontrata” con la saga di Twilight. Da lì sono andata talmente in fissa con i libri e i film che non mi sono più fermata nello scoprire libri nuovi. Per quanto riguarda la scrittura, c’è da dire che da piccola mi piaceva tenere dei diari, ma ero poco costante, però sono sempre stata brava nei temi scolastici e i professori hanno sempre apprezzato questa cosa, ma anche in questo caso si può dire che è stato grazie alla saga di Twilight se sono riuscita a dare libero sfogo alla mia creatività. Infatti per anni, prima di pubblicare su Amazon, ho scritto delle fan-fiction e delle storie originali.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
I miei genitori hanno sempre saputo che scrivevo delle storie. Prima della pubblicazione dei miei due romanzi, però, non avevano mai letto nulla. Adesso, invece, almeno mia madre, ha letto tutto. Prima di approdare su Amazon non è che ci credessero tanto, l’hanno sempre preso come un hobby o comunque come uno sfogo che mi faceva stare bene ma c’è da dire che questo è quello che volevo pensassero. Ho una famiglia numerosa ma anche gli altri parenti sanno della pubblicazione dei libri, c’è chi li ha letti, chi no, ma comunque tutti lo sanno. Non so bene cosa ne pensino, non ho mai voluto indagare ma comunque ho scoperto che il loro sostegno ce l’ho. Per quanto riguarda i miei amici è un po’ differente… hanno seguito tutto il processo, si sono dovuti sorbire ansi e paranoie e più volte ho chiesto il loro parere su delle cose. Non hanno letto i libri e mi va benissimo così, più che altro perché so che vedrebbero troppo di me nelle storie e non riuscirebbero del tutto ad apprezzarli, ma comunque mi sostengono e s’interessano
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Non sono mai stata brava a farmi pubblicità e non perché io non creda in quello che ho scritto, ma solo perché sono dell’idea che ognuno deve essere libero di scegliere. Solitamente quando ci si affaccia a un libro è perché magari la copertina ha attirato l’attenzione, perché la trama ha incuriosito. Dei miei libri posso dire che non tutto è finzione, che entrambe le storie parlano di ragazzi che crescono, che scoprono e affrontano le loro emozioni e che si mettono in gioco. Mi piace pensare che nei miei romanzi avvenga una crescita e una concezione di sé stessi dove anche chi li legge può in qualche modo rivedersi. Anche se magari quegli anni non sono più vicini, anche se oramai si è degli adulti. Perché acquistarli? Magari anche solo per passare qualche ora con la mente lontana dai propri problemi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Io e la sintesi siamo due cose differenti… allora… Travolgimi può essere descritto con: crescita personale. Parlo della mia ma anche di quella dei protagonisti che scoprono sé stessi, affrontano le prima porte in faccia, il primo amore, superano le paure. Oltre le bugie può essere sintetizzato in: buttare le maschere. Tutti diciamo bugie, tutti ci nascondiamo e cerchiamo di far vedere la parte migliore di sé, ma prima o poi tutto viene a galla e mi piace pensare di aver dato voce a una protagonista che smette di scappare e che si apre, imparando persino a conoscersi.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Alex: impulsivo, curioso, ama con tutto sé stesso. Alex è una testa calda, molto spesso si lascia trasportare dalla rabbia e dice cose che non pensa e che poi si pente. È essenzialmente una persona che non ama essere rifiutato ed è molto curioso, infatti è stata proprio questa curiosità ad avvicinarlo alla protagonista e per quanto riguarda l’ultimo punto… credo sia abbastanza chiaro, anche se c’è da aggiungere che per lui è difficile perdonare, quindi anche se ti ama, il processo di rientrare nelle sue grazie è lungo e spigoloso.
Elise: buona, forte, paranoica. Elise ha tanti sogni ma vive nella paura di non essere abbastanza. Ha paura di deludere tutti, ma andando avanti scopre che le paure vanno affrontate, che non è debole e soprattutto una delusione. L’ansia e le paranoie non scompaiono dall’oggi al domani ma con le persone giuste è possibile fortificarsi e lei ne è la prova.
Claire: statica, fragile, spaventata. Claire fin dal primo capitolo di Oltre le bugie si mostra fredda, impenetrabile, con le idee chiare e sopra a tutti, solo che invece è tutto il contrario, lei è una maschera, una maschera che una volta che fa cadere, non conosce. Lei è sicuramente la protagonista che ha affrontato più cambiamenti e che ha dovuto fare più scoperte su sé stessa.
Matthew: idealista, coraggioso, tenero. Matt mi piace vederlo come una roccia, ma una roccia che se gli cadi sopra o su cui affidamento, non ti fa male. Lui è stato una spalla per Claire, anche quando ancora non lo sapeva e lei nemmeno se ne rendeva conto. Lui è esattamente il ragazzo presente, che fa stare bene ma che non te le fa passare tutti lisce anche se prova dei sentimenti, questo perché annullarsi non serve a nulla.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Per Travolgimi la scelta è stata istintiva, è venuto da sé e non mi sono fatta molte domande. È un concetto che viene ripetuto spesso nel romanzo e che rappresenta quanto bisogno c’è di farsi travolgere dalla vita, dall’amore, dalla famiglia. Per Oltre le bugie è stato un po’ più complicato, nonostante avessi il concetto in mente, sceglierlo non è stato così facile. Volevo giocare sul concetto di maschera e quanto tutto potesse avere più di un significato ma alla fine mi sono resa conto che il tutto ruota all’andare oltre: alle bugie, al conoscersi, all’amore stesso.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Amo tutti i miei personaggi, Elise e Alex sono una parte di me, sono cresciuti con me… Claire e Matthew, però, li vedo un po’ più distanti ma alla fine il personaggio che più preferisco è quello che sto scrivendo, ovvero Oliver, che si conosce già in Oltre le bugie. Il perché è semplice: è un personaggio buono, forse anche troppo, e perché per alcuni tratti è fin troppo me.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Oddio, questa domanda è orribile… e forse la mia risposta lo è ancora di più… potessi scegliere non vorrei essere nessuno di loro. Sono stata Elise per troppi anni della mia vita, e indietro non tornerei. Mi piacerebbe avere accanto Alex o Matt, ma non essere loro. Claire, per certi versi, è il personaggio che anche non volendo si è distanziato troppo da me, e anche se apprezzo molte sue caratteristiche, nei suoi panni non vorrei entrarci.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
In Travolgimi c’è molto di vero: personaggi, situazioni e luoghi. In Oltre le bugie, no, tutta finzione e sono andata a braccio. Avevo bisogno di staccarmi dalla troppa realtà e ho fatto bene.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
In questo periodo sto evitando di pensare a lungo termine, al momento mi preme solo finire il libro che ho in scrittura. È ovvio che vorrei che questa mia passione diventasse un lavoro vero e proprio, ma già l’essere arrivata a pubblicare, anche se in modo autonomo, è stato un enorme passo avanti e ne sono felice. Poi dire mai, le occasioni sono sempre dietro l’angolo e bisogna solo vedere se sarò in grado di coglierle. (Se si presenteranno, ovvio).
Intervista a Jessica Rigoli
autrice de ” Lo spirito delle idee” “La regina delle ombre”
Trama de “Lo spirito delle idee”
In un tranquillo sabato Melissa si trova catapultata in un altro mondo, inospitale e pericoloso, governato dallo Spirito delle idee. Perché lo Spirito la teme così tanto? Perché pare che le sorti di questo mondo e del suo dipendano proprio da lei? Guidata dalla gatta Beatrix e insieme a vecchi e nuovi amici conosciuti durante il corso dell’avventura, la bambina si scontrerà proprio con il padrone del mondo inverso. Riuscirà Melissa a districarsi fra mille rivelazioni sconcertanti e segreti pericolosi senza perdere se stessa e la propria anima?
Trama de “ La regina delle ombre”
Per Melissa è finalmente arrivato il giorno tanto atteso: è il momento di fare ritorno nel Mondo Inverso. Una volta giunta, però, la ragazza si rende subito conto che le cose non sono più quelle che aveva lasciato dietro di sé e che i meccanismi del nuovo mondo si sono inceppati o sono stati sabotati. Chi sta cercando di seminare nuovamente paura e incertezza nel Mondo Inverso? Quali sono i fatti strani di cui mormora spaventata la gente intorno ai falò? Un’ombra si staglia minacciosa su questo mondo ed è alla ricerca frenetica di alcuni amuleti in grado di rovesciare le sorti della vecchia partita. Il viaggio sarà lungo e pieno di pericoli perché niente è mai quello che sembra: nemmeno la morte ormai è più un fatto inconfutabile. Su quali certezze potranno quindi fare affidamento? Riuscirà Melissa a superare le sue paure e le sue incertezze? Basteranno l’amore, la fiducia, l’amicizia e il coraggio a salvare Melissa e i suoi amici e a renderli invincibili?
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Scrivo da sempre e principalmente guidata da un fortissimo amore Per la lettura ma non ho mai ritenuto possibile riuscire a portare a termine un’impresa difficile come quella della stesura di un intero libro… Comprensivo poi di pubblicazione! Una notte INVECE È sopraggiunta L’idea giusta e guidata da questo entusiasmo e da questa sorpresa, Sono arrivata a trovarmi fra le mani un ‘opera praticamente FINITA! una volta pubblicata È sorta in me una una certa malinconia e nostalgia che mi ha portato a tornare nel Mondo inverso e a scrivere anche il secondo..
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Assolutamente. Mia mamma e mia sorella sono state tra le prime lettrici della bozza di entrambi i romanzi insieme a mio marito a cui ho letto ogni capitolo in esclusiva e a mia figlia Melissa. Anche gli amici sono sempre super e mi hanno aiutata tantissimo durante le varie presentazioni
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Penso che sia una storia che fa sognare e correre la fantasia a briglie sciolte… cosa che a mio avviso deve essere tutelata anche da adulti come un vero tesoro prezioso!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Sincero e prezioso… Perché è scritto con il cuore ed è ricco di valori che ritengo importantissimi
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Melissa è curiosa, coraggiosa e forte… Una piccola donna che durante il corso dell’avventura scopre la vera sé e le sue potenzialità.. Per non fermarsi più.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Cercavo un titolo che rappresentasse il senso intero del viaggio di Melissa e nel contempo presentasse anche uno dei protagonisti della storia…
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ovviamente il mio personaggio preferito è Melissa che poi è realmente mia figlia a cui è dedicata la prima opera, nata come una favola della buonanotte per lei
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sono già all’interno della storia e sono Luce, la mamma di Melissa. Ho decisamente mischiato il fantasy e la realtà, lo so, ma volevo che ci fossero delle verità che mia figlia potesse ritrovare tra le righe per farle capire che è proprio lei il fulcro del mio mondo reale e anche di quello immaginario
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Come ti dicevo prima, Melissa esiste realmente così come Luce e Mika e Pako che sono i nostri bassotti e la maggior parte delle ambientazioni del mondo dritto
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Sarebbe un sogno e ci lavoro ogni giorno!!! scrivere per vivere e vivere per scrivere… Un connubio perfetto!!!
Intervista a Simon Schiele autore de
“Jack atto I: La città celata”
Trama
In un mondo fantastico macchiato da problemi fin troppo reali, due giovani guerrieri combattono per crearsi un futuro. Jack, la spada, incatenato a un sogno di vendetta, Night, l’arco, in cerca di una famiglia. La loro vita cambierà quando arriveranno ad Adzul, la città celata, un’oasi di pace e serenità che tuttavia nasconde un grande segreto. Lì incontreranno il leale Cabil, la bella Judith, il sovrano Reginald, la Meranice e ammireranno la magia del Campo Lunare: sarà il posto adatto a loro? Com’è legato il segreto della città al loro passato? Una favola adulta ricca di umanità, un dark fantasy italiano che ridefinisce i canoni del genere. Violenza, razzismo, abusi sulle donne. Amicizia, amore, fratellanza. Questo è Jäck atto I: la città celata.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La mia insegnante delle elementari era molto attenta ai suoi alunni. Notando una predisposizione mi regalò a sette anni Il tempo non si ferma per i topi, credo sia stato quello il primo romanzo serio che ho letto.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Gli amici sono straordinari. Senza di loro non avrei combinato nulla. La famiglia sì, non tutti leggono ma diciamo che fanno del loro meglio per supportarmi.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché siete stufi dei soliti fantasy con trame trite e ritrite rubate un po’ al Signore degli Anelli un po’ ad Harry Potter. Sto proponendo qualcosa di nuovo per il genere, con tutti i pro e i contro di questa scelta.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Sofferenza, perché è una storia di vita di due adolescenti senza nessuno al mondo che cercano di venire a capo delle loro vite, un po’ come lo ero io quando scrissi La città celata per la prima volta, e coraggio, e un libro che tratta anche tanto di coraggio, codardia e in generale la capacità di affrontare il mondo che ci si para davanti. Alcuni riescono a tirare fuori il meglio di loro stessi, altri no.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Odio questa cosa del “descrivi cose in tot parole”. Ad ogni modo, Jack è una “testa di c…..”. Son tre parole, no? Non è un adolescente modello, è arrogante, saccente, iroso, ma anche tormentato e, sotto sotto, con dei principi morali. Non è un cattivo ragazzo, è come sarebbe qualunque adolescente cresciuto sulla strada.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Oh, questa è semplice. Allora, volevo chiamarlo solo “Jack” ma il mio illustratore della copertina mi ha detto: “Guarda che ci sono milioni di libri chiamati Jack là fuori”, al che ho scelto “La città celata”.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Cabil. Perché fa un bel percorso in questo libro e nel prossimo diventerà uno dei personaggi centrali. Inoltre, non so come spiegarlo, ma Cabil è un personaggio che praticamente si è scritto da solo. Ha letteralmente preso vita, e molto più di Jack e di Night. Almeno, per ora.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sarei Jack perché anche io sono abbastanza testa di c….. Ma se potessi scegliere… Non so, qualcuno a cui non accade nulla di male. Il che è difficile, nei miei libri.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Mah, credo che nessuno scrittore scriva un romanzo “dal nulla”. Cioè, tutti quanti attingiamo dal nostro vissuto. Jack è certamente ispirato alla mia vita, è naturale.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Qualcuno ti ha davvero risposto di no? Certo che lo vorrei. Sennò finisco a consegnare pizze e credo di essere più bravo con la scrittura onestamente =P
Intervista a Licia Oliviero
autore de Omega: La fine è solo il principio
Trama
La normalità è un concetto relativo. Per Meg è assolutamente normale avventurarsi durante la notte in luoghi poco raccomandabili per dare la caccia a vampiri, zombie o fantasmi: è routine, ordinaria amministrazione, un po’ come assistere ai battibecchi tra le sue due amiche e compagne di caccia, Charlinne e Suzanne. Persino i terribili incubi sempre più ricorrenti e che la perseguitano fanno parte della sua normalità.
D’improvviso, però, gli avvenimenti soprannaturali sembrano moltiplicarsi, il passato che Meg tenta tenacemente di seppellire riemerge e sulla Terra iniziano a comparire fin troppi demoni che invece dovrebbero essere relegati negli Inferi.
E un demone in particolare sembra essere fin troppo interessato a lei. Perché? Possibile che tutto – anche ciò che non sembra – sia collegato a lei? E perché l’intero Inferno sembra darle la caccia? Quanto sono forti le catene che la legano a un destino che lei non desidera? Sarà possibile spezzarle, oppure tutto, ogni lotta, ogni decisione, condurrà alla stessa inevitabile fine?
Estratto:
Meg si voltò verso il suo obiettivo, ma il demone era sparito. Volatilizzato.
«Sai, le persone normali non girano con così tante armi e se vedono qualcosa di così violento solitamente scappano.»
Meg trasalì e si voltò con il cuore in gola, sentendo la sua voce provenire da dietro di sé. «E tu non sai che solo i vigliacchi attaccano alle spalle?» replicò invece di andare all’assalto, ponendo però l’arma tra di loro.
Lui fece una smorfia nel tentativo mal riuscito di mascherare un sorriso. «Considerando che tra noi due sono io quello che si è ritrovato con un buco nello stomaco, direi che è lecito essere prudenti. E poi sono disarmato.»
Meg fece saettare lo sguardo verso il suo addome esposto, visto che la maglietta gliel’aveva lacerata lei, ma non c’era nessun segno di ferita. Se non fosse stato per il sangue che gli imbrattava i vestiti avrebbe pensato di averlo mancato.
«Vedi qualcosa di tuo gradimento?» le domandò con un sorriso appena un po’ malizioso.
Meg intuì di essere arrossita, combattuta tra imbarazzo e ira. Scelse la seconda e tentando di colpirlo con la lama lo redarguì: «Non so come vanno le cose dalle tue parti, ma sappi che non puoi cercare di uccidere una ragazza e allo stesso tempo flirtare con lei!»
«Qui l’unica che sta tentando di uccidermi sei tu! E ripetutamente anche!» ribatté lui, schivando i suoi attacchi.
L’Autrice
Licia Oliviero è nata a Torre del Greco nel 1995. Nel 2018 si è laureata in Lettere Moderne con una tesi sul genere fantastico in Pirandello e si è iscritta alla facoltà di Filologia Moderna.
Ha da sempre una fervida immaginazione e una predilezione per tutto ciò che appartiene al mondo della fantasia. Considera la lettura un bisogno primario, adora perdersi nei mondi di carta e inchiostro.
L’amore per la scrittura deriva direttamente da queste passioni, scrivere è stato inizialmente il mezzo per dare sfogo alla fantasia, mentre adesso è una necessità, capace di rapirla anche per giornate intere.
Il suo esordio letterario è stato “La Principessa degli Elfi”, seguito dagli altri due volumi della trilogia fantasy: “La Principessa degli Elfi – La Rivolta” e “La Principessa degli Elfi – La Maledizione”.
“Omega: La fine è solo il principio” è l’inizio di una nuova saga urban fantasy, a cui segue la raccolta di racconti brevi “Omega: Momenti perduti”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Per la lettura ho sempre amato le storie, sin da prima di imparare a leggere: mia mamma leggeva per me e appena sono stata in grado di farlo da sola ho letto quasi tutti i libri per bambini e ragazzi che trovavo a casa mia o di mia nonna. La scoperta della scrittura invece è avvenuta quando avevo 12 anni, poco tempo dopo aver iniziato ad amare il genere fantasy: fino ad allora avevo letto un po’ di tutto, ma la vera passione è scattata con la scoperta di questo genere che adoro ancora adesso.
Ho iniziato a scrivere quasi per gioco, ma da allora non ho più smesso e non riuscirei a immaginare la mia vita senza la scrittura.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, in famiglia lo sanno e mia mamma mi ha sempre sostenuto tantissimo, incoraggiandomi e supportandomi. Mi reputo davvero molto fortunata per questo.
Gli amici… tendenzialmente parlo poco del mio essere scrittrice, il più delle volte sono le persone a me vicine a scoprirlo (vedendo una foto o perché qualcuno che già lo sa lo dice) e io in genere mi imbarazzo anche un pochino. Non mi trovo troppo a mio agio al centro delle attenzioni
3) Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Omega: La fine è solo il principio” è un urban fantasy in cui la Terra è abitata, oltre che da umani per la maggior parte ignari, anche da creature soprannaturali, come vampiri, zombie, fantasmi e mezzo-demoni.
Meg, la protagonista, è una ragazza dal passato misterioso, che con due sue amiche fa la cacciatrice di mostri su commissione. Il loro nuovo incarico, tuttavia, sembra coinvolgere i demoni, creature che dovrebbero essere relegate negli Inferi e a cui la Terra dovrebbe essere interdetta. Meg insieme alle sue amiche si ritroverà quindi coinvolta in un gioco molto complesso di fazioni rivali, segreti e bugie, in cui la posta in gioco si rivelerà essere la sopravvivenza stessa della Terra e degli Inferi.
Non sarà facile sopravvivere all’Inferno o distinguere il bene dal male, ma capire di chi fidarsi si rivelerà vitale: partendo da Andris, il demone dagli occhi blu che sembra seguirla ovunque, fino a Jen, una bimba sottratta agli Inferi con la quale Meg sente un forte legame.
Inoltre Meg dovrà fare i conti tanto con il proprio passato quanto con un futuro già segnato.
Detto questo, spero di avervi incuriosito almeno un pochino. Non so dirvi perché dovreste acquistarlo (non sono affatto brava nel marketing!) però posso dirvi che la mia speranza è di emozionare chiunque lo legga.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché.
RISPOSTA
Adrenalina e libertà.
“Adrenalina” perché è pieno di azione, succedono tantissime cose nell’arco dei nove giorni in cui si svolge l’intera vicenda. È come se dal primo capitolo partisse un timer invisibile che potrebbe portare (o porterà? Non ve lo dico!) dritti dritti fino alla fine del mondo.
“Libertà”: nel dipanarsi della storia s’intrecceranno le vicende di molti personaggi, il cui fil rouge potrebbe essere individuato nel tentativo di essere liberi: liberi di poter vivere senza restrizioni, liberi dagli errori del passato, liberi di amare, liberi dalle imposizioni esterne e liberi di potersi costruire da soli il proprio futuro.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Meg in tre parole? Direi: mistero, inarrestabile e ribelle.
Gran parte del passato di Meg è avvolto nel mistero, qualcosa che la sua mente rifiuta di ricordare, qualcosa di troppo traumatico che è stato rimosso e riaffiora solo sotto sembianze di incubi. È proprio quel passato a racchiudere parte delle risposte di cui lei stessa ha bisogno per poter riprender il controllo della propria vita.
Meg è inarrestabile perché non si ferma dinanzi a nulla, anche quando forse dovrebbe. Ci sono alcune situazioni in cui una persona normale non si butterebbe a capofitto… lei però non si è mai considerata normale e i suoi limiti non sono esattamente gli stessi di un comune essere umano.
Infine, direi ribelle, non solo perché non accetta supinamente ciò che le viene imposto, ma anche perché si ribella alle categorizzazioni rigide, comprendendo pian piano che non c’è una ferma linea divisoria fra bene e male.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo intero non è arrivato subito. Mi sono ritrovata a storia inoltrata soltanto con la prima parte, ossia “Omega” (il motivo è in realtà abbastanza semplice e legato alla protagonista). Mi mancava però la parte più importante e sono dovuta arrivare quasi alla conclusione perché si accendesse la scintilla! “La fine è solo il principio” racchiude un duplice significato: in parte allude a quella che nel libro è effettivamente la fine del mondo come lo conosciamo; e in parte racchiude anche il messaggio di cui sono portatori diversi personaggi: ogni fine (per quanto dura o tragica) segna sempre un nuovo inizio finché si ha la forza di rialzarsi e andare avanti.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Domanda difficilissima! Scegliendone uno mi sembra di tradire tutti gli altri! Adoro la dolcezza di Marcos, la vivacità di Charlinne e la testardaggine di Meg, tuttavia credo di dover scegliere Andris. Empatizzo molto con la sua storia, con ciò che ha passato e con le terribili conseguenze che ne derivano.
L’Inferno per lui è una prigione e l’incarico a cui dovrebbe adempiere potrebbe restituirgli la libertà… ma ad un prezzo altissimo. Un prezzo che qualsiasi altro demone avrebbe pagato con il sorriso sulle labbra, ma non lui. Andris preferisce rimettere in discussione tutti i propri obiettivi e sceglie di fare ciò che reputa giusto, mettendo a repentaglio la sua stessa vita pur di dare ascolto a quei sentimenti che già una volta lo hanno dannato.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Uhm… quasi nessuno dei miei personaggi se la passa troppo bene, quindi non saprei 😂
Forse direi Siobhan, una strega molto antica che, malgrado le sue stranezze, sarà d’aiuto al gruppo di Meg (e, almeno in questo primo volume, non si ritrova ad affrontare mille disavventure!)
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Penso che a livello inconscio avrò sicuramente inserito elementi legati al mio vissuto, ma non saprei scinderli da tutto il resto. In genere quando scrivo mi lascio guidare molto dall’ispirazione, la storia si crea da sola e io ho ben poco controllo su cosa inserire e cosa no.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Sarei sicuramente felicissima se un domani potessi sostentarmi solo con la scrittura, ma credo che sia molto poco fattibile, specialmente qui in Italia (dove anche i grandi scrittori raramente riescono a scrivere e basta).
Più realisticamente mi piacerebbe trovare lavoro nel campo dell’editoria o in ambito librario, perché penso che per vivere bene sia necessario trovare un lavoro per cui si provi passione.
Intervista a Enrico Scebba
autore de “Sul viale delle ombre. La lacrima del principe”
Trama
Il principe di Villa Phalagon, Sebastian Groove, è affetto da una malattia misteriosa così la moglie Margaret decide di rivolgersi al dottor Steven West, specializzato in infettivologia. L’uomo si recherà all’antica villa del principe accompagnato dall’attraente sorella Katie senza sapere che a Baghville, il piccolo borgo in cui sorge la villa, i tanti segreti e le misteriose leggende rendono il paese un luogo poco ospitale, dove gli abitanti subiscono l’effetto di una potente maledizione che minaccia la loro esistenza. I West conosceranno l’intera famiglia Groove, ma non sarà facile per loro scoprire cosa cela la villa che in paese è stata soprannominata “villa dei mostri”. Molti sono i quesiti che Steven e Katie dovranno porsi. Cosa nasconde Margaret Groove? Perché il figlio Albert sembra l’unico disposto ad aiutarli? Da cosa è affetto realmente il principe di Phalagon? Ma soprattutto, perché tutti i cittadini e persino il parroco del paese temono l’antica villa?
Estratto
Katie alzò il mento e vide un’intera schiera di mostri di pietra che soprassedevano sul muro di cinta, tutti rivolti verso il giardino e mai all’esterno della villa. Tra questi si potevano distinguere figure antropomorfe e grottesche nelle loro forme: statue umanoidi dove spiccavano quella di un gobbo senza un piede che sembrava mendicare, quella di un cavaliere che cavalca un mostro quadrupede, malvagi satiri, nani abietti e tante altre fusioni tra essere umani e animali poste tutte sul muro di cinta.”
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ciao, intanto ringrazio il blog letterario Liberi Leggendo per questa intervista. La passione per la lettura credo che sia nata con i primi fumetti (Diabolik e Dylan Dog) letti sin da bambino, ma è maturata durante l’adolescenza grazie a un regalo natalizio: era il primo romanzo fantasy della serie di Harry Potter! Da lì ho provveduto ad acquistarli tutti e ho spaziato nei vari generi letterari nel corso degli anni, soffermandomi ai thriller, ai gialli, agli horror, ma anche i classici non li disdegno, anzi alcuni li ho amati. La passione per la scrittura presumo che sia nata come evoluzione della mia passione per la lettura. Mi è sempre piaciuta l’idea di inventare a mia volta ambientazioni, scenari, personaggi e situazioni in modo che si intreccino per definire una trama. Così ho iniziato a scrivere a 18 anni, ma i risultati non mi sono piaciuti molto, rileggevo ciò che scrivevo a distanza di anni e non mi riconoscevo nella scrittura. Evidentemente avevo letto troppo poco rispetto a oggi che ne ho ben 30 di anni, età in cui mi sono sentito pronto per scrivere e pubblicare il mio primo romanzo d’esordio che è oggetto di questa intervista.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Diciamo che mi piace fare le cose in sordina e senza alzare troppa polvere, soltanto la mia ragazza era a conoscenza che io stessi scrivendo un romanzo, e ho provveduto ad informare sia amici che parenti soltanto dopo che il mio libro è stato pubblicato. Dopo aver saputo della mia passione ho scoperto che ne erano tutti entusiasti, sia amici che parenti, e ovviamente mi sostengono e mi fanno molta pubblicità devo dire!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Sul viale delle ombre – La lacrima del Principe è un giallo gotico ambientato agli inizi del ‘900 all’interno di Villa Palagonia a Bagheria (PA). Una villa settecentesca, detta “villa dei mostri”, su cui gravitano leggende e superstizioni legate ai mostri di pietra che la circondano e che ammaliano i visitatori ancora oggi.
L’ambientazione nasce dalla fusione di alcuni elementi realmente presenti a Bagheria, tra cui appunto Villa Palagonia, e da altri elementi, come i nomi dei personaggi e dei luoghi, che lasciano immaginare un contesto più inglese che italiano. Il viale delle ombre è il nome che io ho dato a un antico viale fiancheggiato dai mostri di pietra appartenenti a Villa Palagonia, oggi purtroppo andato distrutto a causa dell’edificazione selvaggia che dal ‘900 a oggi ha trasformato il territorio di Bagheria da piccolo borgo a città, convertendo il viale ad una semplice via (Via Palagonia) molto trafficata. Questo viale, insieme all’arco posto all’estremità di Via Palagonia, antico ingresso della villa ancora oggi esistente, rappresentano per i personaggi del mio libro le loro stesse paure, quelle che nella vita si è costretti ad affrontare, paragonabili alle ombre dei mostri che proiettandosi sul viale assumono forme ancora più grottesche.
Ma il viale delle ombre è soltanto un simbolo, in una trama che lega i protagonisti, Steven e Katie, ai misteri della villa, abitata da personaggi altrettanto misteriosi. Chi acquisterà il mio libro verrà catapultato in una storia che lo travolgerà, tenendolo incollato alle pagine sino all’ultimo rigo dalla suspense e dal mistero. Inoltre, conoscerà, come in una sorta di visita immaginaria, Villa Palagonia. Da tenere conto che il mio editore Kemonia Edizioni devolve una parte della vendita a una associazione benefica che aiuta la popolazione del Rwanda, il nome dell’associazione è inshuti Italia-Rwanda onlus.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Arte e Mistero. Perché oltre alla trama ricca di fitti misteri che i personaggi vivranno, è possibile inoltre scoprire la valenza artistica di Villa Palagonia e dei suoi mostri di pietra, unici nel suo genere.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
I protagonisti potrebbero anche essere due, comunque sceglierò quello maschile: Steven West. Parole chiavi: perseverante, indagatore, pragmatico. Questi tre parole chiavi penso che caratterizzino molto il mio personaggio, medico e ateo convinto, che si ritrova in un paese di credenti bigotti. Non solo dovrà affrontare forze oscure e misteriose, ma dovrà anche indagare al fine di scoprire quale sia la malattia da cui è affetto il proprietario della villa.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Come ho già scritto, il viale delle ombre era un luogo veramente esistente, che però io ho ribattezzato nel mio libro dandogli un nome. Ho scelto questo titolo perché sembra alquanto misterioso e trasmette già di per sé qualcosa di cupo e alquanto pericoloso, inoltre è proprio il luogo in cui ho avuto l’ispirazione principale da dove poi è nata tutta la trama.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Credo che il mio personaggio preferito sia Katie, perché è una ragazza superficiale, ingenua e impaurita dagli eventi, ma nonostante ciò si rivelerà molto coraggiosa nei successivi romanzi della trilogia.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Sinceramente non vorrei trovarmi all’interno della storia. Ma se proprio sono costretto scelgo di essere Polpetta, il cane meticcio che aiuta i protagonisti!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Certo, penso che sia normale che molti fatti, o situazioni, siano fuoriusciti da un contesto psicologico e riflessivo basati su eventi che ho vissuto. Si tratta di ispirazioni e pensieri nati da eventi differenti da quelli raccontati, ma in qualche modo riconducibili, questo sicuramente. Tra i luoghi da cui o preso spunto c’è la struttura architettonica e artistica di Villa Palagonia, forse non al 100%, ma una buona parte tra come era e come si presenta oggi, descrivendo anche la figura del Negromante che è realmente esistito, anche se non sono riconducibili i fatti ovviamente. Inoltre, mi sono ispirato alla chiesa madre di Bagheria come una delle chiese presenti nel romanzo, che io rinomino come chiesa di Saint Dominic. E per finire di vero c’è Polpetta, un cane abbastanza particolare realmente esistente oggi nel borgo di Mistretta (ME) tra i Nebrodi, che nel mio romanzo aiuterà spesso i protagonisti. Per il resto, sia i personaggi che alcuni luoghi sono puramente inventati.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non mi dispiacerebbe far diventare la mia passione un lavoro perché è qualcosa che mi piace davvero fare, mi aspetto per lo meno di terminare questa trilogia, infatti questo mio primo romanzo è il primo di una trilogia, nonostante sia autoconclusivo, lascia degli spiragli incompiuti che si svolgeranno soltanto nei successivi due romanzi che lo completeranno e che saranno i miei prossimi progetti.
Intervista a Sara Cremini
autrice de ” Nemeria, la Seconda rivolta degli orchi”
Trama
Cinque razze popolano l’antico e affascinante mondo di Neméria: maghi, streghe, nani, elfi e orchi. Questi ultimi sono gli unici a non possedere alcun potere magico. Per questo motivo, il generale orco Krusher è deciso più che mai ad entrare in possesso della magia. Un potente oggetto, chiamato Token, potrebbe fare la differenza e portare gli orchi a prevalere sulle altre razze. Gli unici che possono opporsi a questo temibile nemico sono cinque giovani avventurieri: il mago Luis, la strega Anasawi, gli elfi Mairy e Kiran e il nano Gelawgi. L’esito di questo inevitabile scontro sarà nelle loro mani ed essi avranno bisogno di tutto il coraggio necessario per sconfiggere Krusher. Riusciranno a rimanere sempre fedeli ai propri princìpi? Un piccolo grande romanzo high fantasy che vi terrà incollati alle pagine, dalla prima all’ultima, con un finale improvviso e inaspettato che vi lascerà in trepidante attesa del capitolo successivo.
ESTRATTO
CAPITOLO PRIMO: NUOVE ALLEANZE
Isola dei Guerrieri, 1275
La guerra era finita, lasciando entrambi i continenti devastati.
Tutte le razze avevano avuto molte perdite, ma il peggio era passato. Ora potevano cercare di ristabilirsi, ricostruire dalle macerie le città ormai distrutte. Con il nuovo re tutto sarebbe andato bene. Era di buona famiglia e non aveva pregiudizi. Riteneva che tutte le razze dovessero vivere in pace, rispettandosi e avendo gli stessi diritti.
«Maestro Jaken, è ora di andare!»
I suoi pensieri furono interrotti dal suo attendente, che lo invitava a raggiungere la Sala dei Tesori. Si trovava nel Palazzo di Roccia, sull’Isola del Silenzio. Fino a prima della guerra, quel luogo era una piccola isola disabitata: un mare di erba verde e incontaminata, il posto ideale per costruire un nuovo palazzo, utile alla custodia del Token.
Lui, Jaken, era un mago, un maestro. Insieme alla sua confraternita aveva eretto il castello in meno di una settimana. Era costruito con mura possenti e protetto da ogni sorta di incantesimo conosciuto nel mondo di Neméria. Al suo centro si trovava la Sala dei Tesori, il luogo più importante di tutto il palazzo. Era lì, infatti, che i maghi avevano deciso di custodire gli oggetti magici più pericolosi al mondo. Tra questi c’era anche il Token.
Costruito dal mago Gadir, maestro di Jaken, il Token aveva il potere di sottrarre la magia a chiunque, per trasferirla a chi ne entrava in possesso. Era per questo artefatto che si era scatenata la guerra conosciuta come “La Rivolta Degli Orchi”. Il Generale Tazzik, il più temibile tra gli orchi, non sopportava che la sua razza fosse priva di poteri magici. Per questo, con grande astuzia e molta violenza, aveva rubato quell’oggetto magico al suo inventore. Fortunatamente gli eserciti di maghi, elfi, nani e streghe si erano alleati ed erano riusciti a sconfiggere il nemico. Ora che Tazzik era morto, il popolo degli orchi aveva giurato di non ribellarsi ed era disposto a vivere in pace.
Jaken si avviò nella Sala dei Tesori. Trovò ad aspettarlo tutti e cinque i rappresentanti che aveva convocato qualche giorno prima. C’erano: Agaron, comandante generale degli elfi, Maridat la strega, maestra di tutte le streghe del continente orientale, Farik il nano, Barat l’orco e in ultimo Re Dari, l’elfo prescelto dalle razze come unico re. Anche questa era una novità. Non era mai successo in tanti secoli che un unico Re unisse sotto di sé tutti i popoli di Neméria.
«Amici, fratelli!» Jaken iniziò così il suo discorso.
«Abbiamo tutti molto sofferto per la guerra appena terminata. Io e i miei confratelli abbiamo deciso di creare questo palazzo come luogo di protezione per tutti gli oggetti magici pericolosi. L’Isola del Silenzio da oggi sarà segnata sulle mappe come l’Isola dei Guerrieri. Ognuno di noi si impegnerà ad inviare qui i suoi guerrieri più forti, perché possano proteggere, insieme a me e ai miei maghi, tutti gli oggetti terribili che custodiamo. Abbiamo preparato il Documento di Alleanza. Lì troverete tutte le nuove regole che dovranno essere rispettate nei due continenti. Firmandolo, garantirete che le vostre razze rispettino i nuovi patti. Solo così riusciremo a vivere in pace.»
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla che mi ha fatto scoprire la lettura si è accesa prendendo tra le mani il primo volume della saga di Harry Potter. “La Pietra Filosofale” mi è stato regalato da mia mamma quando ero appena dodicenne e da quel giorno i libri sono una mia estensione. Mi ha sempre divertito scrivere e l’ho sempre coltivato come hobby sin dalle elementari, ma la spinta a scrivere qualcosa di più corposo mi è stata data da un’esperienza personale vissuta circa cinque anni fa.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia e gli amici sanno che scrivo e ne sono orgogliosi. Direi che mi sostengono parecchio, anche se non tutti sono dei lettori appassionati, quindi ho alcune persone della mia sfera privata che conoscono i contenuti della mia storia ma che non l’hanno mai letta (ed io li punzecchio sempre per questo! 😊)
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Definirei il mio libro come una porta che si spalanca sul mondo magico nel quale vive la mia fantasia. Spesse volte penso a come vivrei o a cosa farei se Neméria esistesse ed io ne fossi un abitante. Ciò che dà il via all’avventura dei miei personaggi è la scelta del generale Krusher di rubare il Token, un oggetto magico che ha la capacità di sottrarre la magia a chi la possiede per donarla al possessore del Token stesso. Da sottolineare che Krusher è un orco e lui e il suo popolo sono Anamagici, senza poteri, a differenza degli elfi, delle streghe, dei nani e dei maghi che vivono in Neméria. Penso che sia da acquistare per la storia semplice ma profonda che racconta e per farsi travolgere dalle caratteristiche di un mondo nuovo. Io stessa sono affascinata da mondi nuovi e di solito acquisto fantasy proprio per scoprire cosa si è inventato l’autore o l’autrice in quel caso.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Originale ed educativo. I due aggettivi, in realtà, sono strettamente correlati, perché li riferisco entrambi ai contenuti della mia storia. L’originalità della mia trama sta nel fatto che non sono presenti i cliché che ultimamente vengono utilizzati spessissimo per seguire le mode del momento. Educativo perché sono convinta che la mia storia sia portatrice di una morale ben definita, cosa alla quale tengo molto essendo un’insegnante.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Luis è saggio, riflessivo e rigido. Saggio perché è il più competente in campo magico ed ha una formazione molto vasta. Oltretutto utilizza in modo corretto le sue conoscenze ed ha un’alta levatura morale. Riflessivo perché si interroga spesso su quanto gli accade e su cosa sia meglio fare. Insomma, pensa sempre prima di agire. Rigido perché fatica a lasciarsi attraversare dalle sue emozioni e spesso teme di perdere sé stesso lasciandosi andare.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Ho scelto “Neméria- La seconda rivolta degli orchi” perché non appena la mia mente ha iniziato ad immaginare il mio personale mondo magico, il nome Neméria ha fatto capolino nella mia testa ed ho capito che, probabilmente, quell’appellativo era sempre stato lì ad aspettarmi, come ad attendere che mi decidessi di raccontare le vicende delle sue terre e dei suoi abitanti. “La seconda rivolta degli orchi”, invece, è una dicitura che a mio avviso rappresentava con poche parole il succo della trama. Gli orchi si sono ribellati in passato, io lo sapevo mentre scrivevo, e nella trama del libro decidono di rivoltarsi ancora. A differenza di altri autori, per me il titolo è la prima cosa da scrivere. Definisce ciò che vorrò raccontare e dove la storia porterà i personaggi. Pertanto, la prima cosa che ho scritto del mio romanzo è stato proprio il titolo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Amo molto tutti i miei personaggi, sia i protagonisti che gli antagonisti. Ma devo ammettere di avere una forte preferenza per il nano Gelawgi, nel quale ho racchiuso il mio amore per gli animali e per la natura, nonché la “leggerezza di pensiero” (da non confondere con la frivolezza) che spesso vorrei sentire come mia caratteristica ma raramente mi appartiene.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Ma io sono all’interno della storia! Lol! In realtà penso che i miei personaggi rappresentino tutti una parte di me, come se fossero petali di uno stesso fiore. Anasawi rappresenta la mia forza e la mia fragilità, Luis il mio senso di giustizia, Mairy la mia disciplina e così via. Quindi se vivessi realmente nel mondo di Neméria sarei tutti i miei personaggi, almeno in parte.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Per me scrivere è narrare la propria vita, dandole una forma diversa. Purtroppo, non ho mai comunicato telepaticamente con dei draghi, ma lo faccio con i miei gatti (o almeno ci provo, che poi non ci riesca è un’altra faccenda). Quindi il legame tra Gelawgi e i draghi, per fare un esempio, non è altro che la trasposizione su carta del mio rapporto con i miei gatti. Le descrizioni stesse di alcuni luoghi di Neméria prendono ispirazione dai luoghi montuosi in cui vivo, in particolare dalla zona in cui è collocata la cascina di mia nonna, dove ho passato momenti indimenticabili della mia infanzia. Quindi i fatti narrati nella mia storia sono legati alla mia vita, anche se quando scrivo mi lascio trascinare dai pensieri che vanno da sé. Solo una volta riletto quanto scritto mi rendo conto che ho parlato di me, in un’altra forma.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Dal futuro mi aspetto di poter continuare a viaggiare nel mio mondo magico, al di là di come andranno le pubblicazioni o le vendite. Mi piacerebbe davvero tanto vivere di sola scrittura, perché narrare storie mi rende felice e mi permette di viaggiare gratis in posti introvabili sulle cartine geografiche.
Intervista a Mariarosaria Guido
autrice de “I sogni camminano”
Trama
Jim Thomas, giornalista un po’ apatico, viene convinto dal lontano cugino Roger a sperimentare una nuova tecnologia: una capsula impiantata nel cervello in grado di cancellare i brutti ricordi e vivere per sempre una vita felice. In breve, però la capsula inizia a mettere a repentaglio la sua vita e la neonata storia d’amore con Kyrsten, perché i sogni di Jim sfuggono totalmente al suo controllo, diventando indipendenti e prendendo vita.
Nel tentativo di capire cosa ci sia veramente dietro l’invenzione della capsula e chi sia davvero Roger, Jim sarà costretto a prendere in mano le redini della sua vita e dovrà fare i conti con i suoi sogni per salvare il suo lavoro, la sua storia d’amore e la sua stessa vita.
Estratto
“Non si stancava mai della sua bellezza, anzi non vedeva l’ora di ammirarla ancora e ancora, scoprendo in lei un nuovo particolare che non aveva notato e che lo avrebbe sicuramente affascinato; era bella anche senza trucco o forse lo era ancora di più quando il suo viso era acqua e sapone; era bella al mattino quando i suoi occhi e il suo sorriso erano ancora assonnati e i suoi capelli erano spettinati in ciocche ribelli. Lei era la perfezione, sempre”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Quando ero al liceo e morì mia nonna, mia zia mi lasciò scegliere solo un suo oggetto da portare con me per ricordarla. Scelsi una vecchia penna. Amavo già la lettura ma non particolarmente la scrittura, perché scrivevo raramente brevi racconti per me stessa. Da quando ho preso quella penna è scattato qualcosa in me. Ho iniziato a scrivere un altro romanzo, mai portato a termine, e successivamente questo.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Il mio fidanzato sapeva che io scrivessi, a lui ho sempre detto qualsiasi cosa perché mi sostiene. La mia famiglia è venuta a conoscenza di questa mia passione solo quando ho annunciato di aver presentato il mio libro ad una casa editrice. Non ho mai detto nulla prima perché volevo essere certa di avere qualcosa di concreto tra le mani. Sono tutti entusiasti di quello che faccio anche se a volte desideravo il sostegno di alcune persone ma non l’ho avuto. Qui al sud, nella mia zona, poi, la scrittura non è ancora vista come una passione importante o come una possibilità di lavoro. Quindi devo ancora battermi con alcune persone per far capire loro la mia passione e il mio bisogno di spazio per isolarmi e mettermi a scrivere.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“I sogni camminano” è un viaggio dentro sé stessi. Aiuterà il lettore a comprendere e a scegliere da solo ciò che è giusto o sbagliato per sé. Potrà scegliere se sia giusto avere la mente controllata da qualcosa di incontrollabile o rifiutare qualsiasi manipolazione per essere padrone della propria vita. Dovreste acquistarlo perché vi terrà con il fiato sospeso!
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Mistero: tutto il racconto si concentra sulla ricerca della verità per scoprire chi e perché ha dato vita a questo esperimento della capsula C186. Futuro: il mondo del futuro appare silenzioso e sinistro, sembra che non ci sia mai tanta gente per le strade eppure il pericolo è dietro l’angolo in ogni momento. Sarà davvero così il mondo nel futuro?
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Apatico: inizialmente, fra le prime pagine, troviamo un Jim apatico, che si lascia scivolare la sua vita addosso senza mai reagire. Solitario: all’inizio della storia, Jim Thomas conduce una vita solitaria, all’apparenza è felice così, ma in fondo è un’anima che ha bisogno di essere amata. Coraggioso: anche se con qualche difficoltà iniziale, cerca in tutti i modi di scoprire la verità per sé stesso ma soprattutto per proteggere le persone che ama.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Questo titolo mi è venuto in mente proprio di getto. Proprio mentre scrivevo ho scritto questa strana espressione, quasi senza rendermene conto e subito ho sentito che questo doveva essere il titolo per il libro. L’ho scelto perché contrappone il concetto astratto dei sogni a quello visibile e percepibile del camminare per esprimere il pensiero che i sogni diventano delle entità, delle persone indipendenti dalla mente che le contiene.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è Anne perché rappresenta il cambiamento e la consapevolezza. Consapevole di vivere nell’ombra di sé stessa per paura di farsi conoscere per quella che è davvero è capace di cambiare per essere una persona migliore. Mi rappresenta.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Vorrei essere proprio Anne perché sembra un personaggio secondario ma è un ottimo sostegno per il protagonista.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Solo un luogo fra quelli descritti esiste davvero e l’ho visto in prima persona ma non me la sento di parlarne perché rappresenta un periodo difficile della mia vita. Gli altri luoghi invece sono descritti pochissimo per dare al lettore la possibilità di inventarli nella propria mente a proprio piacere e di ambientarsi meglio. Ho preso spunto proprio dalla mia vita, perché sono cresciuta anch’io in un guscio in cui mi sentivo sicura. In realtà ero sono incapace di prendere in mano la mia vita perché mi lasciavo condizionare dal pensiero degli altri, credendo che io fossi incapace di vivere da sola. Crescendo ho capito che devo essere solo io ad avere il controllo sulle mie scelte e su tutta la mia vita.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non mi aspetto che questo diventi un lavoro perché è davvero difficile ma ci spero davvero tanto. È una passione grande, non voglio e non posso smettere di scrivere, quindi sto cercando di costruire la mia strada su questa mia passione e lotterò per farla diventare un lavoro.
Intervista a Roberta Longo
autrice de “Una vita da film- the book was better”
Trama
Un anno fa Amelia ha lasciato tutto per trasferirsi a Loano e iniziare una nuova vita con il lavoro dei sogni. È una commessa a La voce dei secoli, libreria di libri antichi, insieme a Giovanna, la proprietaria. Ha un ex fidanzato che ora è il suo migliore amico, un fratello per cui farebbe di tutto e un animo un po’ nerd. Tom è un attore famoso, ricco, bello e idolatrato dalle fan. Ha un migliore amico su cui contare, una famiglia di cui si dimentica spesso, un animo gentile e una fidanzata che è l’emblema della sensualità. Eppure, un giorno si ritrova a scappare dal set cinematografico in piena crisi di nervi. Cosa succede se un “topo da biblioteca” e un attore abituato ai riflettori si scontrano tra le vie di una piccola città sul mare? Esiste una strada comune, per due mondi così diversi?
ESTRATTO
Sono le otto di sera, di una domenica pigra che ci vede accoccolati sul divano di casa mia. Tom domani partirà per tornare al suo lavoro, alle riprese del film da cui era fuggito. Sento che c’è tensione nell’aria e non so bene a cosa attribuirla. Da parte mia, il bisogno di parlare di quel che è successo a Parigi, di mettere delle basi, almeno teoriche, su quel che sarà il nostro legame ora che lui tornerà alla sua vita, è pressante. Questa volta sono pronta a gestire la distanza e un rapporto a giornate alterne. Non so se è perchè sono cresciuta, o se invece sono persino più irresponsabile di un anno fa. Però con Tom voglio provare, non voglio lasciarmi scivolare tra le mani un’altra relazione. Qualcosa, dentro di me, continua a sussurrarmi che ne vale la pena, che potrebbe davvero essere il grande amore della mia vita. E in automatico realizzo che no, Gianluca non lo era. E fa un po’ male pensarlo. Ho passato la vita con lui e sembra così sbagliato non aver voluto nemmeno provare a mantenere viva la nostra relazione e, invece, farlo adesso con una persona che conosco da poco meno di due settimane. E’ come se uno strisciante e subdolo senso di colpa si insinuasse tra i miei pensieri, sbattendomi in faccia tutte le volte che Lotty mi ha detto che, allora, non era amore. Ma se non lo era quello, che cosa lo è? Chino la testa per guardare Tom. Si è appisolato appoggiato alle mie gambe mentre aspettiamo le pizze. Ha un’espressione rilassata e le labbra sono piegate in un sorriso involontario e tenero. Ripenso a Parigi, al mio essere scorbutica e petulante e a come, sorprendendomi non poco, lui abbia sempre sorvolato, alla costante ricerca di un punto d’incontro. E’ come se lui, per tutto il tempo, avesse solo voluto me. E non gli importava neppure molto se io sembravo una bipolare testarda, voleva anche quella. So che non si può parlare d’amore dopo così poco tempo, ma questo calore che mi sale dal cuore e arriva agli occhi, inondandoli, a me ricorda quel sentimento lì. Vorrei che lo fosse. Tanto.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Quando ero bambina, mia madre era la bibliotecaria della scuola elementare. Quindi mi ha sempre fatto trovare i libri giusti per me. In questo modo io, lettrice, ci sono cresciuta.
Invece, per quanto riguarda la scrittura, ho scoperto che amavo inventare storie alle medie. Quando la prof di lettere ci dava il tema libero io ero la persona più felice del mondo. Ho iniziato lì a dar sfogo alla mia immaginazione e non ho più smesso. Ho storie di tutti i tipi nei miei cassetti e le conservo con affetto.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Sì, sanno tutti che scrivo e le reazioni sono decisamente svariate. I miei familiari mi hanno vista crescere tra i libri e scrivere di tutto qua e là, penso che per loro fosse scontato che prima o poi avrei provato a scrivere dei libri miei e mi sostengono e incoraggiano.
Gli amici più stretti si entusiasmano con me dei miei piccoli successi.
I conoscenti minimizzano o mi prendono un po’ in giro… alla fine a volte mi fanno passare per quella strana, ma a me piace esserlo, quindi non me ne preoccupo.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro
RISPOSTA
Sai che è una domanda crudele da fare a un autore?!? La verità è che non c’è un motivo per scegliere di comprare il mio libro o quello di un altro se non il personale desiderio di vivere in un certo tipo di storia. Una vita da film- the book was better è una storia d’amore, anche un romanzo corale in qualche modo. Non mi sono concentrata solo su Tom e Amelia, i due protagonisti, ma anche sulle dinamiche che si sviluppano intorno a loro. Amicizia, voglia di migliorarsi, sogni nel cassetto e la capacità di ricominciare da capo. Ci sono loro, ma ci sono anche le vite di chi affronta al loro fianco tutto.
Diciamo che dovreste comprarlo se vi piacciono le storie felici ma con un pizzico di malinconia e con tanto tanto amore, in ogni sua forma possibile.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Mmmh… direi Amore e amicizia. Scontato? Forse sì, ma secondo me ogni tanto fa bene al cuore leggere di sentimenti puliti e freschi. Amore perché è su questo che si basa la storia, che sia esso fraterno, di coppia o tra una madre e un figlio. Amicizia perché credo non ci sia niente al mondo di più forte come il legame tra persone che scelgono di condividere le proprie strade. E qui ce n’è parecchio di entrambe le cose.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
I protagonisti sono due, Amelia e Tom.
Amelia: riservata, generosa e indipendente. È una ragazza semplice, che sceglie di lasciare tutta la sua vita per rincorrere un sogno. Ma lo fa con delicatezza, senza ricercare attenzioni. E, soprattutto, lo fa senza mai dimenticarsi di esserci per le persone che ama.
Tom: gentile, testone e premuroso.
Un ragazzo che si è dimenticato del suo vero essere e che, piano piano, riscopre la bellezza di una vita “ordinaria” e senza finzioni. Ha sempre un sorriso e un gesto cortese per tutti, attento ai particolari e geneticamente programmato per rendere felici gli altri. Anche se, e per questo a volte lo avrei preso a schiaffi, ci mette un po’ a togliersi dalla testa le idee bislacche che ogni tanto ha.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
È nato tutto dal finale…quando ho scelto il finale, ho capito che questo era il titolo perfetto. Ma se ti dessi più dettagli finirei per spoilerare il libro, e mi sa che non è il caso!
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Amelia, senza dubbio. Li amo tutti, ma lei è il cuore della storia. L’ho scritta pensando al tipo di donna che amerei avere come amica, sorella, collega. Per cui è facile scegliere lei.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Amelia! Ahahaha lo so, sono ripetitiva! Però dai, ha la forza di inseguire il suo sogno, di realizzarlo, ha una famiglia amorevole, delle amiche grandiose, un migliore amico che la capisce al primo sguardo e incontra pure l’attore su cui fantastica da sempre! Cosa desiderare di più?
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Allora…di me c’è tutto e niente. La storia è ovviamente inventata di sana pianta. Ma sparsi nel libro ci sono dettagli della mia vita e dei miei ricordi che ho prestato ai miei personaggi. Pavia e Loano, ad esempio, sono rispettivamente la città dove vivo e quella dove vado in vacanza.
Giulio è il vero nome di mio fratello, prestato a quello di Amelia.
E poi ci sono dettagli più “intimi”, quei ricordi di infanzia che porti nel cuore e che, messi qui dentro, diventano una specie di omaggio a persone che ho amato.
Ad esempio, mio nonno materno chiamava davvero “Gioia” mia nonna, e mio nonno paterno ci ha lasciati realmente quando ero troppo piccola, eppure ne conservo un amore che non sapevo nemmeno di aver ricevuto.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non ho particolari speranze per il futuro, mi basta poter continuare a scrivere le mie storie. Sarei bugiarda se ti dicessi che non mi piacerebbe se diventasse un lavoro, è ovvio che lo vorrei. Ma vivere di sola scrittura è una cosa che solo i grandissimi possono fare. A me basta sapere di essere riuscita a far emozionare i miei lettori, il resto lascia il tempo che trova.
In fondo la mia vita mi piace molto così com’è
Intervista a Ilaria Baldini
autrice de “finchè il cuore batterà”
Trama
Jenny è una ragazza di diciassette anni introversa e impacciata. La sua estrema timidezza le impedisce di aprirsi con i suoi coetanei e per questo viene presa costantemente di mira dai bulli. Un giorno, per caso conosce Alex, un ragazzo solare e gentile che mostra un sincero interesse nei suoi confronti. Con lui Jenny si sente rinata, ritrova la fiducia in se stessa e negli altri. Alex la fa sentire amata e protetta, è il ragazzo perfetto. L’unico problema è che Thomas, il migliore amico di lui, è un tipo scontroso e con Jenny non va molto d’accordo nonostante siano costretti a vedersi spesso. Tuttavia, a forza di frequentarlo, Jenny si rende conto che Thomas non è così antipatico come potrebbe sembrare. Il suo atteggiamento è dovuto all’infanzia difficile che lo ha segnato nel profondo e, a lungo andare, lei scopre di avere qualcosa in comune con lui, tanto che la sua presenza non la infastidisce più come prima. Con Thomas sta nascendo una bella amicizia, mentre la storia d’amore con Alex va a gonfie vele. Non è mai stata così felice come adesso, ma il destino sconvolge la sua vita in un attimo, mettendola a dura prova…
Estratto
“Posso impormi di lasciarla stare, di non intromettermi nella sua relazione con Alex, ma i sentimenti, quelli no, non posso impedirmi di provarli, perché sono spontanei. Posso nasconderli, tenerli per me, ma ogni volta che la vedo ecco che si ripresentano puntuali. Che posso farci? Non ho scelto io di innamorarmi di lei”.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Si può dire che i libri abbiano sempre fatto parte di me. Ho imparato a leggere ancora prima di andare a scuola, grazie a mia madre che mi ha trasmesso il suo amore per la lettura.
L’amore per la scrittura, invece, è nato tra i banchi delle elementari. Un giorno la maestra assegnò a me e ai miei compagni di classe un compito particolare: dovevamo leggere una storia lasciata volutamente incompiuta e inventare un finale tutto nostro. Mi è piaciuto così tanto che da allora non ho più smesso di scrivere. Naturalmente, sono partita da racconti di poche pagine per poi arrivare a scriverne di più lunghi, fino a dedicarmi ai romanzi.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
I miei familiari mi hanno sostenuta fin da subito e per questo li ringrazio. Hanno capito che per me la scrittura è una vera e propria passione, qualcosa di cui non potrei mai fare a meno e mi hanno sempre appoggiato. Posso dire lo stesso dei miei amici: chi da vicino, chi a distanza (poiché alcuni abitano in città diverse dalla mia), mi hanno sempre dimostrato il loro sostegno.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Finché il cuore batterà” tratta temi importanti, su cui tutti dovremmo riflettere, a cominciare dal bullismo. Jenny, la protagonista, ne è vittima fin da bambina; attraverso il suo personaggio, ho voluto mostrare quanto la cattiveria possa ferire una persona. Poi c’è la storia di David, di cui non posso parlare, altrimenti farei un grosso spoiler a chi non ha ancora letto il romanzo! Anche Thomas, uno dei due protagonisti maschili, ha alle spalle un’infanzia piena di sofferenza.
A compensare tutto questo dolore, ci sono l’amore e l’amicizia, due valori molto importanti che saranno indispensabili ai tre protagonisti per superare i momenti peggiori.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Romantico, perché l’amore è uno degli aspetti fondamentali della storia ed è talmente forte da superare qualsiasi barriera, anche quella più difficile da immaginare. Emozionante,perché alcune vicende sono molto commoventi.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Jenny: timida, insicura, dolce. La timidezza è ciò che più la contraddistingue e che le impedisce di instaurare legami con i suoi compagni di classe, che la prendono costantemente in giro. Questo l’ha resa insicura, ma non ha mai perso la sua dolcezza e bontà d’animo.
Alex: solare, altruista, romantico. Ha sempre il sorriso sulle labbra e stringe velocemente amicizia con tutti, così come è sempre pronto ad aiutare il prossimo, a partire dal suo amico d’infanzia Thomas, che considera un fratello a tutti gli effetti. Quando si innamora di Jenny,la riempie di premure e la corteggia con gesti veramente romantici.
Thomas: introverso, scontroso, affidabile. A causa del suo passato turbolento, che gli ha procurato ferite profonde, si è chiuso in se stesso. Col passare del tempo, si è creato una corazza che lo porta ad essere spesso scontroso con tutti. Tuttavia, chi lo conosce bene, senza fermarsi all’apparenza, sa che in realtà è un ragazzo affidabile, pronto a tutto pur di proteggere le persone che ama.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Il titolo riprende una frase che Alex rivolge a Jenny per farle capire che con lui è al sicuro e che la proteggerà sempre, ad ogni costo. Quella frase si rivelerà poi molto importante,perché darà un significato profondo all’intera storia.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
È difficile rispondere a questa domanda, sono affezionata a tutti e tre i protagonisti. Mi sento, però, molto legata a Jenny, perché mi rivedo in lei. Anche se non ho mai subìto bullismo, sono molto timida, silenziosa e per questo mi risulta spesso difficile relazionarmi con le persone. Quando mi affeziono a qualcuno, tuttavia, lo faccio con tutto il cuore e con le persone con cui ho confidenza mi lascio più andare, mostrando ogni aspetto di me, anche quelli più nascosti.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Anche questa è una domanda difficile, perché stavolta sono stata piuttosto cattiva con i miei personaggi e, chiunque scegliessi fra loro, sarei destinata a soffrire! Scelgo ancora Jenny, perché trova sempre la forza di rialzarsi, nonostante tutto quello che le capita. Inoltre, vorrei tanto vivere una storia d’amore intensa come quella che lei vive con Alex. Il loro è un amore vero, profondo e lui non verrà mai meno alla sua promessa di proteggere Jenny, nemmeno quando le circostanze sembrerebbero impedirglielo.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
A parte il carattere di Jenny che mi rispecchia in pieno, il resto della storia è tutto frutto della mia fantasia. Solo per la descrizione di alcuni luoghi ho preso spunto dalla realtà, pur cambiando qualcosa. Per esempio, la villetta di Mandy ricorda molto quella di mia cugina, anche se non si trova su una scogliera.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Credo che il desiderio di tutti gli scrittori sia proprio quello di trasformare la propria passione in un lavoro. Purtroppo non è facile, però mi affido al detto: “La speranza è l’ultima a morire”…
Intervista a Carola Bueti autrice de
“La lettera mancante”
Trama
Cosa succede quando scopri un segreto sulla tua defunta madre che potrebbe cambiare totalmente l’idea che ti eri fatta su di lei? Alice svolge una vita tranquilla e quasi felice quando all’improvviso scopre che una delle lettere che sua mamma le ha scritto prima di morire manca dalla sua collezione privata e chiede alla fidata nonna che l’ha cresciuta aiuto per trovarla. Grazie a quella lettera scopre un segreto inimmaginabile: Sua mamma aveva avuto un’avventura durante il suo viaggio a New York e lei era il frutto di quell’errore. Da quel momento per Alice inizia un viaggio dentro se stessa che la porta nella città dove è stata concepita per trovare il suo vero padre. Con la cornice caotica, ma affascinante della Grande Mela, un nuovo amore che il destino ha deciso di farle incontrare e la conoscenza dell’uomo che le aveva donato metà dei suoi geni, questo romanzo racconta una rinascita introspettiva e un viaggio sia fisico che mentale alla scoperta del vero essere.
Estratto
Alice Ragoni non era mai stata una persona fatalista e aveva sempre creduto di essere l’artefice del proprio destino, ma una cosa l’aveva imparata nel cor-so dei suoi primi 24 anni di vita: esistono degli attimi, lunghi una frazione di secondo, che possono cambiarti la vita. E questi attimi molto spesso non li scegli, avvengono per caso, come un fulmine a ciel sereno per farti capire che le cose possono cambiare da un momento all’altro e che l’unica soluzione è affrontare queste situazioni al meglio delle nostre capacità. Il primo ostacolo che Alice ha dovuto affrontare è stato all’età di 5 anni quando sua mamma Sofia muore a seguito di una brutta malattia. L’unico ricordo che conserva di lei è un pomeriggio al mare in cui mangiano un gelato bacio e fragola che piaceva tanto a entrambe. Lei con la maglietta bianca tutta sporca e sua madre che la guarda e ride convulsamente per la scena. Un attimo di felicità fugace. All’età di 7 anni una bambina magra e un po’ strana entrò nella sua classe e la maestra la presentò con il nome di Margherita, il fiore preferito di sua mamma. La bimba si sedette accanto ad Alice e le fece un grosso sorriso. Quello fu l’attimo in cui capì che sarebbe diventata una sua grande amica. In 24 anni Alice ha avuto la testimonianza che alcuni momenti hanno davvero il potere di cambiare un’esistenza, alcuni brutti è vero, ma necessari per plasmare il proprio carattere e per diventare più forte. Nel corso della sua vita aveva deciso che non si sa-rebbe mai nascosta dietro al dolore, avrebbe sempre mostrato a tutti le ferite che l’avevano fatta maturare e diventare la giovane donna che è diventata: forte, intraprendente, coraggiosa e con la capacità di uscire da tutte le situazioni poco confortevoli. Lei e Margherita diventarono inseparabili e grazie all’aiuto di nonna Lucia e nonno Mariano riuscì adavere una vita modesta, frequentando le scuole giuste e crescendo sentendosi amata. Tutto andava secondo i suoi piani: l’università, un lavoro stabile, una casa e poi in futuro magari anche una famiglia tutta sua.
Almeno fino ad’ora.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la
scrittura?
RISPOSTA
La scintilla che mi ha fatto scoprire la lettura è scattata molti anni fa perché sin da bambina ho amato immergermi in mondi e storie diverse. Sono sempre stata una ragazzina timida e introversa, nei libri trovavo quel senso di avventura e di calore che nella vita difficilmente riuscivo a trovare. La scrittura è arrivata dopo, durante l’adolescenza, quando amavo annotare i miei pensieri ed emozioni dentro un diario. Solo nel 2019 ho iniziato a scrivere seriamente creando quello che poi è diventato il mio romanzo d’esordio.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Si lo sanno tutti ormai, anche se per molto tempo l’ho tenuto nascosto. Era una cosa solo mia, privata, non volevo che altre persone lo sapessero. Quando poi ho provato a pubblicare il mio romanzo la prima volta lo hanno saputo e ne sono rimasti sorpresi perché molti non se l’aspettavano. Sia la famiglia che gli amici hanno avuto un ruolo fondamentale nella stesura del libro e nella decisione di pubblicarlo.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Dovreste acquistarlo per vari motivi: il primo è perché sono una scrittrice emergente e, come tale, ho bisogno di tanta fiducia da parte dei lettori per poter andare avanti e far conoscere le mie opere. Il secondo motivo è che il mio romanzo tratta di argomenti apparentemente semplici (famiglia, amici, sogni, amore) ma che in qualche modo si complicano a causa dei rapporti tra noi esseri umani. E’ un romanzo che scava nel profondo dell’anima e parla del vero significato dell’amore universale.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Silenzio assordante. Un ossimoro credo che sia la descrizione migliore perché parla di persone che pensano di non provare nulla e invece hanno il caos dentro, parla di amori che feriscono, ma che curano l’anima.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Testarda. Leale. Impulsiva. Alice è una ragazza dolce e con dei valori per la famiglia e l’amicizia che le sono stati insegnati fin da piccola, però a volte sa essere molto testarda sui suoi pensieri e soprattutto impulsiva rispetto a certi comportamenti. Questo le creerà non pochi problemi con altri protagonisti della storia e dovrà mettercela tutta per migliorare se stessa.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire questo titolo è perfetto?
RISPOSTA
Devo dire la verità, a libro finito non avevo ancora idea di come intitolarlo e per me era davvero angosciante il fatto di non riuscire a dare un nome alla mia opera. Poi ci ho pensato bene e “La Lettera Mancante” era effettivamente ciò che dava inizio all’avventura di Alice quindi mi sembrava piuttosto significativo come titolo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
E’ come scegliere quale figlio preferisci. E’ davvero difficile perché ho studiato bene ogni personaggio per cucirgli addosso una personalità ben precisa. Credo che la mia preferita sia Margherita, una ragazza frizzante, energica che ama la vita e che è molto leale alla sua migliore amica. Una donna che fa di tutto per aiutare gli altri e che viene amata per essere così com’è, unica.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Quasi sicuramente sceglierei nonna Lucia perché è la persona più saggia, che sa sempre il consiglio giusto da dare e sa come rincuorare le persone. Se quando avrò la sua età sarò saggia e amata quanto lo è lei, potrò ritenermi davvero molto fortunata.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andato a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Ogni fatto narrato nel libro è frutto della mia immaginazione. Non mi sento ancora pronta a raccontare delle mie avventure ed emozioni, anche se ultimamente ci sto pensando molto. Chi mi conosce bene sicuramente troverà nei personaggi e nei luoghi alcune mie caratteristiche, ma sono davvero delle piccolissime parti di me che ho voluto inserire per rendere più reale la storia.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Sarebbe davvero un sogno poter fare la scrittrice di professione. E’ un lavoro che mi è sempre piaciuto quindi se dovesse diventare realtà ne sarei felicissima. Per adesso però il mio obiettivo è far conoscere il mio romanzo e crescere sempre di più, migliorando la scrittura e creando una comunità che ama i libri tanto quanto me.
Intervista a Maria Antonietta Capasso
autrice de “UnLimited vol.2: Rise from your ashes”
Trama
<<La controparte femminile del Drago è la Fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri. Il Drago e la Fenice, nella cultura cinese, rappresentano l’unione sublime, fisica e spirituale, tra l’uomo e la donna>>.
In poche settimane, la vita di Cheryl ha subito un irreversibile cambiamento.
La visione di giustizia di Axel è diventata il suo mantra e ha sancito la definitiva caduta di tutto ciò che lei credeva di essere fino a quel momento: non più una ragazzina, chiusa nel suo mondo ovattato e infantile, ma una donna, immersa nella dura realtà.
Una donna che ora deve risorgere dalle sue ceneri.
Una donna che, dentro e fuori, urla vendetta.
Ma Cheryl sa anche di avere delle responsabilità: lei, i suoi amici, il clan irlandese, quella “famiglia” che l’ha accolta assieme al suo tesoro più prezioso, non saranno mai davvero al sicuro.
Non finché tutti coloro che hanno distrutto la sua vita, non avranno pagato con il sangue.
Estratto
(…)<<Il Dragone cinese è legato all’acqua, simbolo di prosperità e fertilità>> una voce profonda, calma e suadente si levò nel silenzio della sala, riportando Cheryl con i piedi per terra <<al contrario del Drago occidentale, che invece è un mostro portatore di morte e distruzione, legato al fuoco.>>
Cheryl trasalì nel vedere Xiu Zhang che dal fondo della sala, le si avvicina lentamente: si trattava di un uomo apparentemente sulla trentina, molto alto e magro, quasi diafano.
I suoi capelli, neri come la notte, dovevano essere lisci e lunghi, nonostante fossero legati alla base della nuca in un articolato chignon che, assieme alla folta barba nera ed al suo abbigliamento elegante la cui lunga giacca richiamava la forma di un kimono dai colori dorati, faceva sembrare anch’egli parte di una stampa antica.
Era nel complesso un uomo così affascinante e diverso dal mostro privo di scrupoli che lei aveva immaginato che Cheryl, al suo cospetto, non riuscì a proferire parola di senso compiuto. Xiu, arrivato sufficientemente vicino, la guardò e le sorrise.
<<La controparte femminile>> continuò <<è la fenice, l’uccello mitologico che risorge dalle ceneri. Il Drago e la Fenice, nella cultura cinese. rappresentano l’unione sublime, fisica e spirituale, tra l’uomo e la donna.>>
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla è nata da bambina. Mi è sempre piaciuto fantasticare e creare storie nella mia mente, e ho iniziato con i disegni. Si sono poi trasformati in fumetti… E poi in storie vere e proprie.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Certo, la mia famiglia lo sa e mi sostiene: mio marito è il mio più fervido fan!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è un mafia romance dalle tinte fosche e thriller: oltre una buona dose d’amore c’è anche tanto altro, e si tratta di una saga in grado di soddisfare anche lettori avvezzi a generi diversi, grazie alla sua componente “noir”
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole e spiega il perché.
RISPOSTA
Realistico e “familiare”. Realistico perché la ricostruzione dell’ambiente e della realtà in cui i miei protagonisti vivono è maniacale e mi ha portato via molto tempo per studiarla e costruirla, e “familiare” perché parla di forti legami, di sangue e non.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Tormentato, idealista, vendicativo. Credo che da sole bastino a fare capire il divario nella sua indole tra il bene e il male.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
In realtà “UnLimited” è stato scelto un po’ per caso, all’inizio, ma poi mi sono resa conto che è proprio così che è questa trilogia: i sentimenti vissuti sono tutti forti, intensi, illimitati.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Provo empatia con tutti i personaggi, ma soprattutto con Cheryl, la mia protagonista femminile. È esattamente come ero io, alla sua età.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Di certo vorrei essere Eleanor: forte, indomita, spiritosa e sempre con la testa sulle spalle. Capace di rialzarsi dopo tutte le sconfitte!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La mia ispirazione, nel parlare di mafia e criminalità, viene dal mio lavoro di sociologa. I personaggi, invece, ricalcano tutti qualcuno che fa e ha fatto parte della mia vita. Molte situazioni, dialoghi e avvenimenti lì ho vissuti io in prima persona
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
In realtà è già il mio lavoro e lo affronto come tale. Sono self publisher e sono molto contenta dei risultati raggiunti sinora. Mi auguro che la mia trilogia conquisti un pubblico sempre più vasto… insieme a tutti gli altri progetti che non vedo l’ora di mettere su carta 🙂
Intervista a Irene Pistolato”
autrice de “Just one kiss”
TRAMA
A Mark non importa cosa la gente pensa di lui, perché non gli interessa nulla al di fuori dello sport. Le ragazze sono solo uno sfogo, gli amici solo apparenza e la famiglia una casa in cui dormire. Finché non torna Amie. Bella e dolce, rappresenta tutto ciò che si è lasciato alle spalle e che credeva di aver perso per sempre. La sua ex migliore amica, che ha sempre amato, alla quale non ha mai confessato i suoi sentimenti.Amie vorrebbe riallacciare quel legame perduto, vorrebbe ritrovare il vecchio Mark, ma è difficile, sotto lo strato di corazza che ha costruito contro il mondo. Mark è schivo, freddo, ma Amie sa che sotto sotto, attraverso quello sguardo gelido, esiste ancora la bella persona con cui ha trascorso la vita ed è intenzionata a farla riaffiorare a tutti i costi.Una storia di amicizia e passioni, dove l’unica strada da seguire è quella del cuore.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Ho scoperto la lettura da piccola, ho sempre letto tanto. Mia mamma e mia nonna sono sempre state delle grandi lettrici e hanno trasmesso anche a me la loro passione. La scrittura l’ho scoperta solo nel 2013, ho voluto provare e da allora non ho mai smesso. Ero stanca di continuare a farmi continui film mentali, così ho deciso di metterli su carta.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia lo sa e ne è orgogliosa. Mia mamma è la mia fan numero uno, legge tutti i miei romanzi in anteprima e li compra in cartaceo non appena escono. Anche mio marito mi sostiene tantissimo, anche se passo buona parte del mio tempo con la testa da un’altra parte. A volte penso sia un santo a sopportarmi!
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
“Just one kiss” è un romanzo che mi ha dato tanto durante la scrittura. Mark Edges lo avevamo conosciuto già nel mio precedente romanzo edito Darcy Edizioni, “Blind Kiss”, e non era di certo un personaggio amato. Ho voluto dargli un’occasione e ci ho lasciato un pezzo di cuore. Dietro il suo comportamento orribile, c’è un ragazzo che ha sofferto molto e che tiene tutti a distanza per non provare di nuovo il dolore della perdita. Dovreste acquistarlo perché sono convinta che Mark saprà sorprendervi.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Dolce ed emozionante. Le emozioni la fanno da padrone in questo romanzo e c’è anche una buona dose di dolcezza mista a passione.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Arrabbiato, tormentato, innamorato. Perché nonostante sia arrabbiato con il mondo intero e sia tormentato dai suoi fantasmi, non ha mai smesso di amare Amie.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Volevo che ci fosse il termine “Kiss” come nell’altro romanzo e mentre stavo scrivendo una determinata scena mi sono resa conto che “Just one kiss – Solo un bacio” fosse perfetto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Mark resta comunque il mio preferito perché è riuscito a superare le sue paure, ha fatto pace con i suoi demoni ed è riuscito a ritrovare la felicità.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Be’, vorrei essere Amie per poter dare tutto l’amore del mondo a quel ragazzo che ne ha davvero bisogno.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
La storia e le situazioni sono completamente inventate, non c’è nulla che riconduca a me o a qualche episodio che ho vissuto davvero. Quando scrivo vado sempre a braccio.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Non lo so davvero, non me lo sono mai chiesta a essere sincera. La scrittura è nata così per caso, non avrei mai pensato che in tante persone avrebbero letto le mie storie e ancora adesso stento a crederci. Vivo alla giornata, parola dopo parola e vedremo col tempo che cosa mi riserverà il futuro.
Intervista a Claudia Polsinelli
autrice de “Scarafaggi di vetro”
Trama
Mario scrive a Virginia. Scrive di albe, rintocchi e lune piene; scrive da irato, fragile e docile davanti a caffè amari e luoghi da collezione.
Mario incontra Rachele, ma il corpo di donna che si insinua tra i suoi sogni notturni o in quelli a occhi aperti rimane lo stesso. Il profumo di tabacco secco e fragole che porta Virginia sul collo è solo suo e di giorni lontani.
Il passato diventa presente. Mario e Virginia sono scarafaggi distanti: uno pedina, l’altro si infila nel tempo futuro.
La corsa vana e la meta intangibile saranno vetro. Mille pezzi di vetro ed eterna ossessione.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La scintilla è scattata a sette anni, quando ho ricevuto un quadernino per Natale e ho iniziato a scrivere poesie per i miei parenti. Vedere che le conservavano, che le mostravano a tutti con orgoglio, mi ha emozionato.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia lo sa e mi appoggia, mi sostiene tanto da mandarmi a Torino a frequentare il biennio della Scuola Holden. Gli amici mi hanno sempre sostenuto e sono sempre stati presenti, dal primo racconto all’ultima conferenza.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro
RISPOSTA
Il mio libro è un thriller psicologico basato sull’ossessione e attraversato dal romanticismo. Si divide in 20 capitoli che si alternano a 20 pagine di 20 righe ciascuna in cui il protagonista, Mario, ricostruisce la storia con la donna da cui è ossessionato, Virginia. Nei capitoli Mario cerca di vivere il presente ma, quando uno dei luoghi che colleziona chiude, va a casa di Virginia per dirglielo e, non trovandola, decide di lasciarle una lettera con tutti i luoghi in cui la aspetterà e di recarsi in ognuno di questi. Il suo sogno ricorrente sul numero 20 gli svelerà una verità difficile da accettare.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Ossessione e romanticismo. Ossessione perché Mario è un ossessivo compulsivo e lo si vede nei 20 capitoli: fa liste contro attacchi di panico, liste di argomenti di conversazione, scrive 20 lettere di 20 righe ciascuna (sforando di tanto in tanto), aspetta Virginia per ore, colleziona luoghi e oggetti. Il romanticismo è tutto concentrato nelle lettere: lì Mario parla in seconda persona, si rivolge direttamente a Virginia, e lo fa in un modo molto particolare.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Ironico, perché riesce sempre a trovare un modo per ridere della realtà. Romantico, perché fa delle cose estreme e non ha paura di mostrare il suo amore. Folle, perché ha decisamente un pensiero fuori dal comune.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
All’inizio il romanzo doveva chiamarsi 20, poi la casa editrice mi ha consigliato di cercarne un altro e, dopo tanto, è arrivato questo. L’idea è partita da un passo del libro, nel secondo capitolo, in cui Mario arrostisce uno scarafaggio con l’accendino e se lo mette in bocca, per poi sputarlo nel lembo della tovaglia. Questa cosa l’ho vista fare davvero e solo ora sono riuscita a dargli il posto e il significato che merita. Significato che si trova solo nell’ultima pagina del romanzo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è di sicuro la nonna di Mario. Rassicurante, dolce, con i suoi detti popolari e la sua saggezza, l’odore della crema sulle guance e i suoi sughi perfetti. Per crearla mi sono ispirata alla mia prozia che ora non c’è più, perché avevo bisogno di colmare quel vuoto e volevo anche renderla immortale. Se mi trovassi all’interno della storia vorrei essere l’ex migliore amico di Mario e questo la dice lunga sul mio protagonista.
OTTAVA DOMANDA
Perché hai deciso di far partecipare il tuo libro alla campagna di crowdfunding? Ti ha spinto qualcuno o l’hai deciso da sola? Cos’hai provato quando hai avuto la possibilità di partecipare? Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ho deciso di partecipare alla campagna perché credo molto in questo libro. Ho letto un articolo su Vanity Fair che parlava di bookabook, la mia casa editrice, e ho voluto provare. Mi sono sentita fortunata e spaventata, perché c’è la possibilità di non farcela e non vorrei davvero fallire a un passo dal raggiungimento del mio sogno. Dovreste comprarlo perché mi piacerebbe farvi ridere e commuovere davanti a un’ossessione sospirata, violenta, passionale. Vorrei che qualcuno prendesse l’indovinello della nonna di Mario e lo facesse a chi incontra per strada, per caso, e che questo riuscisse a farli sorridere, pensare, socializzare. Vorrei che questo protagonista folle e tormentato uscisse dalla pagina per consolare chi non riesce a dormire per gli attacchi di panico e riuscisse a far fare una lista anche a loro, e che questa li calmasse un po’.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Sì, c’è molto della mia vita in questo romanzo. I luoghi sono i luoghi della mia infanzia e adolescenza, dove ho vissuto delle emozioni importanti. Alcuni personaggi sono reali, esistono davvero, e la storia d’amore di Mario e Virginia è liberamente ispirata a momenti che ho vissuto realmente.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Nel futuro vorrei far diventare la mia passione il mio lavoro, perché scrivere è tutto ciò che mi serve per essere felice. La scrittura è la mia vita e non potrò mai farne a meno.
Intervista a Nancy Urzo
autrice de “E poi arriva lui…il mio destino”
Trama
Giulia da sempre crede nei propri sogni e nell’amore. La sua passione per la scrittura e Marco, il suo ragazzo, rendono la sua vita perfetta e gioiosa. Tutto procederà come desidera fino a quando, subito dopo il diploma di maturità, si ritroverà ad un bivio: scegliere l’Università che non desiderava per restare accanto a Marco, oppure andare a Napoli con la promessa di rimanere fedele al suo fidanzato e seguire il suo sogno di diventare una scrittrice? Alla fine, i suoi sogni avranno la meglio, e deciderà di lasciare la sua terra natale. Dopo cinque anni ignara di cosa il destino ha in serbo per lei ritornerà a casa e riceverà grosse delusioni. Tutto le sembrerà perduto e insensato, fino a quando, una sua cara amica ritornerà e farà sì che Giulia incroci il cammino del suo destino e ritrovi la felicità.
Estratto
L’idea di poter ritornare finalmente a casa dopo cinque anni mi elettrizzava, avevo una nuova storia da raccontare, il traguardo raggiunto, la mia laurea in Facoltà di Lettere che mi avrebbe permesso di intraprendere la carriera editoriale.
Negli ultimi anni, a causa del poco tempo libero, fui costretta a trascurare molto la mia terra e, solo al mio ritorno definitivo, venni a conoscenza di uno scioccante cambiamento.
Mia madre Linda non ebbe la possibilità frequentare l’Università, decise di fermarsi al diploma alberghiero e aprirsi un’attività. Era sua abitudine trascorrere la maggior parte delle sue giornate a gestire il suo bar, lo aveva aperto poco dopo essermi sposata con mio padre. L’ attività si trovava sul Lungomare Vittorio Emanuele III e prendeva il nome di “American Bar”. Nonostante il lavoro fosse impegnativo riusciva sempre a ritagliarsi del tempo per sé stessa, proprio per tale motivo appariva sempre molto bella e graziosa. La gravidanza non era riuscita rovinarle quel fisico ammirevole e formoso, la sua carnagione rosea con l’arrivo dell’autunno, stava perdendo l’abbronzatura ottenuta grazie alle lunghe giornate passate al mare. I suoi occhi verdi erano come smeraldi, era impossibile non notarli, come era anche assurdo non rimanere impressionati da quella sua chioma biondo cenere.
Mio padre Antonio seguì lo stesso percorso di mia madre, non volle continuare gli studi per cui si fermò al diploma di elettronica. Possedeva uno spirito selvaggio e un gran senso del dovere. Conobbe mia madre durante una serata tra amici in comune, e da quel momento fu subito amore. Volle sposarla a tutti i costi, si ritrovò a fare due lavori contemporaneamente. Lavorava in fabbrica come operaio, e durante l’estate faceva il bagnino presso lo stabilimento balneare “Onda Blu”.
Le ragazze del suo quartiere fecero carte false per conquistarlo, ma lui aveva occhi solo per lei. Ogni donna che gli si avvicinava poteva ammirare il suo fisico snello e sodo, risultato del tanto esercizio fisico che compieva durante il lavoro. I suoi occhi erano azzurri come il mare, qualsiasi donna lo guardasse negli occhi rimaneva incantata da quelle sfumature frizzanti. La sua pelle olivastra era perfetta, in parte veniva coperta da una leggera spruzzata di barba scura che si fondeva perfettamente coi suoi capelli corti, marroni e mossi.
Qualche anno dopo i suoi sacrifici furono ripagati permettendo loro di convolare a nozze. Il loro amore fu così profondo da permettere a mia madre di rimanere subito incinta e nove mesi dopo nacqui io.
Dopo cinque ore di viaggio raggiunsi il Ponte Girevole, ciò significava che da lì a poco avrei rivisto mia madre. Ero elettrizzata e spaventata allo stesso tempo. Era rimasto tutto com’era o era cambiato qualcosa? Erano domande a cui avrei dato risposta poco alla volta.
Senza rendermene conto raggiunsi il bar, la prima persona che vidi fu proprio mia madre. Come sempre era indaffarata nella preparazione dei caffè e nella pulizia del bancone.
Avevo il batticuore, pochi metri ci separavano da quel caldo abbraccio che tanto mancava al mio corpo.
Presi un lungo respiro ed entrai.
Mia madre notò subito il mio arrivo, fui catapultata in un fermo immagine, tutta la situazione si svolgeva in slow motion.
«Giulia, sei qui!»
Sorrisi e allargai le braccia invitandola ad abbracciarmi, corse fuori dal bancone ricambiando la stretta che tanto desideravo. Sentire il calore del suo corpo fu come un toccasana rigenerante.
«Non ci posso credere, sei tornata finalmente!»
«Si mamma, sono tornata!»
Ci sciogliemmo da quell’abbraccio e si mise ad ammirarmi come solo una madre può fare.
«Sei sempre più bella!»
«Mamma, non esagerare!»
La vidi molto orgogliosa di avermi lì con lei, e ciò le diede motivo di vantarsi coi clienti presenti nel bar, che compiaciuti applaudirono.
«Hai già visto Papà per caso?»
«No, sono appena arrivata.»
«Sarà contentissimo di riaverti a casa dopo tanti anni!»
Vederla così raggiante era una sensazione indescrivibile, non riuscivo a concentrami su niente.
Una voce famigliare richiamo la mia attenzione.
«Giulia?!»
Era Baby. Mi voltai in direzione di quella melodia.
«Baby!»
Non ebbi il tempo di osservarla con attenzione. Ritrovai il suo corpo avvinghiato al mio.
Mia madre comprese che quel momento non potevo condividerlo con lei, per cui si allontanò educatamente tornando al bancone.
«Quando sei arrivata?»
«Mezz’ora fa!»
«Sono felice che tu sia finalmente qui!»
«Dimmi, Jessica e Marco dove sono?»
«Avevano entrambi una commissione da fare. Dobbiamo comunque vederci stasera. Ci sarai anche tu vero?»
«Certo che sì!»
Avevo tante domande da porle, non potei fare a meno di notare come era cambiata col passare degli anni. Era dimagrita parecchi chili e aveva un viso molto più luminoso.
Sentivo il bisogno di vedere Marco, salutai Baby promettendole che ci saremmo viste la sera stessa e andai verso la casa del mio ragazzo. Passai per via Otranto dove si trovava il mio palazzo, e dopo pochi isolati raggiunsi Via Campagna, dalla finestra di camera sua vidi la luce accesa, ciò confermò che si trovava in casa.
Suonai al citofono e cinque minuti dopo giunse al portone.
«Amore!»
Ero euforica e senza dare troppo preso ai passanti mi gettai tra le sue braccia.
«Ehi.»
Fui subito colpita da una strana sensazione, non era il Marco che conoscevo, il suo corpo si sentiva a disagio nell’entrare in contatto col mio, cosa stava succedendo?
«Non sei felice di vedermi? Dopo cinque anni, siamo di nuovo assieme!»
«Certo.»
«Cosa c’è che non va?»
«Nulla. Problemi in famiglia.»
Anche il tono della sua voce aveva una melodia diversa, non era dolce e sensuale, ma fredda e distante.
Non potevo più aspettare, lo afferrai per la nuca e lo baciai, il desiderio in me cresceva in modo esponenziale, il mio corpo cominciò a tentennare quando si accorse che Marco non stava contraccambiando il bacio che tanto desideravo. C’era sicuramente qualcosa che non andava, e se gli avessi fatto qualche altra domanda avrebbe di nuovo negato. Gli dissi che sarei stata presente anche io alla serata organizzata da Baby, lui come risposta reagì freddamente, si chiuse il portone alle spalle e mi lasciò sulle scale con un senso di vuoto indescrivibile
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Tutto è nato all’età di 12 anni. Era un modo per creare un mondo alternativo, dove esisteva sempre e solo gioie, amore e soddisfazioni
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia ha scoperto da poco tempo che scrivo. Pensano che sia giusto che io scriva se mi piace farlo, ed anche gli amici mi sostengono sempre
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
È una storia breve, parla d’amore e di sogni, e per chi ama leggere anche durante le proprie piccole pause, il mio libro è l’ideale
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Amore e sogno. Il motivo è semplice è una storia d’amore che insegna quanto sia importante il sostegno delle persone a noi care, quando crediamo fortemente in un sogno.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
Giulia è dolce, sognatrice, fedele. Nel racconto lei spiega quanto sia difficile per lei scegliere tra l’amore della sua vita e il suo sogno. Sceglie di seguire la sua ambizione senza però tradire la fiducia del suo ragazzo.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Lo avevo in testa da un po’ assieme ad altri titoli che però non mi convincevano a pieno, e poi dopo molte riflessioni ho capito che era quello giusto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Senza dubbio Palma o Pamy, ovvero l’amica di Giulia. Il motivo? È una vera e propria scarica di energia, sa ridarti la gioia e la voglia di continuare a lottare per i propri sogni.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Giulia, la protagonista. Il motivo? Caratterialmente mi rispecchia molto.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
La storia non ha alcun legame con la mia vita tranne i luoghi. Taranto è la città natale di mia madre, Napoli è quella di mio padre e le Marche sono il luogo dove trascorro le vacanze.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto un futuro raggiante dove qualcuno noti la mia passione per la scrittura, e sia pronto a scommettere su qualche mia opera pubblicandola con la CE. Sì, vorrei tanto che questa mia passione diventi un lavoro, sarebbe magnifico.
Intervista a Maria Vittoria De Vita
autrice de ” Il cuore ti tormenta dove batte”
Trama
– Roma 1971. Siamo negli anni in cui in Italia impervia un clima di tensione ai limiti della guerra civile, dove i nemici della repubblica danno vita ad un terrorismo che miete vittime innocenti. Non bastava la crisi economica a danneggiare il quadro italiano di quel periodo: gli anni che si succederanno passeranno alla storia come gli “anni di piombo”. Questo sarà lo sfocato contesto storico in cui i personaggi prenderanno vita. Ma sarà labile il riflesso che avrà su di loro. Amore, passione, tormento, inquietudine, sete di verità e lotta alle discriminazioni saranno i fili che tesseranno il racconto.
L’omosessualità è ancora un tabù dal quale è difficile svincolarsi, soprattutto se si appartiene ad una determinata classe sociale. Giulio Cenci lo prova sulla sua pelle. E tutto scatenerà un meccanismo a catena che se non controllato porterà ad effetti devastanti; non solo per i diretti interessati.
Giada è una donna di buona famiglia, acuta, affascinante e con un forte senso di giustizia, alle prese con uno dei periodi più problematici della sua vita: proprio nel momento in cui è fermamente convinta di voler rapporti scevri da coinvolgimenti sentimentali, si imbatte in due uomini che la calamiteranno in un circolo vizioso da cui difficilmente ne uscirà intera. I due, che per giunta si odiano sin da piccoli, sono totalmente ignari di avere un destino comune. Un incidente avvicinerà Giada ad Alessandro, mentre le condizioni critiche di salute di Albert lo porteranno lontano da lei. Ma tutto quello che accadrà durante una serata in costume a Castel Sant’Angelo metterà in discussione le vite di ognuno dei protagonisti.
Alessandro sin da piccolo è attratto da una storia, che lo impegnerà per anni in ricerche frenetiche sulla duchessa di Berry e i suoi rubini. Il loro primo viaggio alla scoperta dell’arcano terminerà con un nulla di fatto.
Successivamente, Giada scoprirà che Albert possiede la “chiave” e che è totalmente all’oscuro di ciò che possa significare. Dietro ad una semplice foto, si nasconde un simbolo 0-0, l’arrocco per gli scacchisti.
Estratto
“Sono debole, quando non riesco a dire questo fottuto Ti voglio bene;
Sono debole perché vorrei dirti di restare, mentre vai via e ti guardo lasciandotelo fare. Sono debole perché sto zitta, mentre vorrei gridare che mi stai facendo del male. Sono debole perché trattengo le lacrime, vergognandomi di qualcosa che è invece naturale e normale. Sono debole perché non ho il coraggio di osare; di essere incline ad ottemperare; di essere disciplinata e puntuale. Sono debole perché mi faccio mille paranoie, combatto nella mente mille mostri, anziché affrontarti e lasciarti parlare. Sono debole perché non chiedo. Sono debole perché penso sempre di potercela fare senza nessuno. Sono debole perché lascio che gli altri si appoggino a me, ma non viceversa. Sono debole perché vorrei scriverti ma non lo faccio.
Sono debole perché mi piaci e non te lo dimostro. Sono debole perché aspetto che tu faccia la prima mossa, anche quando so che varrebbe la pena che la facessi io. Sono debole perché mi arrabbio, ma faccio finta di non farlo e in più sorrido. Sono debole perché non so prendermi cura a dovere di me stessa; di mettermi al primo posto; di scegliermi sempre e comunque. Sono debole perché non so essere leggera, spontanea, devo sempre anticipare, controllare. Sono debole perché non so ignorare; far finta di non vedere, di non pensare. Sono debole perché non mi lascio trasportare. Sono debole perché vorrei fare mille cose, ma alla fine ne faccio poche o nessuna. Sono debole perché non combatto abbastanza per quello in cui credo, in cui spero, lasciando che mi scorra il sangue addosso. Sono debole perché mi lascio inondare dai sentimenti. Sono debole perché sono una donna che gioca… con la solitudine; con le sue fragilità; con l’assenza di gravità.
Sono debole perché sono una donna?
No. Sono debole perché sono una donna che si finge forte, al pari di un uomo e ben oltre.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Nel 2008, tornavo da una festa in piscina organizzata dalla facoltà di medicina, sapete quelle feste universitarie?! Bè, diciamo che non sono proprio composte ed eleganti… seppure la villa che ci ospitava fosse molto bella. Comunque, ammetto di esser tornata a casa non proprio lucidissima e di essermi buttata a letto sprofondando in un sonno immediato ed abissale, cosa non da poco per un’insonne! Fatto sta che mi ritrovo con i capelli impigliati in una siepe: mi sveglio!!! Avevo fatto un sogno stranissimo: ero nella stessa villa, il giardino un tantino diverso, ma soprattutto la solennità della festa era diversa. Tutti elegantissimi, le donne con i capelli raccolti, le perle… gli uomini impettiti a parlare di politica. Dovevo assolutamente alzarmi e scriverlo, altrimenti l’avrei dimenticato e nella memoria era così bello che non volevo saltare alcun aneddoto. E così… poi, da quel sogno, una volta trascritto, mi sono ritrovata a scrivere quello che è il mio romanzo. E che ho avuto il coraggio di inviare alle case editrici solo grazie ad un amico.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
L’hanno saputo nel momento in cui ad agosto 2019 ho firmato il contratto con la C.E. Leone editori. Mi hanno sempre lasciata libera di fare le mie scelte e credo sia una cosa che in un certo qual senso li renda orgogliosi. Mi sostengono quel tantino che basta. Gli amici sembra siano molto contenti ed alcuni mi incoraggiano.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro
RISPOSTA
È una storia che più del racconto in sé cerca di imprimere in ognuno di noi la forza di trovare la soluzione ai nostri problemi partendo da noi stessi, senza legare la nostra felicità alle connessioni esterne. Spogliandoci di ogni insicurezza e di tutti quei fastidiosi “essere all’altezza delle aspettative”. Trasmette i miei ideali di uguaglianza e di lotta alle discriminazioni.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché
RISPOSTA
Tormento – Passione
Credo che non esista l’uno senza l’altra. Nessun amore può esistere senza quel tormento interiore che ti smuove mente, anima e corpo né tantomeno senza passione. Tormento e passione sono i burattinai di questo romanzo.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega il perché hai scelto quelle parole
RISPOSTA
Giada: Solare, Romantica, Astuta.
È una ragazza innamorata della vita e dell’amore, per questo romantica. Molto intelligente e per questo anche molto sensibile. Vede sempre il bicchiere mezzo pieno.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Nel titolo rivedo tutto il senso del romanzo; ma in generale della vita e dell’amore. Per fortuna è piaciuto anche all’editore, altrimenti non avrei potuto avere voce in capitolo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Albert, mi piace particolarmente. Credo che se esistesse un uomo così impazzirei per lui. Vi lascio una piccola descrizione:
– Albert Rextat: ceto sociale alto, carattere forte seppur sensibile, colto, intelligente, riservato, elegante, giocatore di scacchi. Uomo dal fascino sconfinato. Moro, alto, occhi color smeraldo.
Ovviamente Giada, visto che Albert si innamora di lei.
OTTAVA DOMANDA
Perché hai deciso di far partecipare il tuo libro alla campagna di crowfunding? Ti ha “spinto” qualcuno o l’hai deciso da sola? Cosa hai provato quando hai avuto la possibilità di partecipare? Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Perché è stata l’unica casa editrice che non mi ha chiesto soldi per pubblicare. Mi è sembrata anche una sfida. Non nascondo che forse oggi pondererei meglio la mia scelta: non è facile vendere un prodotto che fisicamente non c’è sul mercato. Mi sono emozionata quando mi hanno mostrato per la prima volta la copertina. È un romanzo sognante, a tratti educativo, può aiutare attraverso un auto-analisi a migliorare degli aspetti di se stessi. Una bella pausa dal mondo reale per chi vuole rilassarsi scoprendo posti bellissimi, accompagnati da personaggi affascinanti che faranno emozionare attraverso tratti della loro vita.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
No, è tutto frutto della mia fantasia. Ovviamente è sempre contaminata dalle interazioni circostanti e dal mio modo di pensare e vedere le cose. I posti invece rappresentano dei luoghi che amo.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi aspetto di avere successo! Magari la prossima Ken Follett!!! Scherzi a parte, mi auguro di poter vivere delle mie passioni, in questo caso della scrittura in primis. Amo viaggiare e mi sentirei una privilegiata se potessi guadagnare sapendo di poter lavorare in ogni dove, come e quando.
Intervista a Caterina Frecentese
autrice de “Il tuo nome sussurrato ai miei sensi”
Trama
Una telefonata. E da lì la fine. La fine della serenità per Caterina, una giovane donna di ventun anni, costretta ad affrontare una corsa contro il tempo per raggiungere una persona a lei tanto cara. E poi il fallimento e il dolore per non essere arrivata in tempo, per non avercela fatta. Ciò le causerà un rimorso costante e una nostalgia infinita.
La stessa che prova Lilina quando comprende che sta per morire. Ed è così che, su quella vecchia poltrona, comincia a pensare a tutta la sua vita: alle sofferenze, all’amore perduto e ritrovato, alle gioie per i suoi figli e ai fallimenti interiori.
Le due donne hanno molto in comune. Più di quanto tanti anni di differenza possano far credere.
Il tuo nome sussurrato ai miei sensi è tratto da una storia vera, è una storia che le due protagoniste hanno vissuto sulla propria pelle e che, in qualche modo, le ha cambiate.
Estratto
«Non appena ho notato questo fantastico sassolino, ho pensato ai tuoi occhi. Non per il colore, ma perché brillano, proprio come questo smeraldo, ogni volta che fanno del bene.»
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Leggo sin da bambina, ho sempre amato sfogliare i libri e sentirne l’odore per poi immergermi nelle storie narrate. Ricordo che ero tanto legata a un libro ricco di immagini e tradotto in inglese, era stupendo e i miei occhi da bambina ne rimasero subito attratti.
La scintilla che, invece, mi ha fatto scoprire l’amore per la scrittura l’ho avuta quattro anni fa quando, a seguito di una perdita che ho vissuto, ho deciso di scrivere di Lilina, una donna che a me ha insegnato tanto e che spero possa insegnare tanto anche a chi vorrà leggere il mio libro.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Certo, la mia famiglia sa che scrivo dal primo istante in cui ho deciso di farlo. Ero con mia sorella e con mia madre, intenta a chiacchierare quando svelai loro che sentivo il bisogno di scrivere “un libro”. Loro rimasero senza parole, per la gioia: mi hanno sostenuta dal primo momento e hanno da subito creduto in me. Il supporto di tutta la mia famiglia, poi, è stato fondamentale per iniziare questo percorso
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro, perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Il mio libro racconta la storia di Lilina, una donna apparentemente come tante, ma unica nel suo genere. Parla di una donna forte, determinata, pronta a sostenere tutte le persone intorno a sé, una donna pronta a subire per amore, pronta a soffrire. E poi, Lilina aveva una dote che non tutti posseggono: nonostante la cattiveria subita, il dolore sofferto, lei è rimasta autentica e buona nel cuore. Ecco, io consiglio a tutti di leggere il mio libro per imparare ciò che Lilina ha insegnato a me durante gli anni vissuti insieme: restare sé stessi nonostante gli eventi negativi che, spesso, siamo costretti a vivere.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché.
RISPOSTA
Le parole chiave che scelgo per descrivere il mio libro sono: AMORE e RICORDI.
La prima perché il mio libro parla, comunque, di una storia d’amore particolare: l’amore tra due donne, una giovane, l’altra più anziana, che non avrà mai fine. Un amore che va al di là della morte, della distanza e della perdita.
La seconda l’ho scelta perché durante tutto il racconto di Lilina si fa riferimento ai ricordi di ciò che lei stessa ha vissuto durante i suoi ottantasei anni di vita. I ricordi sono ciò che ci tiene legati al nostro passato, siano essi belli o brutti, e per questo fanno parte di noi. Scrivere la sua storia è anche un modo per tenere vivo il suo ricordo e renderla viva agli occhi di tutti più di quanto io la senta viva in me.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte.
RISPOSTA
La protagonista de “Il tuo nome sussurrato ai miei sensi” è Lilina e la descriverei con queste tre parole: autentica, forte, buona.
La prima parola l’ho scelta per ciò che dicevo poco prima: Lilina non si è mai lasciata cambiare dagli eventi negativi che ha vissuto. Proprio per questo è stata una donna forte, pronta ad accettare ciò che le era stato riservato dalla vita. Amo definirla buona perché lei aveva un cuore grande: era pronta ad aprirlo a chiunque e a donare amore a tutti.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”
RISPOSTA
Il titolo è una parte fondamentale di un libro e per me “Il tuo nome sussurrato ai miei sensi” nasconde tanto dietro di sé. Quando l’ho scelto è stato come se Lilina mi avesse aiutata: ero fuori in cortile e, dopo aver percepito un leggero venticello tra i miei capelli, è arrivata l’idea del titolo. Da allora ho provato a sceglierne uno più breve, più “semplice”, ma nulla…non me ne sono mai più separata. Lo reputo perfetto per ciò che ho scritto perché racchiude il senso che c’è dietro il libro, e spiega molto bene il legame che c’è tra Lilina e Caterina.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è Lilina, mentre ho tanto odiato Sabato…Beh, sono ripetitiva, ma Lilina è una persona che io ho realmente conosciuto perciò il motivo è questo: l’ho amata tanto in vita, la sceglierei tra mille personaggi…
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
All’interno della storia vorrei essere ciò che in realtà sono nella vita: essendo una storia vera ci sono anche tratti autobiografici, c’è la mia reazione alla sua perdita, c’è il nostro legame e per questo io non vorrei che essere Caterina…
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro sono in qualche modo legati a quella che è la tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto da luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o sei andata a cervello?
RISPOSTA
Tutto ciò che verrà letto nel mio libro è reale, è stato realmente provato, è stato vissuto intensamente…mi sono ispirata a Lilina, a ciò che ha provato durante la sua vita, al suo primo amore, alle sue prime delusioni e alle sue sofferenze…nulla è stato inventato ed è tutto legato alla mia infanzia. Ci sono i miei luoghi del cuore, le persone che ho amato tanto e tutti i ricordi più belli della mia vita.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Vorresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Mi piacerebbe tanto diventare un giorno una scrittrice con la S maiuscola, vorrei semplicemente far emozionare con le mie storie e vorrei che tutti comprendessero quanto è bello mostrarsi per quello che si è, senza veli, senza maschere.
Ne approfitto per ringraziarti per questa opportunità, è stato molto bello rispondere alle tue domande.
Un abbraccio e un saluto a tutti coloro che leggeranno queste mie risposte.
Intervista a Maria Balzano
autrice de “Fidati di me”
Trama
Madrid. Marisol nella propria non ha bisogno di chiedere altro: davanti a lei si apre facilmente e senza sforzi la scalata verso il successo, e non si pone domande per questo.
Solo quando si troverà a doversi fidare di Matt, il suo peggior nemico, l’ultima persona a cui andrebbe a chiedere consiglio, capisce che tutta la sua vita è una bugia.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Alle elementari, quando la bibliotecaria passava ogni tanto a lasciarci una pigna di libri in classe da leggere e scambiare tra di noi. Ricordo ancora il primo che mi catturò realmente, e da cui non riuscii più a separarmi: Matilda sei mitica.
La scrittura non riguarda l’amore per i libri nato in questo modo, però. Ho scoperto anche questa alle elementari: quando nella lezione di italiano dovevamo scrivere dei racconti, la maestra, infine, leggeva il mio all’intera classe, per la grande creatività che inserivo. Avevo, così, iniziato a scrivere una storia lunga sei o sette quaderni… anche se mai completata, purtroppo.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
La mia famiglia sa che scrivo e che amo i libri, ma per loro è un semplice passatempo, quindi non ci danno molta importanza. I miei amici, invece, mi supportano molto, e mi aiutano in ogni piccolo lavoro e progetto che faccio nascere per i miei scritti.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro
RISPOSTA
“Fidati di me” può sembrare un libro per ragazzi solo perché parla di questi, ma in realtà io nei miei libri parlo di personaggi giovani perché in questo modo riesco ad immedesimarmi meglio in loro, ma cerco di non rendere mai le storie che creo tutte uguali.
In questo libro, ad esempio, tutto ciò che appare all’inizio si scopre diverso andando avanti con la storia. Non voglio fare esempi altrimenti rovinerei la sorpresa, ma posso accennare qualcosa: c’è Matt, il solito bullo bello che se ne frega di tutto e di tutti e che sembra far cadere tutte ai suoi piedi. La gente potrebbe immaginarsi questo ragazzo fare così per i genitori divorziati, che se ne approfitti del fatto che molte ragazze siano attratte da lui per “giocarci”, o che infine s’innamori della protagonista timida e introversa. In realtà ognuno di questi dettagli ho deciso di cambiarli, rendendo ogni capitolo del libro una scoperta. Un’altra cosa che posso dire è che questo libro non l’ho iniziato pensando di farlo leggere ad altre persone, per questo le location sono inventate e alcune situazioni di vita non sono reali, ma ogni volta che finisco un libro e lo rileggo, mi stupisco di quello che ho fatto nascere partendo da un’idea banale, e anche questa volta è andata a finire così.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Sorpresa. Io in ogni mio libro adoro inserire dei colpi di scena, e in “fidati di me” non ne mancano affatto.
Emozioni. Questo lo dico perché “Fidati di me” non è un libro piatto, e qualche paragrafo può divertire come può commuovere, può far innervosire come appunto può sorprendere o far sognare. Io questo lo dico anche secondo le parole dei miei lettori della bozza non ancora editata.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Sognatrice. Marisol all’inizio ha la testa tra le nuvole. Non ha dubbi su nulla; crede che ogni cosa finisca con “e vissero tutti felici e contenti”; è sicura di non avere bisogno delle stelle cadenti per sperare che si realizzino i suoi desideri.
Infantile. Unito proprio al fatto che sia una sognatrice, ma anche perché come fanno i bambini, crede ad ogni cosa. Ad esempio, che basti un sorriso o un abbraccio da un ragazzo per accendere la speranza che l’amore sia ricambiato. Matt, poi, continuerà a ripeterle questa parola, anche se in forma dispregiativa.
Coraggiosa. A volte anche troppo, ed è pronta a mettersi sempre in gioco quando c’è un’opportunità.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Nel libro ci sono vari richiami alle parole “fidati di me”, anche se non viene mai detto a voce. E questo non l’ho neanche fatto consapevolmente. Marisol all’inizio è una che si fida di tutti, per questo non ha paura di parlare di qualunque cosa. Quando tutto crolla si dovrà fidare di Matt, ma questo non perché lui glielo dice apertamente. La fiducia, poi, sarà un tema centrale in tutto il resto della storia.
Il titolo l’ho scelto dopo aver riletto l’intero libro, quando l’ho finito di scrivere.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Personaggio preferito e chi vorrei essere ha una sola risposta: Tomas. Lui è il semplice compagno di classe che infine si rivelerà essere un buon amico. Timido, simpaticone, insicuro e impacciato… la parte sorridente del libro, finché è possibile…
Vorrei essere lui anche se è un ragazzo perché sì, l’ho creato io, e io ho scritto le sue azioni, ma entrando nella storia nei suoi panni, avrei evitato i problemi che ha creato la sua mancanza di sicurezza.
OTTAVA DOMANDA
Perché hai deciso di far partecipare il tuo libro alla campagna di crowdfunding? Ti ha spinto qualcuno o l’hai deciso da sola? Cos’hai provato quando hai avuto la possibilità di partecipare? Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ho scoperto Bookabook tra varie inserzioni su Facebook, e ammetto che ho provato ad inviare i miei libri a tante case editrici quasi inutilmente. All’inizio ho pensato che sarebbe finita come tutte le altre volte, quindi ho pensato che non avessi nulla da perdere e ho inviato “Fidati di me” che avevo appena concluso. Ovviamente scelgo sempre da sola a chi inviare i libri e quali, perché lo faccio appena trovo una buona opportunità. Appena ho ricevuto la risposta positiva e la telefonata dall’agenzia mi sono sentita tra le nuvole, ma pronta a rimboccarmi subito le maniche per portare a termine in modo positivo il progetto di crowdfunding, e pubblicare definitivamente il libro.
Non vorrei dire che la gente DEVE acquistarlo, ma se cerca una storia semplice da leggere, piena di emozioni e colpi di scena, non potrebbe fare a meno di acquistarlo!
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
In questo libro, di mio c’è l’interesse verso il mondo dello spettacolo, quindi ho deciso di far entrare la protagonista in questo ambiente. In seguito, ho pensato ai miei interessi, però di quando ero una bambina: come immaginavo le scuole andando avanti con gli anni, i personaggi dei cartoni e telefilm che ho amato di più, come volevo essere diventando grande (intendo caratterialmente) … e mettendo insieme queste cose, si è creata la storia. Come ho detto, questo libro l’avevo scritto quasi per gioco, ma la storia che è uscita fuori infine mi è piaciuta tantissimo!
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Vorrei tanto far diventare la mia passione un lavoro, e il perché è semplice: chi non vorrebbe vivere rendendo i suoi sogni e passioni un dovere? Io non mi stanco mai di scrivere e di creare. Nella mia testa ci sono già nuovi personaggi che non vedono l’ora di uscire allo scoperto!
Intervista a Linda Stella Contro autrice de “White Dress”
Trama
Wendy Pickett è una sedicenne di New York che vive nel Greenwich Village, ma la madre la lascia nel Queens dal padre Gavin per andare in luna di miele con il nuovo marito. Timida ed introversa ma grande amante della musica, Wendy trova un lavoro estivo come cameriera al White Dress, un locale gestito da un amico del padre, Charles, dove i camerieri, oltre a servire i clienti, suonano e cantano dal vivo. Così Wendy inizia ad uscire dal suo guscio facendo amicizia con la figlia della vicina di suo padre, la tosta Ann, e con il personale del locale, tra cui la dura ma talentuosa cantante Denise, gli scatenati musicisti Wanda, Edward e Clark e l’affascinante e coraggioso Marshall, cugino di Denise temporaneamente costretto ad andare in giro con un piede fasciato a causa di un incidente con una gang di strada. Grazie ai suoi nuovi amici, Wendy vivrà nuove esperienze che l’aiuteranno a fare i conti con il suo triste passato che le impedisce di lasciarsi andare al presente e anche al futuro, ma dovrà stare attenta a Big 50, il fratello di Marshall e il criminale più pericoloso del Queens…
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
La mia passione per le storie è nata quando ero piccola grazie ai numerosi cartoni Disney che guardavo e ai libri che mia madre mi leggeva ogni sera. Scrivevo e disegnavo piccoli fumetti per gioco, poi a sedici anni ho iniziato a scrivere fanfiction ispirate ai miei telefilm preferiti per esercitarmi, fino a trovare l’ispirazione per il mio primo romanzo. Fino ad oggi, sono arrivata a sei libri scritti e conclusi e ne ho tanti altri da finire.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
I miei familiari mi sostengono da sempre, soprattutto mia madre che mi ha trasmesso, con un po’ di fatica all’inizio, la passione per la lettura. Anche le mie amiche mi sostengono e spesso mi danno anche consigli o mi aiutano a trovare l’ispirazione.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro.
RISPOSTA
Il mio libro è ambientato a New York e parla di una giovane sedicenne, Wendy, che vive nel Greenwich Village ma si trasferisce temporaneamente dal padre per permettere alla madre e al patrigno di partire per la luna di miele. Non sapendo come passare il tempo, Wendy trova un lavoro estivo come cameriera al White Dress, un locale gestito da un amico del padre, ma in questo locale, i camerieri vengono pagati anche per esibirsi su un piccolo palco come cantanti e musicisti e Wendy ha una bella voce, ma a causa di un episodio del passato triste e doloroso, la ragazza non ha più la forza di cantare…
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Le parole chiave di White Dress sono Musica, perché è il tema principale sia della storia che del locale e Amicizia, perché è la cosa più preziosa di cui Wendy ha bisogno per affrontare ogni situazione, come anche tutti noi.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Come ogni protagonista che si rispetti, Wendy cambia nel corso della storia, ma tre cose che non cambiano mai in lei sono la gentilezza, la forza interiore e il talento canoro, qualità fondamentali per farsi rispettare e affrontare i suoi demoni interiori.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Mi piaceva come suonavano le parole White Dress per un locale di musica frequentato da giovani. Magari prima che un lettore legga la trama di questo libro, potrebbe pensare che sia una storia che parla di vestiti, tipo quelli da sposa, che di norma sono bianchi, ma è questo il bello di certi libri, che hanno titoli misteriosi che possono rendere più interessanti le storie.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
I miei personaggi preferiti sono la protagonista Wendy perché è ispirata in parte a me, Charles, il proprietario del White Dress perché è un capo serio ma anche amichevole ed è una brava persona ligia al dovere ma che sa anche divertirsi con gli amici, ma mi piace anche il personaggio di Denise, una ragazza determinata che lavora sodo per costruirsi un futuro tutto suo e che sembra egocentrica e quasi cattiva perché tratta male Wendy, ma quasi sempre le apparenze ingannano…
Se fossi un personaggio di questa storia, esclusa Wendy, vorrei essere una semplice turista che capita al White Dress e si gode una piacevole serata, magari quella dedicata al karaoke, una delle mie passioni.
OTTAVA DOMANDA
Perché hai deciso di far partecipare il tuo libro alla campagna di crowdfunding? Ti ha spinto qualcuno o l’hai deciso da sola? Cos’hai provato quando hai avuto la possibilità di partecipare? Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Prima di scoprire la casa editrice bookabook, non sapevo che cosa fosse una campagna crowfunding, ma sembrava un buon modo di provare a fare pubblicità al mio libro e arrivare al mio obiettivo di farle arrivare nelle librerie come Mondadori e Feltrinelli, così ho accettato di fare un tentativo. Quando mi hanno permesso di dare inizio alla campagna, ho pensato che questa potrebbe essere la volta buona, dopotutto, il mio libro parla di musica, amicizia, famiglia e amore, cose fondamentali per la vita di ognuno di noi. Un piccolo grande sogno che posso condividere con gli altri, soprattutto con chi ama la musica come me.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
In generale, questa storia è di totale fantasia, tranne buona parte del carattere di Wendy e alcuni personaggi, ispirati non solo a me, ma anche ad alcune persone della mia vita, anche in modo indiretto. Per il luogo ho preso spunto dalla mia vacanza-studio a New York quando ero un’adolescente e dalle numerose foto che ho fatto, in modo da rendere la storia più realistica che potevo.
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Il mio grande sogno sarebbe quello di vivere della mia penna e sono più di dieci anni che ci provo, so bene quanto sia difficile, soprattutto qua in Italia, ma non ho alcuna intenzione di arrendermi. Le ho provate tutte e continuerò a provare, se dovesse essere necessario.
Intervista a Erika Bottiglia
autrice de “Un sorriso ancora”
Informazioni libro.
Autore: Erika Bottiglia
Titolo: Un sorriso ancora
Editore: Darcy edizioni
Genere: Romance contemporaneo, sport romance
Disponibile: Amazon e KU
Trama
A lei un incidente ha portato via tutto.
Lui è stato spezzato dall’amore.
Entrambi hanno eretto un muro per non dover più soffrire, ma appena i loro occhi si incrociano in un pub affollato qualcosa cambia… il cuore sembra ritornare a battere.
Lui diventa il suo antidoto.
Lei la sua boccata d’aria.
Saranno in grado di andare oltre la paura che si annida nei loro cuori e fare spazio all’altro, soprattutto quando, dietro le quinte, appare qualcuno pronto a tenerli distanti?
Estratto
Resto imbambolata a fissarlo e perdo il pavimento sotto i piedi non appena le sue labbra si sollevano in un sorriso tenero. Gentile. Sincero. Un sorriso che mi confonde, a cui non sono abituata e fa battere il mio cuore a mille. Arrossisco sotto il suo sguardo ambrato e come sempre, quando ci ritroviamo a pochi centimetri l’un dall’altro, desidero sporgermi verso di lui e rubargli un bacio. In un gesto involontario si passa la punta della lingua sul labbro inferiore e inconsapevolmente pronuncia la mia condanna.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Mi sono avvicinata alla lettura all’età di sedici anni. Il merito è stato della mia professoressa di lettere del terzo anno di liceo, a cui sarà eternamente grata, che iscrisse l’intera classa a un concorso letterario organizzato dalla scuola. È stato amore a prima vista e non sono più riuscita a fermarmi.
La scrittura è venuta qualche anno dopo, non ricordo cosa abbia fatto scattare la scintilla, ero affascinata dalle storie che leggevo, volevo mettermi in gioco e mi sono buttata.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Diciamo che ormai si sono rassegnanti al fatto che vivo con la testa tra le nuvole e in un mondo tutto mio.
Se ho continuato a inseguire il mio sogno lo devo soprattutto al mio ragazzo e a due ragazze fantastiche, Elena e Cinzia, che con i loro incoraggiamento mi hanno spronato ad andare avanti e a non mollare, soprattutto nei momenti di sconforto.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro. Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Ecco, questa è una domanda a cui ho difficoltà a rispondere, nonostante sia consapevole del concetto di marketing, voglio dire, ho sempre una laurea in economia aziendale😊
Tornando a noi, Un sorriso ancora è una storia dolce, tenera in cui non mancano gioie e lacrime. Sinceramente non saprei cosa dire per convincere le persone ad acquistarlo, non sarei oggettivo, però posso dire che ho scritto ogni parola, ogni frase e ogni pagina mettendoci il cuore e spero che questo possa bastare.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiavi e spiega perché?
RISPOSTA
Due parole chiavi per descrivere il libro? Fragilità e Fiducia.
Mi viene in mente la prima parola perché i due personaggi, Giammarco e Nicoletta, si trovano a vivere una situazione che li ha profondamente destabilizzati. Vengono meno i punti d’appoggio su cui si aggrappavano, le certezze su cui si basavano e questo li rende fragili. È una circostanza che rende difficile pure lasciare il letto la mattina e dire: «Ok, un altro giorno, posso farcela». Per lo stesso motivo, permettere alle persone di abbattere le paure che si sono insinuate nel cuore e mostrarsi per quello che si è davvero è spaventoso. E questo richiede coraggio, fiducia; è un bel salto nel vuoto.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiavi e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Ah, il mio Giammarco. Impulsivo, arrogante da fare paura, tenero.
È una testa calda, non sa proprio cosa significa contare fino a dieci per controllarsi, tantomeno si ferma a riflettere se le sue azioni o le sue parole possano ferire qualcuno. Se ne rende conto quando è troppo tardi.
Arrogante perché è ben consapevole di poter avere tutto ciò che vuole e non si fa nessun problema a sottolinearlo.
È un personaggio che si nasconde dietro un sorriso impertinente, ma in realtà nasconde un lato profondamente tenero, ma ha paura di mostrarlo per paura di soffrire ancora.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
In realtà il titolo originario era “Regalami un secondo per dirti: ti amo”; poi è stato “Regalami un sorriso ancora”. Qualcuno mi ha consigliato “Un sorriso ancora” e devo dire che più lo ripetevo e più mi piaceva, quindi ho deciso di tenerlo.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché?
RISPOSTA
Nicoletta, sono di parte lo so, ma amo il modo in cui esce pian piano dal suo guscio e si lascia andare alle emozioni che sta vivendo.
OTTAVA DOMANDA
Se ti trovassi all’interno della storia, chi vorresti essere?
RISPOSTA
Nicoletta per il motivo che ho detto prima, ma anche Gaia sarebbe un bel personaggio da interpretare.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio, hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
La storia si è scritta da sola. Mi sono seduta al pc e mi sono lasciata trascinare dal prologo e dai personaggi
DECIMA DOMANDA
Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché sì o perché no?
RISPOSTA
Sarebbe un sogno poter rendere la scrittura un lavoro a tempo pieno, ma rimango con i piedi ancorati per terra. Mi basta potermi ritagliare un piccolo spazio tutto mio e mettere nero su bianco ciò che mi passa per la testa ed emozionare chi mi legge.
Intervista a Martina Tasso
autrice de “l’equilibrio”
Trama
Martha, crescendo, non ha perso la capacità che hanno i bambini di vedere le fate.
L’incontro con Mirko, un ragazzino testardo quanto enigmatico, la porterà proprio per questo in un luogo fuori dal tempo e dal mondo. Si tratta di un’isola abitata dagli Wanduts, tribù di indigeni dove Martha riscopre il gioco, la spensieratezza, l’ingenuità di quand’era bambina.
Ma forse l’isola non è il paradiso che sembra e nemmeno lì si può sfuggire alle responsabilità, alla violenza, al dolore della vita “da grandi”. L’omicidio improvviso di un bambino riaccende un conflitto che sembrava essersi spento da tempo, tra gli Wanduts e gli Invasori Bianchi. Cosa vogliono, dopo anni di tregua?
In una tavolozza di personaggi e ambienti che si accostano come in un sogno, Martha dovrà capire da che parte schierarsi, se con l’inarrestabile Mirko o con l’affascinante Capitano James; se cedere all’attrazione per il bellissimo Gabe o rinunciarvi in partenza; se restare o ritornare a casa.
Estratto
Scrubs, è il modo di scortare una fanciulla, quello? – chiede all’uomo, accennando con il mento alla sua presa sul mio braccio. Il suo tono è pacato, ma mette i brividi quanto una minaccia di morte.
Scrubs cerca invano di mascherare il tremolio nella voce, ma non ci riesce e le sue parole sembrano uno squittio: – No! No, no … perdonate, Capitano! – dice, affrettandosi a lasciarmi – La trattenevo solo perché non scappasse.
Mi viene da ridere, ripensando alla prepotenza che aveva usato con me fino a poco fa. Ma dura poco, perché dalla sua insicurezza deduco anche che il Capitano, dietro la sua apparente inoffensività, sia più pericoloso di quanto sembri. E ho di nuovo paura.
PRIMA DOMANDA
Quando è scattata la scintilla che ti ha fatto scoprire la lettura e la scrittura?
RISPOSTA
Non c’è stata una vera scintilla. Da bambina leggevo molto più di adesso. Ma ero una bambina strana, ho saltato delle tappe. Ad esempio, quando alle elementari i miei coetanei avevano Geronimo Stilton, io già mi ero buttata sui classici perché mi dicevo: “se sono considerati capolavori da secoli, bisogna che legga prima questi!”.
Ho scoperto presto di amare il genere storico. Tuttavia, ho amato anche saghe più moderne come “Fairy Oak”, “Il trono di spade”, “Hunger Games” e “I love Shopping”, dal quale sento di aver ereditato qualcosa nello stile della narrazione.
Leggere molto e voler inventare le trame dei miei giochi hanno messo le basi per un hobby di scrittura creativa già a 8 anni.
SECONDA DOMANDA
La tua famiglia sa che scrivi? Cosa ne pensano? Ti sostengono o no? Gli amici?
RISPOSTA
Penso che nessuno sapesse del mio hobby della scrittura finché non ho annunciato che “L’equilibrio” avrebbe avuto l’occasione di essere pubblicato. Hanno accolto tutti con entusiasmo la notizia.
TERZA DOMANDA
Parlaci un po’ del tuo libro
RISPOSTA
Ho iniziato a scriverlo a circa 14 anni. In realtà non pensavo di pubblicarlo, tant’è che non saprei inquadrarlo in un genere, né indicare un target.
Mi è inoltre difficile parlarne perché c’è una rivelazione, a circa due terzi della storia, che da una parte rende l’opera più appetibile, ma dall’altra è il più grosso colpo di scena presente nel libro. Rivelarlo sarebbe quindi un grosso spoiler.
L’ho scritto perché volevo mettere nero su bianco persone, episodi, sensazioni e dialoghi, per non perderli. Volendo poi, per gioco, farne un romanzo, ho mescolato le carte. Ecco che quindi ho fatto coesistere personaggi di momenti diversi della mia vita, li ho fatti incontrare, curiosa di come si sarebbero rapportati; ho immaginato la me stessa di oggi, con quelle persone del passato, chiedendomi se la mia relazione con loro sarebbe stata la stessa. Ne è uscito “L’Equilibrio”.
QUARTA DOMANDA
Descrivi il libro con due parole chiave e spiega perché?
RISPOSTA
Direi Nostalgia e Magia. È una scatola fantasy dei miei ricordi, con un’avventura nel mezzo che ha del surreale.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il protagonista con tre parole chiave e spiega perché le hai scelte
RISPOSTA
Ironica: perché sono io, il mio alter-ego letterario non poteva non affrontare la vita con una giusta dose di sarcasmo.
Empatica: ha una spiccata sensibilità, che nasconde dietro una maschera di cinismo per non essere scalfita.
Leale: resta fedele a chi ama, o cerca in ogni caso di agire per quel che è meglio per lui.
SESTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scegliere questo titolo? Come lo hai scelto? Cosa ti ha fatto dire “questo titolo è perfetto”?
RISPOSTA
Il titolo è stato cambiato tre volte. All’inizio si chiamava “La chiaroveggente”, il secondo non lo scrivo, perché sarebbe uno spoiler. Alla fine ho scelto “L’equilibrio”, in quanto parola chiave di un monologo degli ultimi capitoli. Si tratta, nello specifico, di un equilibrio circoscritto all’avventura del romanzo, ma a volerlo esaminare, ci si rende conto che un equilibrio viene rispettato in ogni altro aspetto. Si riflette su tutto.
SETTIMA DOMANDA
Qual è il tuo personaggio preferito? Perché? Se ti trovassi all’interno della storia chi vorresti essere?
RISPOSTA
Non si può chiedere un personaggio preferito ad uno scrittore. Non ho molta scelta su chi vorrei essere, perché è in parte autobiografico e mi ritrovo già a vestire i panni di Martha. Al di là di questo, mi affascina moltissimo il personaggio del Capitano, per la sua ambiguità.
OTTAVA DOMANDA
Perché hai deciso di far partecipare il tuo libro alla campagna di crowdfunding? Ti ha spinto qualcuno o l’hai deciso da sola? Cos’hai provato quando hai avuto la possibilità di partecipare? Perché dovremmo acquistarlo?
RISPOSTA
Mio padre, i miei ridottissimi lettori e le insegnanti di letteratura hanno iniziato a insistere perché provassi a pubblicare qualcosa di mio. Questo era l’unico libro che potevo dire concluso, tra i progetti che ho in corso, perciò l’ho inviato a qualche casa editrice. Ho scelto Bookabook e il suo metodo Crowdfunding perché l’ho trovato particolarmente meritocratico: mi ha confermato che l’opera ha un potenziale, perché è stata selezionata e la realizzazione dipenderà da me e da come mi promuovo. In tutto ciò, non sono vincolata a somme di denaro o all’acquisto di uno stock di copie, perciò non avevo nulla da rimetterci nel tentare.
Non credevo l’avrebbero selezionato e la notizia è arrivata in un periodo in cui ero particolarmente giù, mi ha risollevata.
Dovreste acquistarlo perché potremmo avere dei ricordi in comune anche senza conoscerci.
NONA DOMANDA
I fatti narrati nel libro, sono in qualche modo legati alla tua persona, la tua vita o sei andata a braccio? Per esempio hai preso spunto dai luoghi della tua infanzia, situazioni che ti sono successe o hai inventato tutto?
RISPOSTA
Ho già risposto a questa domanda. Solo alcune cose sono espediente narrativo, ma ho deciso di non rivelarle.
DECIMA DOMANDA
10) Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Corresti far diventare la tua passione un lavoro? Perché si o perché no?
RISPOSTA
Non credo ne farò un lavoro. Ho visto che se inizio a fare una cosa che mi piace per soldi, perdo la passione di farlo. Continuerò comunque a scrivere e se concluderò qualcosa di interessante, proverò a pubblicare anche quella.
Intervista a Luna Simons
autrice de “Summerhill Secrets”
Trama
A diciassette anni, Mallory è stanca della monotonia di Almirton, il piccolo paesino scozzese in cui vive. Ma una scoperta nel giorno di Halloween le cambierà la vita, rivelandola custode di un potere raro e pericoloso che la costringerà a lasciarsi alle spalle il suo passato e recarsi a Summerhill, una comunità magica in cima ad una collina occultata dalle nebbie. Lì farà i conti con la sua vera natura, conoscerà il valore dell’amicizia e i tormenti dell’amore. Imparerà a celare il suo reale potere, rendendosi conto che tutti, in quel posto, nascondono qualcosa, anche i professori, gli amici e Sam, il ragazzo tenebroso che ha appena conosciuto. Perchè a Summerhill niente è come sembra… Immergetevi in una Scozia di magia e mistero.
Estratto
La verità era che avevo paura. Adrian aveva cominciato a comportarsi in modo strano da quando eravamo entrati in quella caverna nel bosco. Cominciava a balenarmi in mente l’idea che quella fosse la punizione di chi era entrato nella cripta.
E adesso mancavo solo io, l’ultima colpevole.
Per te infrangerei qualsiasi regola. Quelle parole risuonavano nella mia mente come un ritornello infinito. Era stata tutta una mia idea. Era colpa mia, e questo non mi dava pace.
PRIMA DOMANDA
Raccontaci qualcosa di te come persona, per esempio quanti anni hai? Da dove vieni?
RISPOSTA
Premetto che Luna Simons è il mio “nome d’arte”. Mi chiamo Simona, ho 24 anni e sono di Napoli. Sono laureata in lingue e letterature straniere e le mie più grandi passioni sono scrivere e viaggiare.
SECONDA DOMANDA
Parlaci un po’ di te che cosa ti ha spinto a scrivere? Quando e come hai iniziato la prima volta? Quanti anni avevi quando hai iniziato a scrivere?
RISPOSTA
Scrivere mi è venuto naturale da quando ho imparato a farlo. Ho scritto la mia prima storia in seconda elementare, era su un aquilotto che diventava grande… Ricordo ancora la faccia sbalordita delle maestre! Questa passione è cresciuta con me e non mi ha mai abbandonato. L’unica differenza questa volta è che ho deciso finalmente di pubblicare un mio libro… Vedremo come va!
TERZA DOMANDA
Com’è nata l’idea di questo libro?
RISPOSTA
La storia di Mallory mi è venuta in mente per la prima volta a diciassette anni. Era una ragazza forte e decisa, come io volevo essere, e aveva una vita piena di avventure, contraria alla monotonia dei miei giorni. Forse ho iniziato a scrivere proprio per evadere da quella realtà che mi opprimeva, non è questo il vero potere magico della lettura e scrittura?
QUARTA DOMANDA
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro in particolare? Cosa vuoi far arrivare al lettore? Qual è il messaggio che vorresti che tutti capissero?
RISPOSTA
Mallory è una ragazza come le altre, che affronta l’adolescenza e si prepara ad entrare nell’età adulta. Penso che, nonostante la parte magica, molti possano ritrovarsi in lei e affrontare i suoi stessi dubbi, le sue stesse paure. Il messaggio del mio libro è che con le persone giuste, con l’amicizia e il supporto reciproco, ma soprattutto credendo in se stessi si può ottenere tutto e si possono superare ostacoli che prima apparivano insormontabili.
QUINTA DOMANDA
Descrivi il tuo libro in tre parole e spiega perché hai scelto proprio quelle parole
RISPOSTA
Accattivante, avventuroso, coinvolgente. Accattivante perché mi sono impegnata affinchè ogni capitolo invogliasse a continuare, i misteri aumentano sempre di più per essere risolti solo alla fine (o nel prossimo volume… chissà!). Avventuroso perché tratta delle avventure della protagonista, catapultata in un mondo completamente sconosciuto, dove deve imparare a difendersi e a badare a se stessa. Coinvolgente perché la narrazione in prima persona aiuta il lettore a vivere la storia come se fosse lui stesso il protagonista, e, come ho già accennato prima, molti possono rispecchiarsi nella situazione e nelle emozioni di Mallory.
SESTA DOMANDA
Se fossi una lettrice e non la scrittrice del libro perché dovresti leggerlo? Perché noi lettori dovremmo leggerlo?
RISPOSTA
Dovrei leggerlo per lo stesso motivo per cui leggo molti altri libri: per vivere un’avventura, che mi faccia sognare, che mi trasporti in un altro mondo e che mi faccia dimenticare della realtà per qualche ora. Inoltre, attraverso la protagonista, ho cercato di far emozionare e divertire il lettore, spero di essere riuscita nel mio intento!
SETTIMA DOMANDA
C’è un personaggio del libro che ti assomiglia o che ha caratteristiche in comune con te?
RISPOSTA
Ovviamente mi rivedo molto nella protagonista, la tipica ragazza che vuole mettere una maschera da dura, ma in fondo è una persona buona e sensibile. Un po’ è così che vedo me stessa. In realtà in ogni personaggio di questo libro c’è un po’ di me, nelle stranezze di Lydia, nella timidezza di Anya, forse anche nell’oscurità di Sam
OTTAVA DOMANDA
Presentaci i protagonisti in due parole chiavi e spiega senza spoiler, perché le hai scelte
RISPOSTA
La protagonista principale della storia è Mallory e se dovessi scegliere solo due parole la descriverei innanzitutto come temeraria, in quanto non si tira mai indietro di fronte alle sfide, anche se le fanno paura. Un altro aggettivo che userei è il termine inglese selfless che rende, molto meglio dell’italiano “altruista”, il fatto che lei non riesce a mettere se stessa al primo posto e spesso gli altri devono farlo per lei. Ma, in fondo, è ancora giovane e ha tanto da imparare!
NONA DOMANDA
Il tuo personaggio preferito?
RISPOSTA
Il mio personaggio preferito è Lydia, perché nonostante ne abbia passate tante, continua a mantenere un atteggiamento spensierato e positivo nei confronti della vita e degli altri. Ma, soprattutto, non ha paura di essere semplicemente se stessa, anche a costo di risultare stramba. Non le importa delle opinioni altrui ed è fermamente convinta che un vero amico la apprezzerà così com’è, non ha intenzione di cambiare per nessuno e questa è la parte che più mi piace.
DECIMA DOMANDA
Questa è difficile. E’ il tuo primo romanzo (se non erro) spiegaci a me e ai lettori perché tra migliaia di autori dovremmo leggere proprio te, che cos’è che ti differenzia da tutti gli altri? Cos’hai di speciale? E cos’hanno di speciale i tuoi protagonisti?
RISPOSTA
Perché è un romanzo pensato e ripensato per anni. Credo (e spero!) di essere riuscita a creare un mondo magico con la sua storia, le sue tradizioni, le sue credenze, ma in modo verosimile, ovvero perfettamente integrato nella società odierna. Summerhill potrebbe essere ovunque, proprio in mezzo a noi, celato in bella vista, davanti ai nostri occhi. È questo che secondo me permette ancora di più al lettore di entrare nella storia e viverla in prima persona, scoprendo e adattandosi alle novità di questo mondo assieme alla protagonista. Inoltre lo stile leggero e scorrevole che ho usato rende questo romanzo leggibile davvero in poco tempo, come mi hanno testimoniato i miei beta readers e alcune persone che hannogià acquistato l’ebook.