La stanza. Una storia vera di Michela Goretti – RECENSIONE

La stanza. Una storia vera di Michela Goretti – RECENSIONE

31 Ottobre 2020 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: La stanza. Una storia vera di Michela Goretti - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di Michela Goretti "La stanza - Una storia vera", edtito dalla casa editrice Abra Books - Una storia che fa arrabbiare, che fa commuovere, che fa riflettere - Leggete la mia recensione.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: La stanza. Una storia vera
  • Autore: Michela Goretti
  • Casa Editrice: Abrabooks
  • Data di Pubblicazione: 1 Gennaio 2020
  • Genere: Storia vera
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Sinossi

La protagonista de “La Stanza” instaura un insolito ma risolutivo rapporto con la parte di sé bambina, reclusa a lungo per poter dimenticare i disagi fisici e psicologici subiti in passato, recuperando, attraverso questa inaspettata convivenza, la fiducia in se stessa e nella vita e riprogrammando nuovi obiettivi da perseguire.

Il libro è articolato in flashback scritti in corsivo in cui la bambina ripercorre i momenti più difficili degli abusi subiti, sottolineando come attraverso la sua straordinaria fantasia riesce a sconfiggere il suo “mostro” creando mondi immaginifici in cui rifugiarsi.

 

L'Autrice

Michela Goretti è nata a Firenze. È una giovane fotografa professionista diplomata all’Accademia di fotografia Marangoni di Firenze. Oltre ai lavori commerciali porta avanti progetti fotografici personali di fotografia artistica prevalentemente in bianco e nero. Molti di questi progetti come “Rebirth” sono autoritratti astratti/concettuali che espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. “Rebirth” in particolare porta in sé il tema del libro “La Stanza” ed ha inserito a tal proposito prima di ogni capitolo una delle foto di questo progetto.

 

"La stanza" è un viaggio interiore attraverso il dolore. E' Michela bambina che ci racconta la sua storia, lasciata dai genitori da una tata perchè loro lavorano, ma dove lei si trova male. E' nella sua stanza che arriva l'uomo cattivo, quello che si prenderà la sua innocenza, che abuserà di lei, che la violenta anche psicologicamente. Allora quando lui entra, Michela apre le porte alla sua mente e vola via, si estranea dal suo corpo per non sentire dolore.

"Sono una nuvola e respiro amore ovunque. Sono una nuvola che corre libera nel vento e si abbandona lasciando che la sofferenza si sciolga in gocce di rugiada. Sono una nuvola che vive di silenzi, di pace e quiete."

Michela è cresciuta ma si porta dietro un passato che continua ancora a logorarla, decide così di farsi seguire da una psicologa, per farsi aiutare a capire quello che ha dentro. Non sarà un cammino facile, la dottoressa la fa riflettere su molte situazioni, come ad esempio sul fatto che le sue relazioni sono sempre state con uomini che tendono a prendere il comando, a sottometterla, a farla senire inutile. Tanto ha influito sulla sua psiche il trauma subito. Ci sono parti del libro in cui parla la bambina, flashback che ci raccontano di come lei fugge al mostro con la fantasia, viaggiando verso mondi lontani.

"La farfalla impazzita che volteggia leggiadra non teme la mano di chi vuole imprigionarla, sa che non accadrà mai perchè la libertà ce l'ha dentro e niente e nessuno potrà mai portargliela via."

Una mattina Michela si accorge della presenza di una bambina e, insieme all'aiuto della sua psicologa, capisce di essere lei quella bambina. Insieme le due Michela affronteranno il dolore che portano dentro, cercando di capire tante situazioni che le fanno stare male, prenderanno consapevolezza delle ferite ancora aperte che coprono il loro animo, e allora riusciranno a lasciarsi alle spalle il passato, per vivere un futuro libero dal dolore.

"La consapevolezza delle proprie ferite è un primo passo verso la guarigione."

Non è affatto facile parlarvi di una storia di violenza, ogni riga di questo libro mi ha fatto entrare nell'anima di Michela, ne ho compreso il dolore, la tristezza, il senso di perdita. Lei si è sentita abbandonata dai genitori, nessuno ha mai compreso quello che le accadeva, la solitudine le ha scavato dentro un vuoto che ha cercato di colmare con uomini simili al mostro che l'ha fatta soffrire.

Ma la storia di Michela ci insegna che non dobbiamo tenere dentro le cose brutte che ci succedono, che il trauma va affrontato, facendosi aiutare anche da persone competenti, perchè solo affrontando le paure e il dolore si può essere finalmente liberi, ci si può finalmente rialzare.

"Ed è stato durante il mio percorso di sofferenza che ho imparato che tutto cambia, che torna sempre a splendere il sole dopo che il cielo si è annuvolato, con la bellezza e la forza delle nuove albe. E' adesso che sto scoprendo la forza che ho dentro di me,superando un percorso doloroso."

Allora non mi resta che consigliarvelo perchè La stanza è uno di quei libri che dà tanto. Ringrazio l'autrice per avermi dato la possibilità di leggere questo libro.