Non ti muovere – Margaret Mazzantini Recensione
Salve Book Lovers, oggi vi parlo di un libro bellissimo da cui hanno tratto anche il film, vincitore Premio Strega 2002 - Si tratta di “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini, un’autrice che amo molto - Lo ha letto per noi Chiara, leggete la sua recensione.
Sinossi
Una mattina Angela ha un incidente con il suo scooter. Trasportata d'urgenza in ospedale, viene identificata da un'anestesista come la figlia di un suo amico, un chirurgo dell'ospedale, Timoteo. Venuto a conoscenza della notizia, l'uomo ripensa al suo passato e si rivolge con un lungo monologo alla figlia, a cui racconta un periodo della sua vita fino ad allora tenuto segreto: la passione per una travagliata ragazza di borgata, Italia, che lo portò alla rinascita, alla scoperta di sé, quando ormai tutto sembrava non avere più alcun senso. Un amore nato come sfogo orrendo, tramontato quando era sul punto di divenire vita. La morte della donna in seguito a una setticemia causata da un aborto lascerà un vuoto incolmabile in Timoteo, che si vedrà costretto a riprendere la propria strada e tornare alla sua arida esistenza familiare e alla sua vita di facciata. Solo in seguito, la figura della figlia risanerà parzialmente la grande ferita.
Penso che “Non ti muovere” sia uno dei romanzi più significativi e avvincenti che abbia mai letto. Pubblicato nel 2001 da una nota autrice italiana, Margaret Mazzantini, il libro è un’intima e toccante confessione di un uomo alla figlia in coma in seguito ad un incidente stradale.
Oramai abbandonato all'attesa e al destino, questo chirurgo, Timoteo, sente nel profondo della sua anima di rivelare alla figlia Angela la sua trascorsa storia d’amore con un umile donna cilena di nome Italia, che morì quasi parallelamente alla sua nascita a causa di una setticemia dopo un aborto di un figlio che sarebbe dovuto essere anche il suo e che la moglie invece gli aveva negato per tanto tempo.
“Non so, figlia mia, dove vanno le persone che muoiono, ma so dove restano.”
E’ proprio una delle frasi che è rimasta incisa nella mia mente e che l’uomo pronuncia alla figlia inerme su un letto di ospedale.
Il ricordo di Italia e di questo amore così travagliato rimarrà sempre fervido e acceso in lui , l’unico amore mai provato nella sua vita, l’unica capace di fargli provare insieme premura, eccitazione, perdizione, passione e desiderio, tutto ciò che non ha mai provato per la moglie, alla quale rimarrà legato soltanto da un semplice affetto.
Un racconto coinvolgente che grazie alle spiccate capacità della brillante scrittrice, mi ha completamente trasportata in quella realtà quasi fossi io uno dei protagonisti. Lo leggerei mille e mille altre volte ancora.
“Chi ti ama c’è sempre, Angela, c’è prima di conoscerti, c’è prima di te.”
Sono pienamente d’accordo con Timoteo.
E grazie a te, Margaret.